Per non dimenticare Giulio Gambelli

Giulio Gambelli, detto “il bicchierino” ricordato a Roma da amici e produttori

 

a cura di Rocco Lettieri

 

Da alcune settimane non si parlava che di questo evento. E il giorno fatidico è arrivato il 5 novembre scorso (ieri), presso la terrazza panoramica dell’Hotel Boscolo di Piazza Esedra a Roma. Convenuti tantissimi tra produttori, amici, giornalisti e semplici appassionati di vini del “bicchierino”, come lo chiamavano tutti,  personaggio schivo e discreto,  che tanto ha fatto per il Sangiovese e per il vino toscano, non hanno voluto mancare per poterlo ricordare ad un anno circa della sua dipartita.

 

Un incontro voluto da Davide Bonucci (dell’Enoclub Siena) e da Carlo Macchi, giornalista e scrittore (a Giulio ha dedicato un libro per la serie I Semi di Veronelli: L’uomo che sa ascoltare il vino) all’interno di un programma di due giorni di convegni e degustazioni di vini di Montalcino, alla presenza dei produttori. La degustazione ai tavoli (si pagava 20 euro per l’entrata) ha visto ben 28 aziende con i loro Brunello di almeno due diverse annate. Tra questi, nomi prestigiosi quali: Baricci, Col d'Orcia, Costanti, Fattoria dei Barbi, Il Marroneto, La Fortuna, Le Potazzine, Le Ragnaie, Poggio di Sotto, Salvioni, Tenute di Sesta, Silvio Nardi, Tiezzi, ecc.

 

Nel pomeriggio tutto pronto per ricordare Giulio. La parola è andata a Carlo e quindi a Davide ma ben presto al microfono si sono avvicendati ben altre 15 persone da Caterina Carli a Chiara Barioffi, e a seguire Giovanni Livi, Martino Manetti, Federico Staderini, Giuseppe Gorelli, Andrea Gabbrielli, Maddalena Mazzeschi, Mirko Pioli, Paolo Salvi e anche chi scrive. In ognuno degli interventi si è potuto cogliere l’umanità dell’Uomo Gambelli, allocazioni come ad esempio: in un mondo di nani lui era un gigante…un uomo al di fuori delle mode…un uomo dai lunghi silenzi e dalla memoria di ferro…con lui ci parlavamo con gli occhi…ha insegnato a fare il vino a chi non lo sapeva fare…ha fatto vini che avevano un’anima.

 

Un modo di rendere omaggio ad una persona non per ricordarlo ma per “storicizzare” le sue 68 vendemmie fatte tra Chianti, Nobile e Brunello. Due contributi filmati hanno illustrato il pensiero “gambelliano”, il primo su Enzo Tiezzi e il secondo su Mario Ciacci. Sei vini sono stati degustati durante la rievocazione dei ricordi: Brunello Il Colle 2001, Montevertine 2006, Brunello Le Potazzine 2006, Bibbiano Vigna del Capannino 1993, Brunello Paradiso di Manfredi 2003 e Brunello Il Marroneto 1991.

 

Una maniera semplice per ricordare un personaggio che tanto ha dato al mondo del vino, non un enologo, non un agronomo, ma una genialità nel campo delle conoscenze enoiche sia di campagna che di cantina. Interventi pacati, parole in libertà, assaggi di vini dove la mano di Giulio è stata fondamentale, confronti e ricordi della vita di quello che è stato “il semplice maestro” di moltissimi produttori di grandi vini rossi toscani. 

 

Enoclub Siena

Davide Bonucci

Cell: 328.5436775

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