La SOPEXA presenta il suo progetto carni

CARNE BOVINA: NUOVE RISPOSTE PER UN MERCATO TRASPARENTE

Le trasformazioni avvenute nel mercato della carne bovina e le strategie messe in atto dagli operatori della filiera per rispondere alle nuove esigenze del consumatore sono il tema centrale dell’incontro ”Carne bovina: nuove risposte per un mercato trasparente”, in programma il 10 maggio 2002, alle ore 10, presso la Sala dei 35 dell’Ente Fiere di Parma.

A fare il punto sullo scenario del settore italiano della carne bovina e a delinearne l’evoluzione è Olivier Prothon del C.F.C.E.:”Il mercato italiano si sta segmentando in modo nuovo rispetto al passato. Si sta affermando una differenziazione dell’offerta che si basa su 3 tipologie diverse di criteri: regionali, per circuiti di distribuzione e regolamentari”. Ad accomunare queste segmentazioni dell’offerta c’è un argomento trasversale: la rassicurazione del consumatore sulla salubrità e sulla qualità della carne bovina. E ”proprio la necessità di informare in modo corretto e trasparente il consumatore – continua Prothon – determina la necessità, per gli operatori del settore, di dotarsi di una vera e propria struttura di marketing e di migliorare il flusso informativo verso distributori e consumatori”.

Descrivere le misure che servono a prevenire, gestire, ridurre i rischi di una crisi sanitaria qual è stata la Bse è una politica che il consumatore premia e apprezza. ”La gente non pretende il ‘rischio zero’, ma l’impegno a ridurre i rischi” sottolinea Luigi Norsa della Luigi Norsa & Associati. Prendendo spunto dalla vicenda Bse, Norsa delinea le coordinate di una corretta politica di gestione delle crisi alimentari: ”Mai lanciarsi in rassicurazioni eccessive o nascondere le cattive notizie. Ma, invece, ammettere che la scienza è incerta e che alcuni timori sono inevitabili: il che provoca paure e allarmi. E, comunque, assumersi le proprie responsabilità, chiedendo scusa per eventuali comportamenti scorretti”. Le parole-chiave per uscire da una situazione di crisi sono: partecipazione, attenzione ed empatia. Unite alla capacità di proporre soluzioni che permettano di uscire dalle situazioni di impasse e di gestire la crisi.

E’ quello che ha fatto il Consorzio Carni di Francia, che gestisce i capitolati Interbev in Italia. ”La nascita di questo Consorzio getta le basi dello sviluppo della carne bovina francese in Italia, in un’ottica di partnership con gli operatori della filiera italiana della carne bovina. Ed è associata alla comunicazione realizzata dalla Sopexa a favore di questo prodotto” spiega Jacques Giroux di Interbev. Questa è una reale innovazione nell’approccio internazionale alla filiera bovina. In particolare, ”Il capitolato JB-Export è la risposta della filiera bovina francese al post-Bse – aggiunge Giroux – E’ riservato esclusivamente ai vitelloni nati, allevati e macellati in Francia secondo le regole severe e precise indicate nel disciplinare approvato dalle autorità francesi”. Queste norme riguardano la selezione delle razze, l’alimentazione esclusivamente minerale, vegetale e vitaminica degli animali, il rispetto delle buone pratiche di allevamento, la rintracciabilità totale della carne e la presenza di controlli sanitari e veterinari continui lungo la filiera. Tutte caratteristiche che vengono comunicate al consumatore attraverso il logo ”Pays de France – Tutto il sapore della carne”.E’ quello che ha fatto il Consorzio Carni di Francia, che gestisce i capitolati Interbev in Italia. ”La nascita di questo Consorzio getta le basi dello sviluppo della carne bovina francese in Italia, in un’ottica di partnership con gli operatori della filiera italiana della carne bovina. Ed è associata alla comunicazione realizzata dalla Sopexa a favore di questo prodotto” spiega Jacques Giroux di Interbev. Questa è una reale innovazione nell’approccio internazionale alla filiera bovina. In particolare, ”Il capitolato JB-Export è la risposta della filiera bovina francese al post-Bse – aggiunge Giroux – E’ riservato esclusivamente ai vitelloni nati, allevati e macellati in Francia secondo le regole severe e precise indicate nel disciplinare approvato dalle autorità francesi”. Queste norme riguardano la selezione delle razze, l’alimentazione esclusivamente minerale, vegetale e vitaminica degli animali, il rispetto delle buone pratiche di allevamento, la rintracciabilità totale della carne e la presenza di controlli sanitari e veterinari continui lungo la filiera. Tutte caratteristiche che vengono comunicate al consumatore attraverso il logo ”Pays de France – Tutto il sapore della carne”.

E proprio delle attività di comunicazione a sostegno della carne bovina francese parla Ettore Zanoli di Sopexa Italia. ”Il logo ‘Pays de France – Tutto il sapore della carne’, che riunisce tutte le aziende francesi leader del settore, sta investendo in promozione e comunicazione per rispondere in modo puntuale alle richieste informative del consumatore, che chiede rassicurazione, notizie chiare e visibili, la presenza di una marca che funga da sigillo di garanzia”. Non solo: il consumatore vuole ottenere queste informazioni sui mass-media di maggior diffusione e all’interno dei punti vendita, che considera un vero e proprio luogo di comunicazione. Ecco perché è stata pianificata una campagna stampa, una serie di promo-sponsorizzazioni televisive e dei filmati che vengono proiettati nelle stazioni della metropolitana di Milano. Inoltre, sono state avviate attività in-store, realizzate in partnership con le catene distributive. ”Queste iniziative mostrano che la Francia è un soggetto attivo nel mercato della carne e crede nella trasparenza e nell’autorevolezza della comunicazione. E mostrano come si stia impegnando in modo propositivo per valorizzare la carne francese e i punti vendita della Gdo dove viene commercializzata nell’obiettivo comune di fidelizzare il consumatore.

A cura di Rocco Lettieri in collaborazione con Fabio Brusa
Sopexa Italia – Milano
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