Rinasce LE VIGNOLE con la Ua DORONA

Negli spazi dell’ex storica trattoria Le Vignole, di Venezia, è stato inaugurato giovedì 23 Maggio, un nuovo impianto di 2 ettari di terreno di Ua Dorona, e un’area dedicata esclusivamente ad eventi, cerimonie, e visite guidate agli orti bio e wine tasting.

 

Protagonisti del progetto visionario quattro veneziani,  e un imprenditore vinicolo friulano, uniti dall’amore e dal rispetto per l’isola, il territorio e i suoi abitanti

C’è chi ricorda che negli anni ‘60 e ‘70 si arrivava all’Isola alle Vignole in barca per mangiare nella storica Trattoria una pastasciutta con i bovoletti (lumachine da terra, si trovano nelle sterpaglie vicino al mare), accompagnata da un bicchiere di vino con la gazzosa. Dal 2020 l’antica trattoria alle Vignole era chiusa. Oggi la magia di quel luogo, tanto caro ai veneziani e non solo, si anima attraverso un nuovo progetto. Stesso spazio, stesso mobilio, è la finalità ad essere cambiata: un tempo la storica trattoria alle Vignole accoglieva il pubblico, oggi riapre con una veste del tutto nuova per realizzare un progetto ambizioso che pone al centro sempre e comunque l’amore per l’isola, il rispetto del territorio, della natura e dei suoi abitanti. Oltre all’impianto di un nuovo vitigno di uva Dorona, nel terreno di 2 ettari adiacente all’ex trattoria, il luogo sarà dedicato esclusivamente ad ospitare eventi, cerimonie, visite guidate e wine tasting. 

Isola LeVignole è il progetto visionario scaturito dal desiderio di cinque persone, provenienti da realtà completamente differenti fra loro, di valorizzare questo sito tanto caro agli abitanti, dando la possibilità di scoprire e vivere le sue ricchezze. Protagonisti sono quattro veneziani ed un imprenditore friulano: Antonio Vianello, proprietario dell’ex storica trattoria alle Vignole, Carlo Zangrando, imprenditore agricolo e anch’esso residente all’Isola delle Vignole, Roberto Boem, titolare di Destination Venice di Venezia, Marco Perco, contitolare dell’azienda vitivinicola Roncús in Friuli Venezia Giulia e Francesco Ghisini, avvocato veneziano dell’omonimo studio legale di Mestre (le note sono incluse nel documento con la descrizione delle bio di ciascun partecipante). 

La sfida nasce da un’intuizione di Marco Perco: «Quando sono venuto qui per la prima volta – spiega – ho scoperto un territorio da un fascino unico e impagabile. Rimasi affascinato dal sapore delle verdure locali, minerale e salato, capendo fin da subito che anche il vino avrebbe potuto avere un sapore unico custodendo e trasmettendo in sé l’anima della laguna veneta». Perco entra in contatto con Boem ed è quest’ultimo a creare la sinergia con Vianello e Zangrando. L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio: valorizzare l’Isola delle Vignole nel rispetto della sua storia e della sua comunità per condividerne la bellezza.

La decisione di mantenere intatto lo spazio esistente, senza apportare modifiche strutturali, rifletteva il rispetto per l’autenticità e la storia del luogo. Le prime piantine sono state poste con cura, mentre l’apertura degli spazi rappresentava un passo fondamentale nella condivisione dell’essenza dell’isola. «I wine tasting e gli eventi organizzati alle Vignole – spiega Boem – offrono un’opportunità unica ai visitatori di immergersi nell’atmosfera della laguna e di conoscere l’identità e la storia dell’isola poco conosciuta: un’esperienza indimenticabile per i partecipanti».

Per Antonio Vianello il vigneto e la nuova identità dello storico locale, di proprietà della sua famiglia da tre generazioni, rappresenta una svolta entusiasmante offrendogli la preziosa opportunità per reinventare il suo amore per la sua terra e le sue tipicità.

Carlo Zangrando, il vero custode della terra, convinto che l’utilizzo di prodotti chimici possa alterare non solo il gusto, ma anche la salute dei prodotti agricoli, avrà il compito di guidare le persone alla scoperta degli orti a coltivazione bio, spiegando le peculiarità del territorio. La sua passione per l’agricoltura e la sua conoscenza delle tipicità locali lo rendono un perfetto ambasciatore dell’Isola delle Vignole. Impegnato nella coltivazione di 4 ettari di terra, Carlo si dedica alla produzione di ortaggi misti e frutta, con una particolare attenzione ai prodotti tipici della zona come carciofo, zucchino giallo e altri ortaggi unici che caratterizzano il territorio. Il suo metodo di coltivazione segue i principi dell’agricoltura biologica, mirando a preservare l’ambiente e a garantire la massima qualità dei prodotti.

«È un’importate opportunità per lo sviluppo di un progetto così significativo che va oltre la semplice produzione di vino: rappresenta la possibilità – spiega l’avvocato Ghisini – di far rivivere la magia di questo luogo in un modo completamente nuovo».

La Dorona è un antico vitigno originario delle isole della Laguna di Venezia, coltivato durante il periodo della Serenissima e ora sapientemente recuperato. Questo vino presenta un leggero retrogusto salato: le radici della vite, infatti, assorbono il sale contenuto nel terreno di questa piccola isola, offrendo un’esperienza sensoriale straordinaria dove storia e natura si intrecciano.

Marco Perco

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 I protagonisti del progetto e della società IsolaLeVignole srl:

1 – Antonio Vianello, proprietario dell’ex storica trattoria alle Vignole;

2 – Marco Perco, titolare, assieme al cugino Daniele Grion dell’azienda Roncús;

3 – Roberto Boem, di Venezia, titolare di Destination Venice;

4 – Carlo Zangrando, imprenditore agricolo originario dell’Isola delle Vignole;

5 – Francesco Ghisini, titolare e avvocato dello studio legale Ghisini.

1 – Chi è Antonio Vianello, socio di IsolaLeVignole e proprietario dell’ex storica trattoria Le Vignole.

Antonio Vianello, affettuosamente chiamato Toni, è una figura iconica nell’ambiente gastronomico veneziano. Nato nel 1956, ha trascorso la sua vita sull’Isola delle Vignole, dove la sua famiglia gestiva una storica trattoria sin dal 1912. Cresciuto tra gli odori della cucina e l’atmosfera familiare dell’osteria, Antonio ha ereditato la passione per la cucina e l’ospitalità dai suoi genitori, Silvio e Caterina e ancor prima dai nonni Edvige e Antonio. La trattoria alle Vignole, inizialmente un accogliente ritrovo per i viaggiatori che approdavano sull’isola in cerca di un ristoro, è cresciuta nel corso degli anni diventando un punto di riferimento per gli amanti della cucina tradizionale veneziana. Dalle sue origini come semplice osteria, il locale si è trasformato in un ristorante con self-service accogliente, che rifletteva lo spirito cordiale e familiare di Antonio. Negli ultimi decenni, la gestione familiare è stata affiancata da dipendenti provenienti da Venezia, che hanno contribuito a mantenere viva l’atmosfera autentica del locale. Tuttavia, nel corso degli anni, l’afflusso crescente di turisti ha reso necessario un adattamento: nel 2010, la trattoria ha ampliato la sua offerta diventando un ristorante più formale, anche se ancora improntato alla tradizione e all’ospitalità genuina. «Sono fiero delle mie radici veneziane e di essere nato e vissuto alle Vignole: considero quest’isola parte integrante della mia identità. Il progetto – spiega Vianello – di promozione dei vini locali, il Dorona e il Raboso, così come la valorizzazione dei prodotti biologici dell’isola, come carciofi, asparagi e zucchine, mi rende orgoglioso. È un po’ come essere ambasciatore della cultura veneziana nel mondo». La pandemia da COVID-19 ha colpito duramente il locale, che è stato costretto a chiudere nel 2020. Nel 2021, Antonio stesso è stato ricoverato per COVID-19, rendendo ancora più complicato il periodo difficile per lui e la sua famiglia. Tuttavia, nonostante le sfide, Antonio continua a essere ottimista per il futuro del suo locale e della sua comunità. In seguito alla chiusura del ristorante, ha continuato a vivere assieme alla moglie Ornella nella casa accanto all’ex trattoria alle Vignole: «Questa è la mia terra, dove sono radicate le mie radici. Qui sono nato e cresciuto, e non ho mai pensato di cambiare». Una visione che condivide da sempre con la moglie Ornella Scarpa, originaria di Malamocco (Venezia). Il suo incontro con Marco Perco, titolare dell’azienda Roncùs, azienda vitivinicola sulle colline dietro Capriva del Friuli, è stato determinante. «Abbiamo progettato un vigneto per offrire esperienze di wine tasting, eventi e ospitalità ai visitatori assieme a Roberto Boem, titolare di Destination Venice, l’avvocato e amico Francesco Ghisini, e Carlo Zangrando, imprenditore agricolo che conosco da quando era piccolo». Questa nuova direzione rappresenta una svolta entusiasmante per Antonio offrendo la preziosa opportunità per reinventare il suo amore per la sua terra e la sua cucina. In definitiva, Antonio Vianello, con la sua passione per l’ospitalità, la sua dedizione alla tradizione e la sua visione per il futuro, rimane un punto di riferimento per la comunità veneziana e una fonte di ispirazione per gli amanti della buona cucina e dei vini locali.

Chi è Marco Perco, socio di IsolaLeVignole, titolare, assieme al cugino Daniele Grion dell’azienda vitivinicola Roncús in Friuli Venezia Giulia

Marco Perco, classe 1961 originario di Capriva del Friuli, è il cuore pulsante di Roncús, azienda agricola a conduzione familiare specializzata nella produzione di vino. Situata nei pittoreschi colli Friulani e Goriziani, Roncús ha radici profonde nella tradizione contadina, che si è evoluta nel corso del tempo verso una specializzazione nella produzione di vini di alta qualità.  “Roncús” prende il nome dal toponimo registrato nel catasto asburgico per la zona ora coltivata dai vitigni dell’azienda. Situata in una zona collinare bassa e selvaggia, l’azienda si estende su 12 ettari principalmente dedicati alla coltivazione di vitigni autoctoni come la Ribolla Gialla, il Friulano e la Malvasia Istriana. La filosofia di produzione di Roncús si basa sull’idea di creare vini bianchi che possano invecchiare magnificamente nel tempo, grazie alla combinazione del territorio unico e alla scelta di una viticoltura biologica e di fermentazione naturale. L’azienda fu fondata dal nonno di Marco, Giuseppe Grion, e nel corso dei decenni è passata di generazione in generazione, mantenendo sempre vivo l’amore per la terra e la passione per il vino. Negli anni ’80, Marco e suo cugino Daniele Grion, hanno acquisito le colline dietro Capriva del Friuli, espandendo ulteriormente l’azienda e consolidando la sua reputazione come produttrice di vini di eccellenza. Con una produzione annuale di 40-50 mila bottiglie, Roncús ha conquistato un posto d’onore nel mercato italiano, con una particolare presenza nella ristorazione di alto livello. Inoltre, il 40% delle vendite è destinato all’esportazione, con destinazioni principali in Gran Bretagna, Francia, Giappone e Belgio. Marco è venuto a conoscenza della possibilità di partecipare come socio fondatore a IsolaLeVignole Srl, un progetto ambizioso che unisce la passione per il vino con l’incantevole atmosfera della laguna veneta. «Quando sono venuto qui ho scoperto un territorio da un fascino unico e impagabile – spiega Perco – Sono rimasto folgorato dal sapore delle verdure locali: minerale, salato e ho capito che anche il vino avrebbe potuto avere un sapore unico».

3 – Chi è Roberto Boem, veneziano, socio de IsolaLeVignole e titolare di Destination Venice.

Classe 1961, Roberto Boem incarna lo spirito veneziano con la sua passione per l’imprenditoria e la valorizzazione del patrimonio culturale della città lagunare. Fin dall’infanzia ha respirato l’aria salmastra della laguna, sviluppando un profondo attaccamento alla sua terra e alle sue tradizioni. Oggi, Roberto, 63 anni, è il volto di Destination Venice che porta avanti da ben 20 anni il turismo incoming e l’esperienzialità a Venezia. In qualità di titolare e amministratore unico, ha guidato l’azienda attraverso una costante crescita e innovazione nel settore turistico.  La sua partecipazione al progetto di rivalutazione dell’area della storica trattoria alle Vignole, è stata dettata dalla sua visione unica della città e dalla sua determinazione a preservarne l’autenticità e la storia. Conosciuto Marco Perco, il produttore agricolo di Roncús, che gli ha presentato il progetto di sviluppo del nuovo vitigno sull’Isola delle Vignole, Roberto ha subito capito l’importanza di tale iniziativa e ha deciso di unirsi al progetto. Coinvolgendo Antonio Vianello della storica Trattoria alle Vignole e Carlo Zangrando, profondo conoscitore dell’isola e della sua storia, Roberto ha partecipato all’ideazione dell’ambizioso progetto. L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio: valorizzare l’Isola delle Vignole nel rispetto della sua storia e della sua comunità.  La decisione di mantenere intatto lo spazio esistente, senza apportare modifiche strutturali, rifletteva il rispetto per l’autenticità del luogo. Le prime piantine sono state poste con cura, mentre l’apertura degli spazi ai visitatori rappresenta un passo fondamentale nella condivisione dell’essenza dell’isola. «I wine tasting e gli eventi organizzati sull’Isola delle Vignole – spiega Boem – offrono un’opportunità unica ai visitatori di immergersi nell’atmosfera della laguna e di conoscere l’identità e la storia di questo luogo poco conosciuto: un’esperienza indimenticabile per i partecipanti».

4 – Chi è Carlo Zangrando, socio de IsolaLeVignole e imprenditore agricolo originario dell’Isola delle Vignole, dove vive e lavora

Carlo Zangrando, 42 anni, è l’incarnazione della connessione profonda con l’Isola delle Vignole, dove è nato e cresciuto. La sua famiglia vive sull’isola da tre generazioni, tramandando l’amore per la terra e le tradizioni locali. Figlio di Franca Vianello e Gabriele Zangrando, Carlo ha ereditato dalla sua famiglia una passione per l’agricoltura e un profondo rispetto per la natura. Impegnato nella coltivazione di 4 ettari di terra, Carlo si dedica alla produzione di ortaggi misti e frutta, con una particolare attenzione ai prodotti tipici della zona come carciofo, zucchino giallo e altri ortaggi unici che caratterizzano il territorio. Il suo metodo di coltivazione segue i principi dell’agricoltura biologica, mirando a preservare l’ambiente e a garantire la massima qualità dei prodotti. Carlo è un vero custode della terra, convinto che l’utilizzo di prodotti chimici possa alterare non solo il gusto, ma anche la salute dei prodotti agricoli. La sua passione per l’agricoltura e la sua conoscenza delle tipicità locali lo rendono un perfetto ambasciatore dell’Isola delle Vignole, guidando i visitatori attraverso gli orti e spiegando loro le peculiarità dei prodotti coltivati.  Il suo coinvolgimento nel progetto IsolaLeVignole è stato naturale, grazie alla sua lunga amicizia con Antonio Vianello e alla sinergia con altri partner come Roberto Boem, Marco Perco e Francesco Ghisini. Per Carlo, IsolaLeVignole rappresenta un’opportunità straordinaria per valorizzare il territorio e far conoscere le ricchezze naturali e agricole. Oltre al suo impegno nell’agricoltura, Carlo è anche socio del Consorzio del carciofo violetto a Sant’Erasmo e Presidente dell’Associazione Veras – Vignole energia rinnovabile per un’agricoltura sana, che contribuisce alla promozione di pratiche sostenibili e alla creazione di un parco ambientale pubblico per rendere l’Isola delle Vignole carbon free. La sua dedizione alla tutela e alla valorizzazione del territorio lo rende un vero e proprio ambasciatore della storia delle Vignole, impegnato a preservare il patrimonio naturale e culturale della sua amata isola.

5 – Chi è Francesco Ghisini, socio di IsolaLeVignole, titolare e avvocato dello studio legale Ghisini.

Francesco Ghisini, avvocato di 40 anni, è una figura chiave nello studio legale omonimo e uno dei soci fondatori di IsolaLeVignole. La sua passione per il vino e la sua dedizione alla valorizzazione del territorio lagunare lo hanno portato ad abbracciare il progetto. Questa nuova società, di cui Francesco fa parte, ha l’obiettivo di produrre vini di alta qualità che riflettano l’unicità e la bellezza dell’isola. «È un’importate opportunità per lo sviluppo di un progetto così significativo che va oltre la semplice produzione di vino: è la possibilità – spiega Ghisini – di far rivivere la magia di questo luogo in modo completamente nuovo attraverso eventi e wine tasting». La sua visione è quella di offrire agli ospiti la possibilità di conoscere direttamente l’isola e la sua ricchezza naturalistica e agricola, immergendosi completamente nell’atmosfera unica che solo le l’isola delle Vignole può offrire. «L’unicità del luogo – conclude l’avvocato – e la possibilità di esplorare la sua parte naturale, sono fonte continua d’ispirazione. Il progetto vinicolo rappresenta un modo straordinario per preservare e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale della laguna veneta».

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UA D’ORO – Dorona IGT (Indicazione Geografica Tipica)

Dorona è un antico vitigno scomparso e poi ritrovato, coltivato sulle isole di Venezia. Le radici della vite entrano in profondità nella terra salata, dando vita ad un sapore unico e particolare che richiama la Laguna. Questo vino è un’esperienza sensoriale straordinaria, in cui la natura e la storia millenaria si fondono in un sorso di vino unico e indimenticabile.

Vitigni:           Dorona 100%.

Luogo:            Sull’ isola Le Vignole nella laguna di Venezia.

Terreno:          Torba/sabbia i primi 50 cm, argilla nel sottofondo con umidità salmastra

Metodo produttivo:    Vigneti inerbiti a conduzione biologica, vendemmia manuale a metà settembre.

Trasformazione:         Breve macerazione di 4 ore, pigiatura, pulizia statica a freddo, fermentazione spontanea con lieviti indigeni alla temperatura di 22°, fermentazione malo-lattica svolta completamente.

Affinamento:              Permanenza in botti di acciaio e cemento sui propri lieviti per 10 mesi.

Imbottigliamento:      Filtrazione non sterile, messo in bottiglia nel mese di luglio dell’anno successivo. Una piccola parte delle bottiglie viene messa in bottiglia senza filtrazione e riporta sull’etichetta la dicitura “no filtrà”

Società Agricola Biniola srl Isola le Vignole Venezia Italia

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A cura di Rocco Lettieri