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Laurea ad honorem in Ingegneria a Pasquale Forte 05/11/2013 7.17.45 Laurea ad
honorem in Ingegneria a: Giovanni
Arvedi, Pasquale Forte, Cesare Puccioni
Il riconoscimento del
Politecnico di Milano a tre grandi imprenditori italiani
Oggi, mercoledì 30 ottobre 2013, il Rettore del
Politecnico di Milano Giovanni Azzone ha conferito la Laurea ad honorem in Ingegneria Meccanica a Giovanni Arvedi,
in Ingegneria Elettronica a Pasquale
Forte e in Ingegneria Chimica a
Cesare Puccioni.
Dopo
la Laudatio del Professor Carlo Mapelli, Giovanni
Arvedi ha tenuto la Lectio “La Tecnologia ISP/ESP. Il primo impianto in continuo di colata e
laminazione”.
Questa
la Motivazione della Laurea ad honorem:
“Per aver
saputo ideare e realizzare soluzioni innovative nell’ambito della siderurgia,
in particolare nella colata e laminazione in linea degli acciai, con un sistema
produttivo caratterizzato da competitività economica, sostenibilità ambientale
ed elevata qualità dei prodotti siderurgici destinati ad applicazioni
strutturali, meccaniche ed energetiche. L’intuito
tecnologico e la competenza ingegneristica dimostrata nell’ideazione e nella
messa a punto delle tecnologie siderurgiche testimonia le notevoli competenze
tecniche acquisite e maturate durante un percorso professionale ed
imprenditoriale sempre rivolto all’innovazione delle tecnologie meccaniche, dei
processi e dei prodotti siderurgici.”
Dopo la
Laudatio del Professor Roberto Negrini, Pasquale
Forte ha tenuto la sua Lectio.
Questa la Motivazione della Laurea ad honorem:
“Per
aver saputo portare la tecnologia italiana all’avanguardia nel mercato globale,
agendo negli anni in differenti settori dell’elettronica, con particolare
attenzione, in tempi recenti, al controllo della combustione nei motori
alternativi. Si è basato sul proprio sicuro intuito tecnologico, sulla propria
capacità di prevedere l’evoluzione degli scenari dell’elettronica e sulla
continua innovazione basata sulla ricerca dell’eccellenza tecnologica nei
prodotti della propria impresa.”
Dopo la
Laudatio del Professor Maurizio Masi, Cesare
Puccioni ha tenuto la sua Lectio.
Questa
la Motivazione della Laurea ad honorem:
“Per aver
sempre risposto, con l’innovazione e la ricerca scientifica e tecnologica, ai
cambiamenti imposti dalle mutate condizioni del mercato dei fertilizzanti
chimici, con una articolata strategia di passaggio dalla produzione in grande
scala di prodotti di basso costo per il mercato nazionale, a quella dei
prodotti speciali ad elevato valore aggiunto e ad alto contenuto tecnologico
per il mercato internazionale.”
Le
motivazioni delle Lauree ad honorem sono state lette dal Preside della Scuola
di Ingegneria Industriale e dell'Informazione, Professor Giovanni Lozza.
Giovanni
Arvedi, Fondatore del gruppo Arvedi Nel
1963 Giovanni Arvedi fonda nell’area cremonese due aziende, una commerciale e
una produttiva: la Arvedi Commercio e la ILTA. Alla fine degli anni ’80 il
salto, che proietta il Gruppo ai vertici mondiali dell’innovazione tecnologica
in siderurgia, con una nuova tecnologia di fabbricazione di laminati piani in
acciaio, denominata ISP. La tecnologia ISP, brevettata, trova la sua prima
applicazione nell’impianto realizzato nella nuova fabbrica denominata
Acciaieria ISP di Cremona. Nel 2009 è stato ultimato e avviato presso
l’Acciaieria Arvedi il primo impianto al mondo per la produzione di coils di
acciaio, basato sulla tecnologia brevettata da Arvedi, denominati ESP – Endless
Strip Production. Il Gruppo produce e lavora oltre 4 milioni di tonnellate di
acciaio e occupa circa 2.500 dipendenti. Il fatturato consolidato è di 2,3
miliardi di euro. Sia attraverso la Fondazione Giovanni Arvedi-Luciana
Buschini, sia attraverso il Gruppo Arvedi, Giovanni Arvedi è impegnato nel
sostegno di iniziative che favoriscono la tutela e lo sviluppo del bene comune
come il nuovo Centro Sportivo Giovanni Arvedi, la Cremona Sportiva Atletica
Arvedi e la realizzazione del Museo del Violino che gli è valso il diploma ai
benemeriti della cultura del Ministero dei Beni Culturali.
Pasquale Forte, Presidente e CEO di Eldor
Corporation SpA
Nel
1972 Pasquale Forte fonda in una cascina di Orsenigo la Eldor, Elettronica di
Orsenigo per la costruzione di
componenti per radio e televisioni e specializzata nella produzione di
componenti avvolti, i trasformatori di alta tensione. Alla fine del decennio la
Eldor si specializza nella produzione di componenti avvolti, i trasformatori di
alta tensione. Negli Anni '80 un’
intuizione strategica: dare vita a una divisione d'automazione interna per lo
sviluppo autonomo delle linee di produzione. Obiettivi: massima qualità di
prodotto e di processo, massima flessibilità d'intervento, possibilità
d'innovare i sistemi produttivi a livello tecnologico e organizzativo. La
scelta è premiante: si consolidano partnership internazionali con Loewe, Mivar,
Philips, Grunding, Sony, Sanyo, Toshiba e tutte le più grandi marche
produttrici di televisori. Gli stabilimenti produttivi e le sedi commerciali si
moltiplicano: Turchia, Finlandia, Slovacchia, UK, Hong Kong, USA. Nel 1997
Pasquale Forte capisce che la televisione a tubo catodico sarebbe stata soppiantata
dalle nuove tecnologie (LCD – PLASMA), quindi decide di diversificare il
business, investendo nella ricerca di nuove tecnologie nelle quali mettere a
frutto l’esperienza accumulata nella fabbricazione dei componenti
elettromagnetici. Nasce così la divisione Automotive. Nel 2002 all'apice del
successo, Forte cede il business consumer dei componenti avvolti. Da quella
data gli uomini, le risorse, le idee made in Eldor sono indirizzati allo
sviluppo dei sistemi automotive
che portano a numerosi riconoscimenti: il Ferrari Tecnology Award, il
Volkswagen Group Award, il Best Partner Ferrari, il China Awards 2012 nella
categoria Top Investors.
Cesare Puccioni, Presidente della società
Puccioni e attuale Presidente di Federchimica
Puccioni S.p.A., fondata nel 1888 (125 anni), è tra
le più antiche imprese chimiche, da sempre di proprietà della Famiglia
Puccioni. E’, altresì, una delle principali imprese a capitale italiano di
fertilizzanti ed aderisce a Federchimica dal Gennaio 1947.
Cesare Puccioni realizza con il Padre, nel 1961, il nuovo insediamento
industriale di Porto di Vasto (CH), creando i presupposti per lo sviluppo
dell’intera area. Nel 1966 diventa Amministratore Delegato e, successivamente,
anche Presidente, modificando e ampliando, nel tempo, la gamma dei prodotti
aziendali. Negli anni ’90 Cesare Puccioni aumenta e diversifica ulteriormente
l’attività dell’azienda, arrivando a coprire circa il 13% del fabbisogno
nazionale ed il 30% per alcuni settori specifici; introducendo la produzione di
concimi innovativi, anche sotto l’aspetto ambientale. ***************** Laurea ad honorem in Ingegneria Elettronica a
Pasquale Forte
Laudatio: Roberto Negrini
Lodare le qualità di
imprenditore elettronico di Pasquale Forte non è compito difficile: basta ripercorrere
le vicende dell’impresa che, ancora ragazzo, ha fondato, e che da allora guida
in modo costante e sicuro, portandola a una continua crescita basata
sull’eccellenza tecnologica dei prodotti. Le sue qualità di imprenditore
saranno palesi, come palese sarà la sua passione per l’innovazione nella
tecnologia elettronica. Nel 1972 Pasquale Forte
a 24 anni mette a frutto le sue conoscenze nell'assemblaggio di apparecchi
elettronici, che ha acquisito lavorando in un piccolo laboratorio di
elettronica e diplomandosi alla scuola serale di radiotecnica: si presenta in
un mobilificio di Lissone e si offre per incorporare una radio nella testiera
dei letti: in due settimane progetta
questa sua prima radio. Sta combinando
la vocazione del territorio (i mobili) con la propria passione (l’elettronica),
e sta cogliendo al volo le occasioni fornite dalla nuova società del benessere,
come si diceva allora. Ma affronta un settore che non ha nulla a che vedere con
l’attività del padre (una stazione di servizio con annessa officina). Un rischio? Certamente,
ma Pasquale Forte dimostrerà più volte nella sua vita di non avere paura ad
affrontare rischiose iniziative e rischiosi cambiamenti. Comincia così la sua
prima vera e propria attività imprenditoriale: pochi dipendenti in un primo
piccolo laboratorio. In una cascina di Orsenigo nasce la Eldor (Elettronica di Orsenigo, per l’appunto). Un inizio che
ricorda molte altre storie di imprenditori coraggiosi di quegli anni. Però non
è più tempo di ricostruzione e di miracolo economico, si comincia a capire che
occorrerà sempre di più essere all’avanguardia per competere sul mercato;
inoltre, nel frattempo è cominciato il boom dell’elettronica per i consumatori:
in primo luogo, il boom dei televisori. Bisogna prevenire le nuove necessità,
specializzarsi, offrire prodotti sempre migliori. E infatti, in pochi anni
la Eldor passa a costruire componenti per televisori e radio, e rapidamente si
specializza nella costruzione dei trasformatori ad alta tensione per i gioghi
dei tubi catodici dei televisori. La specializzazione e l’eccellenza dei
prodotti dà i suoi frutti: negli anni ’80 nasce la prima vera fabbrica (la
“Eldor 1”) e tutte le più grandi marche di televisori diventano partner di
Eldor. Basta ricordare qui Loewe, Mivar, Philips, Grundig, Sony, Sanyo,
Toshiba. Occorre fornire loro la
massima qualità dei prodotti e la massima flessibilità delle forniture,
innovando costantemente i processi produttivi e basandosi su una progettazione
sempre all’avanguardia. Arrivano i primi brevetti europei, con Pasquale Forte
autore unico. Si circonda di tecnici brillanti, scegliendoli con cura, lavora
con loro. Eldor diventa grande.
Negli anni ’90 gli stabilimenti produttivi e le sedi commerciali si
moltiplicano: Turchia, Finlandia, Slovacchia, UK, Hong Kong, USA, anche perché
i tubi catodici hanno un mercato magnificamente fiorente, il loro impiego nei
televisori è affiancato da quello nei terminali informatici e nei personal
computer. Ma Pasquale Forte
intuisce che questa situazione favorevole non può durare, che Eldor deve
entrare in altri settori dell’elettronica, capaci di assicurare un futuro.
Capisce che i nuovi schermi a cristalli liquidi e al plasma, per il momento
costosi e complessi da produrre, finiranno col soppiantare i tubi catodici: e
l’elettronica per il controllo di questi nuovi schermi è assolutamente diversa
da quella per il controllo della deflessione del fascio di elettroni nei tubi
catodici. Questi nuovi circuiti elettronici integrati di controllo vengono
prodotti in impianti che richiedono colossali investimenti che si ripagano solo
con enormi volumi di produzione. Nel 1997 Pasquale Forte
decide allora di affrontare il settore dell’elettronica per l’automobile,
aprendo la divisione “Automotive”, che progetta e produce bobine di accensione
per i motori endotermici. In breve, l'azienda raggiunge quasi i 1300 dipendenti
e diventa leader europea nella fabbricazione e nello sviluppo di bobine di
accensione ed entra tra le “top five” del mercato mondiale. Nel 2002
Pasquale Forte cede il settore dei componenti avvolti per il mercato consumer,
nonostante sia ancora remunerativo: Eldor si concentrerà sullo sviluppo dei
sistemi elettronici per l’accensione del motore endotermico. L’anno
successivo vede l’inaugurazione della nuova fabbrica automotive a Izmir, in Turchia, e l’apertura a Bologna del centro
di ricerca per lo studio dei sistemi elettronici avanzati. Il centro di
ricerca di Bologna ha lo scopo di sviluppare sistemi innovativi per il
controllo elettronico di motori endotermici. Pasquale Forte stabilisce le linee
guida dello sviluppo: è autore di numerosi brevetti europei sul circuito
elettronico per il rilievo delle correnti ionizzanti tramite l’uso della
candela e del sistema di accensione. Viene così rivoluzionato il controllo del
motore termico: è finalmente possibile controllarlo ad anello chiuso in tempo
reale, separatamente per ogni cilindro motore e per ogni ciclo di combustione.
Nasce un prodotto robusto e tecnicamente molto competitivo, ma non va dimenticata l’assoluta attenzione e
la capacità tecnica che Pasquale Forte dedica anche alle linee di produzione,
per le quali progetta minuziosi particolari che ne aumentano produttività,
affidabilità e resa. Tra il 2004
e il 2008 Eldor conquista i principali produttori
mondiali: Volkswagen, Audi, Renault, Nissan, Bmw e Piaggio. Eldor riceve il Ferrari Tecnology Award: la Ferrari
adotta il sistema Integrato di controllo tramite correnti di ionizzazione. Il
sistema Eldor garantisce un incremento delle prestazioni, una maggiore
affidabilità del motore ed una riduzione dei consumi. Ma forse la lode più
bella ricevuta da Eldor la si legge nella motivazione del Volkswagen Group Award, del 2009: “Quello che nel 2001 iniziò come offerta a livello concettuale da parte
di un fornitore competitivo è diventato molto di più...durante la fase di
sviluppo siete addirittura giunti a riconoscere i limiti del progetto che vi
era stato assegnato e ideare la successiva generazione di bobine d'accensione
ottimizzate in design, materiali e costi...” Nel frattempo Eldor, per
prima a livello europeo, ha industrializzato e commercializzato un
innovativo sistema ibrido per
moto/scooter. Pasquale Forte, ancora una volta, ha un ruolo fondamentale nella
definizione di questo azionamento. Con il successo arriva
la necessità di aumentare la presenza in Turchia e di installare laboratori, uffici tecnici e impianti in Cina
a Dalian, e in Brasile a Indaiatuba. Però non ci si può
fermare nello sviluppo di nuovi prodotti: nasce Plugtop, che consolida la leadership nel gruppo Volkswagen/Audi. La
riduzione delle dimensioni dei motori induce Pasquale Forte ad avviare lo
studio di nuove soluzioni, meno ingombranti, per i circuiti di controllo. Nasce un’altra serie di
brevetti europei, che disegnano le basi del futuro tecnico industriale della
Eldor. Tutti questi brevetti vedono Pasquale Forte co-autore. Vengono
brevettate nuove tecnologie di accensione basate non più su una singola
scintilla ma su un plasma e un
innovativo circuito di pilotaggio. Oggi più di 35 milioni
di veicoli adottano la tecnologia Eldor, che è coinvolta in diversi progetti di
ricerca e sviluppo con le principali case automobilistiche e università e che
rappresenta uno dei principali riferimenti anche per la progettazione di
sistemi completi ibridi/elettrici di nuova generazione, a bassissimo impatto
ambientale. Di Pasquale Forte va
inoltre ricordato il forte legame con il proprio territorio. Certamente, in
anni di travolgente globalizzazione, gli è stato necessario aprire sedi e
uffici anche all’estero, per agire dall’interno nei mercati in cui la Eldor
doveva entrare da protagonista. Ma non ha mai ceduto alle lusinghe della
delocalizzazione e il cuore dell’impresa rimane a Orsenigo: e diventa più
grande con la nuova sede in via di completamento, non lontano da quella Eldor 1
che fu il primo vero stabilimento dell’impresa. Sì, è vero, in questo
modo la sua impresa risente di tutte le difficoltà ben note a chi fa
l’imprenditore nel nostro Paese: ma, si può esserne certi, Pasquale Forte crede
che per superare queste difficoltà ed avere successo, crescere e creare
ricchezza, sia fondamentale perseverare nella continua ricerca dell’innovazione
tecnologica dei propri prodotti, piuttosto che attendere piccoli aiuti dalla
politica che, nel tentativo di frenare l’emorragia dell’occupazione e la
deindustrializzazione finisce magari col dare un piccolo sostegno “a pioggia”,
sia a imprese sane sia a imprese decotte. La storia della Eldor,
ora Eldor Corporation, lo dimostra. E il signor Pasquale Forte ben merita di
essere lodato e portato a esempio ai nostri studenti e a tutti gli ingegneri
per la passione con cui ha dedicato la sua vita alla tecnologia.
Laurea ad honorem in
Ingegneria Elettronica a Pasquale Forte Lectio: Pasquale Forte
Signor Magnifico Rettore,
Illustri rappresentanti del Corpo Docente, gentili signore e signori,
innanzitutto desidero
esprimere la mia emozione e la mia gratitudine per l’alto riconoscimento che mi
è stato conferito da questa gloriosa Università, un Ateneo di elevato prestigio
internazionale fondato nel 1863, e sono quindi particolarmente lieto e onorato
di essere qui oggi dinanzi a voi, per ricevere questa Laurea honoris causa,
nell’anno in cui ricorre il 150° anniversario dalla sua fondazione.
Voglio inoltre
ringraziare in modo particolare il Prof. Negrini per essersi espresso con
parole di elogio così sentite nei miei confronti e per aver colto così bene il
senso del mio essere imprenditore appassionato, tenace, audace, coraggioso,
visionario. E’ ormai lontano il
1972, quando ho iniziato la mia avventura imprenditoriale con un fatto curioso:
mio padre desiderava tanto che io mi occupassi di elettrauto ma a me quel
progetto sembrava poco attraente. Finché un bel giorno lui mi dice: “Beh
figlio, devi lavorare no?!” e così mi trova lui un’occupazione, presso un
cliente della sua stazione di servizio -la ANORS di Figino Serenza- , nel
settore della meccanica pesante. Io mi presento alle
7:45, mi danno una tuta e mi indirizzano al reparto tranceria, e così inizio a
lavorare. Ma il pensiero è altrove
e fra me e me mi sono detto: caro Forte, penso che tu sia capace di fare meglio
di così, molto meglio. Arriva così mezzogiorno e do le dimissioni. Arrivo a
casa, grande litigata con mio padre ma ormai il dado è tratto ed ha inizio la mia
attività d’imprenditore. Mi informo, leggo,
cerco, invento, finché un giorno arriva la prima commessa: fare radio da
inserire nelle testate dei letti di moda a quei tempi.
Ogni inizio è duro,
molte sono le difficoltà da superare ogni giorno, ma la determinazione è grande
e dopo le radio arrivano le prime schede elettroniche per i televisori e con
queste iniziano i volumi, le grandi serie; ne invento una dietro l’altra per
ottimizzare prodotto e processi e ciò mi porta ad avere successo fra i clienti.
Pochi anni dopo sono gli stessi clienti a spingermi a sviluppare nuovi
componenti per i televisori, i trasformatori ad alta tensione e i gioghi per i
tubi catodici. Erano componenti a quell’epoca complessi per i quali si
richiedeva un alto livello di precisione, ma io ci andavo e ci vado a nozze con
la precisione, essendo un perfezionista di natura.
In due, tre anni
rivoluziono il sistema di costruire i trasformatori di alta tensione con una
innovazione radicale, cambiando il concetto elettromagnetico e il modo di
assemblare, brevettandone il sistema. Questo nuovo concetto
sbaraglia i concorrenti e fa crescere velocemente la Eldor; infatti nel 1981 ci
trasferiamo dalla cascina degli inizi (quanti ricordi straordinari attraversano
la mia mente, ricordo che il tecnico allo sviluppo lavorava con un caschetto in
testa perché dal soffitto potevano piovere piccoli calcinacci, e la cascina
aveva un soppalco e quando ci muovevamo tutti insieme oscillava). In poco tempo
arriviamo ad essere in 20.
Quanta tecnologia innovativa
ha visto la cascina: il nuovo trasformatore, il primo impianto in Italia di
resinatura epossidica, la prima saldatrice automatica, eh sì, perché oltre allo
sviluppo dei prodotti, in contemporanea sviluppavamo anche i processi che, come
detto, in pochi anni ci portarono alla prima vera fabbrica, la Eldor 1.
Da qui in poi fu
un’escalation di crescita, come partner avevamo le più grandi marche di TV
dell’epoca, dalla Philips alla Grundig, alla Mivar, La Loewe Opta, Sony,
Toshiba, Hitachi, Sanyo, avevamo raggiunto il 70% di market share in Europa; in
Eldor a quell’epoca amavamo dire che la nostra era una fabbrica sulle rotelle,
visti i continui adattamenti di layout che dovevamo attuare per fare spazio
alla crescita; sono nate così anche la Eldor 2, 3, 4, 5, 6.
Negli anni 90 Eldor
diventa internazionale, diventa grande, con stabilimenti in Turchia, in
Finlandia, in Slovacchia e uffici in UK, USA, Hong Kong e Singapore. La nostra
penetrazione dei mercati è velocissima, l’organizzazione si adegua in maniera
costante, le assunzioni si susseguono e incalza la ricerca di talenti, con cui
amo lavorare a stretto contatto, inventando continuamente soluzioni innovative
di prodotto, di processo, di organizzazione, di elettronica di controllo e di
test. In poco tempo arriviamo a superare le 1200 unità. Ma mentre tenevo sotto
controllo la crescita, guardando avanti capivo che questa situazione favorevole
non avrebbe potuto durare: in effetti all’orizzonte si profilava una nuova
tecnologia, gli schermi a cristalli liquidi, che inizialmente erano molto
costosi ma intuii che prima o poi avrebbero soppiantato i tubi a raggi
catodici, e quindi era imperativo entrare in altri settori dell’elettronica,
che avrebbero potuto assicurarci il futuro. Così, nei primi mesi del 1997
analizzo le opportunità e decido di affrontare il settore dell’elettronica per
auto, guarda caso in quel momento proprio all’inizio di grandi cambiamenti
giustappunto nell’area in cui ELDOR era leader, anche se in un altro settore,
quello delle bobine di alta tensione; quindi dai tubi a raggi catodici
approdammo ai motori a combustione.
Sembra uno scherzo, ma
vi assicuro che l’auto è un settore molto diverso, dove i parametri di qualità
e affidabilità sono almeno di 10 grandezze più esigenti, ma cogliamo la sfida e
via, iniziamo un’altra storia, altrettanto entusiasmante. Nel 2002, quando
Eldor è all’apice della sua crescita in volume e fatturato e in posizione di leader di mercato nel
settore dei componenti per televisore, cedo proprio quel ramo ad una società
americana quotata in borsa, e decido di concentrare tutti gli sforzi e
l’esperienza acquisita nello sviluppo delle bobine per TV ai sistemi di
accensione e di gestione della combustione.
Nel 2003 inauguriamo una
nuova fabbrica ad Izmir in Turchia e
contestualmente apriamo i laboratori di ricerca per lo sviluppo dei sistemi
elettronici avanzati a Bologna. Qui ha inizio lo studio e lo sviluppo di un
sistema elettronico innovativo che ha come scopo quello di poter controllare
singolarmente ogni cilindro per ottimizzare in ciascuno la combustione e
apportare le opportune correzioni in tempo reale, un sistema chiamato ad anello
chiuso, nel quale la bobina funge anche da sensore.
Fu una rivoluzione,
perché grazie a questo sistema la Ferrari fu in grado di risolvere diversi
problemi, e noi ricevemmo nel 2007 il Ferrari Technology Award. Oltre a risolvere i
problemi principali di misfiring e knocking, il nostro sistema garantisce un
incremento delle prestazioni, riducendo in modo significativo i consumi e le
emissioni.
Ma la lode più grande della quale andiamo
meritatamente orgogliosi è quella che si legge nella motivazione del Volkswagen
Group Awarrd ricevuto nel 2009:
“Con grande piacere vi conferiamo il “Volkswagen Group Award 2009”
per i vostri risultati e per il vostro supporto come uno dei nostri migliori
partners commerciali. Vi riconosciamo, con questo premio, gli straordinari
risultati imprenditoriali ottenuti dalla vostra azienda, che si riflettono in
una costante affidabilità e in una rinnovabile collaborazione con il Volkswagen
Group. Non solo siete esperti nello sviluppo, costruzione e produzione di
moderni sistemi d’accensione, ma avete compiuto significativi passi verso
ulteriori evoluzioni nelle bobine di accensione. Quello che nel 2001 iniziò
come un’offerta a livello concettuale da parte di un fornitore competitivo, è
diventato molto di più. Fin dall’inizio ci avete impressionato con
significativi miglioramenti qualitativi sul campo. Durante la fase di sviluppo siete addirittura
giunti a riconoscere i limiti del progetto che vi era stato assegnato e
conseguentemente ad ideare la successiva generazione di bobine d’accensione -
ottimizzate in termini di design, materiali e costi!”
Dal 2004 ad oggi la
nostra crescita è in ragione di un costante 20% all’anno. Nel 2010 inizia la
costruzione di una nuova fabbrica a Dalian in Cina, oggi operativa su 3 turni,
con la prima linea completamente automatica. Poco dopo nel 2014 entrerà in
produzione una nuova linea automatica ad Indaiatuba in Brasile.
Ad ottobre del 2013 il
personale del gruppo raggiunge circa le 1900 unità.
Oltre a Volkswagen e a
Ferrari si aggiungono altri prestigiosi clienti come Renault, Peugeot, Nissan,
BMW, Fiat e a breve ci aspettiamo la “nomination letter” di Mercedes e altri
grandi costruttori sono già in fase avanzata di prototipazione.
Nel frattempo nascono
nuove famiglie di prodotti, le “plug top”, per assicurare la continua
evoluzione nello sviluppo dei nostri clienti, alla ricerca di motori sempre più
piccoli, leggeri e ad alte prestazioni, con richieste di energia e tensione
sempre maggiori.
Allo stesso tempo ci
dedichiamo anche alla creazione di un presidio di grandi esperti in elettronica
di potenza, di controllo e di “computing”.Questo presidio di specialisti continua
e continuerà a lavorare per essere pronti nel prossimo futuro a fornire sistemi
elettronici per le nuove piattaforme di auto elettriche, futuro della mobilità
sostenibile. Infatti, primi a livello europeo, abbiamo industrializzato e
fornito alla Piaggio il primo sistema ibrido per il suo scooter a 3 ruote.
Per questo passaggio dai
sistemi attuali alle future auto elettriche stiamo inoltre sviluppando un nuovo
sistema elettronico di gestione della combustione, dove l’obiettivo è quello di
ridurre drasticamente le emissioni e i consumi: il sistema di accensione PLASMA
che, rispetto all’attuale, è in grado di dare una tensione che dai 35 KV passa
ai 60 KV e un’energia che passa dai 100 mJ agli oltre 500.
Capite bene come questo
permetterà di bruciare molto meglio il combustibile garantendo una drastica
riduzione nelle emissioni e nei consumi.
In questo modo Eldor si
propone sempre più come “system integrator”, raggiungendo così un nuovo importante posizionamento strategico di
mercato.
Oggi più di 35 milioni
di veicoli adottano la nostra tecnologia e siamo costantemente coinvolti in
progetti di ricerca e sviluppo con i più grandi costruttori di auto e anche con
centri universitari: questo grazie alla base delle competenze acquisite nel
corso degli anni nel campo dell’elettronica, della meccanica, della chimica,
delle materie plastiche, dell’elettrotecnica e altri settori ancora. Sono le
nostre conoscenze, e le nostre continue attività di ricerca e di collaborazione
con i più prestigiosi istituti di ricerca come questo glorioso Politecnico, che
ci consentono di guardare al futuro con ottimismo.
I progetti sui quali ci
stiamo applicando al momento sono svariati, in particolare stiamo sviluppando
prodotti per nuove piattaforme di motori che vedranno la luce fra il 2020 e il
2025, come le “smart coil”, sistemi plasma i quali oltre all’hardware
contengono tantissimo software. Stiamo inoltre lavorando a una nuova
generazione di prodotti che consentirà nell’immediato un nuovo sistema di
pilotaggio a 48 Volt, contro i 14 di oggi: questa tensione sarà in grado di
consentire una ben migliore efficienza di sistema, aprendo ulteriori
opportunità di sviluppo alla nostra azienda. Dunque la ricerca e l’innovazione rappresentano
la base e la sicurezza del nostro futuro, futuro che vede da sempre pulsare il
suo cuore qui, in Italia, e più
precisamente ad Orsenigo in provincia di Como.
E anche se è stato e
sarà necessario aprire sedi, laboratori e unità produttive all’estero, la
nostra mente è qui. Il cuore dell’innovazione rimarrà qui, la nostra nuova sede
è qui e la sua costruzione è quasi ultimata.
Anche se è molto
difficile fare l’imprenditore nel nostro paese, qui sono nati i miei genitori,
i miei avi e i miei figli, e qui rimarrà il cuore pulsante della ELDOR, con i suoi
ricercatori e i suoi ingegneri e tutti quanti fanno e faranno parte di questa
straordinaria ed esaltante Storia. Storia di uomini e d’impresa.
Servizio a cura di Rocco Lettieri
Testi
forniti dall’Ufficio Stampa Elena Rostan Ufficio Relazioni con i Media Politecnico di Milano Piazza Leonardo da Vinci, 32 20133 Milano tel. 02 2399 2229 |
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