Degustazione dei vini dell’Umbria a Lugano

Degustazione dei vini dell’Umbria a Lugano

 

Quattro Consorzi di vino dell’Umbria (Orvieto, Trasimeno, Sagrantino di Montefalco e Torgiano) hanno presentato nei giorni scorsi a Lugano, presso l’Hotel Colorado, otto dei loro vini, due per ogni denominazione.

Il primo territorio interessato è stato quello del Consorzio dell’ORVIETO DOC, un vino storico apprezzato dal clero ma anche da diversi Papi. La cittadina etrusca sorge su una rupe di tufo  che domina la valle del fiume Paglia, affluente di destra del Tevere e che proprio sotto la città riceve da sinistra il fiume Chiani proveniente dalla Valdichiana. Il fascino misterioso del Pozzo di San Patrizio, gli scorci della Rupe, la maestosità del Duomo, la bellezza del Teatro Mancinelli, l’incantevole profilo della città di Orvieto hanno accolto nel Maggio scorso la quarta edizione di BENVENUTO ORVIETO dI VINO.

Un evento dai profondi riflessi culturali e artistici che il Consorzio Tutela Vini di Orvieto ha organizzato, con il patrocino della Regione Umbria e del Comune di Orvieto, per celebrare il profondo legame tra la città, il territorio e il suo vino. Importante l’incontro con il prof. Attilio Scienza che ha ripercorso la storia di questo vino, l’ORVIETO DOC, che ha sempre beneficiato di terreni pregiati per la coltivazione delle viti: Vulcanico, Argilloso, Alluvionale e Sabbioso.

I vitigni principali che concorrono a produrre l’Orvieto sono il Trebbiano toscano, detto anche Procanico, a cui si affianca il Grechetto per un insieme minimo del 60%, nel restante 40% possono essere impiegati altri vitigni bianchi consentiti in Umbria e nelle provincia di Viterbo. La zona di produzione dell’Orvieto DOC è divisa in Orvieto Classico, la zona storica a ridosso della città, e in Orvieto, che si estende a tutto intorno fino a raggiungere Viterbo. La versione secca dell’Orvieto è un vino sapido, ingentilito da fiori gialli, miele, nocciole, e una conturbante rotondità che viene dal suolo ricco di tufo. L’Orvieto semplice è un vino fresco e beverino con colore giallo, sfumato di verde, caratterizzato da note fruttate e trova nei piatti di pesce e nelle erbe aromatiche il proprio abbinamento ideale.  

L’Orvieto Classico Superiore è vino molto più complesso e strutturato, con un sottofondo minerale dovuto alle particolarità dei suoli tufacei. È un vino aristocratico che ricalca la particolarità di questo territorio meraviglioso. Un vino tenace, affilato, che riempie la bocca con una serie di strati minerali che si alternano dando una sensazione di pienezza stupefacente. L’Orvieto passito è prodotto da uve stramature e muffa nobile, attaccate da botrytis, vere perle enologiche. Prodotto in numero limitato è tra le massime espressioni dei vini dell’Umbria. Ha un colore dorato antico e un bouquet avvolgente, con frutta caramellata intrecciata a ricordi di ginestra, fiori immersi nel miele, frutta secca e scorze di agrumi candite. In bocca è dolce e vellutato come un sogno, ma percorso da una vena sapida-acida in grado di mantenere il vino sempre vivace. La sfumatura di erbe medicinali rendono questo vino unico e di una persistenza commovente.

I vini “Opra” – Trasimeno Doc Gamay 2021 (Madrevite) e “Divina Villa” – Trasimeno Doc Gamay 2021 (Duca della Corgna) sono della DOC Trasimeno che comprende per intero l’area di 10 Comuni attorno al Lago Trasimeno, dove la coltivazione della vite ha una lunga storia. La presenza del lago ha dato vita a un terroir che rende l’area del Trasimeno particolarmente vocata alla coltivazione della vite e dell’olivo. Negli ultimi anni l’attenzione è stata rivolta ad un vitigno a bacca rossa introdotto dal XVI secolo, nel periodo di dominazione spagnola: il Gamay che produce un vino di colore rosso rubino luminoso, di media trasparenza e con sfumature granate. Il profumo è intenso e fruttato, dominato da sentori di frutti a bacca rossa; in alcuni casi si riconoscono aromi di cacao.

Hanno fatto seguito nella degustazione due vini del territorio del Sagrantino di Montefalco: il Filium” Spoleto DOC Trebbiano Spoletino 2020 (Valdangius) e “Terra Cupa” Montefalco Sagrantino DOCG 2017 (Romanelli). Qui ogni anno si svolge l’Anteprima che richiama i più importanti giornalisti d’Italia e del Mondo. Il “re” del territorio è il Sagrantino di Montefalco DOCG, vitigno riscoperto e rilanciato con spirito pionieristico da Marco Caprai, con investimenti importanti con ricadute benefiche su tutto il territorio. La DOC arriva nel 1979 e nel 1992 il Sagrantino di Montefalco ottiene la DOCG, che segnerà una svolta nello sviluppo di questo importante e possente vino.

Ultimi due vini in degustazione sono stati quelli della DOCG Torgiano: Rubesco Riserva Vigna Monticchio DOCG 2017 (Lungarotti) e Freccia degli Scacchi Torgiano Rosso Riserva DOP 2016 (Terre Margaritelli).  Solo 4 sono i produttori del Consorzio di Tutela dei Vini di Torgiano. Il capofila fa capo alla famiglia Lungarotti, azienda famosa nel mondo con circa 3 milioni di bottiglie distribuite in tutto il mondo. Le due cantine producono in tutto 29 etichette. Da visitare i due Musei: il MUVIT e il MOO giudicati i più belli al Mondo.