LAMBRUSCO MIO a Modena

IL LAMBRUSCO E IL SUO TERRITORIO IN VETRINA.

A MODENA, DALL’ 10 AL 12 MAGGIO 2003 LA 3ª EDIZIONE DI “LAMBRUSCO MIO”

E’ un dato di fatto: che l’immagine del Lambrusco negli ultimi anni sia notevolmente cresciuta lo dicono titoli come “Lambrusco roba da cru” (Vini), “La magia del lambrusco di modena” (Il Mio Vino), “La rivincita del lambrusco” (Largo Consumo), “Sorprendente Lambrusco” (Verde Oggi), “E ora il Lambrusco cerca palati più fini” (Bar Giornale), “La simpatia del Lambrusco” (Terre del Vino), ”Il rinascimento del Lambrusco” (infoLine), “Lambrusco protagonista” (Civiltà del bere), “Spumeggiante lambrusco doc” (Locali Top), “Quel rosso dilagante vivace e schietto” (Gambero Rosso).

Senza poi contare le riviste estere che hanno dedicato servizi di pagine e pagine al frizzante rosso modenese: Decanter, WeinMarkt, Merum, IF-International Food, Vinum, Falstaff, Wine & Food, the Italian Wine Review, ecc.
Chiunque abbia occasione di sfogliare la stampa di settore sa che è sempre più frequente incontrare il lambrusco tra le pagine delle più importanti riviste specializzate nazionali ed estere, e finalmente capita sempre più spesso di trovarlo anche sulle Guide ai Vini o nell’elenco dei vini premiati a questo o all’altro concorso, da questo o dall’altro esperto. Alla indubbia svolta strategica dei produttori, che da alcuni anni si stanno sempre più orientando verso una logica di qualità, si è affiancata una intensa attività di comunicazione e di marketing che ha riportato il rosso frizzante modenese tra l’elite dei vini più graditi dagli opinion leader; nelle cantine e sulle tavole dei consumatori il lambrusco vi è sempre stato ed ora, sempre grazie al livello qualitativo in costante crescita, sta conquistando sempre più ristoratori, chef e sommelier.
Senza dubbio un ruolo importante in questo processo di valorizzazione e promozione del vino che figura costantemente tra i più venduti al mondo lo ha avuto la rassegna annuale “Lambrusco Mio”, che ormai da tre anni si svolge in maggio a Modena.
Si tratta della situazione ottimale per una quarantina di aziende selezionate, dal modenese e dal reggiano, per proporre le loro nuove produzioni vendemmia 2002 di Lambrusco DOC e IGT, facendo scoprire, a chi ancora non ha avuto modo di conoscerli, i consolidati livelli di elevata qualità attualmente raggiunti.
A Modena, cioè la capitale del Lambrusco, sabato 10, domenica 11 e – per i ristoratori – lunedì 12 maggio 2003 avrà luogo la 3ª edizione di ”Lambrusco Mio”, presso il Quartiere Fieristico (Viale Virgilio, vicino all’uscita autostradale dell’A1 Modena Nord; apertura ore 10-19, lunedì 10-17, ingresso e parcheggio interno gratis).

L’appuntamento, promosso da Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con Enoteca Regionale Emilia-Romagna, Consorzio per la promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani, Provincia di Modena, Comuni di Modena, Carpi, Castelvetro e Unione Comuni del Sorbara, intende promuovere l’immagine del Lambrusco sviluppandone una migliore conoscenza presso gli operatori del settore.
Non trattandosi di una fiera, solitamente intesa, ma di un appuntamento di livello professionale, aperto anche al pubblico (ingresso gratuito), ma con un’importante area degustazione, si ritiene essere l’occasione migliore per conoscere e provare i tre lambruschi doc modenesi (Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco Salamino di Santa Croce, Lambrusco di Sorbara ed il Lambrusco Reggiano.
A caratterizzare l’edizione 2003 di “Lambrusco Mio” sarà il rapporto “vino e territorio di produzione” al quale saranno dedicate sia una vera e propria ‘guida all’uso’ sia una mostra-installazione all’interno della manifestazione.
Anche quest’anno non mancheranno alcune iniziative a corollario dell’area principale, quella destinata alle degustazioni, tra una tavola rotonda e una mostra, un incontro con un personaggio vip e una sorpresa scenografica.

Da segnalare Modenatur (tel. 059.220022) che propone pacchetti turistici speciali e personalizzati ed il sito ufficiale della manifestazione www.lambruscoweb.com

“LAMBRUSCO DOC DI MODENA. APPUNTI DI VIAGGIO”,
UNA GUIDA PER FARE UN VIAGGIO
NEL TERRITORIO DELLA TRADIZIONE

L’edizione 2003 di “Lambrusco mio”, pone al centro del suo programma un tema ormai fondamentale per il settore enogastronomico: il rapporto col territorio di produzione.
Se all’interno della manifestazione sarà visitabile uno speciale allestimento dedicato ai ‘territori del lambrusco’, i promotori della rassegna hanno voluto mettere a punto e realizzare anche uno strumento utile a chi, per turismo o per lavoro, si vorrà cimentare alla scoperta delle cantine, dei ristoranti e del territorio di produzione del nostro rosso frizzante, per conto proprio; proprio in occasione della manifestazione modenese verrà infatti presentata una guida, dall’emblematico titolo “LAMBRUSCO DOC DI MODENA. APPUNTI DI VIAGGIO”, curata nei testi dalla giornalista Miria Burani e nella realizzazione da Ermanno Casari, con un contributo d’autore, quella del noto enogastronomo Sandro Bellei, che all’interno della pubblicazione, in una specifica sezione, introduce il lettore in un mondo magico, offrendo i suoi ‘sapienti’ consigli in fatto di antiche piole e trattorie storiche, dove ancora la dovizia e il sapere dei sapori, delizia il palato dei suoi frequentatori.
Il volume, con le sue 144 pagine corredate di numerose fotografie, è un viaggio dettagliato nel territorio che contraddistingue le tre DOC, Grasparossa, Sorbara e Salamino, ed è realizzato in collaborazione con i Comuni di Carpi, Castelvetro e dell’Unione del Sorbara.
Il testo di Miria Burani, propone un attento esame di tutto ciò che culturalmente, storicamente e perché no, anche insolitamente, può affascinare, attirare e guidare il turista, alla visita della provincia modenese. Consigli di viaggio, itinerari specifici alla scoperta di cantine, curiosità, bellezze architettoniche e d’interesse culturale. Uno sguardo sulla tradizione, ma anche una sull’evoluzione che l’enologia e di conseguenza il prodotto, ha avuto negli ultimi anni, qualificando il proprio ruolo di portavoce della cultura enologica modenese.
La pubblicazione si presenta come un pratico ed utile strumento informativo, ricco di notizie, numeri utili, rarità, consigli, che ha lo scopo di soddisfare e guidare la curiosità del turista attento ed interessato, ma anche di stimolare un invito al viaggio per scoprire il fascino di una terra che ha la stessa fragranza del vino che produce: frizzante, piena e generosa.

IL PRESIDENTE FEDERDOC A MODENA
SUL ‘PIANO CONTROLLI DEI VINI D.O.C.’

Quale sarà l’impatto del Piano dei controlli sui Lambruschi a denominazione di origine controllata? A questo interrogativo e ad altri dubbi sul tema cercherà di rispondere l’incontro pubblico intitolato “IL PIANO DEI CONTROLLI SUI VINI D.O.C. TRA VINCOLI E OPPORTUNITA’” in programma lunedì 12 maggio prossimo, ore 15, a Modena, durante la rassegna ”Lambrusco Mio”, nella giornata riservata a operatori e tecnici.
Il protagonista principale dell’iniziativa sarà il Presidente nazionale di FEDERDOC Riccardo Ricci Curbastro, mentre presiederà i lavori Lauro Coronati, presidente del consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena e si svolgerà presso il Quartiere Fieristico (Viale Virgilio, vicino all’uscita autostradale dell’A1 Modena Nord; ingresso gratuito e parcheggio interno).
Ricordiamo che FEDERDOC è la Confederazione Nazionale dei Consorzi volontari per la tutela delle denominazioni di origine; nata nel 1979, rappresenta l’unico organismo interprofessionale esistente in Italia, ciòè il tavolo attorno al quale le componenti agricole, industriali, cooperative e commerciali del settore si riuniscono per affrontare in maniera serena e costruttiva i problemi delle denominazioni ricercando le soluzioni comuni e garantendo l’apporto per la tutela e la salvaguardia legale internazionale. Con la dizione ”denominazione” si intendono tutte le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche tipiche (DOCG-DOC-IGT) dei vini italiani tutelate dai Consorzi di tutela regolamentati con D.M. 256/97.
Ma veniamo al tema dell’incontro, di grande attualità tra i produttori e gli addetti ai lavori.
Due decreti (29 maggio 2001 e 21 marzo 2002) del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali introducono in Italia, e per la prima volta in Europa, un sistema organico di controlli sulla produzione dei vini di qualità (VQPRD).
Attraverso l’azione dei Consorzi di Tutela, coordinati da FEDERDOC, il consumatore potrà conoscere l’origine e il percorso di vita di ogni singola bottiglia, dalla vigna, attraverso le fasi di lavorazione in cantina, fino al bicchiere.
Il decreto del 2002, oltre al Piano dei controlli, che fissa le regole per l’attuazione delle verifiche nelle diverse fasi della filiera produttiva e distributiva, stabilisce un prospetto tariffario per la ripartizione dei costi dell’attività di controllo tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Un complesso sistema di controlli che quando giungerà a regime, consentirà di conoscere l’effettiva consistenza della superficie vitata di ogni Denominazione, di avere in tempo reale il catasto viticolo dei VQPRD italiani, di calcolare quante bottiglie sono prodotte e commercializzate di ogni DOC e DOCG.

Un progetto che ha suscitato grande interesse e viene visto come un’opportunità da non perdere che, al servizio dei produttori e dei consumatori, si pone come un’efficace strumento di garanzia per la tracciabilità dei vini a Denominazione di origine. Ma anche un progetto che ha sollevato qualche perplessità perché le funzioni di tutela e di valorizzazione svolte dai consorzi non si concilierebbero con le funzioni di controllo.
La manifestazione “Lambrusco mio” è promossa dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e dalla Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con Enoteca Regionale Emilia-Romagna, Consorzio per la promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani, Provincia di Modena, Comuni di Modena, Carpi,Castelvetro e Unione Comuni del Sorbara.

“PIANETA LAMBRUSCO” :
TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUL VINO ROSSO FRIZZANTE PIU’ VENDUTO AL MONDO

Anche quest’anno “Lambrusco Mio”, la rassegna di eventi, esposizioni e degustazioni dedicati al vino rosso frizzante più venduto al mondo, in programma dal 10 al 12 maggio presso il Quartiere fieristico di Modena (Viale Virgilio, vicino all’uscita autostradale dell’A1 Modena Nord; ingresso gratuito e parcheggio interno), presenterà, all’ingresso, la mostra divulgativa “Pianeta Lambrusco. Tutto quello che c’è da sapere, dal vigneto alla tavola”, naturalmente aggiornata e arricchita rispetto alla versione precedente. Si tratta di un viaggio alla scoperta del mondo del Lambrusco per scoprire tutto quanto c’è da sapere dietro alla sua storia, alle tipologie e alle sue caratteristiche, nel percorso dal vigneto alla tavola. Curata nei contenuti dal dott. Mauro Catena, la presentazione è un lavoro minuzioso e completo che presenta il ciclo biologico, le famiglie, i territori di produzione, gli aspetti ampelografici, le diverse forme di allevamento possibili, i vari aspetti relativi alla produzione e alla commercializzazione. Questi temi sono trattati in una mostra allestita in modo originale ma con l’obiettivo soprattutto di informare: monitor e schermi luminescenti, pieni di informazioni, schemi, fotografie e filmati per divulgare, in modo scientifico ma accessibile anche ai non addetti ai lavori, cosa c’è dietro al prodotto che consumiamo sulle nostre tavole; questa, in sintesi, è la mostra che accoglierà i visitatori di “Lambrusco Mio”. Quattro ‘isole’, tecnologiche e coinvolgenti, che, in modo dinamico, intendono divulgare la conoscenza, anche tecnica, relativa ai Lambruschi. Una proposta che definire ‘mostra’ appare riduttivo; un vero e proprio ‘strumento’ multimediale che vuole conquistare operatori del settore e visitatori.

I VINI FRIZZANTI: NOTE INFORMATIVE GENERALI.
VERSO UN NUOVO MERCATO ENOLOGICO

Di tutta la produzione vitivinicola mondiale, stimata in circa 260 milioni di ettolitri (vino, mosti, succhi d’uva), il 63% (163 milioni di ettolitri) proviene dall’UE, di cui il 30% è italiano (circa 58 milioni di ettolitri).
Di questi, 3,5 milioni di ettolitri sono classificati “frizzanti”. Sono frizzanti tutti i vini con una pressione da 1 fino ad un massimo di 2,5 bar, esclusi gli spumanti che invece presentano una sovrapressione non inferiore a 3 atmosfere.
Circa gli aspetti qualitativi, i vini frizzanti si possono dividere in quattro grandi fasce o gruppi.
Il primo è sicuramente quello del Lambrusco, nelle sue diverse Doc e nella ancor più cospicua serie di Indicazioni Geografiche. E’ la voce più importante della produzione vinicola emiliana, con frange significative nel mantovano.
Un secondo, del tutto diverso, è quello alimentato dal Prosecco. Non abita soltanto i colli di Conegliano e Valdobbiadene e non alimenta soltanto le produzioni Doc, ma si estende in molte province del Veneto, soprattutto Treviso, Venezia e Vicenza.
In un terzo si possono collocare i frizzanti derivanti da altri vitigni aromatici quali sono il Moscato e la Malvasia.
Un quarto potrebbe abbracciare i vini frizzanti ottenuti da uve a sapore semplice e perciò comprendente anche i vini frizzanti di fantasia. Un gruppo che raccoglie perciò anche frizzanti non solo bianchi, ma rosati e rossi di tradizione (come Barbera o Bonarda) o di più fresca introduzione (come il Pinot nero). Nell’insieme costituiscono un panorama non indifferente proprio perché ogni uva, vocata o meno, consente una sua traduzione in tale tipologia enologica. Ciò non significa che qualunque vitigno sia in grado di dare un vino frizzante appetibile e completo in equilibrio e qualità; si vuole solo affermare che la tecnologia della rifermentazione è semplicemente applicabile nella generalità.
Circa le regioni italiane maggiormente interessate alla produzione dei vini frizzanti e seguendo la suddivisione appena fatta, una posizione di rilievo spetta all’Emilia sia perché tra le prime per quantità di vino prodotto, sia per plurisecolare tradizione, iniziata prima ancora che il lambrusco entrasse nei vigneti come uva di pregio, evento dal punto di vista storico relativamente recente.
Analoga tradizione si ritrova nel Veneto, dove il vino frizzante ha radici antiche.
Il terzo e quarto gruppo chiamano in causa pressoché tutte le altre regioni italiane, tuttavia con proporzioni non uguali.

Ma qual è il peso dei vini frizzanti sul mercato di oggi? Se il momento più significativo può essere collocato nella metà degli anni Settanta, è anche un’idea diffusa quella che il vino frizzante possa essere il vino del futuro, sia perché il vino frizzante, con le sue caratteristiche (colore, leggerezza e fruttato), è la tipologia di vino che più si adatta ai giovani, al loro modo di vivere, alla loro dieta, sia perché, probabilmente, è il vino maggiormente in sintonia con l’evoluzione in corso degli stili alimentari.
Appare evidente come questa potenzialità potrebbe essere la chiave per spingere il movimento enologico in generale verso un pubblico nuovo per il vino, non solo per una questione generazionale, aprendo nuove strade verso il mercato del futuro.

IL LAMBRUSCO AMICO DEL CUORE
DOPO DUE ANNI DI RICERCHE SCIENTIFICHE CONFERMATA LA PRESENZA DI SOSTANZE CAPACI
DI PROTEGGERE LE PARETI DELLE ARTERIE

L’appuntamento con la terza edizione di “Lambrusco Mio”, la manifestazione in programma a Modena, nei giorni 10, 11 e 12 maggio prossimi,presso il Quartiere Fieristico (Viale Virgilio, vicino all’uscita autostradale dell’A1 Modena Nord; apertura ore 10-19, lunedì 10-17, ingresso e parcheggio interno gratis), è l’occasione giusta anche per un momento di verifica per quanto riguarda il lavoro dei ricercatori del Centro di Ricerche Mario Negri Sud, da anni impegnati a studiare alcuni aspetti del Lambrusco.
Dopo due anni di ricerche scientifiche risulta confermata la presenza, in questo vino, di un sistema di sostanze capaci di proteggere le pareti delle arterie e delle vene dagli effetti dannosi responsabili di alcune gravi malattie cardiache come l’Infarto e l’Arteriosclerosi.
Sono questi i risultati dello studio che ha preso l’avvio nel 1999 e si è concluso da alcune settimane. I dati mostrano che il Lambrusco ha un particolare equilibrio nella presenza di due tipi di sostanze considerate benefiche per la salute: i polifenoli e le cumarine.
I primi sono probabilmente i più conosciuti: la loro azione antiossidante si è da tempo dimostrata protettrice nei confronti delle malattie cardiovascolari, e ciò ha portato queste molecole al centro dell’attenzione dei medici e del grande pubblico. Quanto alle cumarine, bisogna ricordare che a questa famiglia di sostanze appartengono composti già usati da tempo come farmaci per la loro capacità di rendere il sangue più fluido (anticoagulanti).
Gli effetti protettivi del Lambrusco nei confronti del sistema cardiovascolare sono stati osservati grazie a studi sperimentali e di laboratorio. Queste caratteristiche potrebbero prodursi anche nell’uomo, naturalmente a condizione che si faccia un uso continuo e moderato di questo vino che, tra l’altro ha anche un basso contenuto alcolico.
“Lambrusco Mio” è un appuntamento promosso da Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con Enoteca Regionale Emilia-Romagna, Consorzio per la promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani, Provincia di Modena, Comuni di Modena, Carpi, Castelvetro e Unione Comuni del Sorbara, e intende promuovere l’immagine del Lambrusco sviluppandone una migliore conoscenza presso gli operatori del settore.
Il programma completo della manifestazione è disponibile presso il sito internet ufficiale www.lambruscoweb.com nel quale saranno a disposizione informazioni utili, fotografie della scorsa edizione, informazioni turistiche.

VERONELLI, VIZZARI, MASSOBRIO, GATTI.
A ‘LAMBRUSCO MIO’ I GRANDI OPINIONISTI DEL VINO
INCONTRANO I PRODUTTORI

L’immagine del vino ormai da anni è in fase di crescita, e l’immagine, si sa, la fanno gli opinion maker; giornalisti, gourmet, autori di guide, sono tutti opinionisti che scrivendo e parlando in convegni e occasioni pubbliche, influenzano il giudizio del pubblico e della critica e contribuiscono ad orientare il mercato.
La presenza di questi qualificati personaggi a ‘Lambrusco mio’ è ormai una tradizione consolidata (negli anni scorsi sono passati Edoardo Raspelli, Sergio Grasso, Burton Anderson, Guido Montaldo, Andreas Marz, Paolo Massobrio e molti altri) e anche quest’anno sono annunciate partecipazioni di grande prestigio.
Se l’enologo-manager Ezio Rivella, winemaker italiano stimato a livello internazionale, sarà a Modena in qualità di ospite d’onore, il prof. Alberto Zaccone, giornalista, docente universitario, nonchè estensore della voce ‘vino’ per l’enciclopedia Treccani, incontrerà i ristoratori lunedì 12 maggio, noti giornalisti delle più importanti testate specializzate italiane ed estere saranno tra i tavoli dell’area degustazione alla scoperta dei lambruschi prodotti dalle uve della vendemmia 2002, vi sono tre incontri ufficiali tra produttori di lambrusco e prestigiosi opinionisti:

Luigi Veronelli – sabato 10/5 ore 17
Paolo Massobrio e Marco Gatti – domenica 11/5 ore 11
Enzo Vizzari, domenica 11/5 alle ore 17

Luigi Veronelli non ha bisogno di presentazioni: si tratta di una vera istituzione nel mondo dell’enologia italiana, un personaggio che ha scritto la storia del giornalismo e dell’editoria del settore enologico. Un protagonista assoluto che da decenni è un opinion leader tra i più autorevoli e prestigiosi del panorama nazionale. Nato a Milano nel 1926 ed è residente a Bergamo. Ha fatto studi classici e insegnato filosofia. Dal 1956 si occupa, in modo esclusivo, di gastronomia, con netta prevalenza per il comparto dei vini e delle acqueviti, di grande qualità. Collabora con il Corriere della Sera. E’ direttore della rivista bimestrale VERONELLI EV e autore delle Guide annuali I VINI DI VERONELLI, I RISTORANTI DI VERONELLI, GLI ALBERGHI DI VERONELLI.

“L’ASCOLTO DEL VINO, L’ASCOLTO DEL LAMBRUSCO”
UN INCONTRO CON PAOLO MASSOBRIO E MARCO GATTI.

I due noti giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti presentano, in anteprima per ‘Lambrusco Mio’, il loro nuovo libro, appena distribuito in libreria, intitolato “L’ASCOLTO DEL VINO”. Lo faranno domenica 11 maggio, alle ore 11, presso il Quartiere Fieristico di Modena (Viale Virgilio, uscita autostradale Modena nord, parcheggio interno e ingresso gratuito) nel corso di un incontro intitolato “L’ASCOLTO DEL VINO, L’ASCOLTO DEL LAMBRUSCO”. Il vino che fa dei racconti, il vino che si esprime di istante in istante, il vino che va ascoltato e vissuto come un rapporto, con tutto se stessi. E’ il tema di questo libro sorpresa dal titolo molto eloquente. Scritto a quattro mani da due giornalisti del vino e del cibo tra i più noti ed autorevoli del panorama nazionale, si dipana in 300 pagine di racconto mai lezioso, sui metodi più idonei per accostarsi alla conoscenza del vino. Otto capitoli compongono la struttura del libro che parte subito con la tecnica di degustazione e con la proposta di una scheda di assaggio che porta la firma di Papillon, il movimento di consumatori fondato da Paolo Massobrio ed oggi presente in 50 località italiane. C’è poi una breve storia del vino, cenni di vitivinicoltura ed enologia, ma anche due saggi dedicati al vino in cucina ed al bon ton del vino firmati rispettivamente da Giovanna Ruo Berchera e Barbara Ronchi della Rocca. Il libro termina con un capitolo dedicato agli approfondimenti, ovvero l’intervista a 22 personaggi, che vanno dallo storico Massimo Montanari al professor Attilio Scienza, dal produttore friulano Josko Gravner al dietologo Giorgio Calabrese fino all’imprenditore Pasquale Forte. Infine, un ampio glossario di termini dedicati al vino e la scelta dei migliori vini d’Italia secondo gli assaggi di Gatti e Massobrio. Il volume, distribuito da RCS, sarà in libreria a partire dal maggio.
“Scrivendo questo libro – dicono Gatti e Massobrio – siamo stati animati da due preoccupazioni: 1) non fare l’intellettualismo del vino, spaccando il capello in quattro con l’idea che si debba diventare subito dei superesperti; 2) lanciare delle provocazioni, dei pareri coi quali confrontarsi e misurare la propria sensibilità.”
Paolo Massobrio e Marco Gatti sono ‘amici’ di ‘Lambrusco Mio’, infatti già lo scorso anno ebbero modo di degustare i nuovi lambruschi e di complimentarsi con alcuni produttori poi citati anche nei prestigiosi ‘diari’ di Massobrio e nelle loro recensioni su LA STAMPA, AVVENIRE, IL GIORNO, LIBERO e sulle guide IL BUON BERE e IL GOLOSARIO. Insieme hanno anche firmato la ”Guida Critica & Golosa alla Lombardia”.

“LAMBRUSCO IN VILLA!”
CHEF INTERNAZIONALI PER “LAMBRUSCO MIO”:

Saranno grandi nomi della cucina nazionale ed internazionale gli chef protagonisti della cena di gala organizzata nell’ambito della rassegna modenese “Lambrusco Mio”, in programma nei giorni 10, 11 e 12 maggio prossimi.
L’esclusivo appuntamento, riservato ad un ristretto numero di invitati, ovviamente giornalisti e operatori del settore, autorità e promotori della rassegna, darà loro modo di provare la cucina di tre eccezionali chef che hanno studiato appositi piatti rigorosamente in abbinamento ai lambruschi doc proposti dai produttori partecipanti alla manifestazione.
Gli chef selezionati per questa edizione 2003 sono:

Philippe Legendre, Ristorante Le Cinq, Four Season Hotel, George V, Paris – France
al quale saranno affidati un antipasto e un secondo piatto,
Massimo Bottura, Osteria Francescana, Modena
che curerà un primo piatto,
Iginio Massari, Pasticceria Veneto, Brescia
che proporrà la pasticceria che lo ha reso famoso nel mondo.

L’iniziativa, in programma domenica 11 maggio prossimo nella suggestiva cornice dell’antica e nobile Villa Cavazza, a Bomporto, nelle terre del lambrusco, vedrà la partecipazione di ospiti prestigiosi come autorevoli giornalisti e gourmet tra i principali opinion leader del settore.
Come è ormai tradizione della manifestazione modenese, la ‘carta dei vini’ a disposizione degli ospiti sarà straordinaria per quantità e qualità dei Lambruschi doc proposti, 40 diversi tra Sorbara, Salamino S. Croce, Grasparossa e Reggiano, secchi, semisecchi e amabili, uno per ognuna delle aziende produttrici presenti alla rassegna.

IL MANGIAR COL LAMBRUSCO
LA RISTORAZIONE MODENESE INCONTRA IL LAMBRUSCO DOC
ATTRAVERSO LE PAROLE DEL PROF. ALBERTO ZACCONE

Nella giornata di Lunedì 12 maggio, si terrà alle 10.30 nella Sala Convegni allestita presso il Quartiere Fieristico, nell’ambito della rassegna ‘Lambrusco Mio’, un incontro fra ristoratori modenesi e non e produttori di Lambrusco che vedrà la partecipazione straordinaria di uno dei massimi esperti del settore enologico d’Italia, il prof. Alberto Zaccone, giornalista ed opinionista di molte autorevoli pubblicazioni specializzate, direttore della rivista ‘Sapori e Piaceri’, Docente di Analisi Sensoriale all’Istituto di Enologia dell’Università di Piacenza, nonché estensore della voce ‘vino’ per l’enciclopedia Treccani.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’evoluzione sostanziale nella produzione enologica del territorio modenese. Il crescente numero di riconoscimenti ottenuti e l’alto livello qualitativo prodotto, frutto di una selezione sapiente ed accurata, ha portato il Lambrusco DOC di Modena a livelli sempre più alti.
Testimoni, oltre che in parte fautori, di quest’ascesa, i Ristoratori della Provincia Modenese, omaggiano uno dei loro più validi ed espressivi prodotti tipici, organizzando questo appuntamento, allo scopo di suggellare un rapporto teso ad incrementare una sempre maggiore condivisione d’obiettivi. Saranno analizzati in dettaglio argomenti quali: la ricerca delle tecniche enologiche, l’analisi degli abbinamenti non tradizionali, gli sviluppi del consolidato binomio territoriale gastronomia/enologia.
Nel corso dell’incontro si terrà anche una dimostrazione guidata sulle metodologie e tecniche di servizio, gli abbinamenti consigliati

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A cura di Rocco Lettieri