OLTREPO’ PAVESE: un territorio, un vitigno, due eccellenze

Oltrepò  Pavese – Terra di Pinot Nero:

un territorio, un vitigno, due eccellenze

 Seconda edizione

 

Il 26 settembre scorso nell’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (PV) si è tenuto il secondo evento dedicato a stampa e operatori sulle migliori espressioni di questo grande vitigno. Un’edizione da record, che ha visto coinvolte 34 aziende (70% in più dello scorso anno).

Un territorio unico, raccontato da due vini figli dello stesso vitigno, il Pinot Nero, ormai sempre più il simbolo enologico dell’Oltrepò Pavese. 34 aziende virtuose che credono nella valorizzazione di questo vitigno e delle sue due sfaccettature, di cui hanno presentato le versioni migliori a un parterre di giornalisti nazionali e internazionali, ristoratori, enotecari, agenti e sommelier.

Carlo Veronese, Direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, ha aperto i lavori: “L’attenzione al Pinot Nero sta diventando sempre maggiore e questa edizione è stata per noi un’altra grande ventata di ottimismo. Nel 2021 i produttori erano 20, quest’anno siamo solo alla seconda edizione e il numero è aumentato di oltre il 70%, con 34 aziende coinvolte. Questo evento sta diventando un appuntamento riconosciuto a livello nazionale per le eccellenze che si possono incontrare, in un momento in cui la DOCG Oltrepò Pavese Metodo Classico è in forte crescita: con un 23% in più dell’anno precedente”.

Gilda Fugazza, Presidente del Consorzio ha aggiunto: “La forza del gioco di squadra dimostrato dai produttori durante questo appuntamento sta dando i suoi frutti e ha reso Oltrepò – Terra di Pinot Nero una vetrina di grande valore. Il nostro territorio, il terzo al mondo per produzione di questo vitigno dopo lo Champagne e la Borgogna, è un’area unica che stiamo valorizzando come si deve e far conoscere sempre di piĂš per le sue peculiaritĂ : dal terroir, alla mano dei nostri instancabili viticoltori”.

Francesca Seralvo, terza generazione di Tenuta Mazzolino così si è espresso: “L’evento è nato dopo che per anni noi produttori ci siamo incontrati per confrontarci con l’obiettivo di migliorare, senza una vera collaborazione. Ora abbiamo sentito la necessità di “presentarci” tutti insieme. Oggi siamo felici di essere stati affiancati da un ente in grado di promuovere a 360° il territorio come il Consorzio Tutela Vini Oltrepò, con cui lavorare in sinergia per diventare un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale”.

Accanto al walk around tasting, una selezione di etichette è stata presentata nel corso di due Masterclass tematiche condotte dagli esperti Filippo Bartolotta e Chiara Giovoni, rispettivamente dedicate al Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC vinificato in rosso e all’Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico Pinot Nero.

Filippo Bartolotta che non ha bisogno di presentazioni, grande conoscitore del territorio e dei vini dell’Oltrepò ha commentato: “Ad un anno dalla nascita del progetto Oltrepò –  Terra di Pinot Nero c’è stato quasi il raddoppio delle aziende e il numero dei giornalisti e dei partecipanti alle masterclass è passato da 25 a 50. Sono segnali importanti di una presa di consapevolezza da parte di tutto il territorio che comincia a credere nel suo vitigno piĂš importante: il Pinot Nero. Dagli assaggi emergono vini sempre piĂš precisi con un’identitĂ  territoriale chiara che mostra vini dal frutto deciso e dai tratti sapidissimi al palato. C’è ancora tanto da fare per restituire a questo territorio straordinario l’attenzione che merita, ma sono convinto che la strada intrapresa sia quella giusta.”

Se il panorama dei vini fermi in Oltrepò Pavese è variegato e frammentato, per quanto riguarda la produzione spumantistica il Metodo Classico trova un punto di congiunzione territoriale importante nell’uva principe del territorio, il Pinot Nero. Nelle due tipologie Blanc de Noir e Cruasè si manifestano le differenti interpretazioni stilistiche dei produttori, che declinano attraverso le scelte di cantina e gli affinamenti la loro impronta personale, pur avendo come filo conduttore la voce territoriale di un’uva in grado di fornire ampie possibilitĂ  espressive” ha aggiunto Chiara Giovoni.

L’iniziativa fa parte di un ciclo di eventi, dedicato ad operatori e stampa di settore, iniziato nel 2021. La prima manifestazione che ha dato il via al progetto “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze” si è svolta a settembre 2021 sempre presso l’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio. Successivamente, a dicembre 2021, si è tenuto a Milano il primo “Talk ‘n’ Toast – Conversazioni sul Pinot Nero”. Il successo del format ha spinto il Consorzio e le aziende a ripetere l’esperienza anche nel centro Italia, con un appuntamento a Roma nel maggio del 2022.

Le cantine partecipanti sono state: Alessio Brandolini, Azienda Agricola Bio Quaquarini Francesco, Azienda Agricola Cà del Gè, Azienda Agricola Torti L’Eleganza del Vino, Azienda Agricola Pietro Torti, Azienda Riccagioia, Ballabio, Berté & Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà di Frara, Calatroni Vini, Cantina Scuropasso, Cantine Cavallotti, Castello di Cigognola, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, Giulio Fiamberti, La Genisia, La Piotta, La Travaglina Azienda Agricola, Le Fiole, Manuelina, Marchese Adorno, Monsupello, Montelio, Oltrenero, Prime Alture Winery & Resort, Rossetti & Scrivani, Tenuta Mazzolino, Tenuta Travaglino.

*****

LA STORIA dell’Oltrepò  a cura di Luciana Rota

Chi abbia importato la vite nell’Oltrepò è incerto: alcuni pensano che dall’Armenia, dalla Georgia e dalla Mesopotamia irrequiete popolazioni ariane, per via di mare e di fiume, abbiano qui trovato insediamento stabile. La più chiara testimonianza sulla presenza della vite in Oltrepò risale (fonte Bollettino del Comizio Agrario Vogherese) al 1876, quando si attesta il ritrovamento di una caràsa fossile, vale a dire di un tronco di vite fossilizzato, lungo 25 cm per 6 di diametro, ritrovato nei pressi di Casteggio (Clastidium). La prima citazione sulla viticoltura in Oltrepò passa invece dalle parole di Strabone, vissuto tra il 60 a.C. e il 20 d.C. Strabone, nel 40 a.C., documentando un suo passaggio nell’Oltrepò scrive di «un vino buono, popolo ospitale e botti in legno molto grandi». Il comparto vinicolo è promosso e tutelato dal Consorzio fondato nel 1961 come consorzio volontario e divenuto istituzionalmente Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese dal 1977: il suo scopo essenziale è la promozione, tutela e vigilanza, delle Denominazioni di Origine prodotte dell’Oltrepò.

INCROCIO DI CULTURE E BIODIVERSITA’

All’incrocio di 4 regioni, l’Oltrepò del vino, che curiosamente è disegnato sulla cartina geografica a forma di grappolo, vanta una biodiversità invidiabile. Quattro valli e quattro regioni: l’Oltrepò vanta quattro valli orientate secondo la direttrice Sud – Nord: Valle Staffora, Valle Coppa, Valle Scuropasso e Valle Versa. Esse collegano il clima mediterraneo marino della Liguria a quello più continentale della Pianura Padana.

Link a STORIA https://www.consorziovinioltrepo.it/storia/

NUMERI DEL VINO IN OLTREPO’ PAVESE (febbraio 2021)

Con i suoi 440 chilometri di colline e circa 13.000 ettari a Denominazione (sono ben 7 le Denominazioni presenti), l’Oltrepò Pavese rappresenta un patrimonio per l’enologia nazionale e internazionale. Un territorio che rappresenta il 60 per cento della produzione del vino in Lombardia. Terza area produttiva mondiale di Pinot nero. Le aziende associate sono 160 (variano continuamente). La Filiera completa interessa 1301 aziende. I numeri di ettolitri – produzione totale di vino nel 2020 e quintali di uva: DOCG q 21.515 pari a HL 12.894, DOC q 509.593 pari a HL 347.527, IGT q 607.412 pari a HL 426.765. Barbera, Croatina, Pinot Nero, Riesling potrebbero essere definiti i magnifici 4 dell’Oltrepò Pavese.

 

IL BELLO E BUONO DELL’OLTREPÒ PAVESE

Terra di identità enogastronomiche, terra di materie prime da sempre fonte di ricchezza per il tessuto contadino grano, frutta, carne con tipicità e prodotti autoctoni di qualità eccellente un paniere di più di 100 prodotti distintivi, alcuni fiori all’occhiello come la d.o.p. del salame di varzi che registra sempre il segno + con 500.000 pezzi all’anno. Il peperone di voghera, la zucca berrettina, le patate di montagna, i formaggi della Valle Staffora, il miele, lo zafferano, il tartufo nero, la ciliegia di Bagnaria e la Pomella Genovese… e poi naturalmente il vino. Altri prodotti tipici la torta di mandorle, il pane con gli antichi grani della valle Ardivestra e il pane di Stradella (il miccone presidio) e di Voghera.

Qui pane salame e vino – abbinamento tipico – sono semplici must di qualitĂ  eccellente e che solo qui…. sono cosi’!

Ufficio Stampa

“Oltrepò Terra di Pinot Nero”

ZED_COMM

Giulia Ledda

Ph. +39 045 8036334

Mob. +39 347 8139971

giulia.ledda@zedcomm.it

 

a cura di Rocco Lettieri