Grandi Marchi a Tokyo, Seoul e Shanghai

SUCCESSO PER LE GRANDI FIRME DEL VINO ITALIANO IN ASIA

Ancora una conferma per le aziende dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi a Tokyo, Seoul e Shanghai a fine novembre, dove tra work-shop, tasting e seminari il vino di qualità ha potuto mostrarsi nella sua forma migliore.

Sono oltre 3.000 i professionisti tra buyers, sommelier, opinion leader, opinon makers e pubblico intervenuti alle degustazioni e agli eventi organizzati dal gruppo Grandi Marchi a fine novembre in Asia.
Questo l’incoraggiante risultato che ha potuto avere come protagonisti le 18 Grandi Famiglie del Vino al completo: da Alois Lageder, Gaja, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Masi, Jermann, Antinori, Biondi Santi, Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Tenuta San Guido, Umani Ronchi, Lungarotti, Mastroberardino, Rivera, Donnafugata e Tasca d’Almerita.

Il primo appuntamento si è svolto a Tokyo il 20 novembre nel prestigioso hotel Park Hyatt dove sono stati proclamati i vincitori del concorso che ha decretato come miglior carta dei vini quella del ristorante Il Canoviano e del ristorante hotel Il Teatro del Four Season. Il premio alla stampa è stato attribuito alla rivista Gustogourmet, mentre il premio al miglior sommelier è stato assegnato a Seiichi Fuchimoto del ristorante Il Canoviano.

Nel pomeriggio le gremite sale del Park Hyatt hanno visto lo svolgimento dell’interessante conferenza “Tradizione e innovazione: i fattori di successo del vino italiano nel mondo” a cui hanno partecipato operatori del settore e stampa . Alla cena di gala il vicepresidente Michele Chiarlo ha illustrato a tutti i presenti gli scopi e gli obiettivi dell’Istituto ponendo l’accento sul grande interesse che suscita in questo momento il vino italiano di qualità presso gli operatori internazionali.

“Il Giappone rappresenta per il vino italiano un mercato in crescita – afferma il vicepresidente – l’export, dopo un periodo di declino, registra una crescita che nel 2006 ha raggiunto i 94,6 milioni di euro, grazie anche alla presenza di numerosi ristoranti con cucina europea.”

Dopo il Giappone è stata la volta della Corea dove a Seoul il 22 novembre oltre 500 persone tra pubblico, stampa e operatori, soprattutto giovani e donne, hanno accolto con entusiasmo i produttori. Al pranzo tenutosi all’Hotel Park Hyatt l’ambasciatore Massimo Andrea Leggeri ha espresso il piacere di ospitare le 18 famiglie del vino sottolineando le grandi possibilità di affermazione della cultura del cibo e del vino “Made in Italy” in Asia.

Ultima tappa del tour è stata la Cina dove a Shanghai nel suggestivo Mimosa Restaurant at Pier One i produttori hanno incontrato autorità ed esperti del settore per far conoscere l’elevata qualità dei loro vini fatti di storia e tradizione”.

Secondo i produttori dell’Istituto le proiezioni future indicano che la Cina diventerà il primo mercato di consumo del mondo. Cultura del prodotto, cucina e gusto sono gli ingredienti che catturano l’attenzione degli operatori cinesi e questa tappa rappresenta un importante confronto culturale.

Durante il tour asiatico l’Istituto del Vino Italiano di Qualità ha partecipato con successo al Vinitaly Japan e al Vinitaly China per educare gli operatori asiatici verso l’appeal del vino italiano il cui mercato in crescita, anche nel futuro, può offrire notevoli sviluppi e opportunità.

Info: www.istitutograndimarchi.it

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