COSTARIPA: UNA PASSIONE DI FAMIGLIA
IL METODO CLASSICO “MATTIA VEZZOLA” COMPIE 50 ANNI
UNA PASSIONE PER LA BOLLICINA PERFETTA CHE DURA DA MEZZO SECOLO
Mattia Vezzola, accompagnato da Marco Simonit ha ripercorso i suoi 50 anni “effervescenti” raccontando, dagli anni 70 ad oggi, le esperienze personali che descrivono la caratterialità delle sue bollicine; un percorso professionale nel mondo della viticoltura-enologia di storica tradizione. A guidarci in questo excursus è stato il professor Davide Gaeta che ha moderato l’incontro. L’intervento ha toccato tre assi temporali: il periodo che va dagli anni ’70 agli anni ’90, poi dagli anni ’90 agli anni 2010 per arrivare infine ai giorni nostri. Il dibattito è stato articolato in modo da analizzare ogni fase storica su tre livelli: la trasformazione vinicola, l’enologia e i cambiamenti del percepito del consumatore
Il 2023 è un anno speciale per Mattia Vezzola, padre dell’omonimo Metodo Classico, nonché patron della cantina Costaripa sita nel cuore della Valtenesi: si celebra, infatti, il 50° anniversario della sua linea di “Mattia Vezzola Metodo Classico”.
“50 anni che le amo”, è il claim che sarà rappresentato sulle bottiglie celebrative dell’annata 2023. E la filosofia che sta alla base del Metodo Classico di Mattia Vezzola è racchiusa proprio in queste poche parole: non solo un vino ma un’estensione della personalità del grande professionista dell’enologia contemporanea e della sua passione per le bollicine e per ciò che rappresentano: la piacevolezza della vita, l’eleganza e la condivisione.
“La naturale effervescenza mi ha sempre dato la piacevole sensazione del mistero e la convinzione di una magia nell’osservare le piccolissime perle salire libere” – ha raccontato Mattia Vezzola, che ha continuato -“Mi è sempre piaciuto passeggiare oltre l’immaginazione razionale per trasformare il progetto enologico nel sogno leggero e proprio dell’artigianato autentico. Brindo alla vita, con una piccolissima e felice bollicina che arriva al cuore”.
Da bambino Mattia Vezzola sogna di fare il veterinario nell’azienda agricola di famiglia, ma suo padre lo spinge a iniziare un percorso da enologo. Così nel 1972, appena diplomato in enologia a Conegliano, si ritrova in Champagne: “un viaggio illuminante”, dichiara Vezzola. Qui, infatti, inizia la sua passione per il mondo della spumantistica “L’effervescenza è sempre stata considerata una futilità nel mondo dell’enologia, al contrario io la considero una cosa molto seria, complessa e affascinante”, afferma.
Nello stesso anno, nasce il primo “Mattia Vezzola Metodo Classico”, da uve Chardonnay del Lago di Garda. Questo interesse è poi fiorito negli anni, portando questo enologo lungimirante ed eclettico a sperimentare sempre nuovi progetti, ricercando la bollicina perfetta. Nel 1981 Mattia Vezzola conosce Vittorio Moretti e diventa enologo di Bellavista, un’esperienza durata quarant’anni e conclusasi nel 2021 quando Vezzola decide di tornare sulla sua sponda del Lago di Garda, a Moniga. “Si deve sempre cercare, con costanza, di fare il miglior vino assecondando le inclinazioni che il Padreterno ha dato del territorio”, questa la convinzione che riporta Vezzola a casa, con l’obiettivo di continuare a sperimentare.
Oggi la linea” Mattia Vezzola Metodo Classico” comprende Brut, Brut Rosé, Créant, Grande Annata Brut e Grande Annata Rosé, tutti provenienti da vigne di Chardonnay e Pinot nero allevate in Valtènesi e sulle Morene esterne del Lago di Garda in zone pedecollinari. La vendemmia è rigorosamente manuale con selezione in pianta, pigiatura del grappolo intero con esclusivo utilizzo del mosto fiore. Parte dei mosti fermenta in piccole botti di rovere bianco, al fine di donare alle cuvée lunghezza, persistenza e longevità. Ogni cuvée rappresenta l’unione di almeno 40 diversi vini al fine di mantenere ogni anno oltre alla costanza qualitativa anche il medesimo stile e profilo sensoriale.
Per festeggiare il 50° Anniversario del Metodo Classico e dello stile Mattia Vezzola, sono in programma una serie di eventi celebrativi nei prossimi mesi, Anche le bottiglie si vestiranno a festa per l’occasione, in quanto sarà apposto infatti, un bollino recante la scritta “50 anni che le amo” su tutte le bottiglie distribuite nel 2023.
Storia e filosofia aziendale
La cantina vitivinicola Costaripa è stata fondata nel 1928 a Moniga del Garda, sulle rive dell’omonimo Lago. Da allora, l’azienda ha sempre messo al centro del proprio pensiero la valorizzazione del suo territorio, attivando una produzione di vini di alto profilo qualitativo.
“Le storie iniziano attraverso l’intuizione di qualcuno, sognatore,
visionario con in memoria qualcosa di impossibile da realizzare”.
(Mattia Vezzola)
La storia di Costaripa va indietro fino al 1928, quando il nonno Mattia Vezzola intraprende l’attività vitivinicola a Moniga del Garda, acquistando i primi vigneti nell’area in cui ora sorge la Cantina Costaripa e cercando di ridare importanza a un territorio naturalmente vocato al rosé. Nel 1928 nasce il primo vino Rosé “Chiaretto di Moniga” con l’antica tecnica “a cappello sommerso”. La seconda generazione Vezzola, i figli Bruno e Franco, prosegue nella ricerca qualitativa sia viticola che enologica dell’allora conclamato “Chiaretto di Moniga”.
Da bambino Mattia Vezzola sogna di fare il veterinario nell’azienda agricola di famiglia, ma suo padre Bruno lo spinge a iniziare un percorso da enologo. Così nel 1972, appena diplomato in enologia a Conegliano, si ritrova in Champagne: “un viaggio illuminante”, dichiara Vezzola. Qui, infatti, inizia la sua passione per il mondo della spumantistica e della filosofia che sottolinea l’importanza, anche in questo mondo di elaborare vini estremamente complessi, raffinati, eleganti e altrettanto longevi.
L’anno successivo, nasce il primo “Mattia Vezzola Metodo Classico”, da uve Chardonnay. Solo successivamente è stato possibile unire l’esperienza della tradizione alla tecnologia contemporanea dei primi anni ’80 e in questo contesto nasce il “RosaMara”, vino rosé dalle note fruttate e dal profumo esotico e suadente. Nel 1984 Costaripa decide di dedicare una vigna di Groppello Gentile, attraverso una potatura rigorosa, e a una selezione dei grappoli ancor più meticolosa, alla progettazione un vino rosso che desse valore alla grande finezza e setosità del vitigno Groppello, riconosciuto uno dei 15 vitigni più antichi d’Italia. Arriva, quindi, in Costaripa dalla Borgogna la prima e unica pièce dedicata alla prima edizione del “Maim”, vino rosso rubino dal profumo intenso di pepe nero e viola e dal sapore elegante e sorprendentemente soffice.
L’evoluzione che Costaripa ha seguito nel corso degli anni è sicuramente frutto dell’estro di quell’enologo visionario che è anche lo stesso patron dell’azienda. Negli anni ’90, il carattere sovversivo e poco incline ai compromessi di Mattia Vezzola, lo porta infatti a intraprendere una strada d’avanguardia: associare il valore del tempo a un vino Rosè: nasce così il Molmenti, vino rosé con una longevità di 10-15 anni. Il nome è un omaggio al Senatore Pompeo Gherardo Molmenti a cui spetta la paternità, nel 1896 a Moniga, del primo Rosè Italiano da viticoltura dedicata.
La filosofia aziendale è basata sulla ricerca della massima espressione del territorio e della varietà delle uve, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla tutela della biodiversità. L’esperienza, la passione e la filosofia di un uomo possono rompere pregiudizi radicati nel tempo, così Mattia Vezzola ha reinterpretato il profilo sensoriale del Valtènesi Rosè, il vino più nobile e rappresentativo del Lago di Garda, rendendolo unico e contemporaneo.
Il terroir
Le viti di Costaripa crescono in un’area collinare di origine morenica, nel cuore della Valtènesi, che si estende da nord a sud tra i comuni di Desenzano e Salò, nell’anfiteatro morenico sulla sponda bresciana del Garda esposta al sorgere del sole. Un territorio unico per le sue particolari caratteristiche climatiche che lo rendono naturalmente vocato alla produzione di vini rosé di straordinaria qualità. Le colline sono dolci, a tratti interrotte da piccole aree pianeggianti. Si tratta di un territorio il cui clima è mitigato dalla vicinanza al Lago, Una sorta di enclave mediterranea a ridosso delle Prealpi: una terra baciata dal sole, caratterizzata da leggere brezze mattutine e serali e da un microclima sub-mediterraneo.
“La Valtènesi comprende circa 67 tipologie di suoli, che conferiscono da sempre ai nostri vini, armonia, complessità aromatica e una tessitura straordinariamente leggera insieme ad una inusuale e persistente sapidità.”, dichiara Mattia Vezzola. La Valtènesi comprende due aree un tempo identificate come: “Riviera dei Castelli” e “Riviera dei Limoni” a significare la presenza di sette castelli medievali e contemporaneamente il punto più a nord del mondo adatto alla coltivazione degli agrumi. 20 Km di coste esposte al sorgere del sole e bagnate da 370 Km quadrati di acque dalla temperatura minima invernale di 7°C, con un ricambio idrico lentissimo di 28 anni. Una terra baciata da 3000 ore di sole all’anno con brezze mattutine e serali. Moniga nel 1896 identifica il punto di inizio in Italia della “Vinificazione in Rosè” dando vita in pochi anni alla nascita di 12 cantine e al manifestarsi di uno stile di vita dedicato alla valorizzazione e alla difesa di questo magico territorio; una terra creata per insegnare agli uomini a godersi le cose belle della vita.
I vigneti e i vini
Costaripa possiede per il progetto RosaMara circa 28 ettari di vigneti, tutti collocati a ridosso del Lago di Garda. La particolare esposizione dei vigneti e la presenza del lago consentono di ottenere uve di altissima qualità, dai sapori intensi e dal carattere unico. Elemento chiave dei vini Costaripa è la particolare attenzione riservata alla longevità. Le principali varietà di uve coltivate sono Groppello Gentile, Marzemino, Sangiovese e Barbera per i vini rosé, mentre per i vini rossi le medesime varietà sono coltivate su terreni più argillosi ma sempre con un buono scheletro. Per il Mattia Vezzola si utilizzano esclusivamente uve Chardonnay e Pinot Nero. I vini prodotti da Costaripa sono tutti caratterizzati dalla massima espressione delle uve e del territorio.
L’impegno sociale
Costaripa è una realtà che è distinta anche in ambito sociale, sostenendo il famoso cardiochirurgo Christiaan Barnard (protagonista del 1967 del primo trapianto di cuore), che nel 1998 costituisce con la Princessa Diana la Fondazione definita “Christiaan Barnard Foundation”, che si dedica alla ricerca di aiuti di tipo umanitario nell’area della medicina pediatrica e della pianificazione familiare, con particolare attenzione all’Africa. Per questo con Costaripa si decide di dedicare alla fondazione un vino rosso in cui convivano la tradizione italiana e i benèfici influssi del Lago di Garda a comprovare le affermazioni di C. Barnard che nei suoi scritti dichiara “due bicchieri di vino rosso al giorno aiutano il nostro cuore a stare meglio”. Nel 2000 nasce il vino “Christiaan Barnard Foundation” con il cui ricavato due bambini di età inferiore ai 3 anni ricevono un nuovo “cuore”. Oggi questo vino porta il nome di Campostarne.
Costaripa/Mattia Vezzola
Via della Costa, 1/a
25080 MONIGA DEL GARDA (BS)
Uffici: +39. 0365 502010
Shop: +39. 0365 504816
*****
AB Comunicazione
Viola Zuliani
Via Postumia 42/a
31052 Maserada sul Piave (TV)
Cell: +39. 320 9339303
a cura di Rocco Lettieri