Anteprima annata Vitivinicola Ticinese a Lugano

La Ticino Wine ha presentato a Lugano l’annata vitivinicola ticinese del 2017

2-3 Settembre 2019 – Palazzo dei Congressi

61 produttori presenti con poco meno di 300 etichette tra bianchi, rosati, rossi, “bollicine” e vini da dessert.

Ettari di Vigna in Ticino nel 2017: 1.092

Superficie destinata a Merlot            873

Viticoltori Ticino + Mesolcina:      2.933 (- 3,27%)

Totale ettolitri di vino nel 2017:    45.012  (nel 2016: 58.494)

Prime cinque uve rosse per quantità: Merlot, Cabernet Franc, Gamaret, Cabernet Sauvignon e Pinot Noir.

Prime cinque uve bianche x quantità: Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Johanniter, Kerner.

Rapporto annata vitivinicola 2017

L’inverno 2016/17 è stato contrassegnato da una mancanza considerevole di acqua. Le precipitazioni invernali a sud delle Alpi hanno raggiunto il 35-55% delle quantità normali del periodo di riferimento 1981–2010. La temperatura media dell’inverno al sud delle alpi ha superato la norma di 0,3-1.0°C e lo scarto positivo è da ricondursi soprattutto alle condizioni particolarmente miti avute in montagna. Il soleggiamento è stato normale con valori del 90-110% della norma. Nel 2017 si è verificata la terza primavera più calda dall’inizio delle misurazioni sistematiche nel 1864. In media su tutto il paese, la temperatura ha superato la norma 1981–2010 di 1,7 °C. Finora era stata più calda soltanto la primavera del 2007, con 2,3 °C sopra la norma, e quella del 2011 con +2,5 °C. Le precipitazioni sono invece state sotto la norma. La primavera nell’insieme molto mite, verso la fine di aprile ha però fatto registrare delle temperature minime tra le più basse mai registrate nel periodo 15 aprile – 31 maggio, provocando, sulle piante già germogliate dei vigneti posti in situazioni sensibili forti bruciature a carico dei germogli con conseguenti perdite di raccolto. Il soleggiamento è stato abbondante con valori rilevati superiori del 30-40% alla norma. Nel 2017 è stata registrata anche la terza estate più calda. La temperatura estiva ha superato la norma 1981–2010 di 1,7 °C a Lugano; anche il soleggiamento è stato superiore alla norma con 5 scarti positivi del 10-20%. Le precipitazioni sono state abbondanti in tutta la Svizzera italiana soprattutto grazie alle piogge torrenziali di fine giugno (a Lugano si è raggiunto il 300% della norma) e quelle cadute in agosto; luglio invece è stato particolarmente secco. Diversi episodi di temporali violenti con caduta di grandine si sono scatenati quest’estate sul nostro territorio. È di particolare rilevanza l’evento del 5 luglio nel Locarnese; quello del 6 agosto nel Luganese e quello dell’8 agosto nel Mendrisiotto. Il clima di settembre è stato abbastanza fresco nel suo insieme con un soleggiamento normale e precipitazioni sotto la norma. Le condizioni meteo hanno permesso di raccogliere uve con buone gradazioni, tant’è che le varietà precoci sono state vendemmiate già a metà agosto, seguite dalle bianche verso il 20 di agosto. I primi quantitativi di Merlot destinati alla vinificazione in bianco sono stati raccolti verso fine agosto, mentre il grosso è stato raccolto intorno al 13 settembre. La gradazione media di tutte le uve Merlot tassate si attesta quindi a 21,6 Brix (90° Oechslé), superiore alla media dei 10 anni precedenti che è di 21 Brix (87° Oechslé). I danni del gelo e le grandinate, anche se fenomeni locali, sommati ad un’estate asciutta con acini piccoli sono i principali fattori di un’annata viticola con un meno 13,3 % di Merlot prodotto rispetto alla media decennale ed addirittura un meno 22,0 % rispetto al 2016. I quintali di Merlot tassati nel 2017 sono di circa 48.880 qli.

(note da Dipartimento delle Finanze e dell’Economia – sezione dell’Agricoltura)

Elenco dei vitigni ammessi alla produzione di vini DOC:

 ROSSI: Bondola, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carminoir, Diolinoir, Divico, Galotta, Gamaret, Garanoir, Marselan, Merlot, Petit Verdot, Pinot Nero e Syrah;

BIANCHI: Chardonnay, Chasselas, Doral, Johanniter, Kerner, Müller Thurgau, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Sauvignon Bianco, Sauvignon Grigio, Semillon e Viognier. Ad eccezione dei vitigni elencati nell’allegato del Regolamento sulla viticoltura (Americane, Clinton, Noah, …), si ricorda che tutte le varietà possono essere usate per il taglio dei vini DOC fino ad un massimo del 10%, a condizione che siano rispettati i limiti di produzione (nessuna tolleranza) e le gradazioni minime previste per i vini DOC di medesimo colore e che l’uso a tale fine sia annunciato nelle dichiarazioni della vendemmia. Per la produzione di vini IGT “normali” sono ammesse tutte le varietà di uva, mentre che per i vini IGT a denominazione tradizionale propria “nostrano” non possono essere usati quelli figuranti nell’allegato del Regolamento sulla viticoltura. Nelle tabelle che seguono, per alcuni vitigni IGT di cui i produttori non conoscono il nome esatto della varietà, si sono usati i seguenti termini: varietà europee: bianche o rosse europee non definite di IIa uve interspecifiche: bianche o rosse ibridi / PD (americane) uve distillate: bianche o rosse da acquavite (se non tassate).

Incontro alla Casa del Vino

Il tutto per la stampa specializzata ha avuto inizio domenica sera 1 Settembre 2019 presso La Casa del Vino di Morbio Inferiore, dove è stato presentato il nuovo percorso per non vedenti, che si sviluppa nell’area verde del parco del Breggia. A fine percorso degustazione bendata per i presenti in bicchieri neri. Bisognava indovinare quale vino c’era nel bicchiere n.1 (bianco) e quale nel bicchiere n. 2 (rosso). Ad occhi bendati le difficoltà ci sono anche per i più esperti.

E’ seguita poi la premiazione annuale del “PREMIO TICINOWINE” (giunto alla decima edizione) che quest’anno è stato assegnato al giornalista Tarcisio Bullo di Claro per il…suo impegno nel presentare e valorizzare la realtà vitivinicola del nostro Cantone.

Quindi si è passati al “PREMIO TICINO WINE ALLA CARRIERA” (giunto alla sesta edizione) che è stato consegnato a Piero Tenca di Taverne (Ristoratore, Sommelier, Presidente Nazionale dell’ASSP) che non avrebbe bisogno di presentazioni tanto ha fatto per il Ticino… premio alla carriera con un particolare ringraziamento per l’aiuto e il sostegno nel lavoro di promozione dei vini del Canton Ticino.

Un’ottima cena preparata dallo chef della Casa del Ticino Remi Agustoni è stata accompagnata da 10 vini selezionati dell’annata 2009 (due bianchi e 8 rossi) che hanno permesso ai presenti (anche esteri) di degustare prodotti che pur con dieci anni sulle spalle avevano ancora molto da raccontare considerando che si presentavano ancora con colori rosso rubino, freschi, con ottima acidità e con equilibrio tannico vellutato. Dieci anni ben portati a dimostrazione che il Merlot del Ticino può essere dimenticato in cantina senza problemi.

Lugano – Palazzo dei Congressi

Lunedì 2 Settembre, ore 11 apertura delle degustazioni libere ai tavoli, alla presenza dei produttori, per gli operatori e per la stampa specializzata. Di certo una presentazione importante che mette alla prova anche il più bravo degustatore. 300 vini a disposizione da provare nel giro di 8 ore. L’immediata mia scelta personale è andata ai vini bianchi ancora della vendemmia 2017 per valutare la tenuta nel tempo. Non interessavano i bianchi del 2018, che potevano anche non essere presenti considerando che si doveva valutare la vendemmia del 2017, e che non essendoci, non avrebbero intralciato la degustazione dei numerosi vini rossi.

E alcune buone notizie sono venute dai bicchieri dei bianchi delle aziende: Mondò (Crudèll, bianco di 4 vitigni); Il Cavaliere (Ottavo merlot bianco 100%); Michele Conceprio (Pio bianco BIO); Monti (Malcantone bianco di Cademario); Urs Hauser (Tutto Bene – due vitigni); Fumagalli (Aurora – due vitigni); Cantine Ghidossi (Dialogo); Valentina Wine Collection (Vivi); Sasso Chierico (Duae); Valsangiacomo (Gransegreto Fondo del Bosco); Rovio Chiesa (Chardonnay Rovio Riserva e San Giorgio) e Zündel (Velabona Chardonnay).

Molto interessanti gli assaggi dei vini rossi sia di base Merlot 100% che d’assemblaggi con uve di nuovi arrivi in Ticino. Ne ho potuto degustare nel giro di quattro ore pomeridiane circa settanta preferendo alcuni vini di nuovi produttori e/o di vini che da un pò di tempo non degustavo. Naturalmente tutti della vendemmia 2017, anche se per la verità, c’erano alcuni vini di annate più datate. Degustati seguendo l’ordine numerico, le mie preferenze sono andate a: Agriloro (Sottobosco); Haldemann (La Carrà); Bianchi (Cerus); Mondò (Ronco dei Ciliegi); Robin Garzoli (Rombolau); Giromit (Klepsydra); Michele Conceprio (Pio del Sabato e Rufus); Monti (Il Canto della Terra e Malcantone Rosso dei Ronchi); Sacha Pelossi (Riserva del Tasso e Riserva del Ronco); Andrea Silbernagl (Cabernet Franc); Riva Morcote (Stregato); Klausener (Gran Finale); Corti (Sottoceneri); Fumagalli (Ronco d’Arzo); Hubervini (Ronco di Persico e Montagna Magica); KoopVDC/Visini (Scala); Brivio/Gialdi (Dogaia e Riflessi d’Epoca); Gialdi (Arzo e Sassi Grossi); Matasci (Loco Coste); Miriam Hermann-Gaudio (Pinea); Cantine Ghidossi (Saetta e Triade); Chiodi (Rompidèe); Settemaggio (Marselan); Tenuta Luigina (Ronco delle Noci e Ronco dei Profeti); Tenuta Castello (Castello di Morcote e Il Rubino); Tenuta San Giorgio (Arco Tondo Riserva); Trapletti (VMSG e Tera Creda); Theilervini (Dives); Tamborini (Comano e San Zeno Costamagna); Valentina Wine Collection (Credi); Valsangiacomo (Pedrinate); Vini Delea (Carato) e Zündel (Orizzonte).

 

Alcuni produttori sono stati completamente “saltati” non per mancanza di volontà ma per mancanza di tempo. E tra i vini di altre annate che mi sono davvero piaciuti per la tenuta nel tempo: Cantina Giubiasco (Monte Carasso 2010); Chiericati (Sinfonia Barrique 2013); Klausener (Tramonto Rosso 2013); Castello di Morcote (Castello di Morcote 2013); Tenuta Sasso Chierico (Sasso Chierico Riserva 2016); Valsangiacomo (Rubro di Rubro 2011) e Vini Delea (Diamante 2013) e Zündel (Orizzonte 2010).   

  

Note degustative

 Le mie impressioni sui vini bianchi 2017 (quasi tutti passati in legno): presentano con colore giallo dorato lucido e brillante; al naso si avvertono sentori tostati e vanigliati che si legano con eleganza alle caratteristiche tipiche varietali: profumi di frutta bianca e matura, miscelati con frutti tropicali, sentori di erbe aromatiche (salvia, timo) con finali resinosi e a volte con punte balsamiche. In bocca l’impatto è sapido, rotondo, a volte mielato, la sapidità è sostenuta da un buon alcool; il finale è molto piacevole e di buona persistenza sulle note minerali e affumicate.

Le mie impressioni sui vini rossi 2017 (quasi tutti passati in legno e quasi tutti a base Merlot): i colori sono in genere rosso rubino intenso, con leggere sfumature granate; al naso si avvertono profumi di viola, frutti di bosco e frutta grossa matura con speziature di tabacco, pepe nero, chiodi di garofano. Bocca ampia e ricca sin dall’ingresso, equilibrata ed armonica con gradevole spalla vellutata. Il retrogusto è ben presente sulle note delle visciole sotto spirito. Vini rotondi, robusti, di lunga persistenza che uniscono in modo gradevole la sensazione di calore alla morbida eleganza dei tannini ed alla giusta spalla di acidità. Possono ancora restare alcuni anni in cantina.

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Martedì 3 Settembre 2019 – Palazzo dei Congressi

“Il Rinascimento del vino – Leonardo e gli altri”

Questo era l’invito: Ci si domanderà cosa c’entri il vino con Leonardo da Vinci. Siamo nel Rinascimento, periodo di splendore, caratterizzato dalla fioritura delle arti e delle lettere e del buon vino. Da buon Toscano, anche da Vinci possedeva delle vigne, ma essendo lontano dai suoi luoghi natii e grande osservatore, scriveva al suo fattore di Fiesole di quanto osservava nei lavori in vigna e in cantina. I due relatori della serata, Gastone Saletnich, storico medievale e ricercatore, e Luca Maroni, enologo e giornalista, vi porteranno indietro nel tempo. Un’occasione unica per degustare il vino di Leonardo e per chiunque, del vino, apprezza la storia, la cultura e la passione. In effetti l’incontro, tenutosi dalle 18,30 si è protratto ben oltre le 21,00 con un pubblico molto interessato al grande Leonardo, ma anche per ascoltare quanto aveva da raccontare in particolare Luca Maroni che ha seguito tutti i lavori del ripristino della Vigna di Leonardo, di cui è stato addirittura scritto un libro su tutta la vicenda: Leonardo da Vinci and Wine, pubblicato da SENS, Via Olmetti, 5 – 00060 Formello (Roma) – Tel. +39 06 90405335

La storia della Vigna di Leonardo

Una storia dimenticata lega Leonardo da Vinci alla città di Milano: la storia di una vigna. La vigna che nel 1498 Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo e intorno alla quale corrono leggende che coinvolgono il genio, le sue opere, i suoi seguaci; la vigna che rinasce oggi, finalmente, nel rispetto dei filari e del vitigno originari. Dalla Firenze di Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci arriva a Milano, alla corte di Ludovico Maria Sforza detto il Moro, nel 1482. All’epoca, lui e Ludovico hanno entrambi 30 anni. Nel 1495 Ludovico gli assegna l’incarico di dipingere un’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. Nel 1498 Ludovico concede a Leonardo la proprietà di una vigna di circa 16 pertiche. È lecito immaginare Leonardo, al tramonto di una giornata di lavoro, mentre lascia il cantiere del Cenacolo, attraversa il Borgo delle Grazie e, transitando per la casa degli Atellani, va a controllare lo stato della sua vigna. Per poco però: nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono e imprigionano il Moro e anche Leonardo lascia Milano, non senza aver prima affittato la vigna al padre del suo allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Leonardo non smetterà mai di occuparsi della sua vigna: la riconquisterà quando i Francesi gliela confischeranno e in punto di morte, nel 1519, la citerà nel testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte proprio al Salaì.

La casa degli Atellani

Sui terreni della vigna grande di San Vittore, il duca di Milano Ludovico il Moro sognava di costruire un nuovo quartiere residenziale, dove alloggiare i suoi uomini più fedeli. Sulla mappa della città, di quel sogno restano oggi i tracciati di via San Vittore e di via Zenale; oltre alla Basilica di Santa Maria delle Grazie e al Cenacolo di Leonardo, di quel sogno, più di cinque secoli dopo, resta in piedi soltanto la Casa degli Atellani.

Il progetto scientifico

La vigna di Leonardo da Vinci rinasce con Expo 2015, per volontà della Fondazione Portaluppi e degli attuali proprietari di casa degli Atellani, grazie agli studi dell’enologo Luca Maroni e al contributo decisivo dell’Università degli Studi di Milano nelle persone della genetista Serena Imazio e del professor Attilio Scienza, massimo esperto del DNA della vite. Oggi ci sono tanti nuovi modi per scoprire la Vigna di Leonardo! Entra nel mondo di Leonardo da Vinci, scopri le sue passioni e le tracce che queste hanno lasciato a Milano, città profondamente legata all’artista principe del Rinascimento. Nel 1498, Ludovico Sforza, duca di Milano, donò a Leonardo questo vigneto, che fu impiantato e coltivato nei campi in fondo al giardino della Casa degli Atellani; Vigna che Leonardo difese e mantenne a ogni costo negli anni a venire. Oggi è possibile ammirare le viti originarie, con questa visita guidata esclusiva.

Visite

È possibile accedere alla Casa degli Atellani e alla Vigna di Leonardo attraverso dei tour a numero chiuso, della durata di 30 minuti. Si tratta di un percorso in 7 tappe con l’ausilio di un’audioguida in 5 lingue (Italiano, Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo) e di pannelli descrittivi situati lungo il percorso. Ogni gruppo sarà assistito da un accompagnatore, e ogni visitatore sarà fornito di una audioguida. Il museo è sempre aperto, con orario continuato dalle 9:00 alle 18:00. Dal lunedì al venerdì partono tour ogni 30 minuti, con l’ultimo ingresso alle ore 17:30; sabato e domenica, partono tour ogni 15 minuti, l’ultimo ingresso è alle ore 17:45. Per gruppi di almeno 5 persone è consigliabile l’acquisto o la prenotazione. L’acquisto può essere effettuato online o in biglietteria.

La Vigna di Leonardo Hotel/Bistrot/Museo

Corso Magenta 65 – 20123 MILANO

info@vignadileonardo.com

www.vignadileonardo.com

caffetteria@vignadileonardo.com

Orari: Lunedì-Domenica: 7.00-19.30

Pranzo Lunedì-Domenica: 12.00-15.00

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Servizio e foto  a cura di Rocco Lettieri