IL VINO e L’ARTE in Mostra a Brescia

IL VINO e L’ARTE in Mostra a Brescia dall’Antichità ai nostri giorni
Musei Mazzucchelli – Ciliverghe di Mazzano, Brescia
14 dicembre 2006 – 9 aprile 2007

GiovedĂŹ scorso si è inaugurata una importante esposizione: Il Vino & l’Arte. Dipinti, sculture e opere dal mito di Bacco a oggi, promossa dai Musei Mazzucchelli con l’oramai consolidata e preziosa collaborazione degli Assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Mazzano e dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, che svela, mediante documenti storici, opere d’arte e oggetti di pregio, l’affascinante mondo del vino attraverso un percorso inedito: dalla figura mitologica di Dioniso – dio greco dell’ebbrezza, della pazzia e del vino, conosciuto anche con il nome di Bacco – e si approda alla cultura contemporanea per esplorare l’arte del vino nei suoi risvolti sociali, storico-culturali ed economici.

Allestita nella nuova galleria per mostre temporanee dei Musei, la mostra si articola in tre sezioni tematiche – Dal mito di Bacco al tema sacro; Dalla terra alla tavola; Vino come fonte di salute e gioia – e presenta oltre 150 pezzi tra libri, incisioni, editti, cartoline, materiale pubblicitario, dipinti, sculture, vasi antichi, piatti, cavatappi e bicchieri; materiali per lo piĂš inediti, provenienti sia dal fondo del Museo del Vino e del Cavatappi che da collezioni pubbliche e private.

Una scelta curatoriale e di allestimento trasversale, tesa a suscitare curiositĂ  nei confronti di un pubblico eterogeneo, dallo studioso al neofita che si affaccia per la prima volta al mondo enoico.

A tale fine, sono stati ideati dallo staff dei Musei Mazzucchelli degli itinerari educativi rivolti alle scuole di settore e un laboratorio attivo, intitolato “Il mito di Dioniso”, che vede coinvolte classi di scuole di ogni ordine e grado. Il catalogo della mostra è a cura di Ottilia Munaretti Bertazzo, studiosa di cavatappi d’epoca, socia attiva dell’Associazione francese collezionisti di Cavatappi (C.F.T.B.) e vice presidente dell’Accademia Internazionale La donna e il vino, che ha sede presso la biblioteca “La Vigna” di Vicenza.

Da segnalare, infine, che la prossima primavera i Musei Mazzucchelli ospiteranno un altro interessante appuntamento. Nel mese di maggio, infatti, inaugurerĂ  la mostra Da Picasso a Pomodoro/Da De Chirico a Guttuso, ideata e promossa dai Musei Mazzucchelli e dalla Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma. Per la prima volta, lo straordinario patrimonio storico, artistico, musicale degli archivi del Teatro dell’Opera viene portato alla luce. La mostra presenta, infatti, costumi, figurini, bozzetti, fotografie, lettere e documenti iconografici dei grandi artisti – pittori, scultori, scenografi e costumisti, nonchĂŠ cantanti d’opera e ballerini – che hanno collaborato, nel corso del Novecento, con il prestigioso teatro d’opera romano.

La mostra Il Vino e l’Arte è la prima di una serie di appuntamenti che la Fondazione Giocomini Meo Fiorot intende dedicare al tema del vino. Attraverso approfondimenti tematici si vuole presentare al pubblico l’ampio e sfaccettato mondo del vino, da sempre presente nella quotidianità, nei momenti di fatica e di piacere, di festa, ma anche di sacralità: l’unica bevanda che ha trovato in Bacco la consacrazione nell’empireo degli dei, la sola scelta per rappresentare il sangue di Cristo.

Il percorso espositivo propone manufatti esposti secondo criteri museografici che accostano reperti archeologici (anfore e crateri), attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, botti, contenitori, bicchieri e bottiglie, cavatappi databili tra il XVIII e il XX secolo. Accanto a questi materiali vengono presentate edizioni antiche di testi sulla viticoltura e l’enologia, incisioni, dipinti e imponenti sculture, unitamente a testimonianze di arti minori, volte a documentare l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale.

Nella mostra lo svolgersi del mito di Bacco viene sviluppato attraverso numerose testimonianze: da segnalare l’opera di Giovanni Maria Bottalla detto il Raffaellino (Savona 1613 – 1644) che raffigura Bacco e Arianna nell’isola di Nasso, pittore ligure che si ispira all’antico. Notevoli le rappresentazione di Baccanali, cioè delle feste orgiastiche in onore di Bacco presenti già in epoca romana, ma probabilmente anche nell’antica Grecia, tra le quali segnaliamo il significativo Baccanale di Giulio Carpioni (Venezia 1613 – Vicenza 1678) pittore veneto eccentrico e originalissimo, malinconico nell’umore, spiritoso nelle battute e molto piccante, dalle linee morbide e dei colori chiari.
Rilevanti le ceramiche antiche a figure nere e a figure rosse e i buccheri, provenienti dalla ricchissima Collezione Costantini, dal 1985 parte dell’Antiquarium del Museo Civico Archeologico di Fiesole e per la prima volta esposte in una mostra, tra le quali ricordiamo l’Anfora a pannelli a figure nere, databile al 510 a.C., dove predomina nelle raffigurazioni l’immagine di Dioniso con tralci di vite carichi di pesanti grappoli d’uva e il Cratere a campana a figure rosse di produzione apula destinata prevalentemente a scopi funerari.

Il tema della tavola all’interno del percorso espositivo viene inoltre sviluppato attraverso un corposo nucleo di nature morte, che spaziano dal XVII secolo con l’opera Alzatina con grappolo d’uva, uccellino e gardenia di Panfilo Nuvolone (Cremona 1581 – Milano 1651) alla contemporaneità con Grappe blue di Roy Linchtenstein (New York 1923 – 1997) in cui la presenza di uve e recipienti contenenti vino è accostata a suggestive composizioni. Degne di nota sono le due Nature morte di Pietro Navarra (attivo a Roma dalla fine del XVII secolo fino al 1714) emblematiche testimonianze del gusto barocco romano e la Natura morta con aragosta, granchio e fiasco di vino di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (1698-1767) conosciuto anche per i ritratti e le scene di genere di tema pauperistico che testimoniano della sua umanissima partecipazione al mondo popolare osservato con dimesso cromatismo e disincantato naturalismo.

Il tema del vino come fonte di salute e di gioia si evidenzia, attraverso la rappresentazione di personaggi in atto di brindare, l’aspetto festoso dell’assaporare la bevanda. Nel dipinto Concerto in un interno, di scuola lombardo – veneta del XVI secolo viene ricreata un’atmosfera di tranquillità agreste sottolineata dai tralci di vite sul fondo che sembrano evidenziare il quieto godimento nel suonare insieme, forse semplice piacere personale, forse preludio di una festa. La festosa gestualità di braccia che levano coppe e bicchieri viene espressa nell’opera scolpita nel XIX secolo raffigurante Bacco con la coppa alzata in atto di brindare. Il gusto di assaporare il vino in ambienti raccolti si esprime nell’incisione di Albert Christoph Reindel (1784-1853) che ritrae un festoso convivio in un interno di osteria mentre nella tela Il Gusto, di scuola spagnola settecentesca, la realtà viene indagata nei minimi dettagli attraverso il piacere di concludere il pasto con un’abbondante bevuta.

La mostra espone inoltre una selezione di incisioni inedite con soggetti iconografici legati alla vite e al vino parte del Fondo disegni, incisioni e figurini dei Musei Mazzucchelli. La raccolta, nata parallelamente alla vasta collezione di cavatappi, strumenti per la vinificazione e per la degustazione, è stata costituita da Piero Giacomini a partire dal 1980, quale prezioso strumento di illustrazione dei diversi aspetti attinenti il vino. Le opere, databili a partire dal XVI secolo, mostrano lo svolgersi del tema dionisiaco lungo i secoli e la fortuna dell’allegoria della vite nella cristianità, oltre a documentare il lavoro contadino e le tecniche di vinificazione, unitamente ai momenti ludici ad essi connessi.

Per gli esperti bibliofili ricordiamo la presenza di testi antichi provenienti dalla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza tra i quali spicca per importanza l’opera stampata a Roma nel 1596, De naturali vinorum historia de vinis Italiae et de convivijs antiquorum di Andrea Bacci, medico di papa Sisto V e eminente studioso di botanica e biologia. Nel libro di Bacci si descrive l’evoluzione della viticoltura e dell’enologia a partire dall’epoca romana, con comparazioni di ordine tecnico ancora valide in età contemporanea.

LA FONDAZIONE GIACOMINI MEO FIOROT
La Fondazione Giacomini Meo Fiorot, con sede a Ciliverghe di Mazzano (BS), si è costituita nel 1996. Riconosciuta nello stesso anno dalla Regione Lombardia (19 gennaio 1996 n. 6/8105), ha lo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio storico, artistico e ambientale del Museo della Moda e del Costume, del Museo del Vino e del Cavatappi e della Casa Museo Giammaria Mazzucchelli, le tre realtĂ  museali comunemente denominate Musei Mazzucchelli. La Fondazione è intitolata ai suoi fondatori Piero Giacomini (Conegliano Veneto, 1935), industriale biochimico, e Franca Meo (Treviso, 1939 – Brescia, 1999), poetessa e scrittrice. Nel 2006 si è arricchita di un corposo lascito di Dino Fiorot (Treviso, 1919), professore emerito di Filosofia Politica dell’UniversitĂ  di Padova e Carmen Meo (Treviso, 1925), psicopedagoga e scrittrice, esperta in creativitĂ  infantile.

Casa Museo Giammaria Mazzucchelli
Recentemente aperta la pubblico, la Casa Museo, intitolata al noto letterato del Settecento, è oggi visitabile attraverso un percorso lungo il quale si possono ammirare arredi e oggetti d’epoca nell’originaria collocazione e affreschi di Francesco Savani che conducono con narrazioni pittoriche nel mondo della cultura settecentesca.

Museo della Moda e del Costume
Nelle sale delle antiche scuderie è ubicato il Museo della Moda e del Costume che ospita la collezione, ormai riferimento culturale del settore, costituita da circa 5000 pezzi databili tra l’inizio del Settecento e la nascita dell’alta moda nel Novecento. Attraverso abiti, accessori, monili, abbigliamento infantile e biancheria per la casa, viene documentata l’evoluzione del “gusto” in etĂ  moderna, anche attraverso una ricca raccolta di stampe antiche, cartoline e foto storiche.

Museo del Vino e del Cavatappi
I Musei ospitano, negli ambienti della barchessa occidentale, il Museo del Vino e del Cavatappi che raccoglie una delle piĂš eclettiche e vaste collezioni mondiali di cavatappi d’epoca (oltre 2.300 pezzi) di taste vin e la prima collezione mondiale di wine stopper. Tra le sezioni del museo segnaliamo La coltura della vile, La vinificazione e La degustazione e il consumo del vino.

Centro di CreativitĂ  Carmen Meo Fiorot
È in fase di progettazione l’allestimento degli ambienti che ospiteranno le opere realizzate nel Centro d’Arte dei Bambini e dei Giovani creato da Carmen Meo sin dal 1943 in vari paesi del mondo. Carmen Meo è stata pioniera in Europa della metodologia di formazione dell’uomo mediante la libera e serena espressione creativa e il suo Centro d’Arte è stato definito “il più fervido Centro di Creatività e di ricerche psicologiche e sociali d’Europa” (dal Bollettino del Metropolitan Museum of Art, 212/1970).

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