Sciare in Valle d’Isarco

VALLE ISARCO
SCIARE NEI LUOGHI DI UNA CULTURA MILLENARIA

Castelli, abbazie, antiche fattorie signorili, centri storici medievali, vigneti. Non è la Toscana, ma il cuore della Valle Isarco, in Alto Adige. Che è sci di prim’ordine in zone sciistiche tutte da scoprire (140 km di piste), wellness, enogastronomia e – appunto – arte e architettura, con le cittadine storiche di Chiusa, Bressanone. Un ”contrasto” davvero unico, in un’area che è comodissima da raggiungere perché si trova lungo l’Autostrada del Brennero.

Dalle suggestive vie porticate e piene di negozi di Bressanone, basta infatti sollevare di poco lo sguardo per scorgerle chiaramente, le piste innevate della Valle Isarco: quel bianco e sinuoso nastro di neve che fende lo scuro dei boschi è la pista Trametsch, mentre la montagna è la Plose: con 9 chilometri è la più lunga pista nera delle Dolomiti e una delle più lunghe d’Europa. Ormai un “cult” per gli appassionati, una sequenza entusiasmante di curve, cambi di pendenza, schuss, per oltre 1400 metri di dislivello. E’ solo la gemma tra le piste della Valle Isarco, che ne conta per 140 km in totale. La Valle Isarco offre anche 31 piste per lo sci di fondo (tra 760 e 2000 m di altitudine) per una lunghezza da record di 413 km, quasi 40 piste da slittino (alcune illuminate), 2 half pipe per lo snowboard e tanto ”terreno” per freeride, percorsi per lo sci alpinismo nelle valli di Funes, Fundres, Ridanna, Racines e sui monti Sarentini.

Media Valle Isarco:
Plose, Maranza e Valles, piste super

Nella media valle, intorno a Bressanone, città d’arte e storia che nel 2001 concluderà le prestigiose celebrazioni ufficiali per i 1100 anni dalla fondazione (il 31 dicembre 2001 grande festa di San Silvestro; info: www.2001.brixen.net) e fino al 6 gennaio è animata dal Mercatino di Natale, spiccano per tecnicità e varietà di tracciati Plose, Maranza-Gitschberg e Valles-Jochtal Le tre ski-aree totalizzano 81 km di piste (20% facili, 62% medie, 18% difficili), 60 con innevamento programmato, e 28 impianti. Di tutto rispetto anche la quota massima raggiunta, oltre 2500 m (altitudine più rara di quel che non si pensi nelle Alpi centro-orientali…). Queste zone compongono l’area ”Valle Isarco” del Dolomiti Superski (completata da altri 5 km di piste fra Funes, Velturno, Luson) e sono coperte da skipass unico (1 giorno da 24 euro, 6 gg. da 126 euro).

Skitour Plose history

La Plose (40 km di piste), con la sua prestigiosa pista Trametsch, è tradizionalmente la montagna di Bressanone, ed è il giusto contraltare sciistico a una città di ben 1100 anni, dove si producono vini dall’epoca dei Romani, e dove certi alberghi, come l’Elephant, sono in attività ininiterrotta da 500 anni, o l’Abbazia di Novacella risale al 1142…! Qui sulla Plose, infatti, anche lo sci ha una lunga storia: il primo rifugio è del 1920, ma si sciava già da qualche anno sui prati della Plose. Ed è del lontano 1963 la funivia da Sant’Andrea (dove ora c’è la telecabina), anche se un primo progetto risaliva al 1910. Ora, uno nuovo ski tour tematico, in collaborazione con il Dolomiti Superski, ripercorre proprio le tappe della ”Plose history” (così si chiama lo skitour) attraverso tutti i 40 km di piste della Plose, verso Valcroce, il monte Fana (da cui scende un’impagabile fuoripista), il rifugio Ski-Hütte, Plancios e poi di nuovo a valle, a Sant’Andrea, stupenda balconata su Bressanone.

Un panorama di 500 cime

L’acuta vetta innevata di Maranza (22 km di piste) si scorge da molti chilometri a sud. E’ caratteristica perché rimane al sole fino all’ultimissimo secondo prima del tramonto, vantando la massima insolazione delle Dolomiti. Presenta tracciati assai intriganti, e dalla nuova piattaforma posta in cima offre un panorama da record su 500 vette tra Austria e Dolomiti, tutte indicate. Valles (19 km di piste) sembra progettata a tavolino per le famiglie, con gli alberghi sulla neve, diverse lunghe e facili piste (ma anche un paio di ottime piste impegnative), servite da una nuova telecabina per salire in quota dal paese. Novità freschissima: in cima, un sentiero innevato pedonale per la Croce. Funes dispone di ben 30 km piste da fondo, di 4 piste da slittino, e di suggestive passeggiate con le ciaspole nel Parco Naturale Puez-Odle. Gli amanti degli sci di fondo si concentrano anche sull’Alpe di Rodengo-Luson e di Villandro, tutte intorno ai 2000 m di altitudine e oltre, con tanto sole, spettacolare panorama e ottimo innevamento naturale.

Alta Valle Isarco, sempre innevatissima

L’area sciistica-turistica Alta Valle Isarco gravita invece attorno all’importante centro storico e commerciale di Vipiteno, proprio a sud del Brennero. Offre 51 km di piste tra Vipiteno-Monte Cavallo, Racines-Ridanna e Colle Isarco-Ladurns. Queste stazioni sono tutte entro i 15 minuti dall’uscita autostradale, sono coperte da skipass unificato (1 giorno da 22 euro, 6 gg. da 109 euro) e dotate di impianti dell’ultima generazione. E la latitudine settentrionale garantisce in Alta Valle Isarco ottimo innevamento naturale per l’intera stagione. Monte Cavallo (11 km di piste) offre alcune divertenti piste in quota, raggiungibili in cabinovia ad agganciamento automatico direttamente dal centro di Vipiteno. Racines dispone di 25 km di piste varie e larghe, tutte servite da 7 veloci seggiovie. Colle Isarco-Ladurns (15 km) è una sorpresa per la lunga e tecnica pista di ritorno in valle, servita da nuova seggiovia quadriposto: quasi 1000 m di dislivello.
In Val Ridanna e Val di Vizze si estendono notevoli percorsi per il fondo e le ciaspole: nella prima si va sugli ‘sci stretti’ per oltre 50 km.

Prezzi ”da amico” in Valle Isarco: qualche esempio

L’Alta Valle Isarco si distingue nel panorama delle grandi stazioni sciistiche per il formidabile rapporto qualità-prezzo durante tutta la stagione. Ma le settimane dal 12 al 19 gennaio e dal 16 al 23 marzo 2002 offrono ancora qualcosa in più. Si tratta delle “settimane a prezzi da amico”: in 12 alberghi di Vipiteno una settimana mezza pensione parte da 217 euro a persona in tre stelle, mentre lo skipass 6 gg. (solo Ladurns e Monte Cavallo) costa appena 48 euro, e la scuola sci collettiva per 6 gg. (12 ore in totale) appena 56 euro. E i bambini? Tutto gratis fino a 8 anni se accompagnati da due adulti paganti. Interessante, nella media Valle Isarco, anche il pacchetto di Maranza: dal 5 gennaio al 2 febbraio 2002 una settimana mezza pensione con ogni giorno un’attività (arrampicata di cascate ghiacciate, fiaccolata o ‘danza dei vampiri’, slittino di notte, escursione serale in baita per serata tirolese), va da 173 euro in due stelle! Pacchetti forfettari anche a Bressanone-Plose e Laion.

Visitiamo Bressanone, la città dei Principi Vescovi…

Il Duomo barocco con gli affreschi di Paul Troger, il Chiostro romanico con le sue splendide volte a crociera del XIV secolo, la Parrocchiale romanica di San Michele con la “Torre bianca”; e un poco discosto dalla piazza Duomo, sul lato sud, l’imponente complesso del Palazzo Vescovile (sede del Museo Diocesano e di importanti mostre temporanee) con il suo giardino di corte e il cortile rinascimentale: le vicende religiose segnano profondamente struttura e architettura di Bressanone. Per secoli, infatti, la cittadina lungo l’Isarco è stata sede dei potenti Principi Vescovi, la cui influenza si estendeva perfino oltre il mondo tirolese. Tutt’ora è una sorta di capoluogo spirituale-religioso dell’intero Alto Adige. Il colpo d’occhio d’insieme della cittadina, distesa in un’ampia conca, è davvero di effetto, ricco di contrasti: L’impronta generale è ridente, ma con una nota di severità data dagli imponenti edifici ecclesiastici. E se il “nodo” della sua storia religiosa architettonica è il Duomo, di origine del X secolo, si passeggia piacevolmente in ogni parte del centro storico, lungo le vie porticate ricche di negozi e caffè, come via Portici Maggiori, dove le massicce ma aggraziate case ornate di sporti e insegne denotano la loro antica origine medievale, per poi raggiungere stretti passaggi tra mura che trasudano secoli, come vicolo del Duomo. Oppure, ecco angoli deliziosi come via Ponte Aquila che varca ben presto l’Isarco, per condurre nel silenzioso quartiere di Stufles, il più antico della città. Subito fuori dal centro, si susseguono ville, residenze, giardini e curatissimi vigneti e frutteti. Tornando in piazza Duomo, merita più di uno sguardo la moderna fontana in bronzo di Martin Rainer, collocata in quella sede dopo il recente rifacimento della piazza. Una visita molto interessante è quella della Collezione di Presepi, sezione del Museo Diocesano. E’ aperta dal 15 marzo al 31 ottobre, e in occasione delle festività e del Mercatino di Natale. Sono in mostra presepi panoramici e scenografici. Quello di Nissl, che intagliò scene della natività e della Passione, e quello di Probst (fine ‘700) sono i più preziosi: quest’ultimo, conta ben 3500 figurine. In tutto la collezione di presepi annovera circa 10.000 pezzi.
Da non dimenticare negli immediati dintorni la famosa Abbazia di Novacella e il centro medievale di Chiusa, con lo spettacolare moanstero di Sabiona. E ancora, Castel Rodengo, Castel Velturno, Castel Gardena…

Visitiamo Vipiteno, la città dove stili e culture si fondono.

L’Alta Valle Isarco ha un aspetto più severo e alpestre, ma la conca di Vipiteno è ampia, assolata e pianeggiante. Il centro storico di Vipiteno colpisce per l’armoniosa fusione di stili: insegne in ferro battuto, Erker (sporti), davanzali fioriti, cornicioni merlati e portici, con il loro gioco di pieno-vuoto, luce-ombra. Gli elementi di stile nordico si alternano con quelli italiani-rinascimentali. La costruzione di palazzi signorili e il fervore artistico nei secoli erano testimonianza dell ricchezza legata alle attività estrattive. La via “Città nuova” presenta edifici del secolo XV e XVI, ricostruiti dopo un furioso incendio. Uno dopo l’altro, come in una sorta di “galleria”, qui si susseguono gli elementi architettonici più vari. Continua nella “Città vecchia” (meno “eclatante” nell’aspetto, più raccolta e sempre molto caratteristica). Si inizia la visita dalla torre delle Dodici, 46 m, emblema di Vipiteno in piazza Città, e dal palazzo Comunale, con sporti merlati lungo tutta l’altezza. Di fronte alla torre è la chiesa dello Spirito Santo. Il ciclo di affreschi di Hans von Bruneck, all’interno, è un gioiello. L’opera risale al 1415 e gli studiosi ne fanno notare la fusione tra gli influssi veneti e lo stile “cortese” di Boemia e Borgogna. Dopo si passa alla residenza-torre Jöchlsthurn, con la graziosa chiesetta di San Pietro e Paolo, gotica. L’edificio ospita l’esposizione storica del Museo provinciale delle miniere (tel. 0472.764875, da aprile a novembre 10-12 e 14-17, chiuso domenica e lunedì). Si arriva poi in via della Commenda e alla casa dell’Ordine Teutonico (museo civico); da vedere qui in esposizione alcune parti di un prezioso altare tardogotico a portelle di Hans Multscher, montato nel 1458 nella chiesa Parrocchiale. L’altare, alto ben 12 metri, influenzò fortemente l’arte tirolese e contribuì alla diffusione delle stile neogotico. Nei secoli successivi fu poi oggetto di furti, rimaneggiamenti e incredibili peripezie (anche recenti!). Via della Commenda conduce alla Chiesa Parrocchiale, una delle più grandi del Tirolo, curiosamente situata tra i prati anziché come solito nel centro del paese. Ecco poi Castel Tasso (Reifenstein), poco fuori, un luogo davvero molto romantico. Sorge su uno sperone roccioso, quasi un monolito nella piana (aperto da Pasqua a novembre escluso venerdì, visite guidate a orari fissi, tel. 0472.765879).

INFO: CONSORZIO TURISTICO VALLE ISARCO,
Via Brennero 127, 39040 Varna (BZ), tel. 0472.802232,
www.valleisarco.com
info@valleisarco.com

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Studio Fabio Bottonelli, tel. 0039. 051. 39.17.40
Telefonino: 0039. 335. 80.32.189
info@studiobottonelli.it

A cura di Rocco Lettieri