Assegnato il Culatello d’Oro 2004

Il “Culatello d’Oro” assegnato quest’anno a Gualtiero Marchesi e Johann Lafer

L’ambito riconoscimento del “Culatello d’Oro”, quest’anno è stato assegnato al rettore dell’ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Gualtiero Marchesi e al ristoratore tedesco Johann Lafer. La nona edizione si è svolta nello storico caseificio della tenuta agricola “Castellazzi” di Soragna nella splendida cornice del Museo del Parmigiano Reggiano, lunedì 12 Luglio 2004, alla presenza, tra gli altri, di Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma, l’ex senatore Giampaolo Mora, il principe Diofebo Meli Lupi e i sindaci Angela Fornia (Sissa), Manuela Amadei (Zibello), Andrea Censi (Polesine) e Giorgio Quarantelli (Roccabianca) oltre dei premiati Gualtiero Marchesi, presidente d’onore Erotoques International e Johann Lafer Ristoratore.

I preziosi riconoscimenti sono stati conferiti dal Presidente del Consorzio del Culatello di Zibello, Massimo Spigaroli, durante la Cena di Gala svoltasi nel cuore del piccolo borgo della bassa parmense.

In precedenza si è svolto, sempre a Soragna, un Convegno, moderato dalla giornalista televisiva Paola Saluzzi, sui prodotti di qualità alla presenza di autorevoli relatori, tra gli altri, il presidente della Camera di commercio di Parma Andrea Zanlari, il sindaco di Soragna Roberto Garbi, il presidente del Consorzio del Parmigiano reggiano Andrea Bonati e Guido Tampieri, assessore regionale all’Agricoltura.

Protagonista della serata è stata la riuscita cena di gala che ha avuto come scenario la grande via antistante l’ingresso della Rocca Meli Lupi a cui hanno partecipato circa trecento commensali tutti pronti a gustare le portate a base di prodotti del territorio e di Sua Maestà il Culatello. Proprio quella particolare terra adagiata lungo il grande fiume Po e avvolta dalle nebbie autunnali e dalle afose calure estive, è patria di …sua maestà “il Culatello”. La nebbia, condizione necessaria, fattore determinante, regime climatico insostituibile per la maturazione e la stagionatura dei culatelli, ma la nebbia è anche elemento mitologico che avvolge il segreto, l’arte di questo inimitabile salume. Un’arte tramandata per generazioni che racchiude in sé la storia di una terra, le memorie e le tradizioni della sua gente e le caratteristiche di quel particolare clima.

Polesine, Busseto, Zibello Soragna, Roccabianca, San Secondo, Sissa e Colorno sono gli unici Comuni che hanno il vanto di lavorare e produrre tale bontà, dal sapore delicato, soffice e dolce, dal colore rubino, trasparente in ogni sua fetta, ha la corporea tenerezza di un prodotto di irripetibile regalità.

Al fine di tutelare questo bene prezioso e patrimonio non solo gastronomico ma culturale, il Consorzio Culatello di Zibello prevede una serie di norme inderogabili che culmineranno in un severo controllo, effettuato dopo 15 mesi di stagionatura. Soltanto con il soddisfacimento di tutte procedure indicate, l’ispettore del Consorzio di Tutela può marchiare il Culatello. Tutti gli altri culatelli, anonimi, vanno ad incrementare le fila dei culatelli confezionati al di fuori del Consorzio: ottenuti in pochi mesi in celle frigorifere, per intenderci!

Nel 1996 è nato, grazie all’iniziativa del Consorzio del Culatello di Zibello, il “Culatello d’Oro” con l’intento di ringraziare coloro che si prodigano nella valorizzazione, nella promozione e nella diffusione delle materie prime e dei prodotti tipici delle proprie terre.

E’ ormai divenuto un ambito riconoscimento che da allora si ripropone puntualmente ogni anno tra antichi manieri, suggestivi conventi o sontuose regge gastronomiche; è un simbolo di rinascimento delle produzioni tipiche, concreta e tangibile espressione della cultura e delle tradizioni territoriali.

Le motivazioni dei due premiati: Gualtiero Marchesi e Johann Lafer

Gualtiero Marchesi, chef italiano che non ha bisogno di presentazioni, ha ricevuto il “Culatello d’oro per l’Italia”, con la seguente motivazione:

“Gualtiero Marchesi ha rinnovato i concetti della cucina classica fino a determinarne l’evoluzione; ha saputo interpretare una cucina in sintonia con le tendenze evolutive mondiali ma con una solida base che esprime il legame con il territorio d’origine. In gran parte dei suoi piatti lega la propria creatività con la cucina del territorio: piatti che sono frutto di una ricerca continua ed estenuante, eventualmente alleggeriti a cui è stato innestato un tocco estraneo, ma le cui radici vengono rispettate”.

Johann Lafer, cuoco famosissimo sul piccolo schermo tedesco, ha ricevuto il “Culatello d’oro per l’estero”, con questa motivazione:

“Esistono diversi motivi per premiare Johann Lafer: da un lato per la riscoperta di un patrimonio alimentare che rischiava di andare perduto; per averlo utilizzato, fatto conoscere al punto che oggi è apprezzato, conosciuto e richiesto in tutto il mondo. Dall’altro perché, in un mondo in cui si moltiplicano trasmissioni e riviste sul cibo, la trasmissione di Johann Lafer è connotata da tempestività, originalità e freschezza nei testi e nelle immagini al punto da essere divenuta una guida sicura per i viaggiatori curiosi e golos

I protagonisti del “Culartello d’Oro” negli anni passati

Ecco le edizioni e i protagonisti del premio “Culatello d’oro”:

Soragna 1996
Gerges Blanc, Maestro Sommelier presidente del sindacato nazionale dell’Alta cucina Francese;

Colorno1997
Carlo Petrini, creatore dell’Arcigola Slow Food e promotore dei prodotti tipici del territorio;

Busseto 1998
Antonio e Nadia Santini, ristoratori;

San Secondo Parmense 1999
Piero Fassino, Ministro per il Commercio Estero, è stato insignito a riconoscimento dell’impegno
profuso nella valorizzazione del Made in Italy sui mercati esteri;

Zibello 2000
Paolo De Castro, docente di Economia e Politica Agricola all’università degli studi di Bologna;

Polesine 2001
Carlo Bergonzi, tenore, fra i più grandi interpreti della musica verdiana di tutti i tempi;

Sissa 2002
Guido Tampieri e Julio Revilla, il primo i quanto Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia
Romagna e il secondo produttore di Jamon de Huelva;

Roccabianca 2003
Dario Cecchini, uno dei più famosi macellai d’Italia e per l’estero Randolph Hodgson, fondatore e
proprietario del più importante negozio per la promozione e lo sviluppo dei formaggi tradizionali
inglesi “Neal’s Yard Dairy”;

Soragna 2004
Gualtiero Marchesi e Johann Lafer

La lettera inviata dalla Marchesa Isabella Meli Lupi di Soragna durante la serata del premio “Culatello d’Oro” 2004

«Nel mondo attuale – ha scritto l’attenta studiosa – si tende sia al consumismo ad oltranza, sia alla corsa ai falsi valori intellettuali e tecnologici, scissi da un rapporto vero con la Madre Terra. La Madre, simbolo antico e presente: infatti si sa che il rapporto col cibo è sinonimo di rapporto materno e con le proprie vere radici. Si tende a vivere nella fuga, nell’alienazione, con droghe di tutti i generi e si dimentica la nostra vera origine. Siamo fatti di terra ed alla terra ritorniamo. Perché non vivere meglio questo rapporto e far sì che le sensazioni semplici riprendano il posto di quelle astratte e false che ci fanno correre come trottole e perdere il ritmo della vera vita naturale?».
La marchesa Meli Lupi così ha proseguito nella sua lettera: «In tutte le antiche civiltà prospere che si stanno riscoprendo, i riti rivolti ad equilibrare le energie ed i ritmi della terra erano di un’importanza primordiale: non servivano il singolo ma la collettività. Non possiamo più permetterci di pensare ed agire egoisticamente, perché il rispetto della terra è rispetto per noi stessi. L’ecologia non è uno snobismo new-age, ma è una necessità vitale di riconnessione con la Madre che ci ha creati. Sono lieta che in questa tenuta di famiglia ci sia oggi un gruppo così entusiasta come me per una rivalorizzazione di terra e cibo nel loro vero significato che abbraccia materia e spirito in un unico simbolo. Ecco perché vorrei tanto che questo luogo diventi il segno di una ripresa di questo nuovo e pur antico indirizzo di cui il mondo attuale ha tanto bisogno: dove l’olfatto, il gusto, la vista, l’udito ed il tatto siano i veri padroni

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