CANTINE di TERLANO e di ANDRIANO

Un anno fa il felice incontro tra le
Cantine di Terlano e di Andriano

Riperccorriamo insieme la strategia di unione

Questo il risultato delle riunioni plenarie di Andriano e di Terlano.

“Una collaborazione strategica anche nel campo dei vini è una componente essenziale” così i presidenti Georg Höller e Hansjörg Hafner sottolineano la decisione dei membri. Proprio in virtù dell’importanza di una collaborazione le rispettive riunioni plenarie della Cantina di Terlano e della Cantina di Andriano hanno stabilito di unire la produzione a partire dal 2008.

“Già il 30 maggio le assemblee avevano incaricato i rispettivi consigli d’amministrazione di valutare i primi scenari di un’eventuale fusione, attraverso l’istituzione di un gruppo di progetto. Ora è deciso: le due Cantine si uniscono e la fusione avrà effetti giuridici a partire dal 1 settembre 2008” chiarisce Walter Eisendle, amministratore delegato della Cantina di Terlano.

La prima domanda che viene da porsi è la seguente: cosa ne sarà delle rispettive marche? Le due marche, Terlano e Andriano, resteranno in commercio anche in futuro. L’unica cosa che cambierà sarà lo stabilimento di produzione. Le consegne e l’immagazzinamento in cantina avverranno anche in futuro nella Cantina di Terlano, in cui, peraltro, per l’estate 2008 è prevista l’ultimazione dei lavori di ampliamento. Grazie alle positive sinergie risultanti nei settori della produzione, della commercializzazione e dell’amministrazione sarà possibile ottenere significativi vantaggi, sia qualitativi che economici. Nel frattempo, a partite dal 1 gennaio 2008, si inizierà a preparare il terreno per la tutela della qualità, per il rinnovamento varietale e verranno dati suggerimenti specifici per quanto riguarda la produzione.

Più di 200 membri (127 della Cantina di Terlano e 96 della Cantina di Andriano) coltivano circa 220 ettari di terreni adibiti a vigneti, cioè una gran parte della zona classica dei vini DOC di Terlano. La cantina, di conseguenza, trasformerà circa 20.000 quintali di uva. Le superfici vinicole si differenziano nel terroir, ma presentano ottime possibilità per la creazione di sinergie per quanto riguarda la viticoltura di qualità e la successiva lavorazione in cantina. “Guardiamo molto positivamente agli sviluppi futuri. Le attività operative di preparazione nei vigneti verranno messe in pratica sin da subito” afferma l’enologo Rudi Kofler.

La nuova rotta di Andriano
Grande attesa per la presentazione dei nuovi vini di Andriano. Svelati oggi i segreti di Andriano che si propone al mercato con diciassette nuovi vini, due linee e una mise straordinariamente moderna.

“Alla base della filosofia di qualità di Andriano c’è una vera rivoluzione che ha interessato i vigneti, con una conseguente riduzione del 20% circa delle uve raccolte,” afferma l’enologo Rudi Kofler. “Il porfido di Andriano e il Monte Macaion con le sue rocce dolomitiche, contraddistinguono il terroir di Andriano. I depositi fluviali che si sviluppano a più di 200 gradi da nordest a sudest, contribuiscono a rendere il microclima più fresco e la temperatura media più bassa rispetto ad altre zone. I vini di Andriano risultano quindi particolarmente freschi, eleganti e ricchi di complessità”, conclude Kofler.
Il packaging dei vini di Andriano è stato rivoluzionato. “Con il nostro motto, ‘In movimento, per tradizione’, vogliamo lasciar confluire il passato, fatto di grandi tradizioni, nel presente e vogliamo preservarlo per il futuro” chiarisce Klaus Gasser, responsabile commerciale e marketing della Cantina di Terlano. In passato, il 90% dei vini veniva commercializzato in Alto Adige e, di questo, solo un terzo in bottiglie da 0,75 cl, mentre il resto in bottiglie da litro o damigiane. Grazie al significativo aumento della qualità, nei prossimi anni il numero di bottiglie verrà duplicato, passando da 300.000 a 600.000. Risulta quindi vitale aprirsi a livello nazionale e internazionale e conquistare così nuovi mercati. “È possibile raggiungere questo obbiettivo solamente attraverso dei vini autoctoni di carattere e ricchi di complessità ” continua Gasser. Per il 2009 è in ballo un nuovo progetto: in dicembre è stato raccolto il Gewürztraminer che probabilmente nel 2010 andrà ad arricchire l’assortimento con un vino passito.
Dallo scorso autunno le fasi di lavorazione, invecchiamento, imbottigliamento e vendita si svolgono nel nuovo edificio della Cantina di Terlano che verrà inaugurato ufficialmente il 7 giugno. I locali storici della Cantina di Andriano vengono utilizzati ora come location ideale per importanti degustazioni, manifestazioni e per l’invecchiamento in barrique. “L’identità dei vigneti di Andriano resta inalterata e continuerà a rispecchiarsi anche in futuro nei vini“, così il presidente Georg Höller e il suo vice Hansjörg Hafner commentano gli sviluppi dei vini di Andriano.

Prima vendemmia insieme
Le Cantine di Terlano e Andriano con l’odierno avvio della vendemmia, concretizzano nei fatti la ben ponderata fusione, in programma ormai da oltre un anno. Al via dunque la prima raccolta congiunta dalla quale si ricaveranno circa 1.800.000 kg di uve che verranno interamente trasportate e conservate a Terlano.

Solo nei prossimi giorni si capirà come sarà in concreto la prima vendemmia insieme. L’enologo Rudi Kofler afferma apertamente che il trasferimento parallelo delle uve delle due Cantine rappresenta una vera e propria sfida logistica: “ La vendemmia e il trasporto avverranno, naturalmente, considerando la maturazione ottimale di ogni singola varietà nelle rispettive zone e vigneti. La vendemmia ad Andriano inizierà circa una settimana dopo, proprio quando a Terlano verranno raccolte le uve situate a quote più alte. Abbiamo programmato vinificare le uve separatamente, in maniera da continuare a mantenere i due marchi ben distinti, secondo qualità e zone. Per questo motivo sia la pianificazione, sia la logistica saranno per tutti noi una grande sfida”.
In base alle diverse proprietà delle uve, i vini di Andriano andranno a formare due linee di qualità: a partire dall’annata 2008 si avranno, dunque, una linea classica con 14 vini e una selezione con i monovitigno Gewürztraminer, Sauvignon, Lagrein e Merlot. Per quanto riguarda l’assortimento della Cantina di Terlano, invece, rimarrà tutto invariato rispetto all’ultimo decennio che si è rivelato estremamente positivo. Tutte le operazioni avverranno nel nuovo edificio della Cantina, ampliato di circa 2000 m² la cui conclusione è prevista per i prossimi mesi.
Secondo la valutazione generale dell’enologo è ancora da capire bene come sarà quest’annata. Le piogge cadute in abbondanza hanno determinato una forte crescita e, di conseguenza, grandi cure e un intenso lavoro di sfoltimento. Le giornate di sole splendente e la buona ventilazione nel periodo immediatamente precedente all’inizio della vendemmia hanno influenzato positivamente la maturazione delle uve. Si inizierà dunque con le varietà bianche, quali Sauvignon, Pinot Bianco e Pinot Grigio, per poi continuare con le altre.
Quando tra quattro o cinque settimane per finire anche il tardivo Cabernet, bramoso di sole, sarà raccolto, i vigneti verranno nuovamente invasi dalla quiete, mentre in cantina il lavoro seguirà il proprio corso.

Prima annata per Terlano e Andriano

La collaborazione tra Terlano e Andriano diventa sempre più concreta. Nei vigneti sono stati apportati i dovuti cambiamenti e sono già state stabilite le linee di produzione per la prima annata di Andriano che verrà imbottigliata interamente a Terlano.

A seguito della decisione di dicembre scorso che ha sancito la fusione tra le due cantine e il conseguente trasferimento dell’attività operativa da Andriano a Terlano, un gruppo di lavoro ha iniziato a valutare i primi dettagli dell’operazione e a pianificare il futuro cammino da percorrere insieme. Un primo incontro tra tutti i membri delle cantine si è svolto a fine marzo durante un conviviale sabato pomeriggio. Nel frattempo, si è svolta la fase di preparazione dei vigneti ed è ormai tutto pronto per la prima annata di Andriano che sarà imbottigliata a Terlano.
“Dal prossimo autunno la produzione aumenterà di 5.000 hl, perché si aggiungeranno i vini della Cantina di Andriano: le due marche, Terlano e Andriano, resteranno comunque in commercio separatamente anche in futuro. Fin dall’inizio si concordava sul fatto che la politica di qualità della Cantina di Terlano sarebbe stata adottata anche per i vigneti di Andriano e questo a beneficio di tutti membri”, chiarisce Rudi Kofler, enologo e responsabile tecnico per la viticoltura.
“Dopo aver visitato tutte le tenute, abbiamo preparato una serie di suggerimenti specifici per quanto riguarda la produzione nei singoli vigneti e li abbiamo prontamente trasmessi ai viticoltori. Nei vigneti, naturalmente, si presta molta attenzione al miglior abbinamento varietà/terroir e una grande importanza riveste anche la pianificazione varietale per la produzione delle diverse qualità di vino”. Questi nuovi criteri di qualità sono stati stabiliti nel corso di una serata informativa cui hanno preso parte i vecchi e i nuovi membri. Durante l’incontro sono stati, inoltre, definiti i lavori da eseguire nei vigneti, vale a dire potatura, sfoltimento, riduzione della resa e sono state fornite direttive per la vendemmia.
Il catasto viticolo di Andriano è stato aggiornato con nuovi dati concernenti la superficie netta, le varietà, l’altitudine e i nomi delle aree coltivate, mentre i sistemi di coltivazione e d’irrigazione sono stati adattati. In più alcune aree sono state ripiantate e si è provveduto a risistemare le diverse varietà. “Tutto questo si è reso necessario per poter procedere all’esatta pianificazione della nuova produzione autunnale”, chiarisce l’enologo.

“Siamo convinti della validità di questo modus operandi e delle positive sinergie che risultano dall’unione dal punto di operativo. Siamo curiosi di vedere come sarà lo sviluppo della nuova annata di Andriano” conferma Hansjörg Hafner, presidente in carica della Cantina di Andriano.

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A cura di Rocco Lettieri