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Parmigiano Reggiano di 7 anni a Massimo Bottura 09/02/2017 7.47.03 AL NEO DOTTORE MASSIMO BOTTURA UNA
FORMA DI PARMIGIANO REGGIANO DI SETTE
ANNI CON DEDICA Insieme alla prestigiosa laurea ad honorem in direzione aziendale conferitagli dall'Università di Bologna, allo chef Massimo Bottura (creatore di quella "Osteria Francescana" che nel 2016 è stata riconosciuta come miglior ristorante al mondo dalla classifica “World’s 50 Best Restaurants") è giunto anche il particolare riconoscimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano. A Bottura, infatti, l'Ente di tutela ha
consegnato, con una dedica incisa sul piatto, una forma di Parmigiano Reggiano
di Bianca modenese prodotta nel luglio 2010 nel caseificio Rosola di Zocca. La consegna è avvenuta da parte del
presidente della Sezione di Modena, Aldemiro Bertolini, del direttore del
Consorzio, Riccardo Deserti, e del presidente del caseificio Sul piatto della forma, come si è detto, è incisa la scritta <A Massimo “Impossible is Nothing” Since 1986>, ricordando l'anno in cui Bottura iniziò la sua attività di ristoratore rilevando la Trattoria del Campazzo a Nonantola (MO). L'espressione scelta è una delle preferite di
Massimo Bottura, ed esprime molto dell'approccio alla vita e alla professione del
grande cuoco modenese. "Il riconoscimento da parte del Consorzio -
sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi - è un segno di
particolare gratitudine nei riguardi di Bottura, che ha sempre avuto parole di
grande apprezzamento per il Parmigiano Reggiano, ma è anche il segno di
un'unione più profonda e di un sogno comune".
"Siamo accomunati - afferma al proposito
Bezzi - dal vivere in questo territorio, molto ricco di cultura, di saperi
gastronomici, di tradizioni produttive molto radicate, di cui tutti noi
dobbiamo andare fieri, ma ci unisce
ancor di più il guardare alto, il guardare oltre, il sapere che nasciamo
da tradizioni forti, che costituiscono la nostra spina dorsale, la nostra
ossatura, e che al tempo stesso alimentano il nostro sogno". Del legame profondo che ha Massimo Bottura con il suo territorio e con la tradizione si ha testimonianza di un passaggio nella lectio magistralis tenuta ieri davanti al senato accademico della città felsinea: "L'avanguardia si fa solo se si ha padronanza della tradizione e delle basi classiche. Al centro di tutto c'è il prodotto, la religione dell'ingrediente. Da considerare sacro come si faceva in passato quando il cibo scarseggiava, ma da valorizzare come le tecniche moderne consentono". Territorio e apertura al mondo, materia prima e utilizzo della tecnica per rispettare al meglio gli ingredienti, ancoraggio con la tradizione e visione innovativa. “Per tutto questo – conclude Bezzi – coloro che, nella nostra regione, vivono grazie alla produzione di alimenti devono riconoscere a Bottura la capacità di valorizzare il patrimonio di prodotti come un prezioso tesoro da custodire, da spendere al meglio per farlo conoscere in tutto il mondo”. Centro Stampa
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