120 anni della Casa Vinicola Nino Negri di Chiuro

IL 120 ANNIVERSARIO DELLA CASA VINICOLA NINO NEGRI 

Tra storia e degustazioni alla scoperta del “Signore della Valtellina”

La Cantina Nino Negri ha festeggiato lunedì 27 novembre il 120° anniversario dalla sua fondazione,

con banchi di degustazione delle sue etichette più esclusive presentate nel cuore della sua cantina,

per un viaggio magico alla scoperta  dell’affascinante storia del “Signore della Valtellina”.

 

Dopo la presentazione del 20 Ottobre al Palazzo delle Stelline a Milano l’azienda ha voluto ripetere la presentazione per i festeggiamenti dei 120 anni nella propria cantina di Chiuro. Una ripetizione esclusiva e amplificata nelle degustazioni e nei momenti salienti dei tre convegni. Ma non va dimenticato che con il vino bisogna sempre accompagnare qualcosa di specialità locali, ed ecco materializzarsi ad ogni postazione (erano in totale otto) tavole imbandite con gli esclusivi prodotti tipici della valle: formaggi di 5 tipologie, con in testa il Bitto e il Casera, pane di segale, breasaola della migliore qualità, pane e lardo artigianale, e per non farsi mancare nulla dalle 12,00 alle 15,00 sono stati serviti due piatti caldi: gnocchi di polenta mugna, crema di verze, pancetta croccante e scaglie di Casera preparato da Anna Bertola della Locanda di Altavilla/Bianzone e Guancia di manzo brasata al vino Sassella di Valtellina con polenta di mais valtellinese a cura di Maurizio Vaninetti dell’Osteria del Crotto di Chiavenna e quindi dessert del tipo secco con un grande vino passito di Casa Negri: Ispirazione, ottenuto dalla vinificazione di uve al 50% da Muscat Blanc à Petits Grains e per l’altro 50% da uve di Sauvignon Blanc sensazionale vino dolce in grado di deliziare anche i palati più esigenti. Un vino raffinato e ricercato, sorprendente. Ha colore intenso, giallo oro profondo, brillante e lucido. Al naso ha sentori di albicocche, uva passa, datteri e agrumato di clementine e zenzero. In bocca è ampio, rotondo, grasso e denso con grande equilibrio. Lungo la permanenza nel retro gola con note di mandorle e noci.

 



Storia della Nino Negri

La storia della casa vinicola Nino Negri inizia nel 1897 quando il suo fondatore Nino sposa Amelia Galli, proprietaria della fortezza  di Chiuro, a una decina di chilometri da Sondrio. Il figlio Carlo affianca il padre nel lavoro a partire dal 1927. Acquista nuovi vigneti, migliora le tecniche di coltivazione, affina i processi produttivi. Il vino prodotto dalle nobili uve di Chiavennasca non viene più venduto sfuso, ma imbottigliato ed esportato all’estero, in Europa e negli Stati Uniti. Nel 1977, dopo 50 anni esatti al timone delle sue cantine, Carlo Negri si spegne e passa il testimone a un giovane enologo entrato in azienda qualche anno prima, Casimiro Maule. Con passione e lungimiranza, Maule punta tutto sulla qualità, valorizzando e coinvolgendo ogni attore della filiera produttiva e lo fa con il pieno supporto del Gruppo Italiano Vini, che nel frattempo ha acquistato l’azienda. 

La Casa Vinicola Nino Negri ha sede a Chiuro nell’antico quattrocentesco Castello Quadrio. Rappresenta la maggiore realtà vitivinicola della Valtellina nonché il sinonimo dei vini valtellinesi nel mondo. La vite, il cuore di questa terra difficile ma generosa, coltivata sulle pendici dei monti, ha trovato qui le condizioni ideali per crescere. Infatti l’ottima esposizione al sole e le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte favoriscono l’unicità espressiva del vitigno re, il Nebbiolo, chiamato localmente Chiavennasca. Ogni momento della viticoltura valtellinese richiede un grande impegno. Un impegno di cui la Nino Negri, da più di un secolo, ha saputo cogliere i frutti valorizzando le grandi potenzialità delle uve e producendo con maestria vini rossi di alto pregio e personalità. La raccolta delle uve viene interamente fatta a mano lungo i terrazzamenti, una miriade di millenari muretti a secco in sasso, elemento caratterizzante del territorio. Durante la vendemmia le uve appena raccolte vengono trasportate dalla montagna per mezzo di un elicottero, in modo da farle arrivare velocemente alla cantina. La Negri possiede 31 ettari di vigneto di proprietà posti nelle zone più prestigiose del Valtellina Superiore DOCG, dove nascono vini famosi quali Inferno, Sassella, Grumello, Fracia e il grande e sontuoso Sfursat. “Riscoprire la tradizione migliorandola”: in queste parole è racchiuso il segreto del successo della Nino Negri.






L’Enologo Casimiro Maule

Dal 1971 è abilmente diretta da Casimiro Maule, uno tra i più apprezzati enologi italiani. Trentino, ma sposato professionalmente alla Valtellina, ha alle spalle più di 40 vendemmie, passate fra le vigne, a contatto con la natura, con gli odori e gli umori della terra. Nonostante i tanti riconoscimenti attribuiti da tutto il mondo, tra i quali Enologo dell’Anno 2007 del Gambero Rosso, non si è mai dimenticato quanto sia bassa la terra e quanto sia difficile lavorarla.

 

La Degustazione

> 1) Sala Accoglienza

 

CUVĔE CARLO NEGRI 2015 (sboccatura 2017) – 7000 bt. Metodo Classico – 50% Chardonnay; 35% Pinot Nero e 5% Nebbiolo (Chiavennasca) – Vino Spumante di qualità, prodotto con la fermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale classico. Riposa sui propri lieviti per 16 mesi e rappresenta una delle massime espressioni di eleganza e finezza dell'azienda.

 

 > 2) Sala dei Diplomi

 

CA’ BRIONE Terrazze Retiche di Sondrio IGT – 2016 – 2007 – Sauvignon, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Nebbiolo (Chiavennasca) – Le uve bianche fermentano e affinano per 8 mesi in barriques, mentre il Nebbiolo è posto in acciaio. Tutte le uve sono vinificate e affinate separatamente sino all'assemblaggio finale.

 

> 3) Cantina 6 “Castello

 

QUADRIO Valtellina Superiore DOCG – 2009 – 2014 – 90% – Nebbiolo (Chiavennasca) e 10% di Merlot. Prodotto da uve delle migliori vigne del Valtellina Superiore su terreno franco-sabbioso. Dopo un breve periodo in acciaio matura per 20 mesi in botti di rovere di Slavonia da 80 hl e in botti di rovere francese da 50 hl poste nelle cantine del Castello Quadrio.

 

SCIUR Valtellina Superiore DOCG – 2012 – 2013 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Prodotto da uve provenienti da un vigneto di 4 ettari, situato in zona Fracia. Affinato in botticelle di legno da 750 litri nell'antica cantina del Castello Quadrio per 16 mesi. Segue adeguato periodo in bottiglia.


 



> 4) Cantina 8 “Fermentazione

 

SASSELLA Valtellina Superiore DOCG – 2014 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Da vigneti esposti a sud della sottozona Sassella ad un'altitudine di 500 mt. Vinificato in rosso a temperatura controllata con macerazione di 8 giorni. Dopo una sosta in acciaio matura per 24 mesi in botti di rovere francese da 30-50 e 80 hl.

 

LE TENSE SASSELLA Valtellina Superiore DOCG – 2001 – 2014 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Ottenuto da vigne dalla sottozona Sassello. Vanificato in rosso, dopo una sosta in acciaio, 2/3 del vino sono messi a maturare in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio per 20 mesi. 1/3 del vino matura 20 mesi in botti di rovere francese da 30 e 50 h.

 

GRUMELLO Valtellina Superiore DOCG – 2014 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Da vigneti storici della sottozona Grumello. I grappoli sono stati vinificati tradizionalmente in rosso a temperatura controllata con 8 giorni di macerazione e con frequenti rimontaggi. Dopo una sosta in acciaio segue affinamento in botti da 80 hl per 20 mesi.

 

SASSOROSSO GRUMELLO Valtellina Superiore DOCG – 20002014 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Prende il nome dai vigneti nella sottozona Grumello. Dopo la vinificazione in rosso con una breve macerazione ed una breve sosta in acciaio. 2/3 del vino vengono posti in botti di rovere francese da 20 e 50 hl, la restante parte affina in barrique di secondo passaggio.






 


> 5) Cantina 10 “Barrique

 

VIGNETO FRACIA Valtellina Superiore DOCG – 20092011 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Prodotto da uve dell’omonimo vigneto di 7 ettari, raccolte a fine ottobre quando sono leggermente sovra mature. Vinificato in rosso con una breve macerazione, affina in barriques di rovere francese per 20 mesi e sosta in bottiglia almeno 6 mesi prima della commercializzazione.

 

FRACIA Valtellina Superiore DOCG – 2014 – 95% Nebbiolo (Chiavennasca) e 5% Pignola – Da uve provenienti dai vigneti della zona Valgella (località Fracia) ad un’altitudine di 350/500 mt. Le uve mature, raccolte verso la metà di ottobre, sono vinificate in rosso, con 10 giorni di macerazione. Il vino resta in acciaio 2 mesi per poi sostare 18 mesi in fusti di rovere di Slavonia da 80 hl. Segue un congruo affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.

 

MAZER Valtellina Superiore DOCG – 20022014 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Rappresenta la migliore selezione delle uve delle 4 sottozone. Il 20% dei grappoli viene posto ad un leggero appassimento e affina in piccole botti di rovere francese di secondo passaggio per 16 mesi. Il restante 80% dopo dopo una sosta in acciaio matura per 20 mesi in botti di rovere francese.

 




> 6) Cantina 11 “Botti Grandi”

 

INFERNO Valtellina Superiore DOCG – 2014  – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Dai migliori vigneti della sottozona Inferno, 48 ettari tra Poggiridenti e Tresivio, lungo le pendici delle Alpi Retiche. I grappoli vengono vinificati in rosso a temperatura controllata con macerazione di 8 giorni – Dopo una sosta in acciaio matura in botti di rovere francese da 30-50 e 80 hl per 20 mesi.

 

INFERNO CARLO NEGRI Valtellina Superiore DOCG – 20082014 – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Uve provenienti dai migliori cru della sottozona più piccola e impervia della Valtellina. Vinificato in rosso, dopo una sosta in acciaio il vino è passato in botti di rovere da 30 e 50 hl per 24 mesi.

 



> 7) Cantina di Rappresentanza

 

CASTEL CHIURO RISERVA Valtellina Superiore DOCG – 2009 (9000 bottiglie) – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – I migliori grappoli sono vendemmiati tra metà e fine ottobre. Sono vinificati tradizionalmente sulle bucce per 18 giorni ad una temperatura controllata di 22/25 C° – Matura per 60 mesi in botti di rovere di capacità variabile da 14-20 e 35 hl, segue un congruo affinamento in bottiglia.

 

SFURSAT 5 STELLE Sforzato di Valtellina DOCG – 2004 – 2007 – 2011 – 2013  – 100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Vino bandiera della Nino Negri prodotto da una selezione dalle vigne più vocate delle zone del Valtellina Superiore Docg e solo nelle migliori annate. Dopo l'appassimento viene vinificato in rosso con una lunga macerazione. Alla maturazione di 20 mesi in barriques francesi nuove, segue un'ulteriore affinamento per altri 6 mesi in bottiglia.

SFURSAT CARLO NEGRI Sforzato di Valtellina DOCG – 2007 – 2013100% Nebbiolo (Chiavennasca) – Ottenuto dalle vigne più vocate delle denominazioni di Valtellina Doc e Docg, sulle pendici delle Alpi Retiche. Al temine dell'appassimento delle uve (circa 3 mesi) segue la vinificazione in rosso con una lunga macerazione. Dopo una breve sosta in acciaio, il nuovo vino matura per 24 mesi in botti di rovere francese da 32 e 52 hl.


> 7)  Sala del Camino

Vini “ iNobel ” del Gruppo Italiano Vini (GIV) presentati in degustazione libera:

Santi – Premio                                 Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2004

Bolla – Le Origini                           Amarone della Valpolicella Classico DOCG Riserva 2014

Cavicchioli – Rosè del Cristo         Lambrusco di Sorbara DOC Brut Metodo Classico 2014

Fattorie Melini – La Selvanella      Chianti Classico DOCG Riserva 2013

Fontana Candida – Luna Mater      Frascati Superiore DOCG Riserva 2015

Re Manfredi – Serpara                    Aglianico del Vulture Superiore DOCG 2014

Re Manfredi – Re Manfredi            Aglianico del Vulture DOC 2012

Castello Monaci – Artas                  Primitivo del Salento IGT 2015

Tenuta Rapitalà – Hugonis         Cabernet Sauvignon/Nero d'Avola Terre Siciliane IGT 2014

Tenuta Rapitalà – Grand Cru          Chardonnay Terre Siciliane IGT 2015

Chi sono “ inobel ”

Un ventaglio di aziende da cui sono stati scelti 12 vini sotto la denominazione “iNobel” perché rappresentano dodici territori viticoli straordinari da cui si ricevano vini eccellenti di 9 cantine presenti in otto regioni. Queste sono: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Sicilia. Dalla Valtellina, due etichette di Nino Negri: “5 stelle” Sfursat Valtellina docg e “Vigneto Fracia” Valtellina superiore docg. Dal Veneto due rossi, entrambi Amarone: “Le Origini” Amarone della Valpolicella classico riserva doc e “Proemio” Amarone della Valpolicella doc prodotti da Bolla. Chiavicchioli propone l’unica “bollicina”, il “Rosè del Cristo” Sorbara brut doc metodo classico. Dalla Toscana un vino: “Vigneti La Selvanella” Chianti classico riserva docg delle Fattorie Melini da un vigneto di Radda in Chianti. Dal Lazio “Luna Mater” Frascati superiore riserva docg di Fontana Candida. Dalla Puglia il Primitivo del Salento igt “Artas” di Castello Monaci. La Basilicata presenta due vini dell’azienda Re Manfredi da uve Aglianico: “Re Manfredi” e “Vigneto Serpara”. E infine dalla Sicilia, due vini. Un bianco da “Chardonnay Terre Siciliane” IGT e “Hugonis” Rosso di Sicilia IGT da uve Cabernet Sauvignon e Nero d’Avola, della Tenuta Rapitalà. Per leggere qualcosa di più su questi vini presentati a Milano, suggerisco questo link di Civiltà del Bere: http://www.civiltadelbere.com/12-nobel-gruppo-italiano-vini-a-milano/




La storia dello Sfursat di Valtellina

È il più tipico e antico dei vini della Valtellina. Dagli archivi della famiglia NEGRI di Chiuro, che produce vino in Valtellina dal 1897, risulta che la produzione dello Sforzato ha origini molto antiche che risalgono al XIV secolo D.C., destinato all’uso della famiglia, e spesso somministrato a cucchiai come medicina e ricostituente durante le malattie. Se ne parla anche nel settimo libro della monumentale opera di Andrea Bacci scrittore, medico e filosofo del XVI secolo, stampata nel 1595 “De naturali vinorum historia”, un compendio in sette volumi su tutti i vini allora conosciuti. Lo Sforzato ha conquistato noti antichi scrittori che transitando dalla Valtellina per andare in Svizzera lo hanno definito il nettare dei Grigioni. Nino Negri, il fondatore, produceva lo Sforzato nell’Ottocento, un vino denso e cremoso: ad uso esclusivo per la sua famiglia e gli amici più abbienti, veniva usato inoltre solo in occasioni speciali e nelle ricorrenze più importanti dell’anno. Le prime etichette ritrovate in tutta la Valtellina che indicano la commercializzazione di questo vino sono quelle dello Sforzato Negri datate 1921, detto allora Forzato. 




La produzione di questa tipologia di vino richiede una lunga esperienza per ottenere vette qualitative. Carluccio Negri, figlio del fondatore ha iniziato la produzione e commercializzazione costante dello Sfursat nel 1956, seguito negli anni ’70 da Casimiro Maule, il fautore dello Sforzato del XX secolo, che ha continuato la sua opera con dedizione, creando negli anni ’80 il più rinomato degli sforzati, lo Sfursat 5 Stelle. Le uve sono 100% Nebbiolo, localmente chiamate Chiavennasca, un ceppo autoctono e più antico del Nebbiolo piemontese, che dai tempi degli Etruschi si coltiva solo in Valtellina. L’origine delle uve non è vincolata ad una sottozona in particolare, ma possono provenire dall’intera area valtellinese. Prima di raccoglierle e di porle nei fruttai si attende una perfetta maturazione sulla pianta. La raccolta viene fatta da operai specializzati e di fiducia che scelgono i grappoli più esposti, maturi e più sani. Questi devono venire maneggiati con la massima cura, per non provocare ammaccature che pregiudicherebbero la loro durata durante l’appassimento, e posti con delicatezza nei plateaux. Successivamente le uve vengono trasportate in fruttai ben areati dove rimangono a riposare per circa 100 giorni. Giunte al giusto grado di disidratazione, dove il loro peso, nel frattempo, è calato del 30%-35%, si procede alla vinificazione; ma per lo Sfursat 5 Stelle, prima di procedere alla vinificazione, trascorsi i 100 giorni di riposo si effettua un’ulteriore selezione dei grappoli passiti più sani, riducendone ulteriormente la resa in vino. Se nella prima fase sono basilari l’ubicazione dei vigneti, l’abilità del viticoltore e le piogge al momento giusto, nella seconda è indispensabile avere locali adatti, un decorso stagionale asciutto, fresco e ventilato con assenza di nebbia e umidità. Quando i due periodi coincidono e si completano nelle loro migliori condizioni si ha una grande annata, come la: 1989, 1995, 1997, 2001, 2005, 2007, 2009 e 2010, chiamate da noi annate a “5 Stelle”. La produzione, infatti, di questo Sforzato è vincolata alla suddetta coincidenza, da cui il nome. Questa politica è stata premiante per Negri, poiché ha visto ricevere premi all’eccellenza da parte delle guide più rinomate, su tutte le annate prodotte di 5 Stelle. Non dimentichiamo il premio di “miglior vino rosso d’Italia” attribuito alla vendemmia 2001 da parte della Guida Gambero Rosso. Ricordiamo inoltre che lo Sfursat 5 Stelle si colloca da sempre fra i primi 50 vini del patrimonio viticolo Italiano. Lo Sforzato si caratterizza anche per longevità, in particolare queste vendemmie mantengono integre le proprietà organolettiche per 20-30 anni. Non ci sono segreti, solo vitigno, ambiente, scelta dell’uva e la passione, tanta, dei numerosi “contadini” di Casa Negri.  

(Testi di Casimiro Maule, Direttore ed Enologo della Nino Negri)


 

Note di degustazione di R.L.

L’impegno era notevole. 28 vini di Casa Negri e 10 iNobel della GIV.

Raccontare tutti i vini degustati è impossibile anche per i tempi ristretti di assaggio, sgomitando tra i numerosi visitatori che non hanno voluto mancare a questo evento, dopo quello di Milano al Palazzo delle Stelline, riservato alla Stampa specializzata e a qualche personaggio di spicco dell’enologia italiana. Qui nelle Cantine Storiche della Negri, il fascino era di certo più entusiasmante che non quello freddo e asettico della sala degustazione con tanti personaggi a farla da padrone nel raccontare la storia di 120 anni. Io, bicchiere alla mano, ho degustato tutti i vini senza intermezzo del pranzo, permettendomi qualche assaggio di pane di segale e di bresaola vergine.



Impressionanti per tenuta nel tempo alcuni vini dei tempi che furono: il Cà Brione bianco 2007; Le Tense Sassella 2001; il Vigneto Fracia 2009 (grandioso); l’Inferno Carlo Negri 2008 e il Castel Chiuro Valtellina Superiore DOCG Riserva 2009 (annata unica, solo 9000 bottiglie) che è stato “allevato” per questa festa dei 120 anni. Una bottiglia dato omaggio a tutti coloro a cui è stato predestinato con un rigido protocollo. Per celebrare i 120 anni della Nino Negri si è pensato da anni ad un vino. Certo, non un vino qualsiasi, ma un vino che fosse capace di concentrare in sé la storia, la passione, le battaglie, le conquiste dell’azienda. Con la nuova edizione del Castel Chiuro, Casimiro Maule, ha voluto rendere omaggio a Carlo Negri e al suo impegno caparbio tra viti e cantina riproponendone il vino più celebre, prodot­to fin dagli anni ’50 nel castello di cui porta il nome. Le uve della vendemmia 2009 sono state raccolte a mano alla fine di ottobre dai vigneti di Grumello e Valgella, ad altitudini superiori ai 500 metri. Maturato in legno per cinque anni, poi travasato in acciaio e affinato in bottiglia per altri dieci mesi, il Castel Chiuro ha abbandonato il carattere aspro e scontroso della montagna per trasformarsi in una creatura elegante, dal gusto rotondo e raffinato. L’etichetta di ogni bottiglia della Riserva Castel Chiuro 2009 è stata stampata su carta marmorizzata, decorata a mano da artigiani fiorentini. Un particolare gioco di colori da forma ad un motivo sempre diverso e che rende ogni esemplare unico. Confezionata per l’occasione in un prestigioso cofanetto, contiene un libro esclusivo della storia della Nino Negri raccontata con immagini in bianco/nero e con la prefazione di Erina Negri, figlia di Carluccio Negri. 50 pagine da leggersi in un fiato con un ricordo di Mario Soldati, tratto dal libro: Vino al Vino, edizioni Mondadori (1969). Il vino Castel Chiuro Valtellina Superiore DOCG Riserva 2009 è stato prodotto con uve provenienti dalle zone migliori del Valtellina Superiore, sulle pendici delle Alpi Retiche, tra Sondrio e Tirano. Le terrazze con esposizione sud si estendono ad un’altitudine variabile tra i 450 e i 500 metri e le viti sono allevate a Guyot modificato ad archetto. Il terreno è povero, sabbioso e ricco di sassi. La resa è di 4.500 litri per ettaro. Vigne in Comune di Montagna: Sassorosso e Sassina – in comune di Teglio: Valle – l’età media delle viti è di circa 50 anni. Dati analitici: alcool: 13,70 % – acidità totale: 5,4 g/l – pH: 3,5 – zuccheri: 1,8 g/l – estratto: 26 g/l. La progressione gustativa è calda, rotonda, con un’originale piacevolezza armonica, con tannini avvolgenti che lasciano un ampio finale in bocca. Un vino da bersi anche tra 15-20 anni se conservato in luogo fresco e lontano dalla luce. Un accenno doveroso si può fare per i 6 Sfursat: 4 Sfurzat 5 Stellle (Sforzato di Valtellina DOCG – 2004 – 2007 – 2011 – 2013) e i 2 Sfursat Carlo Negri (Sforzato di Valtellina DOCG – 2007 – 2013) da doppio magnum. Vale la pena di ricordare che questi Sfursat vengono prodotti con l’appassimento delle uve più sane e più ricche di sostanze polifenoli che, se prodotte con una tecnica tradizionale, danno un vino rosso ricco di spessore, eleganza e longevità.



Lo Sfursat 2004 ha avuto un’annata piovosa in tempo di vendemmia. Il vino ha già sentori di confettura di prugna e speziatura cioccolatosa. In bocca ha ancora freschezza e buona spalla acida con tannini spigolosi ma non ruvidi. (89/100). Il 2007 ha colore rosso rubino violaceo. Al naso rosa appassita, viola e iris, piccoli frutti rossi e ciliegia sotto spirito. In bocca ha una attacco caldo, robusto, ben integrato nell’insieme acido/tannico. Ancora molto da raccontare nel finale speziato di cannella, cioccolatoso e mentolato.(90/100). Il 2011 è un vino elegante ed immenso, vero emblema della eroica viticoltura di Valtellina. Un grande vino di eccezionale costanza stilistica, un vino espressivo di straordinarie note di frutta rossa e nera piccola (more, mirtilli, ribes), speziato di china calissaya e chiodi di garofano. Sapore caldo, pieno e complesso di frutta matura già avvertita al naso. Tannini suadenti e vellutati. Finale persistente con toni di liquirizia ed eucalipto. Da dimenticare in cantina. (95/100). Il 2013 ha colore rosso rubino violaceo intenso. Al naso si presenta con note di viola e frutta piccola e spezie ancora un pò verdi: pepe verde e note di alloro. In bocca pur potente è ancora scalpitante, fresco, acidulo con tannini ruvidi. Un vino che vuole due anni di bottiglia per dare il buono di beva e poi può essere dimenticato in cantina. (88/100).



Lo Sfurzat Carlo Negri 2007 in doppio Magnum è qualcosa di straordinaria finezza ed eleganza. Colore rosso rubino viola/granato. Cattura il naso con un bouquet floreale (rosa, viola, iris, erbe aromatiche) a cui seguono sentori di chiodi di garofano, anice stellato con cenni di tabacco dolce da pipa. In bocca caldo, austero, spallato con una piacevole e vi persistenza tannica che porta ad un finale nel retro gola di nocciole tostate, noci e freschezza balsamica di eucalipto. (97/100). E lo Sfurzat Carlo Negri 2013 in Magnum è il fratello maggiore del precedente Sfurzat 2013. Vino di grande carattere e di grande spessore. Pecca solo di gioventù anche se lo sosta in magnum lo ha già aggraziato e reso armonico. Un vino che vorrei poter degustare tra due anni. Sarà di certo un campione di piacevolezza. Giudizio positivo futuribile: 96/100 – Voto attuale 93/100).

Progetto Sciùr di Maule e Mojoli.

E’ un progetto che viene da lontano quello del vino Sciur. Un’idea che nasce prima di tutto dalla sintonia per la visione del vino inteso come uno “strumento” per interpretare un pensiero, un territorio, la natura, l’economia e la cultura, il lavoro e le scelte di vita, presenti e future, di non poche persone. Un progetto che, sin dall’origine, non nasce perché “il mercato lo richiede”, ma perché, anche per il cosiddetto business, in particolare quello del futuro, vorrebbe essere un esempio virtuoso, una testimonianza pragmatica, di come nel “Mondo del vino” le cose stiano profondamente cambiando, e, soprattutto, cambieranno sempre di più nel tempo, sia nella domanda che nell’offerta. Un progetto che viene avviato idealmente nel 2007, ma ripreso concretamente e messo in moto nel 2011, dopo tanti passaggi, incontri, discussioni, viaggi e riflessioni riguardanti la metamorfosi in corso del “sistema vino”. Nell’Ottobre del 2014 viene presentato per la prima volta a Milano. 5 le definizioni per delineare la qualità di questo vino dedicato al “Sciùr Carlo Negri”: 

Sostenibile; Concreto; Innovativo; Unico; Responsabile.

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Sig.ra Tiziana Mori,

Tel.+39 045 6269600

Cell: + 39. 340.0635680

t.mori@giv.it

 


Valeria Zoletto

Brand Nanager

Villa Belvedere

37011 Calmasino (Verona)

Tel: 045. 6269600

v.zoletto@giv.it


 

Casa Vinicola Negri

Via Ghibellini, 3 –

23030 CHIURO (SO)

Tel: +39. 0342 485211

n.negri@giv.it

www.ninonegri.it

Servizio a cura di Rocco Lettieri