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 Laurea ad honorem in Ingegneria a Pasquale Forte
 05/11/2013 7.17.45

Laurea ad honorem in Ingegneria a:

Giovanni Arvedi, Pasquale Forte, Cesare Puccioni

Il riconoscimento del Politecnico di Milano a tre grandi imprenditori italiani

Oggi, mercoledì 30 ottobre 2013, il Rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone ha conferito la Laurea ad honorem in Ingegneria Meccanica a Giovanni Arvedi, in Ingegneria Elettronica a Pasquale Forte e in Ingegneria Chimica a Cesare Puccioni.

Dopo la Laudatio del Professor Carlo Mapelli, Giovanni Arvedi ha tenuto la Lectio “La Tecnologia ISP/ESP. Il primo impianto in continuo di colata e laminazione”.

Questa la Motivazione della Laurea ad honorem:

“Per aver saputo ideare e realizzare soluzioni innovative nell’ambito della siderurgia, in particolare nella colata e laminazione in linea degli acciai, con un sistema produttivo caratterizzato da competitività economica, sostenibilità ambientale ed elevata qualità dei prodotti siderurgici destinati ad applicazioni strutturali, meccaniche ed energetiche.

L’intuito tecnologico e la competenza ingegneristica dimostrata nell’ideazione e nella messa a punto delle tecnologie siderurgiche testimonia le notevoli competenze tecniche acquisite e maturate durante un percorso professionale ed imprenditoriale sempre rivolto all’innovazione delle tecnologie meccaniche, dei processi e dei prodotti siderurgici.

Dopo la Laudatio del Professor Roberto Negrini, Pasquale Forte ha tenuto la sua Lectio.

Questa la Motivazione della Laurea ad honorem:

“Per aver saputo portare la tecnologia italiana all’avanguardia nel mercato globale, agendo negli anni in differenti settori dell’elettronica, con particolare attenzione, in tempi recenti, al controllo della combustione nei motori alternativi. Si è basato sul proprio sicuro intuito tecnologico, sulla propria capacità di prevedere l’evoluzione degli scenari dell’elettronica e sulla continua innovazione basata sulla ricerca dell’eccellenza tecnologica nei prodotti della propria impresa.”

Dopo la Laudatio del Professor Maurizio Masi, Cesare Puccioni ha tenuto la sua Lectio.

Questa la Motivazione della Laurea ad honorem:

“Per aver sempre risposto, con l’innovazione e la ricerca scientifica e tecnologica, ai cambiamenti imposti dalle mutate condizioni del mercato dei fertilizzanti chimici, con una articolata strategia di passaggio dalla produzione in grande scala di prodotti di basso costo per il mercato nazionale, a quella dei prodotti speciali ad elevato valore aggiunto e ad alto contenuto tecnologico per il mercato internazionale.”

Le motivazioni delle Lauree ad honorem sono state lette dal Preside della Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione, Professor Giovanni Lozza.

Giovanni Arvedi, Fondatore del gruppo Arvedi

Nel 1963 Giovanni Arvedi fonda nell’area cremonese due aziende, una commerciale e una produttiva: la Arvedi Commercio e la ILTA. Alla fine degli anni ’80 il salto, che proietta il Gruppo ai vertici mondiali dell’innovazione tecnologica in siderurgia, con una nuova tecnologia di fabbricazione di laminati piani in acciaio, denominata ISP. La tecnologia ISP, brevettata, trova la sua prima applicazione nell’impianto realizzato nella nuova fabbrica denominata Acciaieria ISP di Cremona. Nel 2009 è stato ultimato e avviato presso l’Acciaieria Arvedi il primo impianto al mondo per la produzione di coils di acciaio, basato sulla tecnologia brevettata da Arvedi, denominati ESP – Endless Strip Production. Il Gruppo produce e lavora oltre 4 milioni di tonnellate di acciaio e occupa circa 2.500 dipendenti. Il fatturato consolidato è di 2,3 miliardi di euro. Sia attraverso la Fondazione Giovanni Arvedi-Luciana Buschini, sia attraverso il Gruppo Arvedi, Giovanni Arvedi è impegnato nel sostegno di iniziative che favoriscono la tutela e lo sviluppo del bene comune come il nuovo Centro Sportivo Giovanni Arvedi, la Cremona Sportiva Atletica Arvedi e la realizzazione del Museo del Violino che gli è valso il diploma ai benemeriti della cultura del Ministero dei Beni Culturali.

Pasquale Forte, Presidente e CEO di Eldor Corporation SpA

Nel 1972 Pasquale Forte fonda in una cascina di Orsenigo la Eldor, Elettronica di Orsenigo per la costruzione di componenti per radio e televisioni e specializzata nella produzione di componenti avvolti, i trasformatori di alta tensione. Alla fine del decennio la Eldor si specializza nella produzione di componenti avvolti, i trasformatori di alta tensione. Negli Anni '80 un’ intuizione strategica: dare vita a una divisione d'automazione interna per lo sviluppo autonomo delle linee di produzione. Obiettivi: massima qualità di prodotto e di processo, massima flessibilità d'intervento, possibilità d'innovare i sistemi produttivi a livello tecnologico e organizzativo. La scelta è premiante: si consolidano partnership internazionali con Loewe, Mivar, Philips, Grunding, Sony, Sanyo, Toshiba e tutte le più grandi marche produttrici di televisori. Gli stabilimenti produttivi e le sedi commerciali si moltiplicano: Turchia, Finlandia, Slovacchia, UK, Hong Kong, USA. Nel 1997 Pasquale Forte capisce che la televisione a tubo catodico sarebbe stata soppiantata dalle nuove tecnologie (LCD – PLASMA), quindi decide di diversificare il business, investendo nella ricerca di nuove tecnologie nelle quali mettere a frutto l’esperienza accumulata nella fabbricazione dei componenti elettromagnetici. Nasce così la divisione Automotive. Nel 2002 all'apice del successo, Forte cede il business consumer dei componenti avvolti. Da quella data gli uomini, le risorse, le idee made in Eldor sono indirizzati allo sviluppo dei sistemi automotive che portano a numerosi riconoscimenti: il Ferrari Tecnology Award, il Volkswagen Group Award, il Best Partner Ferrari, il China Awards 2012 nella categoria Top Investors.

Cesare Puccioni, Presidente della società Puccioni e attuale Presidente di Federchimica

Puccioni S.p.A., fondata nel 1888 (125 anni), è tra le più antiche imprese chimiche, da sempre di proprietà della Famiglia Puccioni. E’, altresì, una delle principali imprese a capitale italiano di fertilizzanti ed aderisce a Federchimica dal Gennaio 1947. Cesare Puccioni realizza con il Padre, nel 1961, il nuovo insediamento industriale di Porto di Vasto (CH), creando i presupposti per lo sviluppo dell’intera area. Nel 1966 diventa Amministratore Delegato e, successivamente, anche Presidente, modificando e ampliando, nel tempo, la gamma dei prodotti aziendali. Negli anni ’90 Cesare Puccioni aumenta e diversifica ulteriormente l’attività dell’azienda, arrivando a coprire circa il 13% del fabbisogno nazionale ed il 30% per alcuni settori specifici; introducendo la produzione di concimi innovativi, anche sotto l’aspetto ambientale.

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Laurea ad honorem in Ingegneria Elettronica a Pasquale Forte

Laudatio: Roberto Negrini

Lodare le qualità di imprenditore elettronico di Pasquale Forte non è compito difficile: basta ripercorrere le vicende dell’impresa che, ancora ragazzo, ha fondato, e che da allora guida in modo costante e sicuro, portandola a una continua crescita basata sull’eccellenza tecnologica dei prodotti. Le sue qualità di imprenditore saranno palesi, come palese sarà la sua passione per l’innovazione nella tecnologia elettronica.

Nel 1972 Pasquale Forte a 24 anni mette a frutto le sue conoscenze nell'assemblaggio di apparecchi elettronici, che ha acquisito lavorando in un piccolo laboratorio di elettronica e diplomandosi alla scuola serale di radiotecnica: si presenta in un mobilificio di Lissone e si offre per incorporare una radio nella testiera dei letti: in due settimane progetta questa sua prima radio. Sta combinando la vocazione del territorio (i mobili) con la propria passione (l’elettronica), e sta cogliendo al volo le occasioni fornite dalla nuova società del benessere, come si diceva allora. Ma affronta un settore che non ha nulla a che vedere con l’attività del padre (una stazione di servizio con annessa officina).

Un rischio? Certamente, ma Pasquale Forte dimostrerà più volte nella sua vita di non avere paura ad affrontare rischiose iniziative e rischiosi cambiamenti.

Comincia così la sua prima vera e propria attività imprenditoriale: pochi dipendenti in un primo piccolo laboratorio. In una cascina di Orsenigo nasce la Eldor (Elettronica di Orsenigo, per l’appunto). Un inizio che ricorda molte altre storie di imprenditori coraggiosi di quegli anni. Però non è più tempo di ricostruzione e di miracolo economico, si comincia a capire che occorrerà sempre di più essere all’avanguardia per competere sul mercato; inoltre, nel frattempo è cominciato il boom dell’elettronica per i consumatori: in primo luogo, il boom dei televisori. Bisogna prevenire le nuove necessità, specializzarsi, offrire prodotti sempre migliori.

E infatti, in pochi anni la Eldor passa a costruire componenti per televisori e radio, e rapidamente si specializza nella costruzione dei trasformatori ad alta tensione per i gioghi dei tubi catodici dei televisori. La specializzazione e l’eccellenza dei prodotti dà i suoi frutti: negli anni ’80 nasce la prima vera fabbrica (la “Eldor 1”) e tutte le più grandi marche di televisori diventano partner di Eldor. Basta ricordare qui Loewe, Mivar, Philips, Grundig, Sony, Sanyo, Toshiba.

Occorre fornire loro la massima qualità dei prodotti e la massima flessibilità delle forniture, innovando costantemente i processi produttivi e basandosi su una progettazione sempre all’avanguardia. Arrivano i primi brevetti europei, con Pasquale Forte autore unico. Si circonda di tecnici brillanti, scegliendoli con cura, lavora con loro.

Eldor diventa grande. Negli anni ’90 gli stabilimenti produttivi e le sedi commerciali si moltiplicano: Turchia, Finlandia, Slovacchia, UK, Hong Kong, USA, anche perché i tubi catodici hanno un mercato magnificamente fiorente, il loro impiego nei televisori è affiancato da quello nei terminali informatici e nei personal computer.

Ma Pasquale Forte intuisce che questa situazione favorevole non può durare, che Eldor deve entrare in altri settori dell’elettronica, capaci di assicurare un futuro. Capisce che i nuovi schermi a cristalli liquidi e al plasma, per il momento costosi e complessi da produrre, finiranno col soppiantare i tubi catodici: e l’elettronica per il controllo di questi nuovi schermi è assolutamente diversa da quella per il controllo della deflessione del fascio di elettroni nei tubi catodici. Questi nuovi circuiti elettronici integrati di controllo vengono prodotti in impianti che richiedono colossali investimenti che si ripagano solo con enormi volumi di produzione.

Nel 1997 Pasquale Forte decide allora di affrontare il settore dell’elettronica per l’automobile, aprendo la divisione “Automotive”, che progetta e produce bobine di accensione per i motori endotermici. In breve, l'azienda raggiunge quasi i 1300 dipendenti e diventa leader europea nella fabbricazione e nello sviluppo di bobine di accensione ed entra tra le “top five” del mercato mondiale.

Nel 2002 Pasquale Forte cede il settore dei componenti avvolti per il mercato consumer, nonostante sia ancora remunerativo: Eldor si concentrerà sullo sviluppo dei sistemi elettronici per l’accensione del motore endotermico.

L’anno successivo vede l’inaugurazione della nuova fabbrica automotive a Izmir, in Turchia, e l’apertura a Bologna del centro di ricerca per lo studio dei sistemi elettronici avanzati.

Il centro di ricerca di Bologna ha lo scopo di sviluppare sistemi innovativi per il controllo elettronico di motori endotermici. Pasquale Forte stabilisce le linee guida dello sviluppo: è autore di numerosi brevetti europei sul circuito elettronico per il rilievo delle correnti ionizzanti tramite l’uso della candela e del sistema di accensione. Viene così rivoluzionato il controllo del motore termico: è finalmente possibile controllarlo ad anello chiuso in tempo reale, separatamente per ogni cilindro motore e per ogni ciclo di combustione. Nasce un prodotto robusto e tecnicamente molto competitivo, ma non va dimenticata l’assoluta attenzione e la capacità tecnica che Pasquale Forte dedica anche alle linee di produzione, per le quali progetta minuziosi particolari che ne aumentano produttività, affidabilità e resa.

Tra il 2004 e il 2008 Eldor conquista i principali produttori mondiali: Volkswagen, Audi, Renault, Nissan, Bmw e Piaggio.

Eldor riceve il Ferrari Tecnology Award: la Ferrari adotta il sistema Integrato di controllo tramite correnti di ionizzazione. Il sistema Eldor garantisce un incremento delle prestazioni, una maggiore affidabilità del motore ed una riduzione dei consumi.

Ma forse la lode più bella ricevuta da Eldor la si legge nella motivazione del Volkswagen Group Award, del 2009: “Quello che nel 2001 iniziò come offerta a livello concettuale da parte di un fornitore competitivo è diventato molto di più...durante la fase di sviluppo siete addirittura giunti a riconoscere i limiti del progetto che vi era stato assegnato e ideare la successiva generazione di bobine d'accensione ottimizzate in design, materiali e costi...”

Nel frattempo Eldor, per prima a livello europeo, ha industrializzato e commercializzato un innovativo sistema ibrido per moto/scooter. Pasquale Forte, ancora una volta, ha un ruolo fondamentale nella definizione di questo azionamento.

Con il successo arriva la necessità di aumentare la presenza in Turchia e di installare laboratori, uffici tecnici e impianti in Cina a Dalian, e in Brasile a Indaiatuba.

Però non ci si può fermare nello sviluppo di nuovi prodotti: nasce Plugtop, che consolida la leadership nel gruppo Volkswagen/Audi. La riduzione delle dimensioni dei motori induce Pasquale Forte ad avviare lo studio di nuove soluzioni, meno ingombranti, per i circuiti di controllo.

Nasce un’altra serie di brevetti europei, che disegnano le basi del futuro tecnico industriale della Eldor. Tutti questi brevetti vedono Pasquale Forte co-autore. Vengono brevettate nuove tecnologie di accensione basate non più su una singola scintilla ma su un plasma e un innovativo circuito di pilotaggio.

Oggi più di 35 milioni di veicoli adottano la tecnologia Eldor, che è coinvolta in diversi progetti di ricerca e sviluppo con le principali case automobilistiche e università e che rappresenta uno dei principali riferimenti anche per la progettazione di sistemi completi ibridi/elettrici di nuova generazione, a bassissimo impatto ambientale.

Di Pasquale Forte va inoltre ricordato il forte legame con il proprio territorio. Certamente, in anni di travolgente globalizzazione, gli è stato necessario aprire sedi e uffici anche all’estero, per agire dall’interno nei mercati in cui la Eldor doveva entrare da protagonista. Ma non ha mai ceduto alle lusinghe della delocalizzazione e il cuore dell’impresa rimane a Orsenigo: e diventa più grande con la nuova sede in via di completamento, non lontano da quella Eldor 1 che fu il primo vero stabilimento dell’impresa.

Sì, è vero, in questo modo la sua impresa risente di tutte le difficoltà ben note a chi fa l’imprenditore nel nostro Paese: ma, si può esserne certi, Pasquale Forte crede che per superare queste difficoltà ed avere successo, crescere e creare ricchezza, sia fondamentale perseverare nella continua ricerca dell’innovazione tecnologica dei propri prodotti, piuttosto che attendere piccoli aiuti dalla politica che, nel tentativo di frenare l’emorragia dell’occupazione e la deindustrializzazione finisce magari col dare un piccolo sostegno “a pioggia”, sia a imprese sane sia a imprese decotte.

La storia della Eldor, ora Eldor Corporation, lo dimostra. E il signor Pasquale Forte ben merita di essere lodato e portato a esempio ai nostri studenti e a tutti gli ingegneri per la passione con cui ha dedicato la sua vita alla tecnologia.

Laurea ad honorem in Ingegneria Elettronica a Pasquale Forte

Lectio: Pasquale Forte

Signor Magnifico Rettore, Illustri rappresentanti del Corpo Docente, gentili signore e signori,

innanzitutto desidero esprimere la mia emozione e la mia gratitudine per l’alto riconoscimento che mi è stato conferito da questa gloriosa Università, un Ateneo di elevato prestigio internazionale fondato nel 1863, e sono quindi particolarmente lieto e onorato di essere qui oggi dinanzi a voi, per ricevere questa Laurea honoris causa, nell’anno in cui ricorre il 150° anniversario dalla sua fondazione.

Voglio inoltre ringraziare in modo particolare il Prof. Negrini per essersi espresso con parole di elogio così sentite nei miei confronti e per aver colto così bene il senso del mio essere imprenditore appassionato, tenace, audace, coraggioso, visionario.

E’ ormai lontano il 1972, quando ho iniziato la mia avventura imprenditoriale con un fatto curioso: mio padre desiderava tanto che io mi occupassi di elettrauto ma a me quel progetto sembrava poco attraente. Finché un bel giorno lui mi dice: “Beh figlio, devi lavorare no?!” e così mi trova lui un’occupazione, presso un cliente della sua stazione di servizio -la ANORS di Figino Serenza- , nel settore della meccanica pesante.

Io mi presento alle 7:45, mi danno una tuta e mi indirizzano al reparto tranceria, e così inizio a lavorare.

Ma il pensiero è altrove e fra me e me mi sono detto: caro Forte, penso che tu sia capace di fare meglio di così, molto meglio. Arriva così mezzogiorno e do le dimissioni. Arrivo a casa, grande litigata con mio padre ma ormai il dado è tratto ed ha inizio la mia attività d’imprenditore.

Mi informo, leggo, cerco, invento, finché un giorno arriva la prima commessa: fare radio da inserire nelle testate dei letti di moda a quei tempi.

Ogni inizio è duro, molte sono le difficoltà da superare ogni giorno, ma la determinazione è grande e dopo le radio arrivano le prime schede elettroniche per i televisori e con queste iniziano i volumi, le grandi serie; ne invento una dietro l’altra per ottimizzare prodotto e processi e ciò mi porta ad avere successo fra i clienti. Pochi anni dopo sono gli stessi clienti a spingermi a sviluppare nuovi componenti per i televisori, i trasformatori ad alta tensione e i gioghi per i tubi catodici. Erano componenti a quell’epoca complessi per i quali si richiedeva un alto livello di precisione, ma io ci andavo e ci vado a nozze con la precisione, essendo un perfezionista di natura.

In due, tre anni rivoluziono il sistema di costruire i trasformatori di alta tensione con una innovazione radicale, cambiando il concetto elettromagnetico e il modo di assemblare, brevettandone il sistema.

Questo nuovo concetto sbaraglia i concorrenti e fa crescere velocemente la Eldor; infatti nel 1981 ci trasferiamo dalla cascina degli inizi (quanti ricordi straordinari attraversano la mia mente, ricordo che il tecnico allo sviluppo lavorava con un caschetto in testa perché dal soffitto potevano piovere piccoli calcinacci, e la cascina aveva un soppalco e quando ci muovevamo tutti insieme oscillava). In poco tempo arriviamo ad essere in 20.

Quanta tecnologia innovativa ha visto la cascina: il nuovo trasformatore, il primo impianto in Italia di resinatura epossidica, la prima saldatrice automatica, eh sì, perché oltre allo sviluppo dei prodotti, in contemporanea sviluppavamo anche i processi che, come detto, in pochi anni ci portarono alla prima vera fabbrica, la Eldor 1.

Da qui in poi fu un’escalation di crescita, come partner avevamo le più grandi marche di TV dell’epoca, dalla Philips alla Grundig, alla Mivar, La Loewe Opta, Sony, Toshiba, Hitachi, Sanyo, avevamo raggiunto il 70% di market share in Europa; in Eldor a quell’epoca amavamo dire che la nostra era una fabbrica sulle rotelle, visti i continui adattamenti di layout che dovevamo attuare per fare spazio alla crescita; sono nate così anche la Eldor 2, 3, 4, 5, 6.

Negli anni 90 Eldor diventa internazionale, diventa grande, con stabilimenti in Turchia, in Finlandia, in Slovacchia e uffici in UK, USA, Hong Kong e Singapore. La nostra penetrazione dei mercati è velocissima, l’organizzazione si adegua in maniera costante, le assunzioni si susseguono e incalza la ricerca di talenti, con cui amo lavorare a stretto contatto, inventando continuamente soluzioni innovative di prodotto, di processo, di organizzazione, di elettronica di controllo e di test. In poco tempo arriviamo a superare le 1200 unità.

Ma mentre tenevo sotto controllo la crescita, guardando avanti capivo che questa situazione favorevole non avrebbe potuto durare: in effetti all’orizzonte si profilava una nuova tecnologia, gli schermi a cristalli liquidi, che inizialmente erano molto costosi ma intuii che prima o poi avrebbero soppiantato i tubi a raggi catodici, e quindi era imperativo entrare in altri settori dell’elettronica, che avrebbero potuto assicurarci il futuro. Così, nei primi mesi del 1997 analizzo le opportunità e decido di affrontare il settore dell’elettronica per auto, guarda caso in quel momento proprio all’inizio di grandi cambiamenti giustappunto nell’area in cui ELDOR era leader, anche se in un altro settore, quello delle bobine di alta tensione; quindi dai tubi a raggi catodici approdammo ai motori a combustione.

Sembra uno scherzo, ma vi assicuro che l’auto è un settore molto diverso, dove i parametri di qualità e affidabilità sono almeno di 10 grandezze più esigenti, ma cogliamo la sfida e via, iniziamo un’altra storia, altrettanto entusiasmante. Nel 2002, quando Eldor è all’apice della sua crescita in volume e fatturato e in posizione di leader di mercato nel settore dei componenti per televisore, cedo proprio quel ramo ad una società americana quotata in borsa, e decido di concentrare tutti gli sforzi e l’esperienza acquisita nello sviluppo delle bobine per TV ai sistemi di accensione e di gestione della combustione.

Nel 2003 inauguriamo una nuova fabbrica ad Izmir in Turchia e contestualmente apriamo i laboratori di ricerca per lo sviluppo dei sistemi elettronici avanzati a Bologna. Qui ha inizio lo studio e lo sviluppo di un sistema elettronico innovativo che ha come scopo quello di poter controllare singolarmente ogni cilindro per ottimizzare in ciascuno la combustione e apportare le opportune correzioni in tempo reale, un sistema chiamato ad anello chiuso, nel quale la bobina funge anche da sensore.

Fu una rivoluzione, perché grazie a questo sistema la Ferrari fu in grado di risolvere diversi problemi, e noi ricevemmo nel 2007 il Ferrari Technology Award.

Oltre a risolvere i problemi principali di misfiring e knocking, il nostro sistema garantisce un incremento delle prestazioni, riducendo in modo significativo i consumi e le emissioni.

Ma la lode più grande della quale andiamo meritatamente orgogliosi è quella che si legge nella motivazione del Volkswagen Group Awarrd ricevuto nel 2009:

“Con grande piacere vi conferiamo il “Volkswagen Group Award 2009” per i vostri risultati e per il vostro supporto come uno dei nostri migliori partners commerciali. Vi riconosciamo, con questo premio, gli straordinari risultati imprenditoriali ottenuti dalla vostra azienda, che si riflettono in una costante affidabilità e in una rinnovabile collaborazione con il Volkswagen Group. Non solo siete esperti nello sviluppo, costruzione e produzione di moderni sistemi d’accensione, ma avete compiuto significativi passi verso ulteriori evoluzioni nelle bobine di accensione. Quello che nel 2001 iniziò come un’offerta a livello concettuale da parte di un fornitore competitivo, è diventato molto di più. Fin dall’inizio ci avete impressionato con significativi miglioramenti qualitativi sul campo. Durante la fase di sviluppo siete addirittura giunti a riconoscere i limiti del progetto che vi era stato assegnato e conseguentemente ad ideare la successiva generazione di bobine d’accensione - ottimizzate in termini di design, materiali e costi!”

Dal 2004 ad oggi la nostra crescita è in ragione di un costante 20% all’anno. Nel 2010 inizia la costruzione di una nuova fabbrica a Dalian in Cina, oggi operativa su 3 turni, con la prima linea completamente automatica. Poco dopo nel 2014 entrerà in produzione una nuova linea automatica ad Indaiatuba in Brasile.

Ad ottobre del 2013 il personale del gruppo raggiunge circa le 1900 unità.

Oltre a Volkswagen e a Ferrari si aggiungono altri prestigiosi clienti come Renault, Peugeot, Nissan, BMW, Fiat e a breve ci aspettiamo la “nomination letter” di Mercedes e altri grandi costruttori sono già in fase avanzata di prototipazione.

Nel frattempo nascono nuove famiglie di prodotti, le “plug top”, per assicurare la continua evoluzione nello sviluppo dei nostri clienti, alla ricerca di motori sempre più piccoli, leggeri e ad alte prestazioni, con richieste di energia e tensione sempre maggiori.

Allo stesso tempo ci dedichiamo anche alla creazione di un presidio di grandi esperti in elettronica di potenza, di controllo e di “computing”.Questo presidio di specialisti continua e continuerà a lavorare per essere pronti nel prossimo futuro a fornire sistemi elettronici per le nuove piattaforme di auto elettriche, futuro della mobilità sostenibile. Infatti, primi a livello europeo, abbiamo industrializzato e fornito alla Piaggio il primo sistema ibrido per il suo scooter a 3 ruote.

Per questo passaggio dai sistemi attuali alle future auto elettriche stiamo inoltre sviluppando un nuovo sistema elettronico di gestione della combustione, dove l’obiettivo è quello di ridurre drasticamente le emissioni e i consumi: il sistema di accensione PLASMA che, rispetto all’attuale, è in grado di dare una tensione che dai 35 KV passa ai 60 KV e un’energia che passa dai 100 mJ agli oltre 500.

Capite bene come questo permetterà di bruciare molto meglio il combustibile garantendo una drastica riduzione nelle emissioni e nei consumi.

In questo modo Eldor si propone sempre più come “system integrator”, raggiungendo così un nuovo importante posizionamento strategico di mercato.

Oggi più di 35 milioni di veicoli adottano la nostra tecnologia e siamo costantemente coinvolti in progetti di ricerca e sviluppo con i più grandi costruttori di auto e anche con centri universitari: questo grazie alla base delle competenze acquisite nel corso degli anni nel campo dell’elettronica, della meccanica, della chimica, delle materie plastiche, dell’elettrotecnica e altri settori ancora. Sono le nostre conoscenze, e le nostre continue attività di ricerca e di collaborazione con i più prestigiosi istituti di ricerca come questo glorioso Politecnico, che ci consentono di guardare al futuro con ottimismo.

I progetti sui quali ci stiamo applicando al momento sono svariati, in particolare stiamo sviluppando prodotti per nuove piattaforme di motori che vedranno la luce fra il 2020 e il 2025, come le “smart coil”, sistemi plasma i quali oltre all’hardware contengono tantissimo software. Stiamo inoltre lavorando a una nuova generazione di prodotti che consentirà nell’immediato un nuovo sistema di pilotaggio a 48 Volt, contro i 14 di oggi: questa tensione sarà in grado di consentire una ben migliore efficienza di sistema, aprendo ulteriori opportunità di sviluppo alla nostra azienda. Dunque la ricerca e l’innovazione rappresentano la base e la sicurezza del nostro futuro, futuro che vede da sempre pulsare il suo cuore qui, in Italia, e più precisamente ad Orsenigo in provincia di Como.

E anche se è stato e sarà necessario aprire sedi, laboratori e unità produttive all’estero, la nostra mente è qui. Il cuore dell’innovazione rimarrà qui, la nostra nuova sede è qui e la sua costruzione è quasi ultimata.

Anche se è molto difficile fare l’imprenditore nel nostro paese, qui sono nati i miei genitori, i miei avi e i miei figli, e qui rimarrà il cuore pulsante della ELDOR, con i suoi ricercatori e i suoi ingegneri e tutti quanti fanno e faranno parte di questa straordinaria ed esaltante Storia. Storia di uomini e d’impresa.

Servizio a cura di Rocco Lettieri

Testi forniti dall’Ufficio Stampa

Elena Rostan

Ufficio Relazioni con i Media

Politecnico di Milano

Piazza Leonardo da Vinci, 32

20133 Milano

tel. 02 2399 2229



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