ITALIAN WINE TOUR con Wine Meridian
Italian Wine Tour
giro d’Italia in camper per cantine
In questi giorni di festività natalizie e di piena pandemia Covid19, la cosa più bella che ho potuto fare è stata la lettura dei due volumi omaggiatemi dal duo Lavinia Furlani e Fabio Piccoli, al loro secondo anno di viaggi. Il primo viaggio era iniziato il 3 Luglio 2020 e raccontato giornalmente nel loro WINE MERIDIAN per poi pubblicare tutto nel primo volume cartaceo ITALIAN WINE TOUR – con il camper GINO tra le vigne italiane in un anno difficile da dimenticare. 280 pagine con disegni e grafici in bianco e nero.
Sono loro (Lavinia e Fabio) che a suo tempo scrivevano: “Il nostro Italian Wine tour, è stato un viaggio in camper che ci ha portati a visitare 67 aziende in tutta Italia in circa un mese e mezzo. Con noi i nostri due figli, Anna e Biagio e con il camper “Gino”. Le ultime due regioni, la Sicilia e la Sardegna, sono state visitate ma senza “Gino”.
La prima tappa dell’Italian Wine Tour …
ci ha portati in un luogo dove il vino è un “pretesto” straordinario per fare del bene al prossimo.
Cascina Albaterra
Non c’è ancora nessuna indicazione per arrivare a Cascina Albaterra. Gino (il nome che abbiamo dato tanti anni fa al nostro camper) arranca con fatica sulle colline di Soave. Destinazione Castelcerino che un luogo culto nella denominazione del Soave Classico. Un cru di storia antica anche se di recente riconoscimento. Non riesco mai a mettere la seconda, Gino si inerpica solo in prima ma a questa lenta velocità riusciamo a gustarci un paesaggio vitato mozzafiato. Penso di non esagerare affermando che si tratta di uno dei paesaggi vitivinicoli più suggestivi del nostro Paese e non può quindi meravigliare che di recente queste colline siano state dichiarate patrimonio storico e rurale d’Italia. E’ un luogo che conosco bene grazie ad un uomo che mi ha insegnato tanto non solo nel mio mestiere di giornalista del vino ma anche come persona, Giuseppe Coffele. E’ qui che nel 1971 Giuseppe e sua moglie Giovanna Visco iniziano un’avventura che in quasi cinquant’anni ha portato l’azienda, grazie anche al contributo dei figli Alberto e Chiara, a raggiungere vertici qualitativi elevatissimi, facendola diventare un punto di riferimento della denominazione Soave Classico. Un grande successo quello dell’azienda Coffele che loro hanno voluto ricambiare con altrettanta generosità mettendo a disposizione parte della loro vigna di Castelcerino ad una di quelle comunità che quando le incontri nella tua vita ne rimani folgorato per sempre. Sempre in questa straordinaria collina di Soave, nel borgo di Fittà, un giovane uomo nel 2004 fonda l’associazione “Sulle Orme” con l’obiettivo di dare una casa e un senso alla vita degli “ultimi”. Migranti, tossicodipendenti, prostitute, persone che hanno smarrito la via. …
E’ qui che arriviamo il 3 luglio. Tutte le previsioni parlavano di allerta meteo. In effetti il cielo non prometteva nulla di nuovo. Ma appena Gino ha imboccato le stretta capezzagna che portava alla cascina le nuvole si sono diradate in un battibaleno e il sole ha illuminato una delle più belle “terrazze vitate” che ci sia mai capitato di vedere. …. Chi ha la fortuna di salire fino qui a Cascina Albaterra può toccare con mano quello che è lo scopo di questo luogo: “Accogliere la fragilità e coltivare la dignità”. Per chi come me si occupa di vino da tanti anni, che è cosciente di fare un lavoro che non cambia certo i destini del pianeta, vedere come una produzione agricola, talvolta considerata voluttuaria, di non prima necessità, sia però in grado di poter cambiare il destino di molte persone, riempie di gioia. Senza nessuna inutile retorica, anche perché Paolo non me lo consentirebbe, ma qui sulla collina di Castelcerino, degustando “El Bianco” ed “El Frissante” (rigorosamente ottenuti dal vitigno principe di questa terra, la Garganega) i due vini prodotti dalla Cascina grazie anche al contributo prezioso di Alberto, ho sentito quella bellissima sensazione di fare qualcosa di realmente utile. … E dopo la “Benedizione” ufficiale di Gino con El Frissante, siamo ripartiti. La strada che ci aspetta è tanta ma siamo partiti con il cuore leggero…
Il loro viaggio iniziato nel Veneto è proseguito in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia per chiudere il 6 Agosto a Villa Sandi a Crocetta del Montello. Villa Sandi, di proprietà della Famiglia Moretti Polegato, è stata l’ultima visita. La Sicilia e la Sardegna sono state visitate in un secondo momento senza il camper Gino.
Lavinia a metà viaggio scriveva: “Questo viaggio in camper nell’Italia del vino mi sta nutrendo. Non solo fisicamente, se ci va bene torneremo tutti con 5 kg in più, ma mi riferisco a quel nutrimento che si inietta direttamente in vena e che inizia a scorrere con te. Ogni volta che risalgo sul camper mi accorgo che sale con me anche un pezzo delle persone con cui ho parlato. Mi porto via emozioni, sogni, fatiche, visioni. Ed è per questo che mi sento sempre diversa. Chissà se poi riesco a lasciare in cambio un pezzettino di me. Ce la metto tutta, ma lo scambio non è alla pari, sento che è più quello che prendo di quello che lascio. E per questo ringrazio ogni uomo e donna che incontro. Donne.. le abbiamo citate! Oggi vi racconto una serie di incontri femminili, dove le donne sono protagoniste. Siamo nel sud Italia e questo rende ancora più onore all’universo femminile che con fatica ha saputo affermarsi”.
Considerazioni di Fabio Piccoli: “Un rombo sgangherato, un protagonista a quattro ruote pronto a superare ogni ostacolo. Gino, il nostro camper veterano di tante battaglie, ci ha portato alla scoperta dell’Italia del vino da Nord a Sud di cui tanti parlano ma che conoscono in pochi. Un rombo fatto di vicinanza, relazione, unione e connessione di fronte ad un contesto preoccupante e difficile, per dar voce ed ascoltare le aziende del settore, sondando le loro impressioni, il loro mondo e le loro storie in questo particolare frangente storico. Da questa esperienza unica abbiamo voluto trarre questo primo libro che raccoglie opinioni, timori, storie, vicende personali e professionali, strategie, sogni, realtà, vittorie e sconfitte delle aziende vitivinicole italiane in un momento in cui la cucina sembrava chiusa, ma la pentola continuava a bollire. Un impegno che si è tradotto in 5.980 chilometri percorsi in 35 giorni, e un gran numero di aziende visitate in tutte le regioni italiane. Oltre ai cancelli, di fronte a noi si è aperto un mondo fatto di relazioni e identità, si è dischiuso un patrimonio che il mondo ci invidia ma che spesso le stesse aziende non sanno di avere, come un pavone che non sa di poter fare la ruota. Scrivere questo libro sul nostro tour, è una delle cose più belle che ci sia capitato di fare nella nostra attività professionale. Ha significato, infatti, rivivere quei 35 giorni fatti con il nostro camper Gino in giro per l’Italia. Parlare di avventura non è poi così esagerato e, senza voler apparire arditi esploratori – non è certo il nostro intento – è indubbio che la nostra è stata un’esperienza fuori dal comune. L’aspetto che l’ha resa sicuramente più complessa rispetto a quanto si possa immaginare è stato il periodo in cui l’abbiamo realizzata”.
Seconda Edizione (due volumi) Italian Wine Tour 2021 Viaggio al centro dell’ospitalità enoturistica italiana
L’Eno-turismo vincente Come costruire un’accoglienza adeguata e coerente all’identità aziendale
*******
Il secondo tour ha portato i giornalisti Lavinia Furlani e Fabio Piccoli, sempre accompagnati dai due “piccoli” Anna e Biagio e con il camper “Gino”, ad incontrare 58 cantine italiane in 20 diverse regioni, all’insegna della “Fiducia nel futuro del vino italiano”. 58 storie per capire assieme ai protagonisti come sta evolvendo e dove sta andando il vino italiano con l’aiuto dell’Enoturismo, per dare un contributo ed un segnale di ottimismo in una fase di ripresa del mondo del vino italiano. Le loro avventure, tra intoppi lungo il percorso, magnifici paesaggi e nuovi amici, umani e non, sono state raccontate nei canali social della testata giornalistica Wine Meridian e tra le pagine del sito www.winemeridian.com. Ma i veri protagonisti dell’avventura sono stati proprio loro, le donne e gli uomini del vino italiano, che stanno affrontando con ottimismo e fiducia nel futuro questo delicato momento. “Incontrare queste persone in un tour così, entrando dentro la loro terra e la loro “casa”, portarli anche a misurarsi con l’accoglienza e soprattutto con la fiducia, superando dubbi e paure, è stata una dose di carica incredibile. Al centro del nostro progetto c’è proprio il racconto: nei nostri articoli quotidiani, ma anche nei post sulle nostre pagine social, abbiamo raccontato cosa abbiamo imparato da loro, con l’obiettivo di mettere gli uomini e le donne del vino al centro” ha spiegato Lavinia Furlani, direttore editoriale di Wine Meridian.
“Considero la fine di questo viaggio l’inizio di un nuovo modo di raccontare il vino italiano, capace di comunicare le nostre straordinarie identità vitivinicole vivendole dal di dentro. Il nostro viaggio, pertanto, non termina oggi ma proseguirà per garantire che il racconto del vino italiano sia il più autentico e autorevole possibile” ha proseguito Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian. “Questa esperienza non è stata solo la nostra, ma la vostra e di tutti coloro, e sappiamo che siamo in tantissimi, che amano il vino italiano e che hanno una grande fiducia nel suo futuro radioso. Ci è sembrato il modo migliore per testimoniare due cose per noi fondamentali: la fiducia e le relazioni. Due elementi fondamentali che forse sono quelli che più sono mancati a tutti (quindi tantissimi) coloro che hanno vissuto e stanno in parte ancora vivendo questa drammatica esperienza della pandemia” hanno concluso Lavinia e Fabio.
Risorse umane: chiave dell’enoturismo
(cosa abbiamo appreso nel Wine Tour 2021
Si parla tanto di enoturismo ma sempre troppo poco delle risorse umane coinvolte in tutti i processi di accoglienza. Stiamo parlando di tutte quelle donne e uomini, titolari di azienda, manager o stagisti che ogni giorno accolgono decine di enoappassionati nei piazzali delle loro aziende. E se è vero che l’enoturismo non è una degustazione ma una esperienza, sono proprio le risorse umane a renderla unica e memorabile. È spesso sottovalutato il ruolo determinante che può avere una persona nel creare, o non creare una relazione. È infatti la relazione che si crea con chi ci accoglie in azienda che ci predispone o meno ad una esperienza positiva. È la persona che ci accoglie che può supplire ad una sala degustazione non perfetta, ad una azienda in un luogo non particolarmente attrattivo, o ad una offerta enoturistica non particolarmente originale o esclusiva. Per questo è forse più importante trovare persone qualificate e abili nel creare relazioni autentiche ed efficaci, piuttosto che persone preparatissime su vini e vitigni ma non in grado di capire con empatia come adattarsi a chi si trovano davanti. Non stiamo dicendo che non è importante essere preparati sull’azienda o sui vini, quello lo diamo per scontato.
Ma ci riferiamo a tutte quelle aziende che non investono abbastanza in preparazione relazionale dei team che si occupano di accoglienza. Come sempre sono le soft skills, o come le chiamiamo noi le abilità invisibili, a fare la differenza. Il turismo del vino sta intercettando sempre più visitatori diversi tra di loro, e non possiamo pensare di applicare un protocollo di accoglienza uguale per tutti. È fondamentale sapersi rinnovare ogni volta che una nuova auto parcheggia nel piazzale e comprendere a fondo perché quelle persone hanno scelto di trascorrere due ore nella nostra azienda e con quale obiettivo.
*******
L’Italian Wine Tour non si ferma!
Dopo aver percorso in due stagioni estive oltre 13.000 km e visitando numerose aziende, continueremo a viaggiare tra i nostri vigneti anche durante l’anno 2022. Ci guiderà il desiderio di scoprire altre eccellenze nell’arte della accoglienza. Viaggeremo con il poderoso bagaglio delle esperienze già condivise e con il desiderio di metterlo a disposizione delle cantine che visiteremo.
- Se hai una proposta enoturistica a listino.
- Se hai risorse umane dedicate all’accoglienza.
- Se l’accoglienza è una chiave strategica della tua cantina.
- Se ritieni che la tua azienda e la tua formula enoturistica abbiano forti elementi di riconoscibilità.
- Se sei convinto dell’importanza di comunicare al meglio i tuoi fattori identitari…
ALLORA CANDIDATI
per partecipare ALL’ITALIAN WINE TOUR 2021-2022 e dai voce alla TUA formula enoturistica!
Le aziende selezionate potranno usufruire della nostra offerta promozionale che include la nostra visita aziendale e i nostri servizi di comunicazione:
- Una visita aziendale di circa 90 minuti
- Testimonianza e copertura social della visita sui canali Wine Meridian
- Un pubbliredazionale sull’azienda su Wine Meridian
Se vuoi saperne di più CONTATTACI:
Wine Meridian
Viale del Lavoro, 41, int. 15
37036 San Martino B.A. (VR)
Tel +39 045 9781873
PS) di R.L.
Di tutte le aziende selezionate solo 8 sono state citate nei due libri, con testi sempre aggiornati. Esse sono: Cantina Toblino; Casale del Giglio; Cristo di Campobello; Donatella Cinelli Colombini/Fattoria del Colle; Tenuta di Montemagno Relais & Wines; Val di Suga; Villa Sandi.
I due volumi dell’Italian Wine Tour 2021 sono in vendita a 35 €
A cura di Rocco Lettieri