I vini di Pia Pagani De Marchi presentati a Lugano

PIA PAGANI DE MARCHI
GRANDI VINI TOSCANI UN PÒ LUGANESI

La Signora Pia Pagani de Marchi ha presentato, in anteprima svizzera a Lugano, l’esordio della sua produzione vinicola in Toscana.

Conosciuta soprattutto per il suo impegno sociale nella Croce Rossa luganese, Pia Pagani ha voluto marcare il risultato della sua “passione” proponendosi come intraprendente produttrice di ottimi vini, ad un incontro tra giornalisti ed amici al Sass Café di Piazza Riforma ed in seguito sottoponendosi al giudizio di un centinaio di sommeliers convocati ad un dibattito-degustazione alla Villa Principe Leopodo.

Notevole l’entusiasmo fra gli intenditori che hanno apprezzato le qualità di vini in purezza (di una sola cultivar) della vendemmia 2001, maturati in barriques, come il Casa Nocera (Merlot), il Casalvecchio (Cabernet Sauvignon) ed il Principe Guerriero (Sangiovese).

Vini particolarmente curati da due personaggi dell’enologia come Michele Satta ed Attilio Pagli (presenti a Lugano) e che hanno già ottenuto ambiti riconoscimenti in campo internazionale.

L’avventura toscana della famiglia Pagani è iniziata nel 1996 acquistando un podere di nove ettari sulle colline di Casale Marittimo nell’alta Maremma. Contemporaneamente nasce la passione per il vino, viene creata una cantina che unisce tecnologia a tradizione e vengono impiantati cinque ettari di vigneto a merlot, sangiovese e cabernet sauvignon.

Un progetto ambizioso che Pia Pagani ha realizzato nonostante molteplici vicissitudini (la scomparsa del marito Enrico) e la scoperta di una piccola necropoli estrusca confinante con la sua cantina…che ha ritardato i lavori. Ed è il reperto archeologico etrusco di un anatroccolo il simbolo che distingue la “Pagani de Marchi”e la qualità dei suoi vini.

Nettari che i luganesi possono degustare (anche a bicchiere)
al Sass Café di Piazza Riforma e pure alla Villa Principe Leopoldo e, fra poco, sicuramente anche in altri locali prestigiosi di Lugano e del Canton Ticino.

A cura di Alberto Dell’Acqua, giornalista, direttore di Gastronomie & Tourisme