Varnelli rilancia “Ripartiamo dalla Comunità”


RIPARTIAMO DALLA COMUNITÀ

La Distilleria Varnelli, dopo il terremoto,

impegnata nel rilancio dell’AREA VARNELLI a Maddalena di Muccia

 

Un segno tangibile della prossimità e dell’attenzione riservata in 150 anni di presenza sul territorio alla propria Comunità di riferimento; un gesto nel segno di quella cultura d’impresa che ha avuto, nella visione di Girolamo Varnelli e nella famiglia che guida l’azienda, etica della responsabilità, vicinanza, attenzione alle risorse tangibili e intangibili, sviluppo sostenibile per le persone e l’ambiente. Con questo spirito, a quasi sei mesi dal sisma che alle 21.18 del 26 ottobre 2016 ha segnato l’entroterra maceratese a ridosso dei Monti Sibillini, e dentro un percorso progettuale avviato già nei primi giorni dopo l’evento, rinasce l’area dello storico “Bar Pizzeria Varnelli” in località Maddalena di Muccia, lungo la SS77 in prossimità del bivio con la Valnerina. Rinasce e diventa Area Varnelli “Ripartiamo dalla Comunità”. Un nome che si fa messaggio, rimando iconico ad una lunga storia di viaggi e transiti tra Marche e Umbria, un luogo mitico che ha rappresentato per generazioni di viaggiatori l’approdo sicuro, il punto di ristoro, l’ospitalità di qualità. Quel luogo che si rigenera è un impegno per la Comunità locale e per chi è in viaggio e chiede accoglienza; è una piazza che intende ridare vita ad attività, relazioni, socialità. Il progetto, fortemente voluto dalla famiglia Varnelli, prosegue quel dialogo serrato con le istituzioni locali che ha trovato una prima espressione concreta e immediata nella riattivazione del mercato del lunedì, una tradizione da sempre viva a Muccia, che prima degli eventi sismici si è sempre svolto nella piazza del centro storico.



Per volontà della famiglia, già dal 21 novembre u.s., la Comunità locale ha potuto disporre dell’ampio piazzale di quello che negli anni ‘50 fu la prima pizzeria della provincia di Macerata: un importante segnale di tenuta del territorio anche nei giorni più critici, quando si avvertiva l’improvviso venir meno sia del mercato degli ambulanti in tutti i paesi dell’area, sia delle attività commerciali stabili dei negozi. Dal mercato, simbolo evocativo del senso di comunità e di attività svolte in piazza, l’idea di attribuire all’area un nome dedicato alla rinascita da realizzare “insieme”.

Il progetto punta a far sì che l’Area Varnelli “Ripartiamo dalla Comunità” possa essere sia un’opportunità per l’economia del territorio, sia un luogo di aggregazione, in cui rinnovare identità, energie e coesione sociale. Il progetto dell’area di Maddalena, da realizzarsi in sinergia con il Comune di Muccia, può contare su un edificio che ha subito solo lievi danni e di cui la Distilleria Varnelli curerà il totale recupero, per renderlo sicuro e fruibile dalla Comunità negli anni che la ricostruzione dei borghi richiederà.  L’iniziativa rientra tra gli impegni per i 150 anni che la Distilleria Varnelli celebrerà nel 2018.

 



La storia della Varnelli


Fondata nel 1868 da Girolamo Varnelli, la Distilleria Varnelli è oggi una società per azioni controllata e gestita dalla quarta generazione d’impresa familiare costituita da quattro donne. Il fondatore Girolamo Varnelli risiedeva nel cuore dei Monti Sibillini, ora Parco Nazionale, e dallo studio delle piante officinali di quella terra trasse l’idea per numerose ricette di distillati ed amari tra i quali primeggiò l’Amaro Sibilla molto utilizzato a quei tempi anche come antimalarico ed antifebbrile per l’alto contenuto di Genziana e China Calyssaia. Ma la grande invenzione (di famiglia ) si deve a suo figlio Antonio Varnelli che , interpretando e raffinando la diffusa ricetta marchigiana del mistrà, creò il “Varnelli” : forte, elegante ed inimitabile bevanda al gusto di anice che divenne ben presto il fiore all’occhiello della Distilleria Varnelli tanto da portare il nome della famiglia. Sul “Varnelli”, pregevole ed originale prodotto, fondò tutta la sua attività e capacità imprenditoriale il secondo Girolamo Varnelli che, avendone compreso il valore e l’unicità, lo impose come leader nel settore delle bevande anisate e come “sovrano correttivo del caffè”. Oggi la Distilleria Varnelli Spa è condotta dalla quarta generazione della famiglia : quattro donne Varnelli a cui si deve, tra l’altro, la riscoperta e la diffusione dell’amaro di erbe Tonico-Digestivo. Mantenendo immutate in quasi due secoli di attività le tecniche di produzione e la scrupolosa professionalità artigianale ed erboristica, la Famiglia Varnelli ha così condotto e potenziato un’azienda degna di stima e di apprezzamento perché, nella più scrupolosa tradizione, ha saputo cogliere di volta in volta le indicazioni dei tempi cambiano aggiornandosi e proponendosi sempre vivace ed attenta alle esigenze del mercato senza mai alterare la qualità e il valore intrinseco dei prodotti. Tutto ciò le ha assicurato e continua a conservarle il riconoscimento, la preferenza e la grande fedeltà dei consumatori più esigenti e raffinati. Importanza e fama che si fondano sulle eccezionali proprietà farmacologiche e aromatiche dell’anice il cui principio attivo è l’anetolo. L’anetolo è una sostanza che, se assunta in piccole dosi, ha azione eupeptica, diuretica, digestiva, eccitante della secrezione ghiandolare, antimicrobica, antifungina, antifermentativa. In dosi più elevate può risultare lievemente eccitante del sistema nervoso centrale. Esso è in grado di stimolare la produzione di leucociti e per questo svolgerebbe un’azione anti immuno depressiva. Una memoria interessante è quella della costituzione in Francia, nel 1263, dell’Ordre des anysetiers du Roy che testimonia l’importanza assunta dalle bevande anisate non solo in campo terapeutico ma anche nel costume e nella cultura dei popoli mediterranei. 




Segnalazioni storiche consolidate indicano che l’uso dell’anice come aromatizzante ha origini antichissime e da sempre l’anice ha avuto una grande importanza economica tanto da avvicinarlo ad altre specie commerciali usate nell’alimentazione quali i cereali, la vite, gli ortaggi, la frutta, l’olivo. La larga diffusione e la rilevante importanza economica dell’anice erano certamente fondate sul grande consumo che se ne faceva come aromatizzante dei cibi, del vino e delle bevande. I Romani già in epoca precristiana bevevano acqua, vino e anice e perfezionarono il “vinum hippocraticum” aggiungendovi dell’anice. L’anice inoltre era uno dei 36 ingredienti del “mithridatium”, bevanda medicamentosa formulata da Crateva, medico di Mithridate. Consumo di anice negli alimenti dell’antica Roma è testimoniato da scoperte fatte nei collettori del Colosseo e di alcune ville. Anche in Iran, mille anni prima di Cristo si può ipotizzare l’uso di anice e uso di anice è stato riscontrato in epoca altomedioevale in Inghilterra e Germania. I ritrovamenti che testimoniano il largo impiego alimentare dell’anice offrono sicuramente lo spunto per ipotizzare un suo utilizzo anche nelle bevande, cosa che giustificherebbe la larga diffusione, in periodi successivi, degli enoliti anisati. Sull’anice, dai tempi antichi ai giorni nostri molti autori si sono espressi: storici, ricercatori, narratori, poeti e anche autori di canzoni fornendoci innumerevoli e importanti indicazioni. Tra i più moderni è opportuno citare il Visconti Venosta con il suo “Prode Anselmo”, Gabriele D’Annunzio che definisce l’anice “fortigno”, il Pascarella, il Panzini, il Moretti, il Pasolini, il Volponi ed infine Grazia Deledda e il Govoni. Il ripetuto interesse di tanti e illustri autori di tutti i tempi verso l’anice e gli enoliti anisati testimonia la grande importanza sia delle specie vegetali sia degli enoliti anisati che ne derivano.

 


Distilleria Varnelli SpA

Via Girolamo Varnelli, 10 – 62034 Muccia (Mc)

Tel. + 39 0737 647000

varnelli@varnelli.it

www.varnelli.it

 

Servizio a cura di Rocco Lettieri

Foto riprese dal volume: Varnelli anice da gustare – Il Gusto Gribaudo (Terzo d’Acqui – Alessandria)