ANTEPRIMA DEL CHIANTI CLASSICO

Alla Stazione Leopolda, sempre con tanto fascino, con un breve intervento di Marco Pallanti, presidente del Consorzio vino Chianti Classico, si è aperta la tradizionale “due giorni” dedicata al Gallo Nero. In questo evento sono state presentate, oltre alle anteprime di una vendemmia 2009 dalle grandi promesse, le ultime annate da poco immesse sul mercato: i vini di ben 140 aziende, per un totale di 350 etichette e 60 anteprime da botte della vendemmia 2009. Tante le novità. Tra queste va di certo menzionato quello che viene già definito il “divorzio alla chiantigiana”, un provvedimento legislativo che il territorio del Chianti Classico aspettava da molto tempo: nei vigneti collocati nel territorio del Gallo Nero non sarà più possibile produrre Chianti bensì solo Chianti Classico. “Dopo 78 anni si è riusciti a trovare una soluzione che effettivamente separa il Chianti Classico dal Chianti – ha spiegato Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio vino Chianti classico – rompendo definitivamente un cordone ombelicale tra due vini distinti senza battaglie legali o soluzioni non unanimemente condivise, ma con la consapevolezza reciproca delle proprie differenze e delle proprie originalità. Un fatto che può essere definito decisamente come storico”.
Come da tradizione il primo giorno è stato dedicato esclusivamente alla stampa nazionale e internazionale, mentre il secondo giorno hanno potuto partecipare anche gli operatori del settore. Dal mercato si sono avuti segnali di ottimismo per il 2010 dopo un 2009 davvero difficile. I mercati si sono assestati e il fenomeno della ricostituzione delle scorte ha interessato in misura rilevante tutte le maggiori piazze internazionali. Crescono così le esportazioni di Chianti Classico in Germania e Canada. Un trend che fa ben sperare per il 2010 e che indica, se pure con segnali in qualche caso ancora contraddittori, che il peggio potrebbe davvero essere passato.

La degustazione

Una panoramica dell’Anteprima del Chianti. Raccontiamo le impressioni avute dalla degustazione dei vini delle annate 2008 e delle riserve 2007. In effetti, la sorpresa nei Chianti Classico 2008, è stata quella di aver finalmente visto vini più rigorosi, più precisi, più rimarchevoli del territorio. Si riusciva quasi a percepirne il “Sangiovese” nella sua unicità, con il suo clima, con le sue altitudini, con il suo terroir. Quasi una rinascita di quel vino che stava perdendo la sua fisionomia. Sono ritornati i bei colori rossi rubino, i bei profumi di frutta fresca, fragranti, eleganti e di bella pulizia; in bocca si avvertiva un giusto equilibrio tra acidità e tannicità, con potenze contenute anche nell’alcol, con misurate retro olfazioni e buone persistenze, a volte anche minerali. Difficile un’elencazione ma di certo alcuni vini mi hanno impressionato più di altri e quindi metto in primis le seguenti case: Casa Emma, Castello Vicchiomaggio, Vigna Grospoli di Castello delle Stinche, Felsina, I Sodi, Isole & Olena, Granchiaia di Le Macìe, Lornano, Monsanto, Rocca di Montegrossi, Villa Cafaggio, Villa Montepaldi.
Discorso più difficile per le Riserve Chianti Classico 2007, dove l’uva non avendo raggiunto la giusta maturazione, ha presentato in bottiglia vini spigolosi, disarmonici, a volte amari e con tanta linfa verde sia ai sentori che in bocca. Vini che potranno (forse) migliorare con una lunga permanenza in bottiglia. I potenziali ci sono per poterli dimenticare in cantina. Poche le eccellenze da potersi suggerire: Brancaia, Aria di Casa al Vento, Casa Sola, Castello di Fonterutoli, Castello di Volpaia, Fattoria Le Fonti, Fattoria San Pancrazio, Fontodi, La Porta di Vertine (davvero grande, con la consulenza di Giulio Gambelli), Monsanto, Vigneto Belvedere di Querceto di Castellina, Arceno di Tenuta d’Arceno, Villa a Sesta e Villa Calcinaia.

Consorzio Vino Chianti Classico
San Casciano in Val di Pesa (Firenze)
Tel: 055. 82285
marketing@chianticlassico.com
www.chianticlassico.com

A cura di Rocco Lettieri