Cena esclusiva con prodotti di Podere Forte

Aimo Moroni del Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia di Milano,
ha interpretato al meglio la volontà del produttore Pasquale Forte dell’azienda Podere Forte.

Così recitava l’invito: “Sono lieto di invitarla alla nostra cena prenatalizia, il prossimo 13 dicembre 2005. Presenteremo in anteprima l’olio nuovo 2005 e il millesimo Petrucci e Guardiavigna 2003. Aimo Moroni cucinerà per noi, esclusivamente coni prodotti del Podere Forte. Dalla selvaggina dei nostri boschi, ai salumi di Cinta Senese, dalle paste, al pane e ai dolci, preparati con le nostre farine provenienti da grani rari e antichi …“. La aspetto per le ore 20 a Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano.

Non si poteva di certo mancare.

Una ristretta cerchia di amici di vecchia data ha potuto così degustare il menu preparato, commentato e suggerito dallo stesso Aimo.

Si è iniziato con: Salumi da maiali di razza Cinta Senese (pancetta, spalla cruda, salame a punta di coltello – stagionatura 12 mesi).

Ha fatto seguito un piatto da favola insaporito con l’olio „novo“: Testina di maiale di Cinta Senese in insalata alle erbine e zuppa etrusca.

Altro pietanza esclusiva mai assaggiata sino ad oggi, almeno da parte mia. Una deliziosa: Tartara di lepre (rigorosamente toscana del podere) con mandorle di Noto.

A seguire: Tortelli di fagiano nel suo ristretto con parmigiano Bonati di 7 anni e tartufo bianco piemontese.

Poi ancora: Fettuccine fresche di farina di grano „Abbondanza“ con pezzetti di tordi.

Superlativo, inimmaginabile per piacevolezza e gustosità: Maialino di Cinta Senese al profumo di finocchio selvatico con purea di mele e tortino di patate.

Ha chiuso il dessert: Crema di cachi con ricotta al miele di castagno e castagne.

Pane preparato dal fornaio Eugenio Pol, con farina ottenuta da grani antichi “Abbondanza“ e sua pasta madre (lievito naturale).

In degustazione: due vini nuovi e due vini dello scorso anno, a confronto. Una mini verticale, ma di grande spessore:
Petrucci Orcia Rosso 2003
Petrucci Orcia Rosso 2002
Guardiavigna Orcia Rosso 2003
Guardiavigna Orcia Rosso 2002

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PODERE FORTE
(che più forte non si può)

Quest’affermazione che può sembrare pretestuosa, presuntuosa, non lo è affatto per chi già nel 1997, riunendo nel “Podere” i più autorevoli giornalisti italiani, ebbe a dire di essere arrivato in Toscana, a Castiglione d’Orcia, per svolgere una “missione”: “Creare vini tra i più importanti del mondo e un olio allo stesso pari”.

“L’obiettivo che ci proponiamo – disse allora il sig. Pasquale Forte – è quello di creare del nostro podere un “Unicum” passando dal buono all’ottimo, dall’eccellente al superlativo”.

A distanza di solo 7 anni qualche rivista ha già azzardato giudizi altissimi sull’uomo e sui prodotti. La rivista Gentleman ha pubblicato una classifica dei migliori vini italiani incrociando i punteggi di 5 guide. Ebbene, al quarto posto assoluto figura il vino Guardiavigna 2001 di Podere Forte subito sotto il famoso Masseto. Davanti solo il toscano Saffredi e il Sorì San Lorenzo di Angelo Gaja. Il progetto nasceva già con intenzioni serie che prevedeva il recupero della struttura immobiliare ma anche e soprattutto di rivitalizzare le terre. Ben 110 ettari in corpo unico da far vivere a vigneti, oliveti, colture cereagricole, pascoli, e boschi, cercando di rispettare il passato ma guardando decisamente al futuro.

La zona è di certo una delle più belle della Toscana. Una zona che ti riconcilia con la vita. Lontana dall’inquinamento stradale, atmosferico ed elettromagnetico la Val D’Orcia è una terra magnifica, di passato nobile, ancora oggi in gran parte rurale, che prende il nome dall’omonimo fiume che nasce dal Monte Cetona. Deve la sua fama a madre natura che l’ha creata così splendida, ma anche alla lungimiranza della sua gente, che ha saputo preservarla nel tempo, abbellendola ulteriormente evitando scempi ambientali. Un paesaggio di rara suggestione “chiuso” a sud dai dolci e alti profili del Monte Amiata che si apre alla vista e all’ammirazione, tra terra e orizzonti ampi e dolcissimi, in un susseguirsi di poggi, valli scoscese, argille brulle, campi di frumenti, piccoli boschi, pascoli, vecchi casali restaurati – solitari e bellissimi -, semplici e romantiche locande di campagna e antichi borghi turriti di cui passato si perde nella notte dei tempi. Tutta la zona è stata eletta a “Parco Artistico Naturale e Culturale”, basti pensare a Pienza, città dell’utopia, voluta da Pio II°, Montalcino, la ribelle, San Quirico con la sua Collegiata, Castiglione appunto dei nobili Salimbeni.
La Val d’Orcia può essere a ragione considerata il cuore della Toscana, non solo per la posizione ma perché ha saputo mantenere un equilibrio sano fra attività umane e ambiente naturale, dove la bellezza dei boschi si alterna ai campi sapientemente lavorati per un’economia basata sull’autosufficienza. Non per nulla la zona è diventata ed è protetta come patrimonio dell’UNESCO.

Ritornando al Podere Forte e al suo “creatore” troviamo nomi eccellenti che hanno contribuito a far decollare quest’azienda e i suoi già eccellenti prodotti. Tra i primi, il prof. Attilio Scienza, che ha studiato, percorso, valutato ogni angolo, creando la cosiddetta “zonazione” dove sono stati impiantati vitigni di Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Per fare i vini è stato chiamato l’enologo piemontese Donati Lanati, che oggi possiamo considerare il “guru” dell’enologia mondiale. Per costruire la cantina ci si è affidati all’arch. Fabrizio Zimbelli di Bergamo. Per l’olio, a suo tempo, si affidò la consulenza allo scomparso Mastro Oleario Piero Antolini. Non bisogna però dimenticare che fra tutti questi personaggi famosi, molta importanza ebbe l’incontro tra Pasquale Forte e Luigi Veronelli, un incontro che ancora oggi ha un suo valore nelle scelte che il sig. Forte si impose per il futuro: salvaguardare la terra, il territorio, l’ambiente.

Abbiamo incontro Pasquale Forte per sentire direttamente da lui le motivazioni di queste sue scelte, e il suo racconto comincia così…:“ Ho voluto creare un ambiente agropastorale che non è niente di innovativo, è un progetto nuovo solo perché torniamo indietro nel tempo anziché andare avanti; io amo la natura e in tutto quello che noi facciamo, cerchiamo di salvaguardarla. La natura ha tutto, noi la stiamo distruggendo, ma se sappiano coltivarla, senza forzature, ci dà davvero tutto quello di cui abbiamo bisogno. Equilibrio in un ambiente vergine, questo è quello che cerco di fare e i miei collaboratori vanno in questa direzione; analisi, studio, biodinamica, gestione naturale, niente prodotti di sintesi, niente chimica, riportiamo in equilibrio il sistema. Se la natura non viene aggredita e viene solo lavorata come una volta, si crea da solo quel biosistema fatto di vermi, di uccelli, di predatori, che da soli fanno e creano l’ambiente naturale. Il mio è un approccio naturale dove, per esempio, gli scarti di potature, le vinacce, le sanse, vengono accumulate per farne letame e poi il composto viene utilizzato come si faceva una volta e tutto questo diventa valore “biologico” per la terra senza obbligatoriamente dichiarare che si lavori bio. Dove il nostro terreno è libero da piante coltiviamo campi a cerealicoltura, a rotazione creiamo le condizioni ottimali per impiantare le varie semine di grano, di avena, di mais. Abbiamo anche un gregge di pecore che dopo la mietitura passa a ripulire lasciando a sua volta il concime naturale per le prossime semine. Il sistema radicale diventa così forte e compatto che anche in caso di forti piogge, il terreno resta ben ancorato e non viene portato a valle. Nel sottosuolo si formano una miriade di gallerie di animaletti che tengono in movimento il terreno rendendolo leggero e soffice e quando piove l’acqua scorre via tranquilla, filtrando, senza creare dissesti qui molto frequenti per la composizione stessa del terreno, riequilibrando le falde acquifere ”.

“Un progetto – ci dice Pasquale Forte – che richiederà tempo ma noi non abbiamo fretta. Vorrei creare un mondo nuovo con la tecnica antica, quella tecnica che mi ha insegnato mio padre sin da piccolo. Naturalmente, noi, oggi, ci avvaliamo di tutte le tecnologie informatiche che ci offre il nostro secolo, da quelle satellitari alle centraline di rilevamento poste nei punti strategici dell’azienda in modo da monitare ogni particella dei nostri 110 ettari. Prevenire è anche il nostro motto. Gli interventi si fanno solo quando siamo certi che qualcosa potrebbe insorgere, che so, malattie fungine, attacchi parassitari che comunque combattiamo con mezzi assolutamente naturali. Faccio un esempio. Se sta per insorgere un attacco di oidio, per eccesso di umidità, noi prendiamo un pianta straordinaria che cresce nel nostro podere che si chiama sperella, facciamo un decotto, lo spargiamo sul suolo e quest’operazione fa in modo che le spore dell’oidio non svolazzino sulle piante. Abbiamo costi certamente maggiori ma manteniamo stabile il nostro equilibrio. Competenza e conoscenza, questi altri nostri intendimenti con cui proseguiremo nel nostro cammino ”.

Alle domande: Lei che vive al Nord, con un’azienda che opera a livello mondiale, perché ha scelto la Toscana e non, per esempio, la Calabria.
E perché proprio la Toscana di questa zona?

“ La Toscana per me è una terra straordinaria, paesaggisticamente unica, dove c’è il culto del bello, c’è il gusto del buono, c’è la Storia, con la S maiuscola, c’è la cultura, c’è stato il rinascimento, insomma una terra di certo, benedetta. La massima aspirazione era di arrivare qui, in questa Val d’Orcia dove tutte queste colline sembrano tanto mammelle, quasi come una visione di mamma in grado di dare a tutti qualcosa. Mi ha affascinato questa località dove c’era in vendita un vecchio casale ed eccomi qui a cercare di far vivere un sogno, quello di creare un mondo nuovo, autosufficiente, pulito, naturalmente libero, un luogo pensato per chi ama l’essenza della vita, che in poche parole è lo scopo che mi prefiggo. Vivendo in un mondo completamente diverso sentivo la necessità di evadere con un obbiettivo ben preciso: cercare un luogo dove poter fare qualcosa di nuovo legando il progetto alla terra, quella terra che lo stesso Veronelli mi aveva mi aveva tanto raccomandato. Fu proprio lui che davanti a me fece una telefonata a Donati Lanati invitandolo a costruire il mio sogno, così fu per il prof. Attilio Scienza, ma per me stesso fu una sfida perché volevo essere a conoscenza di tutto quanto si andava a costruire. Ho studiato, ho girato, mi sono guardato intorno e mi sono detto: un giorno farò qui, a Petrucci, il vino e l’olio più buono del mondo, perché questa terra lo merita e lo farò come Madre Natura comanda ”.

“Anche nella costruzione della cantina – aggiunge Pasquale Forte – abbiamo pensato alle condizioni ottimali per ottenere vini da spostare il meno possibile, senza ausilio di pompe, ma solo per caduta naturale, per consentire un processo di vinificazione per gravità. Anche la costruzione stessa è stata studiata e inserita in un contesto architettonico che si è integrata perfettamente nella collina, rispettando l’andamento in perfetta sintonia con la morfologia del terreno. Abbiamo scavato ma abbiamo riportato la collina alla sua origine naturale ”.

Parlando di cantina il discorso non poteva non andare sui vini.

“ Oggi abbiamo in produzione tre vini, tutti e tre rossi che la stampa specializzata ha già valutato tra i più grandi della Toscana. Certamente noi continueremo su questa strada cercando di elevarli ancora di più, considerando che questi primi vini sono stati prodotti con uve impiantate da pochi anni e pertanto ancora giovani. Non abbiamo fretta ma di certo qui faremo vini tra i più importanti del mondo ”.

Una dichiarazione così “forte” che come si diceva all’inizio, più “Forte” di così non si può.

GUARDIAVIGNA, PETRUCCI e PETRUCCINO, questi i nomi dei vini che hanno già avuto ragguardevoli punteggi nelle guide dei vini. L’OLIO FORTE, è un extra vergine d’oliva Terra di Siena DOP che nasce da cultivar di Moraiolo, Leccino e Frantoio, venduto con un particolare versatore in legno d’olivo con efficace salvagoccia. E’ il “profumo della memoria” voluto nella sua massima espressione.

Dai maiali della razza Cinta Senese, allevati allo stato brado in sette ettari di terreno, si ottengono salumi di grandissima qualità affidando le carni ad un professionista che non avrebbe bisogno di presentazioni: Massimo Spigaroli, macellaio/oste/ristoratore tra i più quotati del Polesine, che ricopre anche la carica di presidente del Consorzio del culatello di Zibello. Altra professionista che lavora le carni per i salumi Forte è Ernesto Cipolla, salumaio del piacentino. Un aiuto viene anche da un amico e collega di lavoro, esperto di enogastronomia: signor Boneschi.

Ma certamente un così grande progetto non poteva fermarsi senza prevedere l’ospitalità, rurale, tipica della Toscana. Qui passa anche la via Francigena, dove i luoghi, le luci, i colori, le bellezze hanno incantato nel tempo i numerosi pellegrini. Oggi si vuol dare la possibilità a pochi eletti di poter vivere un’esperienza unica in questo fazzoletto di terra del Podere Forte, regalando momenti indimenticabili nelle residenze esclusive di un < hotel de charme >, con i colori di pietra tipici del posto, in fase di ultimazione, con dieci camere. Probabile inaugurazione nella primavera del 2007.

Un cerchio che si chiude con il prossimo progetto di Pasquale Forte: farsi in casa il miele, le verdure, la frutta, le marmellate e un pane fatto in casa, in forno a legna, con la farina ottenuta negli appezzamenti dell’azienda con le cultivar di frumento Etruria e Gentil Rosso, (ora in produzione due tipi: Abbondanza e Verna) un pane che abbia il profumo del pane di una volta, quel pane ottenuto dalla manualità più antica, gustoso e fragrante, giusto companatico dei salumi, dell’olio e dei vini del Podere Forte della località Petrucci di Castiglione d’Orcia, in Toscana, provincia di Siena, dove troverà spazio anche un piccolo giardino botanico con piante officinali; un sentiero con brevi illustrazioni a disposizione degli ospiti.

Arrivarci è semplice: fino a Firenze con l’autosole; poi si può scegliere di proseguire sino a Val di Chiana, prendendo la strada provinciale per Torrita di Siena, Pienza, e quindi Castiglione d’Orcia, oppure se si ha più fretta, si imbocca la superstrada per Siena e poi si seguono i cartelli per La Cassia SS 2, direzione Buonconvento, San Quirico d’Orcia e Castiglione. Per trovare l’azienda bisogna attraversare il paese e poi appena fuori, tenere la destra, in salita, indicazione Petrucci.

Una importante rassegna stampa raccoglie gli articoli pubblicati. Tra questi citiamo:

“Ventiquattro”
100 Cantine
Class
Corriere della Sera
Decanter
Enogastronomia Food & Wine
Europa International Magazine
EV di Veronelli con Rocco Lettieri
Ex Vinis di Veronelli con Fabio Scarpitti
Gentleman
Il Giornale
Il Meglio
La Gazzetta di Parma con Andrea Grignaffini
La Stampa con Paolo Massobrio
La Terre du Grand Jury Europeen Du Vin
Libero con Marco Gatti
Mood (Cina)
Panorama Con Luca Maroni
Sole 24 Ore
The Wine Advocate di Robert Parker jn
Traveller Condé Nast
TTl con Edoardo Raspelli
Winart (Giappone)
Wine Industry Journal con Richard Smart

e inoltre contributi giornalistici di Cesare Pillon, Luigi Caricato, Luca Maroni, Angelo Foresti.

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Agricola Podere Forte
Località Petrucci, 13
53023 Castiglione d’Orcia
tel. 0577 887488
podereforte@podereforte.it
www.podereforte.it

Servizio a cura di Rocco Lettieri per: www.simpatico-melograno.it
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