Villa d’Este Wine Symposium 2020

Villa d’Este Wine Symposium

Program & Registrations VDEWS 2020

Guest country: GREECE

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La 12° edizione del VDEWS si svolgerà dal 5 all’8 Novembre 2020.

The Wine Industry post Corona

Questa edizione del Villa d’Este  Wine Symposium sarà dedicata alla discussione di come il mondo del buon vino si adatterà alle mutate dinamiche mondiali post Corona. Oggi più che mai i leader del settore dovranno stare insieme per aiutare il mondo del vino a riprendersi dopo le enormi sfide di quest’anno e i cambiamenti che comportano. La nostra industria è fortemente colpita, ma come per tutte le crisi, anche questa genera creatività e nuove opportunità. Dobbiamo stare insieme per trovare nuovi modi per salvaguardare il nostro amato “Grand Vin” come parte del futuro senza perdere qualità, artigianalità, tradizione e passione e conoscenza secolari. Questo è il momento giusto per la transizione del mondo del buon vino.

Quindi certamente non si potrà non parlare del Covid -19  e come al solito ci saranno incontri e seminari affascinanti su:

“Nuovi modi e strategie per vendere vino. Come il futuro impara dal passato e si adatta”
 
La necessità di considerare l’importanza della biodiversità e il suo ruolo per la qualità dei nostri vigneti e vini

Ulteriori informazioni sui seminari, relatori e altri workshop, saranno disponibili, tra qualche tempo, facendo clic sui collegamenti qui sotto.

Program VDEWS 2020
Registration form VDEWS

Registration Ruinart Prestige Tasting
Registration Solaia Prestige Tasting
Registration Domaine de la Romanée-Conti Prestige Tasting

I seminari saranno tutti tradotti simultaneamente.

Programmi già in scaletta

 
The Prestige Tastings: dovete tener presente che queste degustazioni di prestigio sono assolutamente uniche al mondo. Tutti i vini provengono direttamente dalle cantine delle proprietà e chi ci conosce sa benissimo come procediamo nelle degustazione. Il silenzio e quindi gli scambi e i commenti sono anche qualcosa di molto speciale a Villa d’Este. Inutile spiegare che le 3 degustazioni di prestigio avranno un grande successo e anche inutile spiegare che, poiché sono limitate a 60 posti ciascuna, la situazione di “sold-out” potrebbe facilmente essere raggiungibile.

 
5 Novembre 2020 – Giovedì sera
Frédéric Panaiotis, chief cellar master, presenterà una degustazione verticale di Champagne RUINART.
Dettagli sul foglio di registrazione (ancora in preparazione)
 
6 Novembre 2020 – Venerdì sera
Marchese Piero Antinori e Renzo Cotarella presenteranno una degustazione verticale di 10 annate dell’iconico vino toscano: SOLAIA.
Dettagli sul foglio di registrazione  (ancora in preparazione)
 
7 Novembre 2020 – Sabato sera
Aubert de Villaine presenterà 6 annate comparative di 2 Grands Crus del Domaine de la Romanée-Conti: ÉCHÉZEAUX e ROMANÉE-CONTI, oltre che come gran finale il Bâtard-Montrachet, annata 2006.
Un totale di 13 bicchieri! Quindi è meglio essere in buona forma! Dettagli sul foglio di registrazione  (ancora in preparazione)

 

Momenti classici e di jazz
Dopo il successo dell’anno scorso, e come richiesto da molti ospiti, avremo di nuovo un concerto «jazzistico» venerdì sera, con il partner Paolo Fazioli. Per gli amanti della musica, Fazioli al pianoforte nell’edizione 2013:

https://www.youtube.com/watch?v=wqAnJiUDHA8
 

Il Villa d’Este Wine Symposium, che si svolge a Villa d’Este sul Lago di Como, fu creato da François Mauss nel 2009. Il VDEWS è un think tank globale in cui attori di tutti i diversi settori dell’industria vinicola globale si riuniscono per discutere e difendere gli interessi storici, sociali, politici, economici e culturali comuni del mondo del buon vino. Dopo 11 edizioni, il Villa d’Este Wine Symposium è considerato il luogo di incontro globale per i principali attori dell’industria vinicola.

Per informazioni:

Phone. +352 62117 11 88

Email: francoismauss@gmail.com

www.vdews.com

www.villadeste.com

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Paese Ospite: La Grecia

La Grecia vitivinicola

La Grecia è un paese estremamente vario dal punto di vista del territorio, con i vigneti sparsi in zone con caratteristiche orografiche molto diverse tra loro, dalle zone collinare e pedemontane della parte continentale del paese a quelle costiere (la Grecia è il paese in Europa con il più alto rapporto tra linea costiera e superficie) per finire con le isole del versante Adriatico e dell’Egeo. La superficie vitata si estende per circa 100.000 ettari, con una produzione attorno ai 2,6 milioni di ettolitri, di cui solo una piccola parte a denominazione di origine. Il 70% della produzione è costituito da vini bianchi secchi, seguiti dai rossi (15%) e dai bianchi dolci. I Retsina, vini bianchi leggeri aromatizzati con resine di pino e miele, rappresentano più che una curiosità storica e turistica, sebbene siano il 30% della produzione, dedicata quasi esclusivamente al mercato interno.

La Grecia è il primo paese del bacino del Mediterraneo, dopo la Turchia, dove la vite e il vino fecero il loro arrivo, in provenienza dall’Asia, negli anni attorno al 2000 a.C. Furono i Fenici a portare la vite e il vino in Grecia, solo successivamente gli antichi Greci fecero arrivare la coltivazione della vite nella penisola Italica tramite le loro colonie nell’Italia meridionale (Magna Grecia). La vitivinicoltura venne poi ripresa prima dagli Etruschi, poi dagli antichi Romani. In Italia sono ancora diffuse diverse specie (i “Greci”) che si ritiene abbiano una diretta derivazione dalla penisola Ellenica. I vini Greci dell’antichità, in particolare quelli dolci, erano famosi ovunque, soprattutto nell’antica Roma. Il vino era per gli antichi Greci una bevanda sacra: già prima del 1600 a.C. il vino era infatti utilizzato come bevanda a scopi rituali e religiosi. Il dio del vino nella mitologia Greca era Dionisio, che rivelò agli uomini i segreti della produzione della bevanda ed in onore del quale si celebravano le cosiddette “Orge Dionisiache”, delle vere e proprie feste dedicate al vino. Il vino divenne col tempo parte essenziale della cucina e della cultura Greca. Il vino prodotto nell’antica Grecia era molto diverso dal vino da quello dei giorni nostri. Molti erano vini dolci, spesso prodotti con uve passite. La loro dolcezza veniva ulteriormente concentrata mediante l’ebollizione del vino che ne riduceva la quantità d’acqua. Altri vini erano prodotti con uve acerbe e avevano un’acidità molto pronunciata. A quell’epoca i vini erano di difficile conservazione, sia a causa dei contenitori utilizzati che alla loro scarsa resistenza all’ossidazione. L’aggiunta della resina di pino al mosto in fermentazione rappresentava uno dei rimedi, e l’usanza è arrivata fino ai giorni nostri in uno dei prodotti più celebri della Grecia, il Retsina.

Durante il Medioevo, come in tutta Europa, la produzione di vino era svolta in massima parte dai monasteri. Il paese divenne parte dell’Impero Bizantino e il centro principale per il commercio del vino greco si spostò a Costantinopoli e si focalizzò sui vini provenienti dalle isole dell’Egeo. Il fiorente commercio del vino nell’impero Bizantino terminò verso la fine del XV° secolo, quando i Turchi occuparono il Peloponneso ed estero il loro dominio in tutta la penisola Greca. Gli ottomani scoraggiarono la produzione di vino limitandone sia la diffusione sia lo sviluppo. Il risveglio dell’enologia greca risale all’inizio del 1900, quando il paese riconquistò la propria indipendenza. Il vero interesse per il vino greco si ebbe dopo la fine della seconda guerra mondiale e negli ultimi 20 anni la Grecia sta ponendo un’attenzione crescente allo sviluppo qualitativo del suo vino e l’enologia sta oggi progredendo sempre più grazie anche all’adozione di tecnologie moderne e al contributo di enologi competenti.

Il sistema di qualità dei vini greci è basato su leggi del 1971, riviste poi nel 1981 a seguito dell’entrata del paese nella Comunità Europea. L’attuale sistema è simile a quello Francese dell’Appellation d’Origine Contrôlée (AOC), in base al quale vengono riconosciute specifiche regioni vinicole, varietà di uve coltivabili, procedure di coltivazione e pratiche di vinificazione, oltre alle norme che regolano l’etichettatura delle bottiglie. Il sistema prevede tre distinte categorie: Vini a Denominazione di Origine: distinti in due sottocategorie, Denominazione di Origine di Qualità Superiore (OPAP) e Denominazione di Origine Controllata (OPE), simili al sistema AOC Francese, oppure DOCG e DOC in Italia. Queste prevedono vini a menzione Riserva e Gran Riserva, a seconda del tempo di maturazione. Per i vini bianchi Riserva esso deve essere almeno di due anni con sei mesi in botte, mentre per la Gran Riserva tre anni con un minimo di 12 mesi in botte. Per i vini rossi Riserva il periodo di maturazione minimo è di tre anni con sei mesi in botte, e per il Gran Riserva i quattro anni con un minimo di due anni in botte.

Topikos Oenos: sono vini prodotti in regioni estese ed equivalgono grossomodo ai vini IGT dell’Italia o ai Vin de Pays Francesi. I vitigni impiegati possono essere sia locali che internazionali.

Epitrapezios Oenos: sono i Vini da Tavola. Non sono previste norme particolari e  i vini possono essere prodotti con uve diverse anche da diverse regioni. La categoria “Cava” si riferisce a vini maturati in legno. I Cava bianchi devono maturare per due anni con un minimo di sei mesi in botte, mentre i Cava rossi devono maturare per tre anni con un minimo di sei mesi in botte nuova e per un anno in botti usate.

 

I vitigni autoctoni greci:

In Grecia i vitigni autoctoni, la cui stima è di circa 300 diverse varietà, hanno un ruolo prevalente. Le uve internazionali sono una minima parte e spesso vengono miscelate con quelle locali. Fra i vitigni autoctoni a bacca bianca ricordiamo l’Assyrtiko, Moscophilero, Moscato Bianco, Robola, Roditis e Savatiano, uva principalmente utilizzata per la produzione del celebre Retsina. Fra i vitigni autoctoni  a bacca nera troviamo l’Agiorgitiko, Kotsifali,  Limnio,  Mandelari,  Mavrodaphne, Negoska, Stavroto, Krassato e Xynomavro.

Il territorio della Grecia è particolarmente vocato alla coltura della vite, sia in termini di orografia (zone montane e collinari che assicurano una buona escursione termica) che in termini di latitudine. Fra le regioni vinicole più importanti della Grecia ricordiamo la Macedonia, la Tessaglia, il Peloponneso, le Isole dell’Egeo e Creta. Ed è qui che si producono i vini più importanti del Paese e sono queste le zone che storicamente hanno identificato la Grecia con il vino. A Nord troviamo la Macedonia con i due importanti distretti vinicoli di Naoussa e Goumenissa. Naoussa è fra le zone più celebri della Grecia, famosa per i suoi vini rossi prodotti con uve Xynomavro, mentre a Goumenissa la stessa uva è vinificata assieme al Negoska, producendo vini meno corposi. La Tessaglia si trova nella parte centrale della penisola Greca, con l’area di Rapsani dove si producono vini rossi, nei pressi del monte Olimpo, da uve Xynomavro, Stavroto e Krassato. Nel Peloponneso, a sud del paese, le tre importanti aree vinicole sono: Nemea, Mantinia e Patrasso. A Nemea i vini sono prevalentemente prodotti dal vitigno Agiorgitiko, un’uva a bacca nera molto diffusa, mentre a Mantinia essi sono generalmente prodotti con Moscophilero, uva aromatica e dalla buccia colore rosa, con la quale si producono vini bianchi. Patrasso è l’area vinicola più celebre del Peloponneso e vi si producono il celebre Moscato di Patrasso, vino dolce e aromatico prodotto con il Moscato Bianco  e  un vino rosso dolce prodotto con uva Mavrodaphne lungamente affinato in botte, spesso fortificato e caratterizzato da lieve ossidazione che lo rende simile al Porto Tawny.

 

Il vino delle Isole Greche

Tra le isole del Mare Egeo, Santorini e Samos sono le più famose per il vino. A Santorini il vitigno prevalente è l’Assyrtiko, che viene utilizzato sia per fare vini bianchi secchi che per il celebre Visánto, da uve appassite di Assyrtiko e Mandelari. Il Visánto matura per circa 10 anni in botte sviluppando aromi complessi, ricchi e suadenti. A Samos è famoso il Moscato, prodotto con uva Moscato Bianco appassita, talvolta fortificato e caratterizzato dagli intensi e ricchi aromi dell’uva e dalle note di albicocca. Creta ancora oggi è legata alle sue uve locali, come il Kotsifali e il Mandelari.

 

Il Retsina

Fra i vini Greci ricordiamo anche il famosissimo Retsina, che è ancora oggi il vino più conosciuto e diffuso prodotto nel paese, apprezzato dalla popolazione locale e vera attrazione per i turisti, che occupa ancora una posizione di rilievo con il 30% della produzione vinicola totale della Grecia. Il Retsina è prodotto quasi ovunque in Grecia, tuttavia la sua zona principale di produzione è l’Attica, la regione in cui si trova Atene. Il Retsina si può considerare un vino aromatizzato piuttosto che un vino vero e proprio.  Esso si produce da uva Savatiano, mediante aggiunta al mosto di una piccola quantità di resina di pino di Aleppo con lo scopo di aromatizzare il prodotto, e addolcito in alcuni casi con miele prima dell’imbottigliamento.

 

 La cucina Greca

Partiamo dagli antipasti, di solito a base di ingredienti semplici, come olive nere, sott’aceti, acciughe, ma anche polpettine di carne e involtini di riso avvolte da foglie di vite (dolmades). Tra i simboli della tradizione gastronomica Greca c’è sicuramente la celebre Pita, il pane della tradizione, usato soprattutto per accompagnare i piatti principali a base di carne o verdure. Fra le ricette greche più rinomate troviamo la moussaka, pasticcio a base di carne tritata e melanzane con besciamella e formaggio, i souvlaki, tipici spiedini di carne speziata, l’insalata greca, con pomodori, olive e cetrioli, lo tzatziki, salsa preparata con yogurt cremoso, cetrioli e aglio, il tipico gyros, versione greca del kebab e il baklava, il famoso dolce formato da numerosi strati di croccante pasta fillo farciti con miele e frutta secca. Ricordiamo anche il famoso yogurt greco, cremoso, usato sia come dessert insieme a frutta secca e miele, che come base per numerose salse.

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Articolo di Marcello Leder.

Da: https://www.quattrocalici.it/conoscere-il-vino/grecia/

Laureato in Chimica, Sommelier AIS. Si interessa di biochimica ed enologia, di enografia e storia del vino e della vite, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti che legano la produzione vitivinicola al territorio e alla vicende umane. Ha fondato Quattrocalici nel 2011 ed è l’autore della struttura e del progetto del portale e di tutti i suoi contenuti. Fin da allora si occupa attivamente di marketing e comunicazione del vino e di divulgazione nel campo dell’enogastronomia.

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    A cura di Rocco Lettieri