Il Consorzio Garda DOC riceve la stampa internazionale a Lazise

IL CONSORZIO GARDA DOC HA PRESENTATO

GARDA WINE STORIES

Scolpire nell’immaginario collettivo l’identità dei vini della denominazione, dai varietali alle bollicine: era questo l’intento del Consorzio Garda DOC, che in occasione di Vinitaly 2024, presentò alla stampa Garda Wine Stories. Un’attività programmata e svoltasi dal 6 all’8 giugno a Lazise, nei locali di Dogana Vecchia, per la stampa americana, inglese, svizzera, tedesca, austriaca e italiana, dove i 30 e più ospiti hanno potuto degustare i vini della Denominazione GARDA DOC ma hanno anche vissuto esperienze esclusive ad essa interconnesse.

 

Per “Garda Wine Stories” il primo dei vari convegni: “Garda DOC, la forza di un sistema d’area integrato e innovativo” è stato dato come benvenuto dal Presidente del Consorzio Garda DOC Paolo Fiorini, che ha dichiarato: “Con Garda Wine Story il nostro desiderio è scolpire nell’immaginario delle persone l’identità dei nostri vini, varietali e bollicine d’eccellenza, interconnessi al nostro incantevole territorio con caratteristiche geografiche e climatiche uniche che lo rendono, non solo meta turistica tra le più ambite a livello nazionale e internazionale, ma anche una zona privilegiata per la viticoltura”.

Al convegno il primo a prendere la parola è stato Eugenio Pomarici di Cirve (Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia) dell’Università di Padova che ha dato presentato lo studio in atto: “Situazione competitiva, opportunità e minacce e proposta di elementi strategici per l’evoluzione dell’offerta Garda DOC”.

 

“Nel 2023 – ha sottolineato il prof. Eugenio Pomarici – circa 2.124 ettari sono stati rivendicati per la produzione di Garda DOC. Sebbene tale valore sia ancora piuttosto contenuto, si registra una tendenza in crescita, con un numero di ettari che è triplicato rispetto al 2016. Nel 2023 la varietà prodotta in maggiori quantità è stata la Garganega, seguita da Pinot Grigio e Chardonnay; insieme hanno rappresentato quasi l’80% delle uve atte a Garda DOC”.

Questa tendenza è dunque in linea con le esigenze dei consumatori moderni, i cui consumi si sono spostati verso vini bianchi caratterizzati da maggiore freschezza e leggerezza. Lo studio ha evidenziato il dinamismo e il potenziale del sistema vitivinicolo Garda DOC, sottolineando come questa Denominazione si sia affermata efficacemente sia sul mercato nazionale che internazionale.

Il Prof. Pomarici ha messo anche in luce l’espansione significativa dell’area coltivata e del numero di viticoltori, che testimonia una crescita quantitativa notevole: +46% dal 2017, con una produzione che ha superato i 410.000 quintali di uva nel 2023. Inoltre, è stata evidenziata l’importante capacità di innovazione e diversificazione del Garda DOC, con una vasta gamma di vini che rispondono alle diverse esigenze del consumatore moderno, evidenziando un aumento impressionante del numero di bottiglie prodotte, che è passato da 6,1 a 18,6 milioni in sei anni.

Il focus ha inoltre sottolineato la forza del brand “Garda”, che evoca immediatamente la bellezza e le caratteristiche uniche del lago di Garda, contribuendo così a una percezione positiva dei vini Garda DOC, soprattutto in Europa centrale. Tuttavia, ha anche messo in rilievo alcune sfide, come la mancanza di specificità distintiva della denominazione, che rende necessaria una maggiore focalizzazione sulle varietà Chardonnay e Pinot Grigio anche per un posizionamento più alto nel mercato.

La strategia proposta per superare queste sfide include l’intensificazione delle attività di promozione e valorizzazione da parte del Consorzio, la collaborazione con il turismo locale e la creazione di una rete tra produttori e operatori turistici, che possa rafforzare l’immagine del vino legato al territorio del lago di Garda. In conclusione, l’intervento di Pomarici riflette una visione chiara della strada da percorrere per il Garda DOC: valorizzare le sue potenzialità attraverso una maggiore coesione e un’identità più definita, approfittando delle opportunità offerte dal contesto turistico e dalla qualità intrinseca dei suoi vini, per affrontare e superare le sfide del mercato globale.

Pausa con degustazione di 20 vini di ogni tipologia (spumanti, bianchi, rosati, rossi e da dessert, messi a disposizione dai soci del Consorzio Garda DOC.

Il secondo intervento della giornata ha visto invece come relatore Angelo Zago, del Dipartimento Scienze Economiche dell’Università di Verona che ha presentato un’analisi approfondita sull’interesse verso i vini Garda DOC basata su ricerche effettuate su Google. Il progetto di ricerca, finanziato dal CT Garda Doc, esplora come utenti di vari Paesi europei e alcune regioni italiane ricercano termini legati ai vini veronesi, in particolare quelli del Garda DOC.

I risultati mostrano che “Garda” è il termine più ricercato tra le principali Denominazioni veronesi, con un notevole interesse proveniente da Germania, Austria e Olanda, oltre che dalle regioni italiane di Trentino Alto-Adige e Lombardia. Inoltre, l’analisi evidenzia che nelle categorie specifiche delle “bevande alcoliche”, Paesi come Austria, Germania e Inghilterra mostrano il maggiore interesse verso i vini Garda DOC.

Questo interesse è particolarmente forte anche nelle regioni italiane menzionate, dove Garda supera altre denominazioni come Valpolicella e Lugana. Il progetto intende proseguire esplorando il ruolo del turismo nello stimolare ulteriormente l’interesse per questi vini e valutare lo sviluppo di strumenti predittivi che aiutino a concentrare le attività promozionali nelle aree di maggiore interesse.

Questi interventi – ha chiuso il Presidente Fiorini – non solo confermano la popolarità dei vini Garda DOC a livello nazionale e internazionale, ma offrono anche fondamentali spunti per future strategie di marketing e promozione, al fine di valorizzare in modo crescente e sinergico il legame tra il territorio del Garda e il suo prestigioso prodotto vinicolo”.

Ai giornalisti e agli ospiti presenti al convegno è stato offerto un light lunch tipico gardesano sulla banchina della Dogana Vecchia con piatti tipici locali ben presentati dal Catering TREGNAGHI di Coldiero con antipasti caldi e freddi di ottima fattura con una ampia selezione di 20 produttori in aree tematiche alla presenza dei produttori.

 

La giornata si è conclusa a Villa San Vigilio con uno spettacolare tramonto sul Lago ed accolti dal Conte, proprietario, che ha accompagnato gli ospiti nei giardini a lago. E’ seguito un Workshop “Oltre il Lago: il Futuro della DOC Garda”, moderato dal giornalista Fabio Piccoli. Quindi ancora un Walk Around Tasting con altre aziende produttrici con ogni tipologia di vini GARDA DOC. Non poteva mancare un Dinner nella favolosa sala centrale di Villa San Vigilio.

 

 

 

 

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Venerdì 7 Giugno BOAT EXPERIENCE sul veliero storico “Siora Veronica” che ha issato le vele a Lazise, per poi andare a Iseo, Manerba e ancora a Lazise, per proseguire in bus sino a San Benedetto di Lugana per la visita alla grandiosa azienda ZENATO.

 

 

 

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Dall’azienda ZENATO siamo stati accolti dal titolare Alberto Zenato, che ha raccontato quali vini si producono nelle due cantine: Zenato e Santa Cristina, qui a San Benedetto, con in testa il Lugana (in tutte le versioni), il Valpolicella, il Ripassa (Valpolicella Ripasso DOC Superiore), il Cresasso (Corvina Veronese IGT), l’Amarone della Valpolicella DOCG Classico, il Recioto della Valpolicella DOCG Classico e dulcis in fundo il vino superlativo, la riserva del fondatore, SERGIO ZENATO RESERVES. Light lunch ma solo scritto nel programma.

 

 

Un piacevole pranzo con ogni ben Dio servito a buffet, con i vini serviti da sommeliers professionisti appositamente chiamati anche per tradurre agli ospiti stranieri. 

La manifestazione si è chiusa con la visita e la cena a Borgo Rocca Sveva – Casis 1898, accolti dal presidente dott. Paolo Fiorini e dal nuovo direttore dott. Alberto Marchisio, che manterrà un rapporto di consulenza con Cantine Vitevis, azienda di provenienza. Sotto il nome di Cadis 1898, trovano spazio le quattro cantine principali: Cantina di Soave, Cantina di Montecchia, Cantina di Illasi e Terre al Lago. La scelta di Marchisio è stata motivata dalle sue eccellenti capacità comunicative, strategie commerciali efficienti e competenze manageriali. Cena di grande classe come sempre a Rocca Sveva, con in abbinamento 4 vini ben selezionati per anche il saluto di commiato agli ospiti stranieri.

 

I PROGETTI DEL CONSORZIO 

Il territorio in cui nascono i vini della DOC Garda è quindi unico al mondo, non solo per le irripetibili caratteristiche pedoclimatiche e strettamente legate alla viticoltura, ma anche per una naturale e indiscussa bellezza che definisce questa particolare area geografica e che, senza dubbio, rappresenta un importante driver nella conoscenza e avvicinamento al suo ricco patrimonio enogastronomico. Per questo, il Consorzio DOC Garda si impegna a 360 gradi, non solo per la valorizzazione dei vini della denominazione, ma anche in ottica di sinergia con il florido territorio da cui i vini prendono vita. Ecco, quindi, che la notorietà della zona e la bellezza del Lago di Garda diventano fattori fondamentali nel racconto dei vini della DOC.

 IL CONSORZIO GARDA DOC

Un territorio collinare dalle caratteristiche paesaggistiche uniche, tra Lombardia e Veneto, protetto dalle montagne e affacciato sul bacino più grande d’Italia: qui, tra le province di Brescia, Mantova e Verona, sorge la DOC Garda, un’area di produzione vitivinicola in cui le speciali condizioni climatiche hanno plasmato nel tempo le qualità delle diverse specie di uva che vi crescono e, tuttora, ne determinano le peculiarità. Riconosciuta per la prima volta nel 1996 con lo scopo di valorizzare i vini varietali prodotti nelle 10 storiche zone di produzione dell’area gardesana, la DOC Garda è una denominazione guidata da un forte spirito di innovazione, in grado, negli anni, di evolversi in base alle esigenze dei consumatori, pur rispettando un prodotto che qui ha origini antichissime. Ottenuto il riconoscimento ministeriale nel 2015 e operante erga omnes dal 2016, oggi il Consorzio Garda Doc rappresenta 250 produttori “da uva a bottiglia” della denominazione, dando voce e promuovendo una fra le più preziose eccellenze enogastronomiche d’Italia.

La DOC Garda ha visto la sua produzione ampliarsi nel corso degli anni, per comprendere nel tempo anche la produzione spumantistica e le tipologie Bianco e Rosso. Ad oggi, le tipologie ammesse da disciplinare di produzione sono:

Vini fermi varietali
Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Riesling b., Sauvignon, Cortese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Corvina, Pinot nero, Marzemino.

Vini fermi in uvaggio e/o taglio a freddo
Bianco (garganega, chardonnay, pinot grigio e trebbiano) Rosso (merlot, cabernet, corvina, marzemino, rebo)

Vini Spumanti “metodo italiano” principalmente varietali

Bianco (garganega, trebbiano di lugana, pinot grigio)

Vini Spumanti “metodo classico” principalmente in cuvée

Bianco (chardonnay, pinot nero, corvina)
Rosè (marzemino, corvina, pinot nero)

I vitigni principali che rientrano nella produzione delle tipologie di vino della denominazione Garda DOC secondo il relativo Disciplinare di produzione sono otto, quattro a bacca bianca “Garganega”, “Trebbiano” (“Trebbiano di Soave” e/o “Trebbiano di Lugana”), “Chardonnay”, “Pinot grigio” e quattro a bacca nera “Corvina”, “Marzemino”, “Merlot”, “Cabernet Sauvignon”.  Completano la variabilità ampelografica tutti i vitigni “locali” dell’areale.

 

Sveva Alagna | Press Officer
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a cura di Rocco Lettieri