Tamborini presenta la Cuvée dei Sommeliers 2021

Tamborini presenta la

Cuvée dei Sommeliers del Ticino 2017

 

L’idea della Cuvée, è nata da una vendemmia del 1990, è rappresenta ancora oggi il connubio tra i produttori di vino ticinesi e i Sommeliers, che sono gli ambasciatori del vino e di riflesso anche dei produttori stessi. Nel tempo ne sono state prodotte undici Cuvée, di cui la prima nel 1990 fu prodotta da Luigi Zanini, nel 1991 Tamborini, nel 1993 Valsangiacomo e a seguire Delea, Brivio, Carlevaro, Chiericati, Agriloro, Gialdi, nel 2015 ancora Zanini, nel 2016 Matasci e oggi, dopo 3 anni di assenza è stata presentata la Cuvée dell’annata 2017, ancora un seconda volta dall’azienda Tamborini di Lamone, la dodicesima prodotta in 30 anni.

Questa Cuvée 2017 è il frutto della vendemmia che la famiglia della Sommellerie e la Tamborini hanno fatto il 17 settembre 2017 alla storica tenuta Tamborini a Castelrotto, alla quale parteciparono ben 90 “vendemmiatori”.

Per questa edizione della Cuveée des Sommeliers è stata ideata un’etichetta speciale, con la rappresentazione del simbolo storico dei Sommeliers: il tastevin, da tutti conosciuto per la degustazione del vino e portata al collo come emblema dai Sommeliers.

Alla presentazione c’era il patron Claudio Tamborini, Mattia Bernardoni, Luca Biffi, Piero Tenca e Anna Valli, nuova eletta quale Presidente Regione Svizzera Italiana ASSP. Proprio a quest’ultima è stata affidato il compito di stappatura della prima Magnum della Cuvée 2017, prodotta in una serie limitata di 400 Magnum, che è stata così commentata dalla stessa Anna Valli: un vino rosso rubino granato, elegante che con il suo bouquet fruttato con note di spezie dolci possiede anche la tipica freschezza e finezza dei vini del Malcantone. In bocca ha buona struttura, caldo, con buona acidità e carica tannica, molto equilibrato con un finale persistente con ricordi di cacao con anche balsamicità. Un vino già di per se pronto ma con un ottimo potenziale invecchiamento.

La Cuvée è destinata ai soci Sommelier ASSP e agli albergatori che sostengono la cultura del bere bene. Verrà ripresentata, inoltre, anche al Concorso Meilleur Sommelier Svizzero che si terrà il 10 ottobre 2021 a Lugano presso l’Hotel Splendide Royal.

IN-FORMATIVI a cura di Luca Biffi

Durante la stessa giornata agli ospiti è stata data la possibiltà esclusiva di una degustazione: IN-FORMATIVI (Il futuro della viticoltura nella Svizzera Italiana: non solo Merlot). 10 vini ottenuti con uve di vitigni sperimentali PIWI, provenienti dalla scuola Agroscope Changins- Wädenswil ACW e dalla Scuola d’ingegneria di Changins EIC. I vini PIWI sono vini di uve PIWI (“pilzwiderstandsfähig” in tedesco) resistenti alle malattie funginee e consentono una significativa riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari. Oggi nella scienza e nella ricerca si parla sempre più spesso di “Nuovi vitigni innovativi”.

 

I PIWI sono molto diffusi nelle regioni viticole tedesche come Rheinhessen, Franconia e Palatinato. Ma sono anche ora di tendenza in altri paesi vitivinicoli come la Svizzera e in diverse regioni italiane, principalmente nel Nord Est. La vera e propria sfida che si prefiggono i Piwi è quella della creazione di ibridi per impollinazione, e che quindi si discostino da qualsiasi forma di OGM.

Perché è stato presentato questo tema?

Noi ticinesi e in particolare noi della Tamborini Vini siamo particolarmente legati al Merlot, prova ne è da una parte il fatto che siamo proprietari della Tenuta Tamborini a Castelrotto, culla del Merlot in Ticino, dall’altra il fatto che la maggior parte dei nostri vini sono a base di questo vitigno. Il merlot è un’uva estremamente versatile. Si può vinificare in bianco, rosato, rosso leggero, rosso corposo, e addirittura in vecchio stile amarone, come abbiamo fatto con il D.A., doppio appassimento.

Quindi, perché questo tema?

 Perché da una parte siamo curiosi e aperti alle novità e dall’altra perché avendo a cuore la sostenibilità ambientale abbiamo deciso nel 2017 di mettere a dimora dei vitigni interspecifici nel nostro vigneto Vallombrosa e a Madonna del Piano. Non da ultimo, a seguito della pubblicazione degli stock di vino nelle cantine ticinesi, qualcuno ha detto che i produttori ticinesi non sono innovativi. E quindi, anche per smentire questa argomentazione, eccoci qui questo pomeriggio a scoprire ciò che facciamo oltre al merlot.

Bravo Luca Biffi.

A cura di Rocco Lettieri