“Press” e “Chefs” a Villa Franciacorta

IL NUOVO FORMAT DI VILLA FRANCIACORTA

 

Un vero e proprio capovolgimento di ruoli nella critica gastronomica, un’idea che modifica il concetto secondo cui il giornalista può permettersi di valutare (e giudicare) la cucina di un ristorante, spesso senza possibilità di replica da parte dei “valutati”. 

In sintesi, questo, il messaggio di Press-Chefs progetto nato da un’idea di Roberta Bianchi, patronne di Villa Franciacorta, la prestigiosa cantina “solo millesimati” di Monticelli Brusati. I ruoli, stavolta si rovesciano: a cucinare, infatti, sono i giornalisti, che diventano “cuochi”; e a giudicare i loro piatti sono chef, ristoratrici e ristoratori. L’empatia diventa la protagonista e gli uni rivestono i ruoli degli altri.

Lo stesso logo incarna la profonda interazione tra Chef e giornalisti, connessi in modo univoco e rappresentato dalle scritte “Press” e “Chefs “che si intrecciano fra loro. La “E” centrale e unica, esprime l’Energia che li accomuna nei diversi ruoli, unendoli in un legame indissolubile. In fondo, gli Chef hanno bisogno di chi parla di loro e della loro arte e la stampa ha il compito di informare e di raccontare storie di uomini e donne.

La prima edizione di quello che si preannuncia essere il primo appuntamento di una lunga serie, si è tenuta nella location professionale di GUSTINCANTO, a Fidenza, regno degli chef Daniele Persegani e Luca Bagnoli. Giornalisti enogastronomici si sono cimentati con ingredienti a sorpresa (indicati last minute), dando vita a una sfida giocosa e divertente: un’occasione per mettersi in gioco, per sdrammatizzare e vivere con ironia un’inversione di ruolo del tutto nuova.

I piatti preparati sono stati sottoposti al giudizio di una giuria interamente composta da chi ha con il cibo un rapporto stretto e quotidiano, che ha fatto della cucina una scelta di vita e professione. Tra gli altri non possiamo non citare Philippe Léveillé, chef e proprietario del ristorante Miramonti l’altro di Concesio, Andrea Marenzi di Èla Osteria in Villa, Luca Bellanca del Meta di Lugano, Cristina Cerbi dell’Osteria di Fornio, e altri. Stellati e non, accomunati da passione ed entusiasmo, oltre che da rigore e tecnica.

I criteri? Coerenza degli ingredienti, cotture appropriate, preparazione  e  presentazione del piatto. Se la competizione gastronomica si è rivelata ricca di colpi di scena e di momenti di confronto tra giuria e partecipanti, alle bollicine di Villa Franciacorta è spettato il compito di restituire un po’ di leggerezza e brio a una giornata davvero memorabile. Un’apposita Commissione, inoltre, ha giudicato il pairing tra i piatti cucinati dai giornalisti/cuochi e i prestigiosi millesimati: Villa Franciacorta Bokè 2019 e Villa Franciacorta Cuvette.

La prima edizione ha avuto come protagonista la pasta al pomodoro, un piatto semplice che, proprio per questo, può mettere in risalto l’originalità, l’estro e la capacità di chi la cucina. La vittoria è andata alla squadra composta dai giornalisti Alberto Lupini e Marco Lupi con la proposta chiamata “in Villa aspettando la primavera”: una pasta con un pizzico di peperoncino, peperoni tagliati a cubettini, pomodorini rossi e pomodorini gialli confit, questi ultimi cucinati in padella con zucchero e sale come da ricetta canonica. Il tutto abbinato a Cuvette.

Villa Franciacorta non è nuova a queste provocazioni: nel 2001 aveva dato vita a Sparkling Menu, concorso nato con il chiaro intento di diffondere la cultura del Franciacorta a tutto pasto in un periodo in cui la bollicina era totalmente relegata al brindisi di inizio o di fine pasto. Etichetta identitaria di quel progetto è stata – in tutte le edizioni – Cuvette Franciacorta Brut Millesimato, il Cru della maison, ideato dal fondatore Alessandro Bianchi per il matrimonio della figlia Roberta, ora alla guida dell’azienda con il marito Paolo Pizziol. 

 

Cuvette è l’espressione del vino gastronomico per eccellenza, in grado di unire una struttura generosa a una vivace freschezza e intrigante complessità. Press-Chefs rappresenta un nuovo tassello nel mosaico di iniziative e progetti portati avanti da Villa Franciacorta, accomunati dal desiderio di creare cultura anche passando attraverso esperienze inusuali e giocose che avvicinino i più al mondo del cibo e del vino in modo che spesso può apparire provocatorio, ma che poi si rivela essere antesignano di future tendenze.

 

A cura di Roberta Riva

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