DECENNALE ISTITUTO GRANDI MARCHI A MILANO

DECENNALE ISTITUTO GRANDI MARCHI A MILANO

2004 – 2014

DIECI ANNI AMBASCIATORI DELL’ECCELLENZA 

La manifestazione tenutasi a Milano al Museo della Scienza e della Tecnologia si è aperto con un talk show inaugurale alla presenza dei responsabili delle 19 Cantine che fanno parte dei “Grandi Marchi”: (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) e con personaggi della vitivinicoltura nazionale e internazionale oltre a numerosi giornalisti e ospiti intervenuti solo su invito.

 

Piero Antinori, in qualità di Presidente Grandi Marchi, ha aperto gli interventi con il suo saluto ai presenti e quindi ha dichiarato: “Per capire quali siano i margini del nostro made in Italy e quanto c’è ancora da lavorare basta guardare alla nostra quota export in Europa e negli Stati Uniti. I due storici mercati di sbocco valgono oggi ancora i 2/3 del totale delle esportazioni, con il Canada al 13% e soprattutto Asia e Russia che non arrivano alla doppia cifra. I Grandi Marchi da dieci anni sono impegnati ad invertire questa tendenza per garantire competitività al vino made in Italy su mercati fondamentali del futuro”.

L’istituto, come si legge dal comunicato, ha iniziato la sua attività nel 2004. Complessivamente le 19 cantine, simbolo del vino italiano nel mondo, che fanno parte dei ‘Grandi Marchi’, hanno investito in dieci anni circa 60mln di euro in attività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (negli ultimi 5 anni).  A questi vanno poi aggiunti 5,15mln di Euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell’Istituto Grandi Marchi. “Abbiamo lavorato e lavoreremo per fare da apripista sui nuovi mercati, che rappresentano il vero sviluppo della nostra economia e non solo sul vino – ha aggiunto ancora Piero Antinori -. In 10 anni abbiamo fatto 49 eventi in Russia, 31 in Giappone, 22 in Canada e in Cina, 14 in Corea e 13 in India. Siamo stati anche in Brasile, Thailandia, Messico, Taiwan, Hong Kong e la prossima settimana saremo in Malesia ed Indonesia. Questo significa che abbiamo frequentato i mercati emergenti molto più che Usa, Italia ed Europa. Cerchiamo – ha concluso Antinori – di fare sistema con i nostri mezzi e in parte con quelli concessi dai fondi di promozione per contrapporre un’alternativa di qualità alla presenza francese e di altri Paesi produttori che per motivi geopolitici partono avvantaggiati”.

 

Una missione, quella decritta dallo Statuto, ‘di promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura del vino italiano a livello internazionale anche attraverso la costruzione dell’immagine del vino italiano sui mercati emergenti’, che l’Istituto ha assolto più volte attraverso decine di tour attorno al globo: 248 missioni internazionali, 18 Paesi obiettivo, quasi 50mila incontri mirati con altrettanti operatori (buyer, giornalisti), oltre a centinaia di iniziative (75 walk around tasting, 74 seminari, 39 gala dinner, conferenze stampa e iniziative di promozione).

 

A fine incontro, in un grande salone appositamente attrezzato per il grande evento organizzato in collaborazione con la storica rivista Civiltà del bere e Iem – International Exhibition Management – ha visto i leader del vino italiano presentare in degustazione 57 etichette-capolavoro (3 vini per ogni azienda), e tra essi numerosi esemplari del millesimo 2004 (data di inizio dei Grandi Marchi). Per la precisione, sei spumanti, tredici bianchi, un rosato, un dolce… e trentasei rossi. 

L’evento-degustazione aperto solo su invito si è aperto alle 19.30; nel frammezzo e sino alle 22.30, sono stati serviti stuzzichini e una cena a buffet a cura di Visconti Banqueting (risotto mantecato ai porcini, zafferano e maggiorana e lasagna con orata e gamberi scottati). A guidare le degustazioni c’erano i produttori in persona. Non si tratta di etichette qualunque: azienda per azienda, le bottiglie raccontano i territori produttivi di cui rappresentano l’eccellenza.

Qui di seguito i vini presentati in degustazione dalle 19 Case vinicole:

 

1. ALOIS LAGEDER

Il produttore altoatesino Alois Lageder dell’omonima azienda di Magré ha portato ben due 2004: lo Chardonnay Löwengang e il Pinot nero Krafuss, entrambi Alto Adige Doc, insieme al più giovane Am Sand, Gewürztraminer Alto Adige Doc 2012.

2. MARCHESI ANTINORI

Stessa scelta anche per Piero Antinori. Accanto al bianco novità di Castello della Sala – Conte della Vipera, Umbria Igt 2013 (Sauvignon blanc e Sémillon) – ha proposto i 2004 di Badia a Passignano, Chianti Classico Gran Selezione Docg e Bocca di Lupo, Castel del Monte Doc della tenuta pugliese Tormaresca.

3. ARGIOLAS

In rappresentanza dell’enologia sarda, il mitico Turriga 2004 è presentato da Valentina Argiolas insieme a Iselis Bianco2013, da uve Nasco con il 15% di Vermentino, e il rosso Korem 2011: Bovale, Carignano e Cannonau. Tutti e tre Isola dei Nuraghi Igt.

4. BIONDI SANTI

Accanto ai due rossi di Castello di Montepò – Sassoalloro 2010 e Morellino di Scansano Docg 2010 – Jacopo Biondi Santi ha portato in assaggio l’annata 2004 del suo celebre Brunello di Montalcino Docg.

5. CA’ DEL BOSCO

L’angolo bollicine ha riservato belle sorprese. L’enologo di Ca’ del Bosco, Stefano Capelli, è partito dal più “giovane” Franciacorta Riserva Cuvée Annamaria Clementi 2005, per passare al millesimo 2004 Riserva Cuvée Annamaria Clementi Rosé ed ha concluso con la novità:Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2001, sempre Franciacorta Riserva.

6. CARPENÈ MALVOLTI

I prosecchisti Docg, hanno fatto la fila per assaggiare le prestigiose bottiglie di Rossana Carpenè: dal Valdobbiadene Superiore 1868 Extra Dry, al 1868 Cartizze, e al Rosé Cuvée Brut, tutti millesimo 2013.

7. MICHELE CHIARLO

Insieme al figlio Alberto, Michele Chiarlo ha presentato tre eccellenze piemontesi: Rovereto, Gavi del Comune di Gavi Docg 2013, il nuovo La Court VignaVeja, Barbera Nizza Superiore Docg 2010 e il grande Cerequio, Barolo Docg 2004.

8. DONNAFUGATA

L’unico vino dolce della serata è stato il celebre Passito di Pantelleria Ben Ryè di Donnafugata, presente con l’annata 2008; José Rallo ha completato la triade di etichette con il nuovo Chardonnay Chiarandà 2011 e il Nero d’Avola Mille e Una Notte 2004.

9. AMBROGIO E GIOVANNI FOLONARI TENUTE

Tre vini top delle loro cantine: il Chianti Classico La Forra 2011 e il Cabernet Sauvignon Il Pareto 2010 della Tenuta di Nozzole, insieme a Cabreo Il Borgo 2004, Sangiovese (70%) e Cabernet delle Tenute del Cabreo.

10. GAJA

Congiunte Toscana e Piemonte di una delle famiglie del vino italiano più note: Angelo Gaja. Hanno presentato Rennina, Brunello di Montalcino Docg 2004 e Camarcanda, Bolgheri Doc 2010 (rispettivamente dalle tenute Pieve Santa Restituta e Ca’ Marcanda) insieme allo storico Barbaresco 2011.

11. JERMANN

Tre bianchi friulani di spessore, tutti Venezia Giulia Igt, sono stati presentati daSerena Fedel (responsabile commerciale estero): il Pinot grigio 2013 in purezza, W…Dreams  2012 (a base di Chardonnay) e il celebre Vintage Tunina, uvaggio di Sauvignon, Chardonnay, Ribolla gialla, Malvasia istriana e Picolit targato 2004.

12. LUNGAROTTI

Tutti rossi, invece, i vini raccontati da Chiara Lungarotti: da Rubesco, Rosso di Torgiano Doc 2011 (Sangiovese 90% e Colorino 10%) a Rubesco Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg 2008 (Sangiovese con 20% Canaiolo), fino al 2004 di San Giorgio, Umbria Rosso Igt (metà Cabernet Sauvignon, metà fra Sangiovese e Canaiolo).

13. MASI AGRICOLA

Anche Sandro Boscaini e la figlia Alessandra hanno presentano all’evento un 2004 di rilievo: Mazzano, Amarone Classico della Valpolicella Doc. Insieme possiamo assaggiare il Valpolicella Classico Superiore Monte Piazzo 2010 e il bianco Masianco, Pinot grigio e Verduzzo delle Venezie Igt 2013.

14. MASTROBERARDINO

L’Aglianico in purezza simbolo dell’azienda –Radici, Taurasi Riserva Docg – è stato offerto da Piero Mastroberardino in due millesimi: il celebrativo 2004 e la nuova annata 2008, che omaggia il padre Antonio scomparso quest’anno. La terza referenza è bianca: Radici, Fiano di Avellino Docg 2013.

15. PIO CESARE

100% Nebbiolo per tre. Solo etichette importanti per Cesare Benvenuto, che dalla Cantina di Alba ha portato in assaggio il suo Barolo Docg 2004 insieme ai più freschi Bricco di Treiso, Barbaresco Docg 2010, e Ornato, Barolo Docg 2010.

16. RIVERA

La Puglia ha parlato di sé nei vini di Carlo de Corato. Due etichette in purezza – il rosato Pungirosa, Castel del Monte Bombino Nero Docg 2013 e il rosso Trisco, Primitivo Puglia Igt 2012 – insieme al millesimo 2004 de Il Falcone, Castel del Monte Riserva Doc (in doppio magnum), dove il Nero di Troia incontra il Montepulciano (30%).

17. TASCA D’ALMERITA

Presenti all’evento per la celebre Cantina siciliana Lucio Tasca d’Almerita e il figlio Alberto. Chardonnay in purezza Vigna San Francesco, Contea di Sclafani Doc 2012, due rossi: il Nerello Mascalese Ghiaia Nera 2012 e lo storico Rosso del Conte 2004 (Nero d’Avola, Perricone e altre uve rosse della tenuta).

18. TENUTA SAN GUIDO

La nuova generazione della tenuta di Bolgheri che fa sognare il mondo è Priscilla Incisa della Rocchetta. C’era lei a presentare le tre etichette della Cantina: il mitico Sassicaia, Bolgheri Sassicaia Doc 2011, insieme a Guidalberto 2012 (Cabernet e Merlot) e Le Difese 2012 (Cabernet e Sangiovese), entrambi Toscana Igt.

19. UMANI RONCHI

Padre e figlio, Massimo e Michele Bernetti, hanno raccontato le Marche del vino con i loro tre cavalli di battaglia. Vecchie Vigne Casal di Serra, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 2012 e il Montepulciano San Lorenzo, Rosso Conero Doc 2012 rappresentano la tipicità regionale. Mentre Pelago, Marche Rosso Igt, ha celebrato l’evento con l’annata 2004.

 

Una bella parata di bottiglie “storiche” e non, che ha di certo accontentato sia i degustatori e ospiti presenti, come pure gli stessi produttori, che ne hanno approfittato per degustare i vini dei loro colleghi. Il che di certo non guasta pensando al futuro “associativo”.

 


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Notizia di oggi

 

VINO: I GRANDI MARCHI IN ASIA PER APRIRE MERCATO FAR EAST

ANTINORI: SERVE PROMOZIONE MIRATA PER ‘NANO QUOTE’

 

Il vino Italiano vola in Oriente con l’Istituto Grandi Marchi che oggi e domani porterà, per la prima volta, le 19 famiglie rappresentative dell’enologia tricolore nelle capitali di Malesia e Indonesia (Kuala Lumpur, 24 novembre; Jakarta, 25 novembre). Si tratta della penultima tappa del programma 2014 per la promozione e l’internazionalizzazione del vino di qualità rappresentato dall’Istituto che, nei suoi 10 anni di attività, ha realizzato oltre 260 missioni all’estero in 21 Paesi.

Con una popolazione complessiva di 280 milioni di abitanti e un turismo in continuo aumento, Malesia e Indonesia sono, per l’Italia, due mercati emergenti ancora tutti da esplorare nello scacchiere globale del vino. Nel 2013, infatti, l’export del vino italiano in Malesia si è fermato a 2,6 milioni di euro. Un dato che, seppure in crescita in doppia cifra rispetto al 2012 (+39,2%), ferma la nostra quota di mercato al 4,5%.  Rimane invece stabile il valore delle esportazioni del nostro vino in Indonesia con 1 milione di euro registrato sempre nel 2013.

Per Piero Antinori, presidente dell’Istituto del vino Grandi Marchi: “Malesia e Indonesia sono molto più che mercati emergenti; sono, infatti, due mercati obiettivo in cui c’è ancora tutto da fare sul fronte del posizionamento del vino italiano che sconta la supremazia, in termini di quantità e valore, di Australia e Francia. Si tratta di un deficit che dovrà essere colmato al più presto con programmi di promozione mirata per aumentare le nostre quote di mercato ora irrisorie. Le due tappe dell’Istituto in questi due Paesi del Far East hanno l’obiettivo, quindi, di tracciare nuove possibilità di sviluppo per tutto il sistema del vino italiano”.

In Malesia e Indonesia, il vino rappresenta un drink di socializzazione sempre più presente nella ristorazione, nelle enoteche e nelle wine-boutiques che spesso offrono degustazioni ed organizzano eventi dedicati. Riservato alla popolazione non musulmana (circa il 47%), in maggioranza cinese, il vino è considerato un prodotto sofisticato e di classe, simbolo di cultura e di tendenza, capace di catturare un pubblico giovane e aperto alla cultura occidentale. Il programma dei Grandi Marchi nelle due città prevede una degustazione guidata da Debra Meiburg MW seguita da un walk around tasting dedicata a operatori, stampa e opinion leader asiatici.

 

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