GRANDESTABLES:CH – 2009/2010

Le « Grandes Tables de Suisse » hanno un nuovo nome :
GrandesTables.ch

Durante l’assemblea annuale delle “Grandes Tables de Suisse” tenutasi al Badrutt’s Palace di St. Moritz lo scorso 28 e 29 giugno, il presidente dell’associazione, André Jaeger, ha presentato la nuova guida alla stampa e ai soci. Una nuova guida che meglio rappresenta la filosofia e lo spirito che muove questa associazione di cuochi svizzeri dell’alta gastronomia. Un nome più semplice e una guida più completa per meglio presentarsi all’ospite. L’interesse sempre crescente per la buona cucina Svizzera e il successo sempre maggiore dell’associazione hanno convinto il comitato delle Grandes Tables de Suisse a commissionare nel 2008 uno studio qualitativo presso l’Istituto Scope per valutare il grado di apprezzamento della propria guida. Questo studio ha evidenziato che, con le modifiche avvenute nel corso degli anni, il concetto della guida aveva perso di trasparenza. Da qui la decisione di semplificare il nome, di dare più visibilità ai locali e di condire il tutto con ricette e suggerimenti su locali e i musei della zona. Lo spirito dell’associazione è però rimasto invariato: cuochi proprietari dei propri locali, al fine di garantire la qualità dei servizi proposti evitando così quei ristoranti che non possono garantire una continuità nella qualità per una eccessiva rotazione di personale, autenticità assoluta, nessuna concessione sulla qualità, rispetto del cliente, passione per l’eccellenza, ricerca della perfezione e cocktail tra tradizione e creatività. Una nuova veste quindi che permette all’associazione di presentarsi meglio a quei clienti sempre alla ricerca di indirizzi di qualità dove Gastronomia, Accoglienza e Emozioni si possono tranquillamente scrivere con la lettera maiuscola. All’assemblea il Ticino era rappresentato al completo con il meglio di quanto la ristorazione del vicino Cantone possa presentare: Martin Dalsass (Santabbondio) membro di comitato, Roberto e Silvio Galizzi (Al Portone), Piero Tenca e Josè de la Iglesia (Motto del Gallo), Dario Ranza (Principe Leopoldo), Gian Luca Bos (Conca Bella), così come i partner hotels Castello del Sole e Villa Castagnola.

La storia

Nel 1960, René Gessler fondò un’associazione di ristoranti di qualità dandole il nome « La route suisse des plaisirs de la table ». Durante il corso degli anni, molti ristoranti di prestigio Svizzeri decisero di farne parte. Negli anni ’80 l’associazione venne ribattezzata «Les Grandes Tables de Suisse». A quell’epoca, la guida «Grandes Tables de Suisse» era un libricino di 48 – 64 pagine che raggruppava una cinquantina di ristoranti. Nel 1992, André Jaeger del Rheinhotel Fischerzunft di Sciaffusa venne nominato presidente delle «Grandes Tables de Suisse». Sotto la sua direzione fu creato un nuovo logo. La guida fu in seguito totalmente rivista. Un fotografo di fama – Perre-Michel Delessert – fu incaricato di realizzare tutte le immagini. Da una pagina per ristorante si passò a due pagine, con testi esplicativi in quattro lingue (francese, tedesco, italiano, inglese). Jean-Pascal Delamuraz, Consigliere Federale, fu il padrino di questa nuova guida e una grande manifestazione fu organizzata a Berna in occasione della sua presentazione alla stampa nel giugno 1993. La guida contava allora 128 pagine e un piccolo libro di ricette veniva proposto agli interessati. Nel 1997, la guida delle Grandes Tables de Suisse è passata a 256 pagine. Le descrizioni dei ristoranti sono state arricchite di siti turistici partendo dall’idea che l’arte culinaria è direttamente legata all’arte del viaggiare. La guida ha mantenuto questo volume fino al 2008. Nel corso degli anni diversi cambiamenti sono stati però apportati al contenuto. I siti turistici sono stati sostituiti con i prodotti del territorio elvetico. In seguito, a partire dal 2004, la guida accoglie anche alberghi di qualità (partner hotels), in modo da soddisfare anche quegli ospiti che desiderano dormire nella regione dopo una cena all’insegna dell’eccellenza. Dal 2002, le Grandes Tables de Suisse hanno un sito internet con un collegamento diretto con i siti dei loro membri e degli sponsors. Durante il 2008, per poter valutare l’immagine della guida presso il pubblico e per preparare una nuova edizione, è stato commissionato uno studio qualitativo presso L’Istituto Scope.

Il nuovo concetto della guida delle Grandes Tables de Suisse

Il logo

Lo studio ha rivelato diversi punti critici e in primo luogo il logo e la copertina. Nel corso degli anni infatti sono stati aggiunti diversi elementi grafici rendendo la copertina troppo carica e di difficile comprensione. Sono stati quindi incaricati due studi grafici di studiare una nuova immagine, e malgrado la moltitudine di progetti presentati, nessuno risultava essere di totale soddisfazione. Il nome « Les Grandes Tables de Suisse » era troppo lungo e si è quindi deciso di semplificarlo con « GrandesTables.ch ». Senza poi contare il fatto che così il logo stesso richiama il sito web. L’utilizzo della cartina della Svizzera in copertina (con i tre quadratini ad indicare le principali regioni) ha reso ancora più semplice la comunicazione. Un logo chiaro, di facile lettura e facilmente identificabile.

Il cuoco e il ristorante

La fotografia del cuoco in grandi dimensioni sulla pagina introduttiva del ristorante dava un’immagine troppo presuntuosa. Si è quindi preferito ritornare ad una immagine del cuoco nel suo locale, solo o in compagnia della moglie o dei collaboratori. Il testo in quattro lingue sembrava infastidire il lettore e si è quindi deciso di mantenere la lingua della casa con una traduzione in inglese.

Les coups de cœur

Altro aspetto nuovo della guida è la possibilità di presentare al cliente altri indirizzi interessanti oltre al proprio locale: piccoli ristoranti simpatici e senza pretese, ma che offrono prodotti tipici locali, o giovani Chef da scoprire. Ogni cuoco ha quindi suggerito nella guide qualche preferenza, dimostrando così di non essere un’associazione chiusa su se stessa.

Un piatto e la sua ricetta

Nella guida 2008 era stata inserita una ricetta. Punto questo che era stato molto apprezzato. Dans le guide 2008, nous avions inséré quelques recettes de cuisine. C’est un point qui a été très apprécié. Aussi, dans le guide 2009, nous avons accompagné chaque plat présenté dans les pages du restaurant de sa recette. Pour d’une façon mettre le lecteur dans la confidence et d’une autre lui donner l’envie de se mettre aux fourneaux.

Gli hotel partner

Con le sempre crescenti difficoltà di spostamento – traffico, controlli di polizia, ecc. – non è sempre saggio spostarsi in auto dopo una cena importante. Non vale forse la pena di prendersi il tempo di coltivare l’arte del viaggio oltre che l’arte di vivere ? Poiché in Svizzera ci sono diversi magnifici hotel che possiedono un senso dell’accoglienza straordinario, la guida delle Grandes Tables de Suisse ha aperto le sue pagine ad alcuni di questi gioielli dell’albergheria svizzera.

L’Arte e la Gastronomie

In ogni parte del mondo le opere d’arte ornano le pareti dei ristoranti. Siamo evidentemente lontani dai tempi in cui gli artisti pagavano il conto con i loro dipinti, facendo la felicità di molti ristoratori-collezionisti, ma è ben chiaro che anche i cuochi sono degli uomini di buon gusto e sanno apprezzare l’arte. Per questa ragione tra le pagine figurano anche indirizzi di musei d’arte.

I nuovi membri 2009

Ogni anno arrivano all’associazione molte richieste di adesione. Non tutti possono però farvi parte. La selezione è severa. Solo dopo valutazione della casa e l’approvazione dei soci durante l’assemblea generale annuale che un nuovo ristorante può essere ammesso.
Quest’anno due nuovi membri entrano nelle Grandes Tables de Suisse:

>Tanja Grandits del ristorante Stucki a Basilea

>Pierrick Suter del ristorante de la Gare a Lucens

La guida delle Grandes Tables de Suisse è gratuita e si trova sul sito
www.grandestables.ch
o per fax al 021 642 70 79

André Jaeger
Président des Grandes Tables de Suisse
Rheinquai 8
8202 Schaffhouse
Tél. 052 632 05 05
Fax 052 632 05 13
andre_jaeger@fischerzunft.ch

a cura di Rocco Lettieri con la collaborazione di Edy Cattaneo.