VINI & PIU’ – incontro con la CACHACA del Brasile

VINI & PIU’

di Andrea Pesce e Ivana Cimetti a Cantù

Breve storia dal loro sito: www.viniepiu.it

Ogni settimana cerchiamo nuove realtà, nuove emozioni, perché questo mondo ci diverte sempre più… Tutti i vini proposti sono stati selezionati tramite un’attenta e minuziosa ricerca. Le pratiche naturali, la bassa quantità o la totale assenza di solfiti aggiunti e l’autenticità di questi vini sono i tratti distintivi di questa selezione. La maggior parte dei vignaioli ai quali ci affidiamo, per produrre prodotti genuini, non utilizzano nessun tipo di sostanze chimiche né in vigna né in cantina, cercando di lavorare nel pieno rispetto della loro terra e del prodotto che lavorano. Affidandosi completamente alla natura e alla loro esperienza, il raccolto di anno in anno potrà variare. Quello che vi proponiamo è l’alternativa: Un vino naturale, un vino sano, un vino VIVO.

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Giovedì 7 Marzo 2024

L’invito: Un interessante ritorno di Marco Graziano – Le vie del Rum (www.leviedelrum.com) – cell: 339 41 68 600 – email: info@leviedelrum.it per una serata dedicata alla scoperta del distillato nazionale brasiliano, la chacaça.

In degustazione 6 prodotti, 2 bianchi e 4 invecchiati,

oltre ad un drink di benvenuto miscelato direttamente da Marco:

 

Princesa Isabel chacaça de Alambique Ratà                     (42°C)    

Chacaça Soledade Pau Brasil 1977                                      (40°C)

Princesa Isabel chacaça de Alambique Amburana          (45°C)

Chacaça Soledade 5 Madeiras 5 essences                          (40°C)

Princesa Isabel chacaça Jequitiba Rosa                             (45°C)

Chacaça Soledade pura                                                          (42°C)

Una degustazione condotta da Marco in modo esemplare che ci ha aperto gli occhi e il palato su un prodotto brasiliano (il terzo più consumato al mondo) e che pochi di noi presenti conoscevamo. Una serata da riprogrammare al più presto per poter conoscere tutte le altre sfumature di un prodotto nato povero ed ora ricercatissimo al pari dei Rum e degli altri distillati delle piccole isole delle Antille, Martinica, Barbados, Giamaica, Guiana, ecc. La Cachaça (si legge cascias) è il rum brasiliano che rum non è, di fatto i procedimenti e gli strumenti per la sua realizzazione assomigliano più al Clairin di Haiti che al rum come lo conosciamo oggi. La cachaça è l’acquavite più comune in Brasile e viene ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero. Nella preparazione della cachaça si utilizza infatti solamente il succo della canna allo stato grezzo che, opportunamente bollito, fermentato e distillato, produce così l’acquavite finale.

 

Un pò di storia

La storia di questo distillato è molto antica; si potrebbe arrivare a dire che la storia della cachaça è la storia stessa del Brasile. Tutto iniziò con schiavi delle piantagioni brasiliane che la bevevano in ragione delle sue proprietà tonificanti e per tentare di evadere dalla tristezza della condizione di sopraffazione e duro lavoro che erano costretti a subire. Le origini di questa bevanda sono molto umili, ma possiamo con certezza affermare che è riuscita a riscattarsi e rendersi molto più raffinata e desiderabile agli occhi dei consumatori moderni. Non a caso ne sono nate anche la versione premium ed extra premium (praticamente più o meno invecchiate o barricate). Nella versione premium l’invecchiamento è di uno / tre anni, mentre nell’extra premium si parte dai 3 anni in poi.

Nel corso degli anni al Chachaça sono stati attribuiti tantissimi nomi diversi. Infatti è conosciuto anche come: acqua ardente (aguardiente de cana), bafo-de-tigre (respiro di tigre), lamparina, calma-nervo e apri-cuore. Tutti nomi che richiamano le caratteristiche che le sono state attribuite negli anni. Il nome con cui adesso è famosa in tutto il mondo deriva proprio dal  portoghese cagassa, termine che indica la schiuma che si forma durante la spremitura della canna da zucchero. Ad oggi in Brasile vengono prodotti qualcosa come 1,2 miliardi di litri di cachaça all’anno, per la stragrande maggioranza destinati al consumo interno. Il distillato, il terzo più bevuto al mondo, si trova al secondo posto del podio nella classifica del consumo del Brasile, dietro solo alla birra.

Per capirne l’importanza, potremmo dire che la Cachaça sta al Brasile come il Whisky sta alla Scozia. Se pensate alle dimensioni del Paese sud americano, potete dunque immaginare i volumi di produzione di questa acquavite, le cui etichette in commercio sono migliaia. Chiamata in patria con tanti altri nomi, la Cachaça è esportata in quantità modeste anche al di fuori dei confini nazionali, dove è nota quasi esclusivamente per essere la base del cocktail brasiliano più famoso: la Caipirinha.

 

Caratteristiche della Cachaca

All’aspetto la cachaça può essere chiara, o meglio trasparente, oppure andare sul giallognolo. La tipica colorazione giallognola appare quando il distillato viene fatto invecchiare in botti di quercia bianca o altri legni. In questo caso si parla di cachaça cavelha o black. L’odore e il sapore della cachaça sono molto intensi. Si caratterizza infatti per decise noti eteree. Può essere gustata in purezza ma, se non si è veri intenditori, è meglio consumarla in cocktail o con le batidas, frullati alcolici di fresca frutta esotica (mango, papaya). Tra le marche più conosciute di cachaça c’è la “Pirassununga 51”, che è la più venduta in Brasile, la Pitù esportata anche all’estero e caratterizzata dall’etichetta nera con un’aragosta rossa sopra raffigurata. La cachaça può essere bevuta sia pura che usata come ingrediente per molti cocktail. Particolarmente adatta a realizzare i cocktail a base di frutta tropicale.

 

 

 

VINI & PIU’ di Andrea Pesce e Ivana Cimetti

via G. da Cermenate, 29  

22063 Cantù – Como      

Tel. 031  24.99.209      

info@viniepiu.it 

viniepiucantu@gmail.com

cell. +39 347 05 49 129

 

 

                                                                          a cura di Rocco Lettieri