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VINITALY - A Verona dal 9 al 12 aprile 2017 29/03/2017 18.29.07 VINO, VERONAFIERE: DA OGGI BREXIT, MA A VINITALY È REMAIN
MANTOVANI (DG): 400 BUYER IN PIU’ DAL REGNO UNITO, VINO UE IMPORTANTE ANCHE PER LORO Nonostante
le incertezze sul futuro commerciale, cresce l’interesse per il vino italiano,
con 400 nuovi buyer mai venuti a Vinitaly in arrivo dal Regno Unito. Di Brexit
si parla con il direttore di
Berkmann Wine Cellars, Alex Canneti, nel convegno su Vino e Gdo, lunedì 10
aprile. «Seguiamo con attenzione le vicende della Brexit e il suo impatto sul commercio,
in particolare del nostro vino. A oggi però sembra stia sortendo l’effetto
contrario: a Vinitaly infatti si sono già stati registrati 400 nuovi buyer del
Regno Unito mai venuti a Vinitaly, che si aggiungono agli oltre 500 presenti
ogni anno». Lo ha detto, oggi in occasione dell’avvio ufficiale del
processo di uscita di Londra dall’Unione Europea, il direttore generale di
Veronafiere, Giovanni Mantovani. «Ovviamente – ha proseguito - è presto per prevedere cosa sarà del nostro
vino nel secondo Paese importatore al mondo, ma ritengo che i freni commerciali
non convengano a nessuno. Il Regno Unito esporta verso l’Ue l’equivalente annuo
di 2,1mld di euro in liquori e distillati e importa dal Continente 1mld di
bottiglie di vino per 2,6mld di euro. Un business, quello del vino Ue, che per
la Wine and Spirit Trade Association (Wsta) britannica vale nel Regno Unito il
55% di un settore da quasi 20mld complessivi di euro. Confidiamo – ha
concluso Mantovani – nella negoziazione da parte della filiera
europea del vino, un prodotto che ha visto incrementare notevolmente i suoi
consumi a scapito della birra». Di Brexit si parla a Vinitaly (9-12 aprile, www.vinitaly.com), nel corso della tradizionale tavola rotonda su Vino e Gdo, con focus proprio sulle prospettive
per il vino italiano nel canale
della Grande Distribuzione in Gran Bretagna dopo l’uscita dall’Ue (lunedì 10 aprile, ore 10.30).
Sotto la lente i possibili effetti negativi, che per il
direttore della potente Berkmann Wine Cellars, Alex Canneti – presente al convegno – possono rivelarsi non banali.
«La Brexit – ha detto - è una sfida per le vendite dei vini europei
poiché Australia, Sud Africa e Nuova Zelanda saranno i primi Paesi al mondo a
istituire trattati bilaterali con il Governo inglese. L'unica soluzione a
questa minaccia è consentire al Regno Unito un periodo di 10 anni per
condividere le stesse condizioni commerciali e gli stessi oneri doganali
dell’Unione Europea, oltre a negoziare un trattato di libero scambio. Ma
certamente – ha concluso Canneti
- i formaggi e il vino sono più esposti
ai rischi rispetto ad altre forniture come le auto, le medicine e i prodotti
finanziari, e quindi più oggetto di provocazioni politiche, come quella del
segretario di Stato per gli Affari Esteri, Boris Johnson, che ha minacciato di
alzare i dazi sul Prosecco».
Nel 2016, secondo
l’Istat, le esportazioni di vino italiano hanno superato la cifra record di
763,8mln di euro (+2,3% sul 2015) grazie proprio alla performance del Prosecco.
Scesi a 311,5mln di euro invece i volumi (-6,8%) ma in crescita il prezzo
medio, a 2,45 euro/litro (+9,9%). Web: www.vinitaly.com A cura di Rocco Lettieri |
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