Quarta edizione Benvenuto ORVIETO diVINO

UMBRIA IN ANTEPRIMA

Benvenuto ORVIETO diVINO

di Rocco Lettieri

Umbria in Anteprima” è un evento unico che si è articolato in quattro tappe, una per ciascun Consorzio di Tutela che ha aderito all’iniziativa. Si è iniziato con “Anteprima Sagrantino 2018” che si è tenuta nei giorni 24, 25 e 26 maggio, il 27 e il 28 maggio l’appuntamento si è spostato ad Orvieto, il 29 e 30 maggio si è tenuta l’Anteprima dei vini del Trasimeno e il 31 focus sui vini di Torgiano e MUVIT (Museo) di Lungarotti. Il percorso per veicolare l’Umbria del vino è continuato pertanto finalmente in presenza. Le nuove annate dei vini prodotti dalle denominazioni tutelate dai Consorzi coinvolti sono state presentate nell’ambito di questa prima edizione riservata ad un gruppo di giornalisti americani e svizzeri in riferimento ai due mercati su cui si è deciso di puntare maggiormente e per i quali è stata, perciò, individuata una strategia di marketing e di promozione. Ve le  raccontiamo partendo da Orvieto, la città dei Papi.

Il comune di Orvieto si trova nel settore sud-occidentale dell’Umbria, in provincia di Terni, a circa 45 km da Viterbo, confinando ad est con la provincia di Perugia e a sud con la provincia di Viterbo nel Lazio. La cittadina etrusca sorge su una rupe di tufo (ignimbrite di Orvieto), che domina la valle del fiume Paglia, affluente di destra del Tevere e che proprio sotto la città riceve da sinistra il fiume Chiani proveniente dalla Valdichiana. Questo enorme blocco tufaceo, si erge nella caldera che ospita il lago vulcanico maggiore d’Europa, quello di Bolsena.

Orvieto con 281 km2 di superficie, è uno dei cinquanta comuni più estesi d’Italia. Il punto più alto è il monte Peglia (837 m s.l.m.), al confine con il comune di San Venanzo. Il territorio di Orvieto è parte della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana e parte di esso insiste nel Parco fluviale del Tevere.

Il fascino misterioso del Pozzo di San Patrizio, gli scorci della Rupe, la maestosità del Duomo, la bellezza del Teatro Mancinelli, l’incantevole profilo della città di Orvieto hanno accolto la quarta edizione di Benvenuto ORVIETO diVino nei giorni 27 e 28 Maggio con giornalisti italiani ed esteri di tutto gli angoli del mondo.

A fare gli onori di casa il direttivo del Consorzio. Un evento dai profondi riflessi culturali e artistici che il Consorzio Tutela Vini di Orvieto ha organizzato, con il patrocino della Regione Umbria e del Comune di Orvieto, per celebrare il profondo legame tra la città, il territorio e il suo vino.

Importante l’incontro con il prof. Attilio Scienza che ha ripercorso la storia di questo vino, l’ORVIETO DOC, che ha sempre beneficiato di terreni pregiati per la coltivazione delle viti: Vulcanico, Argilloso, Alluvionale e Sabbioso. La degustazione di sei vini ne ha messo in luce le caratteristiche ben spiegate dall’enologo Niccolò Barberani. La MasterClass che si è tenuta al Teatro Mancinelli ha letteralmente incantato i degustatori sia italiani che gli esperti stranieri.

Grandi apprezzamenti sono arrivati anche dalla degustazione in presenza presso il Palazzo dei Sette, dove erano presenti i produttori che ricordiamo: Agricola Barberani; Agricola Custodi; Argillae;  Cantina Altarocca; Cantina Bigi; Cantina Cardeto; Cantina Lapone; Cantine Monrubio; Castel Nohà; Castello della Sala; Castello di Corbara; Castello di Montegiove; Decugnano dei Barbi; Falesco/Cotarella; La Carraia; Paolo e Noema D’Amico; Ruffino; Tenuta Le Velette; Tenute Vitalonga.

Il territorio vanta 1.965 ettari vitati, da cui nascono circa 12 milioni di bottiglie l’anno (dato della vendemmia 2018) da uve come il Grechetto ed il Procanico e dove troviamo la piccola denominazione Rosso Orvietano Doc per solo 43 ettari per circa 30.000 bottiglie all’anno. Nomi storici sono i Barberani e la stella più luminosa è Castello della Sala della Famiglia Antinori da sempre fautori della rinascita di questi vini. La storia di questo mitico Orvieto trova spazio anche nella letteratura italiana con Gabriele D’Annunzio che lo definì “sole d’Italia in bottiglia”, e fu pure molto apprezzato dai Papi Paolo III Farnese e Gregorio XVI. Oggi accanto ad una produzione dal carattere “tradizionale”, ricco ed opulento, dove prevalgono gli autoctoni, molte aziende propongono bottiglie di stile moderno, più snello e profumato, grazie all’inserimento di uve internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon blanc.

In Umbria le produzioni dei vini di qualità sono 21 e rappresentate da 2 DOCG, 13 DOC e 6 IGT. Le due DOCG (Montefalco Sagrantino e Torgiano Rosso Riserva). Le 13 a DOC: Amelia; Assisi; Colli Altotiberini; Colli del Trasimeno; Colli Martani; Colli Perugini; Lago di Corbara; Montefalco; Orvieto; Orvietano Rosso; Spoleto; Todi; Torgiano. Le sei IGT: Allerona, Bettona, Cannara, Narni, Spello e Umbria.

La degustazione è stata molto interessante anche se il 75% dei vino Orvietani sono bianchi. Ma abbiamo trovato interessanti vini anche tra i vini rossi. I miei 10 preferiti dei “bianchi”: San Giovanni della Sala Orvieto Classico Superiore DOC 2021 di Antinori; Bramito della Sala Umbria Chardonnay 2019; Papabile Orvieto Classico Superiore 2020 Cantine Monrubio; Panata Orvieto Classico Superiore DOC 2020 dell’azienda Argillae; Primo d’Anfora Bianco Umbria IGT 2016 dell’azienda Argillae; Noe dei Calanchi Orvieto DOP 2021 di Paolo e Noemia d’Amico/Cantina di Vaiano; Il Bianco, ovvero Mare Antico Orvieto Classico Superiore DOC 2020 della Tenuta Decugnano dei Barbi; Castagnoli Orvieto Classico Superiore DOC 2020 (Bio e Vegano) dell’azienda Barberani; Vigna del Prete Orvieto Classico Superiore DOC 2020 Agricola Custodi; Lunato Orvieto Classico Superiore DOC 2020 Tenuta Le Velette.

I cinque “grandi” rossi: Phiculle Rosso dell’Umbria Igt 2017 – Vitalonga; Elicius Orvietano Rosso DOC 2013 Castello di Montegiove; Marciliano Rosso Umbria DOC 2017 Cotarella; Vascellarus Umbria IGT Rosso 2018 dell’azienda Argillae; De Coronis Lago di Corbara DOC Merlot 2017 Castello di Corbara.

La giornata è  stata anche l’occasione nel Centro Storico di Orvieto per la posa in opera dalla quarta formella celebrativa dell’evento disegnata da M. Barbara Fusari alla presenza del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, del presidente del Consorzio, Vincenzo Cecci e della vicepresidente Giulia Di Cosimo, responsabile degli eventi dello stesso Consorzio.