A VITTORIO MORETTI IL “PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY 2007”

Il riconoscimento attribuito quest’oggi all’imprenditore bresciano, presidente del Gruppo Terra Moretti e creatore, secondo la Giuria, di “un modello vitienologico di successo”.

Al Vinitaly 2007 Vittorio Moretti presenta la sua quarta cantina dopo Bellavista, Contadi Castaldi e Petra: è la Tenuta La Badiola, 500 ettari vitati in Maremma. Al suo debutto il vino bianco della tenuta, “Acquadoro”, la cui veste grafica è stata curata da Oliviero Toscani, vince il “Premio Etichetta d’oro”.

A Vittorio Moretti, fondatore di Bellavista e presidente del Gruppo Terra Moretti, verrà consegnato questa sera, mercoledì 28 marzo, il “Premio internazionale Vinitaly 2007”, massimo riconoscimento al merito imprenditoriale nel settore vitienologico, attribuito nelle passate edizioni a produttori di fama internazionale come Remi Krug e al marchese Lodovico Antinori.

La motivazione del premio sta nella capacità di Vittorio Moretti di essere “inventore, seconda la Giuria, “di un modello di eccellenza vitivinicola”, che ha nel forte legame con il territorio e con i valori più autentici che esso esprime i suoi punti di forza. “Un “self made man” – continua la movitazione – che rappresenta al meglio la creatività progettuale e la forza dell’imprenditoria italiana, capace di fondere stile, ricerca dell’eccellenza e difesa della tradizione”.

La passione per la qualità e l’attenzione al territorio, anche attraverso la realizzazione di strutture turistiche di prestigio, è infatti la strategia che da sempre guida il modello vitienologico di Terra Moretti nel suo trentennale sviluppo. Dopo Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta, affiancate dal Relais & Chateaux L’Albereta, nasce in Toscana una quarta cantina, la tenuta La Badiola, che debutta quest’anno al Vinitaly con i primi 4 vini, firmati nel packaging e nella veste grafica dal fotografo Oliviero Toscani (Premio Etichetta d’oro Vinitaly al vino Acquadoro). Con lui Vittorio Moretti sta progettando un’azione di sensibilizzazione al paesaggio che prenderà vita a Petra, la cantina d’autore che Vittorio Moretti ha costruito in Val di Cornia su progetto di Mario Botta e per la quale ha chiamato dal Bordeaux Pascal Chatonnet, uno dei più rinomati consulenti, che dal 2004 guida l’azienda nella sua crescita. Chatonnet ha portato a Petra la sua esperienza internazionale (fra le numerose consulenze, vanta quella con la mitica spagnola cantina Vega Sicilia) e insieme a Francesca Moretti, giovane enologa secondogenita di Vittorio Moretti, sta creando un team di vigna e di cantina fortemente appassionato e motivato. I vini rossi di Petra si distinguono oggi per la coerenza con il territorio e per l’indagine minuziosa dei terroir. Una lezione francese ed internazionale che insegna a scoprire nella vigna e nel suo microclima l’autentico carattere di un vino destinato a farsi riconoscere.

L’attaccamento al territorio e la convinzione che esso sia una risorsa di sviluppo ineguagliabile è un tratto che da sempre caratterizza i progetti di Vittorio Moretti, classe ’41 e oggi impegnato nel passaggio generazionale, della famiglia e del management. Il gruppo Terra Moretti è una realtà complessa che conta tra le altre una divisione specializzata nella costruzione di cantine. ” Ne abbiamo costruite più di 120 in tutta Italia – dichiara Vittorio Moretti – e questo è un segno importante del ruolo che il vino prima di tutto, e l’architettura insieme e dopo di esso, svolgeranno nel futuro di questo paese”. Ma la varietà dei settori nei quali si è impegnato Vittorio Moretti presenta un comune denominatore: la qualità, senza alcun compromesso, e l’innovazione nei progetti di qualità confidando nel valore unico dell’uomo e dei suoi sogni.

Così è stato per Bellavista che Vittorio Moretti ha portato al massimo del successo grazie alle capacità dell’enologo Mattia Vezzola che quest’anno dichiara chiusa la produzione di “Franciacorta rosso” mettendo in commercio una bottiglia che riporta in etichetta la scritta “2004, ultima vendemmia”. Un messaggio forte per ribadire la convinzione che la vocazione del territorio, nel caso della Franciacorta per le bollicine ed i vini bianchi, non concede alternative e richiede una fede unica. Così è stato anche per Contadi Castaldi che ha trovato in Mario Falcetti un vero ricercatore, capace di indagare così ostinatamente il territorio e la sua vocazione da aver creato un fenomeno del gusto denominato Satèn. Al Vinitaly verrà presentata la seconda annata della selezione Soul Satèn, l’anima del Satèn e della Franciacorta, che ha già trovato nel mercato dei giovani il canale di vendita ideale.

In territorio toscano, accanto a Petra, la tenuta La Badiola si affaccia sul mercato proprio a partire da questo Vinitaly. Il progetto della tenuta è grandioso e anche qui la scelta di Moretti è caduta sulla Francia: la cucina di Alain Ducasse e il suo modello di ospitalità si celebrano nel resort L’Andana accanto al quale, nella vecchia tabaccaia, è sorta la cantina che oggi il Vinitaly premia per la migliore etichetta nella categoria vini bianchi. I primi vini messi in commercio a partire dal Vinitaly sono: Acquagiusta bianco Igt Maremma toscana 2006, Acquagiusta rosato Igt Maremma toscana 2005, Acquagiusta rosso Igt Maremma toscana 2005, Acquadoro bianco Igt Maremma toscana 2006. Il riferimento all’acqua in questi vini potrebbe sembrare una provocazione, ma non lo è: la fonte dell’Acquagiusta è quella che scorre sotto i vigneti della tenuta ed il suo nome indicava già nell’800 una porzione di territorio reso fertile da un’ac qua particolarmente pura.

Passando ai dati economici, il 2006 si è chiuso con un’ottima performance per tutte le cantine. Il gruppo “vino” di Vittorio Moretti fattura nel suo complesso circa 20 milioni di euro con una performance di crescita del 17%. “Le prospettive di crescita di tutte le nostre cantine sono ottime” – commenta Vittorio Moretti – ” e molti segnali ci inducono ad essere ottimisti circa la possibilità di realizzare anche nel 2007 una crescita anche più forte di quella del 2006. Segnali importanti stanno arrivando anche dal mercato USA e dal Giappone dove in un recente viaggio ho riscontrato con grande piacere che il consumatore di vino apprezza sempre più, ed è disposto a pagare di più, vini eccellenti, unici, prodotti in territori di pregio. Un savoir faire nel quale l’Italia primeggia e che ci vede proprio per questo al fianco di Altagamma nelle iniziative promozionali che portano i nostri valori nel mondo. Le nostre strategie di gr uppo nel frattempo proseguono nella direzione che abbiamo scelto anni fa: crescere nella qualità delle vendite, nella conoscenza del cliente e nella redditività al fine di investire nella promozione, nella comunicazione dei nostri valori, ma soprattutto nella capacità produttiva laddove il territorio ce lo permette”.

Alla base di tutto questo un’organizzazione sempre più mirata a creare valore attraverso un perfetto lavoro di squadra che fa crescere i giovani con profili all’altezza del compito. Anche in questo caso Vittorio Moretti ha scelto il meglio, appoggiandosi nella riorganizzazione del proprio gruppo ad Alfredo Ambrosetti. “Nella vigna come in fabbrica” – spiega Vittorio Moretti, parlando del suo modello organizzativo – “creare team appassionati e mettere a disposizione tutte le risorse per crescere è il fondamento di ogni successo. Così anche per le nostre cantine, dove stiamo costruendo team di vigna e team enologici nei quali avvenga il solo miracolo in grado di creare un futuro per le aziende: il trasferimento di conoscenza e di esperienze ai giovani ed il loro coinvolgimento nelle decisioni per garantire opportunità di crescita e responsabilità.”

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