ECCOPINO’ 2013 a Scarperia

ECCOPINO’ 2013

Gli “Angeli Matti” del Mugello (di Veronelliana memoria) incontrano l’Alto Adige

 

Giampaolo Gravina testimonial per la vendemmia 2010

Ospite d’onore Martin Aurich con il suo Pinot Nero ‘a sorpresa’

 

A cura di Rocco Lettieri

 

In un luogo simbolo dell’Appennino, lunedì 22 aprile scorso, nel trecentesco Palazzo dei Vicari a Scarperia (FI), produttori, tecnici, ristoratori e giornalisti sono tornati ad incontrare vini e vignaioli di quattro valli toscane: Lunigiana, Garfagnana, Mugello e Casentino, protagonisti della seconda edizione di ‘Eccopinò’. Presentati i vini Pinot Nero dell’annata 2010 di otto piccole aziende vitivinicole associate. La parola è andata a Vincenzo Tommasi,  presidente, che ha ricordato: “L’Appennino toscano – Vignaioli di Pinot nero si è costituita nel 2011, dopo due anni di frequentazione e scoperta reciproca. Un’avventura sconvolgente, per ciascuno di noi, scoprire di non essere stati i soli, folli, ad aver piantato un vitigno magico ma difficilissimo in un ambiente montano e inusuale. Quattro i “distretti, quattro conche intermontane, quattro vallate appenniniche, con spiccate individualità, e con nomi geografici propri che le caratterizzano. Ci apprestiamo a presentarvi la vendemmia 2010 che per il clima freddo e piovoso si sta rivelando ideale per il nostro vitigno, ripagando gli sforzi per mantenere sane le uve con un vino fresco e pieno di frutto. Abbiamo ancora molto cammino da fare per trovare ognuno la propria interpretazione e nello stesso tempo un filo conduttore, ma si tratta di un lavoro appassionante: mostrare al mondo che esiste un’altra Toscana, più fresca e nascosta, certo meno famosa ma forse altrettanto interessante”.

 

Giampaolo Gravina, giornalista esperto e appassionato di Pinot Nero, nonché autore di una guida sulla Borgogna (quindi di Pinot Nero) ha dichiarato: “Sappiamo ancora poco della vocazione vitivinicola dell’Appennino toscano ma siamo colpiti da questo laboratorio che mette al centro la ricerca di diverse espressioni di questo difficile vitigno, ma prima ancora la qualità dei rapporti umani tra i vignaioli e la conoscenza e la tutela dei loro territori. E’ una realtà relativamente recente quella del Pinot Nero nell’Appennino Toscano, riguardando vigneti impiantati all’inizio degli anni 2000, nell’ambito di un ritorno alla viticultura montana da parte di vignaioli eterogenei: da professionisti del settore a giovani agricoltori, fino a neo imprenditori agricoli provenienti da altre attività. Questi Pinot – ha aggiunto Gravina – sono comunque a un livello avanzato di lavori in corso e soprattutto sono immediati e si fanno bere”.

 

In un’atmosfera conviviale, la IIa edizione di “Eccopinò” ha aggiunto alla presentazione dell’annata 2010 un incontro e uno scambio con produttori di altre zone italiane. In particolare, Martin Aurich dell’azienda altoatesina Unterortl ha proposto a sorpresa un assaggio alla cieca di 2 campioni del “Pinot Nero Castel Juval” 2006, chiedendo ai presenti di esprimere una preferenza e svelando solo alla fine che il favorito era stato tappato con chiusura a vite anziché con sughero. “Un modo simpatico e generoso per condividere con noi un esperimento di grande interesse – ha commentato il Presidente dei Vignaioli appenninici Vincenzo Tommasi”.

 

Un ringraziamento è andato all’Unione dei Comuni del Mugello (che comprende nove comuni: Barberino di Mugello, Dicomano, Marradi, San Piero a Sieve, Vicchio, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio e Scarperìa) che sostiene l’Associazione dalla nascita, e a Federico Ignesti, sindaco di Scarperìa, il quale, oltre che ad ospitare la presentazione, ha voluto donare ad ogni vignaiolo due volumi sulla storia del Comune e sulla tradizionale lavorazione dei coltelli.

 

Da questi territori indiscutibilmente diversi e oggettivamente più freddi dell’altra Toscana del vino, proviene il Pinot nero che è stato presentato in anteprima alla stampa qualificata. Dalle parole di Tommasi si è capito come l’unione di diverse aziende, pur piccole, possono condividere le idee riassunte nel loro manifesto che qui proponiamo:

 

1) migliorare la qualità dei rapporti umani, tra persone che condividono la stessa passione, sotto il segno dell’amicizia, dell’impegno, dell’onestà e della convivialità;

 

2) conoscere realtà diverse dell’Appennino toscano per aumentare la consapevolezza della propria peculiarità- effettuare scambi di esperienze, degustazioni collettive, con lo scopo di comprendere reciprocamente meglio i contorni del proprio lavoro;

 

3) condividere la pratica o il semplice interesse per l’agricoltura biologica e biodinamica e per la tutela del territorio montano;

 

4) mantenere aperta la possibilità di collaborare per unire i singoli sforzi nel settore promozionale e comunicativo;

 

5) valorizzare i prodotti degli associati, ottenuti in accordo con la filosofia dell’Associazione;

 

6) avere la possibilità di parlare con un’unica voce nei confronti delle varie amministrazioni pubbliche;

 

7) dimostrare la vocazione del territorio montano dell’Appennino toscano per la produzione di pinot nero varietale e qualitativo;

 

8) diffondere, nell’immaginario collettivo, la realtà appenninica toscana come territorio vocato al pinot nero;

 

9) creare le condizioni per realizzare un percorso turistico (artistico, culturale, storico, paesaggistico) ed enogastronomico attorno alle aziende;

 

10) organizzare regolarmente una rassegna (a rotazione nelle diverse valli montane) per promuovere i prodotti della montagna attorno al pinot nero;

 

11) favorire la ricerca scientifica e la formazione professionale legate alla viticoltura montana.

 

 

Il Manifesto di benvenuto agli ospiti

 

            Scarperìa è un altro angolo di questo nostro affascinante Appannino toscano. Da qui ripartiamo quest’anno per presentarvi il nostro Pinot Nero annata 2010. Detto così sembra facile, ma quante passioni, fatiche, ansie, soddisfazioni si celano dietro l’anno di un vignaiolo. Noi ci portiamo sulle spalle il dolce fardello di tre annate in cantina. Quella nuova, piccolina, che appena si intuisce come sarà. Quella di mezzo, adolescente, alle prese con la fatica e la gioia di diventare grande. E infine quella adulta, che proprio oggi fa il suo debutto in società. Ma che figlia è questa nostra 2010? Diremmo una figlia benedetta da una stagione ideale per il Pinot Nero tra i nostri monti. Freddo in primavera, piovoso e non troppo caldo in estate. Difficile mantenere sane le nostre uve in queste condizioni, ma più facile essere ripagati con un vino fresco e pieno di frutto.

            Ma oltre l’annata, di passo in passo, emerge anche la fisionomia, sempre meglio delineata, di un territorio. Spesso, parlando tra noi, ci diciamo che questi nostri vini sono sempre più uniti da una comune matrice, una somiglianza sempre presente anche se declinata da ciascuno di noi in forme diverse a seconda del nostro pezzo di terra, dell’alternarsi dei nostri piccoli climi locali, del nostro diverso modo di essere. Crediamo di poter dire che tutto questo faccia parte di un territorio, enologicamente parlando, e crediamo anche che, a distanza di tempo, si possa dire che il Pinot Nero sia un medium adatto, sensibile e affascinante, per poterlo esprimere.

            Di questo territorio, dell’Appennino toscano, ci piace essere dunque interpreti. Interpreti consapevoli delle difficoltà, delle responsabilità, ma anche del piacere e dell’entusiasmo, che il nostro lavoro comporta. Questo, in fondo, è il senso del nostro stare insieme. In certi momenti andare avanti uniti non è facile, presi come siamo dalle mille difficoltà del vivere quotidiano nelle nostre valli. Ma il cammino che ci attende è davvero interessante: mostrare al mondo che esiste un’altra Toscana, più fresca e nascosta, certo meno famosa ma forse altrettanto affascinante. La Toscana dell’Appennino. Per questo abbiamo bisogno di buoni compagni di viaggio, benvenuti allora a tutti voi.

 

 

Presentazione e degustazione delle Case e dei Vini

 

1) Az. Agr. Casteldelpiano

Via Piano, 10

54016 Licciana Nardi – Massa (Lunigiana)

di Sabina Ruffaldi e Andrea Ghigliazza

tel: 0187. 475533 – cell: 339. 8992299 – 347. 2590109

info@casteldelpianolunigiana.it

www.casteldelpianolunigiana.it

Produzione attuale di P.N.: 2000 bottiglie (produzione biologica) – euro 12,50 + Iva

Vigneto di 2,5 ettari su depositi alluvionali (ciottoli, sabbia, limo, minerali). Oltre al Pinot Nero ci sono vitigni di Vermentino Nero, Durella, Canaiolo e Pollera. I vini prodotti: Durlindana, Pian Piano, Pepenero, Groppolungo Castel del Piano e Melampo.

Note: 6 camere e due suites + piscina

Pinot Nero Toscana IGT Melampo 2010 –  89/100

colore rosso rubino; al naso è fine ed elegante, vinoso con sentori di lampone e fragola; finale speziato. In bocca si presenta sapido, con giusta acidità, tannini ancora spigolosi e ancora astringenti; retrogusto speziato e minerale.

 

2) Az. Agr. Macea

Località Macea, 1

55023 Borgo a Mozzano (Lucca) – Garfagnana di Antonio e Cipriano Barsanti.

Cell: 392. 5113239

info@macea.it

www.macea.it

produzione attuale di P.N.: 2000 (in biologico e biodinamico).

Impianto del 2002 in parte terrazzati e in parte ad alta pendenza.

Note: Valle del Serchio; 2,5 ettari con agriturismo; prima etichetta nel 2004.

Pinot Nero Toscana IGT Macea 2010 –  88/100

colore rosso rubino con riflessi aranciati; al naso si avverte frutta di sottobosco (ribes, more, fragoline, mirtilli) con finale di rabarbaro verde e liquirizia; in bocca è acidulo, con bella freschezza ma si avvertono note di smalto che disturbano il naso e la bocca. I tannini sono ben equilibrati e il retrogola è presente con note balsamiche.

 

3) Podere Còncori

Gallicano (Lucca) – Garfagnana

di Gabriele Da Prato

Tel: 0583. 766374 – Cell: 339. 6323092

info@podereconcori.com

www.podereconcori.com

Produzione attuale di P.N.: 1500 bottiglie – euro 12,50 + Iva

Note: Oste/contadino. Impianto del 2000 in parte terrazzati e in parte in forte pendenza. Dal 2007 l’azienda è certificata biologica e biodinamica -Demeter). I vini prodotti: Melograno, Bianco, Istrionico e Pinot Noir.

Pinot Noir Toscana IGT Còncori 2010 –  90/100

rosso rubino violaceo; naso intenso di frutta matura (prugna e melograno) con speziatura dolce di vaniglia e pepe rosa; bocca calda, armonica, di buon spessore, con tannini armonici e di sostanza. Lunghezza finale su note minerali.

 

4) Podere Fortuna

Via San Giusto a Fortuna, 7

50037 San Piero a Sieve (Firenze) – Mugello

di Alessandro Brogi

Tel: 055. 84487214 – cell: 335. 6124020

wine@poderefortuna.com

www.poderefortuna.com

Produzione attuale di Fortuni: 11.000 bottiglie – euro 19,50 + Iva

Note: 5 ettari di vigneti, metà a Chardonnay e metà a Pinot Nero; lavorazione in cemento e tini aperti e barriques nuove e usate. Terreni di medio impasto generalmente calcareo. Producono altri due Pinot Nero, il 1465 (MCDLXV), solo in grandi annate e Coldaia. Enologo: Andrea Paoletti

Pinot Nero Toscana IGT Fortuni 2010  –  94/100

rosso rubino chiaro tipico dei pinot nero di Borgogna; naso di bella intensità con sentori di viola, iris, fragola e rosa the poi a seguire frutta piccola (amarene e lamponi). In bocca è acidulo, sapido, con tannini morbidi e suadenti. Finale di mango e ciliegie. Un bel campione di grande pinot nero.

 

5) Az. Agr. Il Rio

Via di Padule, 131 – 50039 Vicchio del Mugello (FI) – Mugello

di Paolo Cerrini e Manuela Cerrini/Villimburgo

Tel: 055. 8407904 – cell: 338. 6226927

info@iloriocerrini.it

www.ilriocerrini.it

produzione attuale del Ventisei: 5000 bottiglie – euro 12,50 + Iva

Note: vigneti impiantati nel 1990; due ettari e mezzo in totale con anche Chardonnay e Sauvignon; terreni prevalentemente argillosi con forti escursioni termiche; azienda biologica. Il Rio è uno dei poderi storici della Fattoria di Molezzano. Si vinifica in cemento e si continua in barriques. Si producono 4 vini: Ventisei, Annita, Carabà e Terosé (pinot nero vinificato in acciaio).

Pinot Nero Toscana IGT Ventisei 2010  –  92/100

rosso rubino chiaro di pinot nero borgognone; naso elegante con profumi intensi di viola e di lamponi; finale pepato. In bocca è piacevole, fresco, con tannini ancora un po’ ruvidi (di gioventù) e tanta bella vinosità che si allunga nel retrogola con spezie dolci (vaniglia e anice). Minerale.

 

6) Azienda Agr. Terre di Giotto

Piazza Vittorio Veneto, 7

Località Gattaia – 50039 Vicchio del Mugello (FI) – Mugello

di Michele Lorenzetti – cell: 349. 5938980

info@biologicodinamico.it

www.biologicodinamico.it

produzione attuale di Gattaia: 800 bottiglie – euro 15,00 + Iva

Note: L’azienda nasce nel 2006 per volontà di Michele Lorenzetti che operando come consulente biodinamico ha voluto mettersi alla prova in un luogo difficile dove lavora in biodinamico con corno letame; i terreni sono ricchi di argille idromorfe gialle e blu, calcarei con scisti e arenarie; vigneto di 1 ettaro circondato da boschi di querce con 4 uve: Pinot Nero, Semillon, Sauvignon Blanc e Riesling. Vino biodinamico anche in cantina, non chiarificato e né filtrato.

Pinot Nero Toscana IGT Gattaia 2010  –  91/100

colore rosso rubino violaceo; naso di impatto fruttato (lampone e melograno) e frutta rossa (ciliegia e susina), finale speziato di chiodi di garofano e cannella. In bocca è caldo, sapido, di buon equilibrio tannico (un po’ di spigoli di gioventù) e piacevolmente lungo nel retrogola con pepe verde e mineralità.

 

7) Fattoria Il Lago

Frazione Campagna, 18 – Località Il Lago, 23

50062 Dicomano (FI) – Mugello

della Famiglia Spagnoli (Filippo)

Tel: 055. 838047 –  cell: 335. 8032783

info@fattoriaillago.com

www.fattoriaillago.com

Produzione attuale del Pinot Nero Il Lago: 2600 bottiglie – euro 14,50 + Iva 

Note: azienda di 400 ettari di cui 21 ettari a vigneto nella zona del Chianti Rufina ad un’altitudine di circa 300/600 m slm. Si producono 7 vini + 1 Vin Santo, olio e un a grappa); due borghi sono utilizzati ad agriturismo. 

Pinot Nero Toscana IGT Il Lago 2010  –  90/100

colore rosso rubino con riflessi aranciati; naso di impatto fruttato di amarene, fragoline di bosco con note finali leggermente speziate di pepe verde. In bocca ha buon attacco acido, tannini ancora ruvidi per gioventù; caldo e secco, con  belle note minerali finali. Buona balsamicità e anice.

 

8) Podere della Civettaja

Via di Casina Rossa, 5/a

52015 Romena di Pratovecchio in Casentino (Arezzo)

di Vincenzo Tommasi, Romana Giuliani e Barbara Cipriani

Cell: 339. 7098418

schegge@inwind.it

www.civettaia.it

Produzione attuale del Podere della Civettaja: 1100 bottiglie – euro 13,50 + Iva

Note: l’azienda si trova a 500 m slm nella zona più alta dell’Arno; 2,5 ettari di vigneto lavorato in biologico impiantato nel 2000 con 9000 ceppi per ettaro; terreni argillosi-calcarei lavorati con metodo biologico; diraspatura a mano, imbottigliato senza filtrazione e dose minima di solfiti; passaggio in barriques usate per un anno.

Pinot Nero Toscana IGT Podere della Civettaja 2009  –  91/100

Colore rosso rubino violaceo; bella colorazione della glicerina sulle pareti del bicchiere; naso elegante con sentori tipici del PN: fragola, lampone con finale speziato di anice stellato e balsamico di eucalipto; in bocca è fresco, equilibrato, con tannini lineari senza spigoli; il retrogusto è minerale e di bella lunghezza.

 

Cosa dire alla fine di questi vini? Di certo c’è stato un grande miglioramento, di strada ne debbono ancora fare, ma la scherzosa definizione dello scorso anno di  “Gevrey Casentin” la dice lunga sulle speranze che i produttori hanno riposto nella presentazione dei loro vini.

 

Per la verità si è assaggiato fuori della degustazione ufficiale ancora un Pinot Nero 2010 di una nuova azienda di Dicomano: l’azienda VOLTUMNA www.voltumna.it

Due vigne di Pinot Nero impiantate nel 2005 e coltivate in biodinamico. Dalla unione delle uve dei due vigneti nasce il Pinot Nero 2010, affinato per 18 mesi in barriques di secondo e terzo passaggio. 14,5°C. Bottiglie prodotte: 2880. L’azienda produce altri due vini: Querciolo (sangiovese, canaiolo, colorino – 1350 bottiglie) e Zeno (sangiovese 85% + pinot nero 15% – 5450 bottiglie).

 

Uniche informazioni trovate sull’azienda in:

http://www.intravino.com/grande-notizia/voltumna-dagli-antichi-etruschi-alla-moderna-cooperativa-biodinamica/ di Andrea Gori:

 

Voltumna, dagli antichi Etruschi alla moderna cooperativa biodinamica.

La zona è quella del Chianti Rùfina, ma questa non è una storia di denominazioni. E’ la storia di un’azienda nata modesta e tranquilla, che si limitava a fare vini corretti di buon prezzo come tanti, nella denominazione che pure vanta gioielli purissimi. La fattoria raggruppa qualche ettaro di vigneto a sangiovese, piantato nel 2000, e due piccoli appezzamenti a pinot nero nel mezzo del bosco quasi appenninico di Frascole, a Dicomano, tra i 250 e i 350 metri sul livello del mare. Da pochissimo, nel 2012, Marzio Politi e sua moglie, con un’altra coppia che già lavorava in azienda, decidono di prendere in gestione la fattoria costituendo una cooperativa e scegliendo il nome  di Voltumna, la divinità etrusca della terra e del suolo, e protettrice del vino, dal cui nome deriva la nostra parola “fortuna”.

Non è un caso, perché vicino c’è una chiesa romanica costruita sopra quello che si pensava fosse un fortilizio, in realtà rivelatosi un tempio etrusco importante. Cambia la gestione dell’azienda ma non il modo di lavorare la terra che fin dagli inizi, guidati dalla mano di Michele Lorenzetti, è improntata alla biodinamica ma anche al rigore e alla pulizia. Niente certificazione Demeter ma attenzione a tutte le fasi e voglia di lavorare e rispettare Voltumna, la terra. Nei filari, si diceva, sangiovese soprattutto (compreso una vigna trentennale preesistente alla fattoria attuale) e pinot nero. La produzione è molto limitata; per adesso sulle 10mila bottiglie complessive, vinificazione tumultuosa in acciaio senza controllo della temperatura, malolattica in legno, affinamento in barrique di vario passaggio ereditate da aziende vicine ma in via di sostituzione con botti più grandi.

Degustazione di Voltumna Pinot Nero 2010 Toscana Igt
Esordio brillante e dark per questa espressione del pinot nero sugli Appennini da due vigneti imboscati. Bocca pulita, sapida, con nota verde che offusca un poco la riuscita ma la grande acidità e la spinta aromatica coprono eventuali difetti. Bocca tagliente e affilata, con una persistenza sottesa niente male che lascia sperare in un grande futuro per questa etichetta nelle prossime annate. 86/100

Se la storia dell’azienda incuriosisce e appassiona per come ne parlano i protagonisti, i vini convincono già ora, pur essendo in teoria alla loro prima comparsa (anche se decima vendemmia). Certo ci sono ancora sbavature da sistemare, ma la sostanza nei bicchieri e la determinazione in chi ti parla ti fanno essere molto ottimista e fiducioso nel futuro della fattoria che per ora riesce ancora a numerare le bottiglie ad una ad una con il pennarello. Chissà poi cosa dirà la fortuna.

 

VOLTUMNA SCARL
DICOMANO, FIRENZE, ITALY
Cell:  333 9339852
INFO@VOLTUMNA.IT

 

 

Per informazioni sull’associazione: 
APPENNINO TOSCANO – Vignaioli di Pinot Nero
Sede legale c/o Comunità Montana Mugello

Borgo S. Lorenzo (FI)
appennino.toscano@libero.it
Cell: 338. 622.69.27

 

Per informazioni:

Comunità Montana Mugello

Dott.ssa Piera Ballabio – Ilaria Giovannini

Ufficio Promozione Turistica

Villa Pecori Giraldi

Via P. Togliatti, 45

50032 Borgo San Lorenzo (FI)

Tel. 0039.055. 84527185

turismo@cm-mugello.fi.it

www.mugellotoscana.it

 

 


NOTIZIE da SCARPERIA

 

Sul filo della Lama – l’arte, il fuoco, la libertà della scelta

Scarperia (Fi) – Palazzo dei Vicari – dal 25 Maggio al 14 Luglio 2013

 

            Oltre 30 artisti contemporanei rendono omaggio all’antica tradizione dei ferri taglienti di Scarperìa in una mostra site-specific, itinerante tra Museo dei Ferri Taglienti e botteghe artigiane.

Sabato 25 maggio 2013, alle ore 11:00 nel Palazzo dei Vicari, prestigiosa sede del Museo dei Ferri Taglienti, è stata inaugurata una mostra innovativa e unica nel suo genere per Scarperia dal titolo“Sul filo della lama: l’arte, il fuoco, la libertà della scelta”, un’esposizione site specific di Arte Contemporanea pensata per celebrare l’antica tradizione del coltello di Scarperia.

            L’evento nasce da una collaborazione avviata nel giugno del 2012 tra l’Accademia Pictor di Torino, Comune di Scarperia e Pro Loco Scarperia. Una collaborazione che ha portato tutti i soggetti ad abbracciare un unico grande obiettivo: far dialogare l’antico col contemporaneo nella consapevolezza che l’incontro tra esperienze diverse rappresenti una preziosa opportunità di reciproca crescita e occasione di inaspettate possibilità di sviluppo.

            L’iniziativa è patrocinata da Regione Piemonte, Regione Toscana, Provincia di Torino, Provincia di Firenze, Città di Torino, Città di Chieri (TO) che ha concesso il prestito di un’opera proveniente dalla Collezione Civica Trame d’Autore, Unione dei Comuni Montani del Mugello con il sostegno di Intesa San Paolo e Rimabellearti.

            Oltre 30 gli artisti coinvolti, giovani talenti delle arti grafico-espressive impegnati in opere realizzate con spirito di ricerca sulla tematica del coltello riletto nella sua chiave simbolico-filosofica: il filo della lama quale possibilità di libera scelta e come strumento in grado di raccontare millenni di storia dell’umanità, che offre al contempo una riflessione concettuale sul libero arbitrio e sulla capacità di percepire nuovi valori e letture inaspettate: l’eccellenza artigiana, l’ingegno umano, la libera fantasia, l’apertura di pensiero oltre i luoghi comuni e gli stereotipi.

            Il percorso si snoda partendo dalle antiche sale del Palazzo dei Vicari e del suo Museo, percorrendo i luoghi simbolo della tradizione artigianale con l’Antica Bottega del Coltellinaio e le 4 botteghe artigiane scarperiesi tutt’ora attive. 

            Uno strepitoso connubio artistico che racchiude pittura, scultura, fotografia, illustrazione, fumetto, Libro d’Artista, Art Wear, Fiber Art, Arte Generativa e Shared Art dedicato alla lunga storia di mani sapienti del nostro territorio.

 

Ufficio Stampa Pro Loco Scarperia

055-8468165

informazioni@prolocoscarperia.it

www.prolocoscarperia.it

 

 

Storia di Scarperia

 

            Scarperia, importante insediamento ai piedi del valico appenninico tosco-emiliano, fu fondata per volere della Repubblica Fiorentina il 7 Settembre 1306, con l’originaria denominazione Castel San Barnaba, poi mutata in “Scarperia” data la sua posizione geografica, alla scarpata dell’Appennino. Il centro nacque come avamposto militare della Città di Firenze e come punto di controllo della viabilità transappenninica, unica via di comunicazione fra Firenze e Bologna fino alla metà del 18esimo secolo.
           
A distanza di poco più di un secolo dalla sua fondazione, Scarperia divenne sede di Vicariato (1415) ed assunse funzioni amministrative, delegate dalla Repubblica Fiorentina. Il Palazzo, sorto come fortezza, si tramutò in abitazione del Vicario, un amministratore periferico che governava il paese e i territori circostanti con l’aiuto degli Statuti, la più importante raccolta di leggi che oltre a rivolgersi alle attività e agli organi di governo, regolavano i rapporti sociali, la vita dei cittadini e si preoccupavano del decoro della città. L’investitura ufficiale del Vicario avveniva nell’Oratorio della Madonna di Piazza di fronte al Palazzo.

            A Scarperia nel ‘400 e più ancora nel ‘500 osti e albergatori svolgevano le loro attività, soprattutto lungo la via principale, sulla quale erano localizzate le attività artigianali di prima necessità ed anche laboratori e botteghe in cui si lavorava il ferro e si producevano utensili agricoli e coltelli. La lavorazione e la vendita dei coltelli e dei Ferri Taglienti caratterizzava le attività produttive scarperiesi e, ben presto questo artigianato divenne uno degli elementi di specializzazione e notorietà del paese.
           
Il ‘700 fu per Scarperia un periodo cruciale; infatti, dopo la decisione del nuovo governo lorenese di migliorare i collegamenti transappenninici aprendo la nuova strada carrozzabile della Futa (aperta nel 1752), il paese si trovò ad essere tagliato fuori da quelle correnti di traffico che avevano fatto la sua fortuna e che erano state uno dei motivi base della sua nascita. Gli effetti di tale emarginazione furono devastanti per la popolazione di Scarperia che si trovò a dover tentare un difficile adeguamento alle nuove condizioni. Qualche segnale di miglioramento della situazione si scorge all’avvicinarsi della metà del secolo 19esimo, che portò varie trasformazioni nell’immagine e nell’edilizia, furono abbattute mura e porte cosicché il centro perdesse il suo carattere di terra murata e avamposto militare. Alcuni edifici subirono degli interventi di modifica anche a seguito dei continui terremoti, cosicché ad un certo punto il Palazzo dei Vicari assunse la fisionomia attuale, molto rassomigliante al Palazzo della Signoria di Firenze. In un clima di valorizzazione del passato storico della città, si proponeva per Scarperia un’immagine ambientata all’epoca della sua fondazione, ed il “medievale” Palazzo dei Vicari assumeva il valore di edificio simbolo della identità cittadina.
           
Oggi possiamo ammirare Scarperia in tutte le sue bellezze storico-artistiche ed artigianali: l’arte dei Ferri Taglienti è rinata per il divampare del collezionismo e per l’utilizzo di materiali pregiati con i quali gli oggetti sono prodotti; gli edifici di maggior interesse storico che fanno da cornice a questa fioritura sono: la Chiesa dei SS. Jacopo e Filippo, proprio di fronte al Palazzo, l’Oratorio della Madonna di Piazza, la Chiesa della Madonna dei Terremoti, a pianta centrale, il Torrino, una torre medievale di controllo e qua e là nel centro storico frammenti della trecentesca cinta muraria del paese. Nella campagna circostante troviamo a circa 1 Km la Pieve di Fagna con facciata in stile neo-barocco, e a 3 Km circa, nella frazione di S. Agata: la Pieve Romanica, la Raccolta d’Arte Sacra e il Centro di Documentazione Archeologica.

 

 

INFIORATA nel CENTRO STORICO DI SCARPERIA

DOMENICA 26 MAGGIO 2013 – ORE 10.00 – 22.00

 

Come di consueto anche quest’anno l’ultima domenica di maggio Scarperia si riveste di fiori inaugurando una primavera tutta speciale. Le strade e le piazze del centro storico del paese vengono ricoperte di quadri floreali che rappresentano un tema comune. I disegni sono realizzati con i petali dei fiori, principalmente garofani, che cittadini, alunni e commercianti pazientemente spetalano la sera precedente. Quest’anno l’Infiorata dedicherà le sue immagini al mondo dei giochi, il tema è:

“Se son Giochi…Fioriranno”.

L’ingresso è gratuito.

Per informazioni Pro Loco Scarperia  tel. 055-8468165.

 

LA REALIZZAZIONE

La realizzazione della festa vede la partecipazione di tanti cittadini. La preparazione dell’Infiorata ha inizio qualche tempo prima. Scelto il tema ed eseguito il disegno su carta, il soggetto viene riprodotto a gesso sulle pietre, nelle strade, nelle piazze. La sera precedente avviene la preparazione dei fiori, che vengono spetalati e la mattina seguente, giorno dell’Infiorata, avviene la stesura di uno strato di colla sul piano del disegno; in ultimo la paziente e accurata disposizione dei petali che offre per un giorno la visione di questo lavoro creativo. Le strade e le piazze del centro storico di Scarperia vengono coperte di opere dipinte utilizzando i colori disponibili in natura: le colorazioni dei garofani, le sfumature dei verdi e dei marroni delle foglie, creando una suggestiva ed inedita visione dell’antico borgo medievale.

                                                             

TEMI DELLE EDIZIONI PRECEDENTI

 

  • 1980               Tema libero
  • 1981               Tema libero
  • 1982               Le favole del Clasio
  • 1983               S. Francesco
  • 1984               Galileo Chini e il Liberty
  • 1985               Dante Alighieri
  • 1986               La poesia di Margherita Guidacci
  • 1987               La fiaba
  • 1988               La musica
  • 1989               L’acqua
  • 1990               Non fatta per il rifacimento delle fogne pubbliche
  • 1991               La pittura
  • 1992               Lorenzo dei Medici nel cinquecentenario della morte
  • 1993               Satira e umorismo
  • 1994               Antichi mestieri
  • 1995               La preistoria e le prime civiltà
  • 1996               La civiltà greca e romana
  • 1997               Medioevo
  • 1998               Seicento e Settecento
  • 1999               Il Novecento e il Duemila
  • 2000               Scarperia
  • 2001               Giuseppe Verdi nell’anniversario della morte
  • 2002               Il Cinema
  • 2003               Il Bosco
  • 2004               I Viaggi
  • 2005               La Poesia
  • 2006               25 anni di Infiorate
  • 2007               Cittadini del mondo, cittadini di Scarperia
  • 2008               Musica in copertina
  • 2009               Infioritalia
  • 2010               Lo sport
  • 2011               Noi che non leggiamo più
  • 2012               Cartoni animati dalla strisce alla 3D
  • 2013                Se son Giochi…Fioriranno

 

 

Servizio a cura di Rocco Lettieri x Simpatico-Melograno.it