I VINI VULCANICI DI DONNAFUGATA

La Vulcanicità di Donnafugata

Donnafugata produce vini vulcanici sull’Etna ed a Pantelleria, in un moto perpetuo che unisce tradizione e innovazione. Due territori straordinari e affascinanti da cui hanno origine vini dal carattere vulcanico e fortemente identitario. Dall’aromatica freschezza dei vini di Pantelleria, all’elegante mineralità dei vini dell’Etna.

I vulcanici di Pantelleria

A Pantelleria, isola di origine vulcanica al centro del Mediterraneo, tra muretti a secco e sui tradizionali terrazzamenti, le viti di Moscato di Alessandria (Zibibbo) vengono coltivate ad alberello Pantesco. Sull’isola, conosciuta per il sole e il vento, la viticoltura eroica permette di produrre vini aromatici dalla spiccata freschezza e mineralità, in grado di far innamorare chi li assapora. Su terreni prevalentemente terrazzati, ad altitudini da 20 a 400 m. s.l.m., con orografia complessa, con suoli sabbiosi di origine vulcanica a reazione sub-acida o neutra (pH da 6,5 a 7); profondi e sciolti, ben dotati in minerali. Le viti sono allevate manualmente all’interno di conche ad alberello pantesco basso, iscritto alla lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La densità di impianto è da 2500 e 3600 piante/ha con rese che variano da 40-60 q.li/ha (1,6 – 2 kg per pianta). Il clima ha estati soleggiate e ventilate (soffiano ben otto venti) con primavere mite e con autunni e inverni poco piovosi (460 mm anno). I venti estivi favoriscono la qualità delle uve sulla pianta e sui graticci durante l’appassimento, fungendo da “anticrittogamico naturale”.

Le nostre attenzioni vanno: 

  • alle Vigne centenarie. Nel 1999 abbiamo restaurato una vigna di Zibibbo con diverse piante a piede franco di oltre 100 anni di età: viti uniche, esempio di resilienza agricola, capaci di resistere alle condizioni di siccità dell’isola e di conferire al nostro vino Passito Ben Ryé una carica aromatica eccezionale.
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  • ai Muretti a secco e alla tutela del paesaggio. Abbiamo recuperato e manuteniamo ogni anno, oltre 40 km di muretti a secco in pietra lavica (Patrimonio dell’Umanità Unesco), che contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo, tutelando il paesaggio e la biodiversità.
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  • al Campo sperimentale e biodiversità. Dal 2010 a Pantelleria ci impegniamo nella valorizzazione della biodiversità vitivinicola grazie ad un campo sperimentale con 33 biotipi di Zibibbo provenienti da diverse aree del Mediterraneo.

  • ai Terroir e vitigni. Ogni contrada differisce per esposizione ed altitudine che varia da 20 metri sopra il livello del mare fino a 400 metri, una pluralità di micro-terroir che conferisce caratteristiche uniche alle uve.

 

  • alle nostre 14 “Vigne”:

 Barone

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6)
Calcare totale 8%

Altitudine: 340 m s.l.m.

Esposizione: Est

 Bugeber

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,3)
Calcare totale 14%

Altitudine: 100 m s.l.m.

Esposizione: Nord Ovest

Bukkuram

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,7)
Calcare totale 14%

Altitudine: 175 m s.l.m.

Esposizione: Nord Ovest

 

Favarotta

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,3)
Calcare totale 13%

Altitudine: 180 m s.l.m.

Esposizione: Nord

Ghirlanda

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 5,9)
Calcare totale 13%

Altitudine: 160 m s.l.m.

Esposizione: pianeggiante

 

Gibbiuna

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6)
Calcare totale 8%

Altitudine: 290 m s.l.m.

Esposizione: Est

 

Khamma

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,3)
Calcare totale 14%

Altitudine: 130-200 m s.l.m.

Esposizione: Nord-Est

 

Kharuscia

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,3)
Calcare totale 14%

Altitudine: 60 m s.l.m.

Esposizione: Nord/Nord Est

 

Mueggen

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,3)
Calcare totale 14%

Altitudine: 200-330 m s.l.m.

Esposizione: Est

 

Martingana

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,9)
Calcare totale 8%

Altitudine: 30-60 m s.l.m.

Esposizione: Sud

Monastero

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,6)
Calcare totale 14%

Altitudine: 210 m s.l.m.

Esposizione: Nord Ovest

 

Punta Karace

Suolo: roccioso e sabbioso di origine vulcanica (pH 7)
Calcare totale 14%

Altitudine: 60-100 m s.l.m.

Esposizione: Nord-Est

 

Tracino

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 6,3)
Calcare totale 14%

Altitudine: 130 s.l.m.

Esposizione: Est

 

Serraglia

Suolo: sabbioso di origine vulcanica (pH 5,9)
Calcare totale 13%

Altitudine: 180 m s.l.m.

Esposizione: Est

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I vulcanici dell’Etna

Sull’Etna si è scelto il versante Nord per produrre vini di montagna. Qui, la combinazione tra il clima di montagna e le sue forti escursioni termiche e i terreni di origine lavica ricchi di minerali, contribuiscono a creare una complessità aromatica che rende questi vini autentici capolavori sensoriali. Qui la terra esprime la sua infinita potenza. Qui l’eleganza dei vini vulcanici racconta la viticoltura di montagna caratterizzata da un clima continentale, terrazzamenti e muretti a secco in pietra lavica. Questi terreni che si trovano ad una altitudine di circa 730 a 820 m s.l.m. dove la composizione del suolo lavico a tessitura sabbiosa sono caratterizzati da una reazione subacida-neutra e da una buona dotazione organica. Profondo, ricco di minerali, il suolo lavico permette una forte espansione radicale. I vigneti sono coltivati su terrazzamenti. L’allevamento è ad alberello o a controspalliera con potatura a cordone speronato. La densità è di circa 4.500 piante per ettaro con una resa dai 45 ai 65 q.li per ettaro. A queste altitudini il clima continentale incontra il sole della Sicilia creando condizioni climatiche uniche: pioggia e neve in autunno e inverno, temperature miti in primavera ed estati con forti escursioni termiche conferiscono una spiccata freschezza aromatica ai vini di questo esclusivo territorio.

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Le nostre attenzioni vanno:

  • al Restauro di vigne vecchie e resilienza agricola

Sull’Etna riportiamo alla forma di allevamento originaria alcuni vecchi vigneti che, da alberello etneo, erano stati trasformati a spalliera: un’opera di ripristino e conservazione di pratiche agricole resilienti.

  • al Vigneto perpetuo e sostenibilità agricola

Nei vigneti di particolare pregio rimpiazziamo le fallanze con delle nuove piante: questo permette di avere una vigna con un particolare equilibrio vegeto-produttivo e di dare vita a vini molto equilibrati, armoniosi e dalla grande personalità.

  • ai Muretti a secco e tutela del paesaggio

Abbiamo recuperato, e manuteniamo ogni anno, muretti a secco in pietra lavica (Patrimonio dell’Umanità Unesco), che contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo, tutelando il paesaggio e la biodiversità.

 

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TRA I VINI VULCANICI di DONNAFUGATA

Dall’elegante mineralità dei vini dell’Etna, all’aromatica freschezza dei vini di Pantelleria abbiamo selezionato per Voi quattro curiosità, espressione di due terroir unici e straordinari.

Sul Vulcano Etna Bianco DOC è un vino dalla grande persistenza e dalla spiccata mineralità. La sua eleganza e complessità derivano dalla composizione del suolo vulcanico in cui crescono i nostri vitigni: profondo e ricco di minerali, il suolo lavico permette di nutrire le radici in profondità. 

Fragore Etna Rosso DOC richiama l’immaginario di Donnafugata e la forza della natura che crea e trasforma. Stefano Vitale, nelle sue etichette, cattura un moto perpetuo, come quello di un oggetto sullo spazio e lo restituisce in sembianze di donna fiammeggiante, il cui fragore annuncia l’energia sul vulcano.

 Contrada Marchesa Etna Rosso DOC è un cru icona di eleganza vulcanica. Le viti, coltivate ad alberello etneo, superano gli 80 anni d’età e crescono in un anfiteatro naturale che mitiga le avversità climatiche. I vigneti sono circondati da millenarie sciare: distese di lava solidificata dopo un’eruzione vulcanica, un ambiente inospitale per la vegetazione ma che rende i terreni coltivati estremamente fertili. 

Ben Ryé Passito di Pantelleria DOC che viene messo in commercio dal 1989. Oggi è in distribuzione il 2022. Ha colore giallo oro biondo, lucido e brillante. Al naso il sentore primario richiama l’albicocca, poi segue un effluvio di altri profumi, dai datteri ai fichi secchi, dal cedro candito alla rosa appassita, dall’uvetta sultanina al miele di corbezzolo e alle arance candite. Sorseggiando una piccola quantità di Ben Ryé, la piacevolezza, l’opulenza e la suadenza ampiamente preannunciate dal prorompente bouquet, vanno oltre ogni previsione. Il corpo e gli estratti sono smisurati. Il gusto è fresco, morbido, armonico, bilanciato mirabilmente da una grande dolcezza con una giusta acidità. Il finale è di lunga persistenza ben equilibrata dalla sapidità. La sua filigrana è molto fine e di grande eleganza. Un segreto la cui spiegazione va oltre la scienza e la tecnica, una simbiotica fusione fra natura, vino e colui che vi si accosta.  Vino dolce passito ideale per pasticceria secca e dolci tipici siciliani ma perfetto anche con foie gras e formaggi erborinati.

A cura di Rocco Lettieri