VALLESE – VALAIS – WALLIS

Vallese

i vigneti che scalano il cielo

 

Terra di contrasti, di mille diversità, il Vallese offre una moltitudine di

situazioni climatiche e geologiche per una costellazione di vini originali e preziosi

 

 

 
Inquadramento geografico, climatico e geologico

La Svizzera è uno Stato Federale dell’Europa Centrale, composto da 26 Cantoni che confina a Nord con la Germania, a Est con l’Austria e il Liechtenstein, a Sud con l’Italia e a Ovest con la Francia. Il suo territorio è prevalentemente montuoso ed è geograficamente diviso in tre parti:

– il massiccio del Giura (Jura), una catena montuosa calcarea;

l’Altopiano centrale (Mittelland);

le Alpi svizzere.

A queste zone vanno aggiunte altre due piccole regioni: quella del Mendrisiotto, posta all’estremità meridionale della Svizzera, e che morfologicamente fa parte della pianura Padana, e quella di Basilea, che giace nel bassopiano renano. Il clima del Paese, nonostante la sua posizione all’interno del continente europeo, è influenzato dall’Atlantico. Le correnti d’aria provenienti da occidente portano aria umida e mite che raffredda il clima in estate e lo mantiene temperato in inverno. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutti i mesi dell’anno, soprattutto nelle valli alpine, anche se alcune hanno un clima più secco di altre con medie che variano dai 2.000 mm di acqua all’anno nelle Prealpi, ai circa 650 mm di acqua all’anno nell’Engadina e ai 550 mm del Vallese. Le zone che si trovano a sud delle Alpi sono invece influenzate dal clima mediterraneo e registrano inverni più caldi che al nord. Ma la variabilità climatica è influenzata soprattutto dall’altitudine; infatti nel Mittelland le temperature vanno da 1°C in gennaio a 17°C in luglio, mentre nel sud del Ticino sono mediamente superiori di 2 o 3°C rispetto a quelle dell’Altopiano.

Sopra i 1500 metri di altitudine s.l.m. le temperature oscillano dai -5°C in gennaio agli 11°C in luglio. Una singolarità del clima elvetico è costituita dal Föhn, il vento che spira in direzione nord-sud creando delle zone miti e asciutte nei mesi invernali. La struttura geologica della Svizzera è il risultato della convergenza delle zolle continentali africana ed europea. La Svizzera gode di un assetto piuttosto semplice dal punto di vista della configurazione geologica e le grandi linee che la caratterizzano sono tutte molto evidenti; infatti, al centro si trova la zona bassa dal rilievo più o meno ondulato (il “plateau”). Questo è racchiuso tra i monti del Giura (Jura) a nord-ovest e le Alpi svizzere a sud e a sud-est. Nel corso dell’era Secondaria, la regione ad est era sommersa dal mare alpino che, all’inizio dell’era Terziaria, si ritirò. Successivamente, nell’Oligocene, durante la fase di rilassamento, la parte centrale del Paese (quel plateau” a cui accennavamo prima) sprofondò tra lo Jura e le future Alpi, così il mare rioccupò per un certo periodo quella fossa depositandovi dei sedimenti marini e non soltanto molasse di acqua dolce, costituite da limo e sabbia più o meno cementate, causate dal riempimento della fossa, ma anche conglomerati clastici di varia dimensione, come quelli del monte Pelerin, a nord del lago Lemano, provenienti dallo smantellamento della giovane catena alpina nascente. Nel Quaternario i ghiacci ricoprirono tutta la regione e dal loro scioglimento si formarono i laghi, in particolare il Lemano. I ghiacci, dopo essersi ritirati, lasciarono vaste distese di morene che ricoprirono le molasse del Terziario. Pertanto, le zone viticole, avendo bisogno di declivi ben esposti alla luce diretta del sole, si collocano principalmente lungo i corsi d’acqua e i laghi e anche sulle ripide pareti del Vallese, e nel Vaud.

 
 
 
Storia enologica della Svizzera Romanda

Snodandosi in massima parte lungo le rive del Rodano, con una punta generosa in direzione del bacino del Reno, con i vigneti dei  “ Tre laghi ”, i vigneti della Svizzera Romanda  costituiscono più di un terzo della superficie viticola svizzera: 11.500 ettari per un totale di 15.100 ha. Lo Chasselas è il re indiscusso occupando da solo la metà dei terreni coltivati a vigna nella svizzera francese. Al secondo posto troviamo il Pinot nero, seguito dal Gamay e da numerosi altri vitigni, bianchi e neri, distribuiti poco uniformemente nelle diverse regioni. Le peculiarità vitivinicole di ciascun cantone romando hanno favorito l’uso di sistemi di denominazione molto diversi da regione a regione. Alcuni Cantoni hanno puntato sulle denominazioni generiche (Vallese, Ginevra, Neuchâtel), altri invece – segnatamente il Canton Vaud – possono vantare un’antica tradizione di denominazioni geografiche che fanno per lo più riferimento a nomi di paesi. Da qualche anno a questa parte si tende a preferire le DOC (Denominazione di Origine Controllata) che non si limitano a specificare la provenienza, ma impongono altre severe norme di produzione. Altra caratteristica del settore vitivinicolo della Svizzera Romanda sono le disparità nei metodi di vinificazione e commercializzazione. Notevolmente importanti in alcune regioni, le cantine sociali sono pressoché sconosciute in altre, laddove il viticoltore vinifica le proprie uve e vende il vino prodotto in bottiglia, o talvolta sfuso. I negozianti in vino, molto spesso nel contempo proprietari di vigneti, si collocano a metà strada tra queste due possibilità.

 

 

Il Vallese dei Grandi Vini

Con poco più di 5.250 ettari il Vallese è il primo cantone viticolo svizzero e conta un terzo dei vigneti del paese. I vigneti Vallesani non hanno solamente conquistato le sponde del Rodano, ma si spingono, talvolta occupando vaste superfici, anche nelle valli laterali, sui pendii maggiormente esposti al sole. La regione viticola vallesana si estende per più di cento chilometri, da Briga a Le Bouveret, da una zona climatica di tipo alpino, alla regione estremamente soleggiata e calda del Vallese centrale per raggiungere poi le zone temperate delle rive del Lemano. Il clima viticolo proprio del Vallese è caratterizzato da numerosi elementi: abbondante soleggiamento, deboli precipitazioni e aria secca che costringono il viticoltore ad irrigare artificialmente la propria vigna, frequenza del “Fohn” che accelera la crescita della vite in primavera e porta a termine la maturazione dell’uva in autunno. In Vallese si è acclimatato un vasto assortimento di vitigni, dai precoci (Riesling x Sylvaner, Pinot nero ) ai tardivi (Marsanne, Humagne rouge ). La maggioranza dei terreni viticoli Vallesani è calcarea e pietrosa, spesso costituita da depositi morenici o alluvionali, trasportati a valle dagli affluenti delle valli laterali (coni di deiezione). Troviamo un terreno di tipo scistoso nella regione di Sion e granitico a Martigny e Fully. Una tale variabilità di terreno e climatica spiega l’ampia scelta di vitigni (circa una trentina) e vini del Vallese. Chasselas (Fendant), Pinot nero e Gamay svolgono senza dubbio un ruolo di primo piano, ma la ricchezza della vigna Vallesana va ben oltre e le sorprese non sono finite. Alcuni vitigni sono tipici di una regione specifica, pur se successivamente introdotti altrove. Basti pensare, per i bianchi, al Paiën, al Gouais dell’alto Vallese, alla Reze di Sierre, all’Amigne di Vetroz, alla Durize di Fully. Altri vitigni più diffusi prediligono zone particolari: Arvine (50 ha.), Sylvaner, più spesso detto “Rhin” prima di essere trasformato in Johannisberg, il Marsanne blanche o Ermitage (35 ha.), Moscato (45 ha.), Riesling, Chardonnay (60 ha.), Pinot grigi e bianchi (70 ha.). Fra i vitigni neri, Syrah, Humage rosso (55 ha.), Cornalin (25 ha.) e Diolinoir conquistano ogni anno qualche punto percentuale in più nelle statistiche.

 

 

Il vigneto Vallesano

Il vigneto vallesano si estende essenzialmente tra Losche e Martigny, sulla riva destra del Rodano. Abbellisce le pendici della montagna formando una linea quasi continua, parcella dopo parcella, su una distanza di 50 Km. La superficie viticola vallesana misura attualmente più di 5000 ha e corrisponde al 40% della superficie viticola svizzera. Nel Vallese, la vigna rappresenta il 13% della superficie agricola utile (foreste e pascoli non compresi) o l’1,9% della superficie produttiva totale, foreste e pascoli compresi. I 2/3 di questi vigneti sono riservati a uve bianche. Le vigne occupano, per la maggior parte, zone scoscese e coni di deiezione del versante esposto a mezzogiorno (riva destra del Rodano). L’altitudine varia tra 450 e 800 metri. Eccezionalmente la vigna prospera fino a 1000 metri (Visperterminen). Il Vallese gioisce di un clima continentale con periodi di favonio, dell’assenza quasi totale di nebbia e di temperature relativamente dolci fino nel tardo autunno. Il terreno è visibilmente calcareo, granitico, ricco di sostanze minerali.

 

 
La strada dei vini Vallesani

La vigna rappresenta la fierezza dei viticoltori vallesani e anche se può sembrare paradossale, alcuni terrazzi alto-vallesani hanno una fama tale che ha varcato largamente i confini elvetici. Stiamo parlando del vigneto di Visperterminen che oltre a totalizzare una delle più importanti superfici dell’Alto Vallese, ha raggiunto anche una reputazione tra le più qualificate. Questo vigneto scosceso può vantarsi di essere il più alto d’Europa, superando in altitudine anche Morgex in Valle d’Aosta. Altri terrazzi situati sulla riva destra del Rodano sono stati costruiti su terreni alluvionali e sono i vigneti di Baltschieder, Lalden, Eggerberg e Brigerbad. A parte il capo fila Visperterminen, che si vede e si mostra subito a chi arriva da Brig, scopriamo altri simpatici terrazzi come quelli di Viège, Eyholz, Stalden, Staldenried e Zeneggen. Continuando verso occidente costeggiamo Rarogne (St. German), dove l’uomo, ha approfittato di terreni di calcare e ardesia, per creare un vigneto di quasi 26 ettari. Improvvisamente sorgono in lontananza le sagome del vecchio palazzo vescovile e del municipio di Losche. La vigna fin qui sparsa, diventa più compatta. Piantata su un promontorio molto soleggiato, di fronte alla valle del Rodano, approfittando di una terra leggera e sabbiosa, molto calcarea, produce una Dôle armoniosa. Una volta attraversate le imponenti gole della Dala, scavate durante i millenni, troviamo il villaggio di Varen la cui risorsa principale è la viticoltura. Più in basso scopriamo Salgesch, idilliaco villaggio sperduto nella vastità dei suoi vigneti. Il suolo calcareo e pietroso, permette un riverbero solare e di conseguenza è uno dei luoghi più propizi per la coltivazione del vino rosso. Il sapore dei suoi Dôle e Pinot Noir ha reputazione internazionale, onore che si riflette su tutti i viticoltori vallesani.

A Sierre troviamo le contrade soleggiate per eccellenza. Non per niente la chiamano “citè du soleil”. La città, cinta dai suoi vigneti, è ricca di rovine e castelli che ci ricordano un passato tumultuoso. Il suo clima meridionale e la varietà del suo suolo alluvionale calcareo, hanno fatto di questa ridente cittadina e del grande vigneto che la circonda, un vero museo dei grandi crus. Qui si apprezza una Dôle saporita e ampia, una Malvoisie piena di sole, succulenti Fendant e Johannisberg. In primavera, verso la festa di San Giuseppe, i montanari – viticoltori della valle di Anniviers, scendono con la bandiera in testa, al suono di pifferi e tamburi, per lavorare le vigne del patriziato. Questi vigneti che si stagliano in tutta la loro magnificenza sono attorniati, nella parte superiore da non meno imponenti realizzazioni. I vigneti di Veyras, Miège, Venthône, Mollens, Randogne, Montana, Ollon e Chermignon producono crus uguali in sapore a quelli del loro grande vicino. Facendo una breve fermata a Granges si getta un rapido sguardo su questo poggio pittoresco che l’uomo ha saputo ingioiellare, coprendolo di vigneti. D’altro canto è sulla riva destra del Rodano che i vigneti di Granges diventano realtà corrente incastrandosi armoniosamente tra quelli di Sierre e St-Léonard . Ecco quindi Uvrier – St. Léonard, ultimi villaggi prima di arrivare nella capitale. In parte, formati da terrazzi che danno un’idea del gigantesco lavoro fatto dell’uomo per domare la natura; il suo vigneto è separato da quello di Sion dal Lienne a ovest e dalle vigne di Lens  e Granges a est. La regione produce notevoli vini bianchi, fini ed eleganti e saporosi e fruttati vini rossi e un Muscat molto apprezzato. Sion, è capitale del Vallese, meglio definita la capitale del vino. Già all’entrata della città l’occhio attento si lascia catturare dalla grandezza di questo luogo meraviglioso grazie ai vigneti di Chavoz, della Mozzetta o ancora di Molignon. Questi vigneti sono costruiti da numerosi terrazzi dove i più modesti hanno una superficie variante dai 10 ai 30 metri, mentre i più importanti raggiungono i 2000 mq. (autentici giardini).

Vicino ai vigneti di Sion, troviamo i vigneti di Savièse, uno dei più vasti del cantone. Chi dice Savièse pensa immediatamente a Ormone, Roumaz, Granois, St. Germain, Drône, Chandolin. Tutti questi villaggi, appollaiati sopra la capitale, formano la periferia, ed hanno il privilegio di godere di un clima fatto su misura e di un suolo ideale per la coltivazione della vigna. Altri vigneti troviamo a Grimisuat e Ayent. Più avanti, dominanti la parte est del vigneto di Sion, tra la riva sinistra del Lienne e il vigneto di Grimisuat, si stagliano le imponenti superfici viticole d’Ayent. Un vasto dispiegamento di pali, allineati regolarmente, testimonia in modo eloquente la vittoria dell’uomo sulla natura. Dall’alto del nostro osservatorio, scrutando l’orizzonte, scopriamo sulla riva sinistra del Rodano i vigneti di Bramois, Nax e Vernamiège. Gli ultimi due s’inerpicano in altura abbandonando i pendii più dolci al loro vicino di pianura. Inoltrandoci un poco nella valle, nella regione di Vex, ci imbattiamo in terrazzi isolati di poca estensione. Questo vale anche per i comuni di Salins e di Nendaz che posseggono ancora alcune superfici, tra le altre, nella regione di Turins, sulla strada di Nendaz.

Abbandoniamo la valle di Herens e il distretto di Sion e varchiamo la Morge. Nel passaggio il nostro sguardo contemplerà i pendii selvaggi del Mont d’Orge, dove la reputazione dei nettari che qui si sviluppano non è più da raccontare tale è la loro alta reputazione. Conthey ha scelto bene la sua area. Rannicchiato sul fianco della montagna, questo vecchio borgo è diventato oggi un villaggio e, della sua nobiltà di un tempo, ha conservato quella del vino. Citiamo per ricordare: Erde, Premploz, Daillon, Aven e Sensine, tutti abbarbicati al pendio. Continuando la sua strada di conquista, la vigna, ignorando tutti gli ostacoli, prende possesso di Vètroz-Magnot e, mettendosi in mostra maestosamente sulla riva sinistra del Lizerne, essa ha accolto la maggior parte dei vini presenti sul suolo vallesano. L’Amigne qui trova il suo terreno preferito grazie ai pendii soleggiati. Anche la vicina Ardon, ha giocato con successo la carta del vino. Del resto la vigna è diventata la sua più grande ricchezza. Il vigneto si snoda lungo l’argine del Lizerne, avanzando risolutamente nel piano. Ben inteso, non ha per niente disdegnato i pendii aridi della collina.

Poco dopo Ardon, a mezza altezza, ai piedi del Haut de Cry, appare d’un tratto, grandiosamente Chamoson il cui superbo vigneto rivendica la totalità di questo cono d’eiezione. Scendendo dolcemente, avanza di buon ordine, prendendo di passaggio, a tenaglia, St. Pierre de Clages poi continua la sua strada arrivando alla ferrovia che non esita ad attraversare in alcune zone. Ai bordi del Rodano termina la sua corsa e saluta amichevolmente il vicino sulla riva sinistra: il vigneto di Riddes che si estende lentamente fino ai confini di Ecòne, raggiungendo così quello di Saxon, il quale, bisogna precisarlo, durante questi ultimi anni si è ampliato considerevolmente. A monte di Saillon, tra i fiumi Salentze e Losentze, sul piano e sui primi pendii, si estende il vigneto di Leytron. Il panorama che appare agli occhi è unico e la bellezza che ne deriva, non può lasciare indifferenti. Vigneti a perdita d’occhio, a sinistra, a destra, davanti e dietro. È una vera festa di colori che ha come sfondo il villaggio.

Riprendendo il nostro cammino distinguiamo, troneggiante, sulla collina, la borgata medievale di Saillon da dove si erge maestosa e austera la torre Bayard, testimone fedele di un glorioso passato. Questo comune, vero eldorado agricolo, ha lasciato invadere pacificamente la sua collina da questa pianta nobile. Oggi la sua area viticola si estende da Sarvaz fino al Salentze. Entrando a Fully ci sentiamo trasportati in regioni meridionali. “Mazembroz”, “Saxè”, ”Châtaignier” e “Branson” hanno un vago sapore provenzale. In questa regione, che potremmo chiamare la “California della Svizzera”, la vigna si è appropriata delle vaste colline soleggiate che si estendono da Saillon alle Follaterres, gettando uno sguardo dominante sulla bella pianura. Il suo suolo, secco e ben esposto, produce grandi vini. Dirigendo il nostro sguardo verso sud scopriamo in lontananza il vigneto di Charrat che tagliato qua e là da piantagioni di albicocche, si estende ai piedi del superbo Pierre-à-Voir. Il suolo franato si presta molto bene alla coltivazione del Gamay. Eccoci quasi alla fine del nostro viaggio inoltrandoci sulle strade agricole della riva sinistra per giungere a Martigny. Il vigneto della Combe si abbarbica sui fianchi della montagna stendendosi dalla Tour de la Bàtiaz fino a Rappes. La vista di questa superficie verdeggiante è un incanto. In questa magnifica regione termina la corsa il vigneto vallesano.

 

 

 

I Vini Vallesani

Nel Vallese, le uve vengono cedute a chi commercializza anche il vino. La parte del leone spetta ai negozianti di vino che si raggruppano in seno all’Unione dei negozianti di vino del Vallese (UNVY) che commercializzano circa il 60% del raccolto. Le cantine cooperative PROVINS, con oltre 5000 aderenti, vinificano il 30% della vendemmia vallesana. Quanto ai produttori-vinificatori si spartiscono il rimanente 10%.

 

I vini bianchi prodotti nel Vallese:

FENDANT: è una denominazione riservata esclusivamente al vallese. Questo vino, nato dal vitigno Chasselas, è diventato l’ambasciatore del Vallese. È un vino bianco, secco e fruttato. Le sue qualità intrinseche ne fanno un vino da aperitivo per eccellenza che accompagna altrettanto bene i piatti della tradizione gastronomica vallesana: raclette, fondue, carne di maiale con crauti. Si beve di preferenza giovane.

 

JOHANNISBERG: vino bianco, fine e ricco di sentori floreali. La sua naturale nobiltà ne fa l’aperitivo dei buongustai. Accompagna molto bene i piatti al formaggio, il pesce e anche gli asparagi. Si beve giovane. Il Sylvaner detto anche Gros Rhein col quale si produce lo Johannisberg si adatta a terreni secchi e ghiaiosi.

 

MALVOISIE: è stato introdotto in Vallese nel 18° secolo. Nasce da uve Pinot Gris, e si tratta di un vino da dessert ricco, corposo, che, si dice, “dà alla testa”. Ha colore dorato. Si trova anche una Malvoisie passita o semi passita; vini liquorosi che si bevono di preferenza dopo alcuni anni. La Malvoisie si accompagna alle fragole ed ai lamponi, senza dimenticare il budino di albicocche e la torta di pere. Si coltiva soprattutto nelle regioni di Sierre e di Leytron.

 

MUSCAT: è un vino bianco morbido, carezzevole dall’aroma di muschio. Si beve giovane. È ottimo come aperitivo o come vino da dessert. Accompagna a meraviglia il pesce sia fritto che bollito. Il Muscat era in via di estinzione. Fortunatamente negli ultimi anni sono stati ricostruiti alcuni terrazzi soprattutto nella regione di Sierre e impiantati con questo nobile ceppo. La sua produzione rimane molto limitata.

 

CHARDONNAY: lo Chardonnay ha una maturazione precoce. Dà un vino fruttato, armonioso e morbido. I grappoli, da piccoli a medi, hanno chicchi minuti e fitti. Lo Chardonnay invecchia molto bene.

 

ERMITAGE: si tratta di un vino bianco morbido e vellutato adatto sia per aperitivi che per dessert. Vino eccellente da invecchiare. Lo si trova sui pendii secchi e ben esposti al sole, soprattutto nelle regioni di Fully, Sion e Noble Contrée. Il vitigno è il Marsanne Blanche.

 

PETITE ARVINE: la Petite Arvine è un vino consistente e virile che si apprezza dall’aperitivo al dessert ma anche come accompagnamento di eccellenti foie gras. Grazie ad un ottimale equilibrio tra la sua ricchezza e la sua acidità, la Petite Arvine sopporta bene l’invecchiamento. Si coltiva principalmente nelle regioni di Vétroz e della Noble Contrée. È considerato una perla rara e preziosa.

 

AMIGNE: trattasi di un vino bianco da dessert, tenero e stimolante, dal profumo finissimo. Secondo le annate l’Amigne si conserva particolarmente bene. Si coltiva principalmente nella Regione di Vetroz.

 

PAIËN (HEIDA): Il Paiën, nato dal Savagnin bianco o Traminer, viene coltivato esclusivamente tra Viège e Visperterminen fino ad un’altitudine di 1.000 m slm. La sua fierezza è quella di crescere nel vigneto più alto d’Europa. È un vino secco, dall’acidità sostenuta. Sopporta bene l’invecchiamento.

 

HUMAGNE BLANCHE: ceppo bianco indigeno che figura tra la vecchia guardia vallesana. È un vino nervoso, pieno di fluido, robusto e stimolante. Per questa ragione fu considerato per lungo tempo il vino delle puerpere. La sua produzione è estremamente modesta.

 

DÔLE BLANCHE: la Dôle blanche è un vino che nasce da uve nere. Il predominio di Pinot Noir le conferisce un buon temperamento. La sua produzione è abbastanza limitata.

 

REZE: la Rèze, purtroppo in via d’estinzione, è un vitigno che produce il celebre vino dei ghiacciai. Durante numerosi anni riposa in fusti di quercia nelle cantine di Grimentz, St. Jean e Ayer. Solo alcuni negozianti producono ancora questa specialità che offrono a rari privilegiati.

 

RIESLING: vitigno tardivo che proviene dalle sponde del Reno. Ha piccoli grappoli fitti, un peduncolo corto e legnoso. Vino tra i più fini, dal carattere leggermente muschiato. Si coltiva in modo particolare sui terreni scistosi nella regione di Sion.

 
 
 
 
 
I vini Rossi prodotti nel Vallese:

DÔLE: la Dôle è il principale vino rosso vallesano. È il frutto del matrimonio tra il Pinot Noir e il Gamay. L’elemento principale è costituito dal Pinot Noir (51% al minimo). Può però essere composta anche di solo Pinot Noir. La Dôle è un vino forte, ampio, armonioso. Le uve Pinot Noir le danno temperamento e profumo, il Gamay le dà il gusto robusto e fruttato. Come la maggior parte dei vini rossi vallesani, la Dôle si può bere giovane, nonostante tiene bene anche alcuni anni. Generalmente la Dôle della regione di Sierre-Salquenen ha un particolare gusto di Pinot Noir, mentre quella dei dintorni di Martigny ha un apporto maggiore di Gamay.

 

PINOT NOIR: nel Vallese il Pinot Noir trova la sua terra ideale. Questo vitigno dona un vino forte e fruttato particolarmente adatto ad accompagnare le carni rosse e la selvaggina, senza dimenticare il formaggio. Si lascia bere giovane ma sopporta bene alcuni anni di invecchiamento. Questo vitigno si coltiva ovunque nel Vallese ma predomina nella regione di Sierre-Salquenen. Unito ad altre uve produce la famosa Dôle.

 

GAMAY: è il terzo vino per produzione; preferisce i suoli granitici e dona un vino rotondo, caldo, profumato e leggermente aromatico. Si unisce al Pinot Nero per produrre la Dôle.

 

SYRAH: la Syrah, prodotta da un vitigno rosso francese della Côtes du Rhône, più precisamente da Dròme, dona un vino forte, fruttato e leggermente tannico. Vino d’invecchiamento.

 

CORNALIN: è un vecchio ceppo autoctono, un vitigno rarissimo, assai poco coltivato. Dona un vino di qualità, tannico, che migliora con gli anni. Suscita l’entusiasmo dei conoscitori per i suoi colori violacei e il complesso bouquet ben sostenuto da un corpo delizioso.

 

HUMAGNE ROUGE: di origine vallesane dona vini che sono molto ricercati. Il fruttato lo si ritrova anche in bocca, vivo e fermo con eclatante vitalità. Non è imparentato con l’Humagne blanche. Alcuni ampelografi vedono in esso un rappresentante del vecchio ceppo Oriiou, detto Petit Rouge in Val d’Aosta.

 

OEIL-DE-PERDRIX: Pinot Noir vinificato in rosato. L’Oeil-de-Perdrix è un vino elegante e forte. Questo vino si sposa bene con tutti i piatti. Si beve generalmente giovane.

 

 

I quindici vitigni più impiantati nel Vallese

 

Vitigno

Vino

Tipologia

Ettari vitati

 

 

 

 

Pinot Noir

 

Rosso

1817 ha.

Chasselas

Fendant

Bianco

1619 ha.

Gamay

 

Rosso

972 ha.

Sylvaner

Johannisberg

Bianco

215 ha.

Chardonnay

 

Bianco

59 ha.

Humagne Rouge

 

Rosso

56 ha.

Pinot Gris

Malvoisie

Bianco

52 ha.

Petite Arvine

 

Bianco

51 ha.

Muscat

 

Bianco

42 ha.

Syrah

 

Rosso

41 ha.

Marsanne Blanche

Ermitage

Bianco

33 ha.

Cornalin

 

Rosso

27 ha.

Riesling x Sylvaner

 

Bianco

25 ha.

Amigne

 

Bianco

20 ha.

Pinot Blanc

 

Bianco

17 ha.

 

Chasselas

Il vitigno dovrebbe essere originario della Svizzera e potrebbe appartenere alla proles orientalis. Presenta molte analogie genetiche con l’Amigne. È anche detto Fendant, nome utilizzato nei documenti monastici prima del XVI° secolo. Il vitigno ha grande variabilità intravarietale; infatti, presenta diversi biotipi distinti per le caratteristiche delle foglie, per la tendenza alla colatura, per l’origine geografica, per il sapore dell’uva e il colore della bacca. Il vitigno ha germogliamento medio e maturazione precoce. Il portamento è eretto e la vigoria media. Predilige una potatura corta e si adatta ad ambienti settentrionali per la sua precocità e la buona allegagione. È poco tollerante alla clorosi ferrica, mentre lo è in misura maggiore alle crittogame e alle avversità climatiche. Si può trovare anche in Germania con il nome di Gutedel, in Austria e anche in Romania, Ungheria e Moldavia. Si trova anche in Nuova Zelanda, Cile e California. Era coltivato per produrre uva da tavola, nelle vicinanze di Parigi, fino alla metà del Novecento.

 

Petite Arvine

Vitigno autoctono del Vallese e presente anche in Italia, nella vicina Valle d’Aosta. L’aggettivo petite viene utilizzato per distinguerlo dal Grand Arvine. Il vitigno ha germogliamento medio e maturazione tardiva. Il portamento è eretto, la vigoria media. Il grappolo è di medie dimensioni, cilindrico, allungato, a volta con due ali, doppie, molto compatto. L’acino è sferoidale, la buccia sottile, consistente, di colore verde o verde-giallo a maturità. La polpa è neutra e acidula. È un vitigno coltivato anche alle alte altitudini (fino a 1100 metri s.l.m.), ma con buona esposizione. È sensibile alla peronospora, alla muffa grigia e agli acari. Si ottengono vini con aromi molto intensi, ricchi, profumati, di corpo e buona acidità e adatti all’invecchiamento. Sono prodotti anche vini secchi e dolci dopo un leggero appassimento in pianta.

 
 

La degustazione personale di chi scrive:

AMPHITRYION

Riesling du Valais AOC – Domaine du Mont d’Or – Sion

Vino dal colore dorato con nuances verdognoli; al naso si presenta con un bouquet floreale (tiglio e iris), di bella intensità aromatica con ricordi di timo fresco. In bocca è fresco, sapido, ampio e vellutato, con grande struttura da alcol. La nota aromatica di muschio è ben presente con finale piacevolmente vegetale.

 

SAINT-MARTIN JOHANNISBERG DOUX DU VALAIS

Johannisberg AOC Valais – Domaine du Mont d’Or – Sion

La collina di Saint Martin di Mont d’Or è esposta al sole diretto; le uve di questo vigneto sono sempre raccolte a fine novembre e il vino viene passato in legno; dorato quasi topazio, lucente; al naso è un insieme di aromi mielati e di timo con finale di mandorla tostata; in bocca presenta una bella confettura di albicocca; è saporito, pieno, nobile, con un finale ricco di freschezza e di sapori indicibili che non finiscono mai. Vino da foie gras o da dessert sulla tarte tatin.

 

LA PORTE DE NOVEMBRE

Johannisberg AOC Valais – Robert Gilliard – Sion

Vino ottenuto dal vitigno Sylvaner con leggera sovramaturazione in pianta; ha colore giallo dorato brillante con ampi archetti; profumo intenso e delicato, quasi muschiato con finale di mandorla amara e fortemente minerale; in bocca è armonioso, caldo, completo e complesso, con una buona acidità che prolunga la persistenza aromatica che si chiude sulle note della “pierre à fusil”.

 

SANS CULOTTE

Fendant de Sion AOC Valais – Charles Bonvin Fils – Sion

Vino di una grazia diretta e spontanea che si mette subito in mostra con un bel colore giallo verdognolo e brillante; al naso si presenta floreale e con una fruttuosità prorompente che ricorda la pera, la pesca bianca matura e la mela renetta; franco, generoso, rotondo, di ottima armonia che si chiude sulle note complesse di miele e di gheriglio di noci; finale quasi untuoso e grasso.

 

MUSCAT DU VALAIS NOBLE CÉPAGE

Muscat AOC Valais – Charles Bonvin Fils – Sion

Questo moscato secco proviene da antichi ceppi vallesani; ha colore chiaro con riflessi verdognoli; al naso la tipica nota aromatica muschiata e vegetale ben sostenuta da una grande fruttuosità; in bocca è secco, sapido, caldo, elegante e carezzevole con un’acidità che sostiene la persistenza aromatica finale leggermente minerale. Vino ideale per aperitivi e per alcuni formaggi a pasta fresca di capra.

 

VIEILLES VIGNES CUVÉE DU MAITRE DE CHAIS

Valais AOC  – Provins Valais – Sion

Vino ottenuto da uve Marsanne, Amigne, Pinot Bianco e Païen; il vino viene poi passato in barriques per 8 mesi; ha colore giallo dorato e brillante; il bouquet è complesso sulle note vanigliate dolci con sentori di confettura anche agrumata. In bocca è un’esplosione di sapori dolci con note “moelleuse” fini ed eleganti che chiudono con grande lunghezza aromatica e minerale. Vino per accompagnare formaggi dal gusto pronunciato.

 

BRINDAMOUR

Malvoisie de Sierre AOC – Provins Valais – Sion

Ottenuto da uve Pinot Gris o Malvoisie; si presenta con colore giallo con sfumature dorate; al naso è sottile di fiori dolci (tiglio, mimosa) e di note finali mielate; il sapore ha una dolcezza particolare sostenuta da un’ottima acidità che ne prolunga l’equilibrio finale e la lunga persistenza. Vino da dessert e per formaggi grassi freschi come pure si suggerisce sulla pera al cioccolato.

 

MITIS AMIGNE DE VETROZ

Valois AOC – Bon Pere – Germanier – Balavaud (Vetroz)

È ottenuto da uva Amigne di Vètroz, importata dai Romani. È il vino mitico del Vallese. Viene prodotto con le uve botritizzate di tre produttori, raccolte separatamente a fine novembre. Il mosto viene fermentato in barriques “sur lie” per 20 mesi. Colore giallo dorato intenso; naso complesso con note di confettura e spezie dolci (vaniglia e cannella). In bocca è subito caldo, carezzevole, bilanciato da una bell’acidità; il finale, lungo e persistente è sulle note tostate con miele di castagno dolce amaro. Vino per formaggi bleu e per foie gras scaloppato con mele. 

 

LES MAZOTS

Petite Arvine AOC du Valais – Maurice Gay – Chamoson

L’Arvine è come l’Amigne un vitigno antico importato in Vallese dai Romani. Più virile e potente, permette di ottenere vini di estrema eleganza. Il colore è sul verdognolo, brillante. Al naso si presenta con profumi esotici di mango, pompelmo e di ananas. Netti sono i fiori di zagara e di timo. L’attacco in bocca è acidulo, agrumato, complesso, fine e armonioso. Il finale è leggermente vegetale e minerale. Vino da aperitivi, per crostacei, per formaggi freschi di buona struttura.

 

ERMITAGE

Valais AOC – Rouvinez – Sierre

Ottenuto da uve Marsanne Blanche, vendemmia tardiva; il colore è giallo con sfumature dorate. Il bouquet è floreale di fiori di campo e timo con note finali di confettura. In bocca è caldo, fruttato, armonico, piacevolmente fresco e sapido che prolunga la persistenza sulle note verdi di asparagi selvatici. Vino da accompagnare a primo piatti e a pesci.

 

MARSANNE ERMITAGE PRIMIS CLASSICUS

Ermitage AOC Valais – Caves Orsat – Martigny

Ottenuto da uve Marsanne Blanche vendemmiate a metà novembre da vigne vecchie di 25 anni. Il mosto viene posto in barriques per 7 mesi. Il colore è giallo con sfumature dorate. Al naso si presenta floreale di tiglio con note finali di confettura e di distillato di lamponi. In bocca è  vellutato, caldo, armonico e complesso. Il finale è ben sostenuto da aromi terziari, da vaniglia e da sali minerali di buona struttura. Vino da pesci pregiati: scampi, aragoste e per terrine tartufate.

 

 

CORNALIN VARONE SION

Cornalin AOC Valais – Frédéric Varone Vins – Sion

È di certo uno dei più antichi vitigni del Vallese e il più capriccioso. Viene apprezzato dagli amatori per la sua rarità. Colore rosso rubino con riflessi violacei cupi; al naso si presenta con note speziate di chiodi di garofano e foglie di tabacco; in bocca è sapido, virile, complesso, di grande eleganza e piacevolezza; il retrogusto mette in evidenza gusti nobili di pepe rosa, china e rabarbaro. Vino da carni rosse arrostite e per formaggi duri di media stagionatura.

 

VALÉRIA

Dôle de Sion AOC – Frédéric Varone Vins – Sion

Ottenuto con Pinot Nero al 75% e Gamay 25%; leggero passaggio in botte. Vino dal colore rosso rubino scarico; al naso presenta profumi intensi di violetta a cui seguono sentori di piccolo frutti di sottobosco (fragolina e lamponi); in bocca è rotondo, generoso, caldo, fruttato e vinoso, armonico con tannini dolci. Il finale è leggermente corto ma di interessante piacevolezza. Vino da terrine, fondute di carne, carni rosse arrostite.

 

SYRAH

AOC Valais – Albert Mathier et Fils – Salgesch

Vino dal colore rosso scuro con riflessi violacei; al naso presenta una nota speziata di pepe nero, garofano selvatico e foglia di tabacco; in bocca è secco, ricco, complesso, con presenza di ciliegie sotto spirito e di frutta rossa matura (prugna, mora, cassis) con finale speziato di chiodi di garofano.

Vino da terrine campagnole di selvaggina, formaggi grassi non duri e carni con intingolo.

 

CHÂTEAU LICHTEN

AOC Valais – Rouvinez – Sierre

Ottenuto con tre vitigni: Cornalin, Humagne e Syrah. Colore rosso rubino con riflessi viola; al naso mette subito in evidenza sentori di frutta di sottobosco e un finale di leggera speziatura dolce; l’attacco in bocca è caldo, vigoroso, ben sostenuto da acidità e tannini. Armonico ed equilibrato ha una lunghezza che si protrae lunga anche nel retrogusto. Vino da carni rosse generose e per accompagnare agnello alla brace. 

 

 

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La cucina vallesana

L’agricoltura vallesana è fiorente e consente di portare sul piatto specialità tradizionali come la Raclette o il pane di segale del Vallese, proposto anche con noci e frutta di coltivazione propria. Assolutamente da provare la carne secca del Vallese, essiccata all’aria dopo l’aggiunta di sale e spezie. E naturalmente la Fondue al formaggio. Diverse sono le ricette per preparare la fondue di formaggio e così troviamo la neocastellana, con Gruyère ed Emmental; la vodese con solo Gruyère; la fondue della Svizzera centrale con Gruyère, Emmental e Sbrinz e la fondue cosiddetta Moitié-Moitié con Gruyère e Vacherin friborghese. Oltre al pane si può intingere alternativamente patate bollite a pezzetti, patate novelle bollite con la pelle, broccoli al dente, peperoni a pezzetti, alternando anche cipolline e cetrolini.

 

La ricetta base della FONDUE VALLESANA: dosi per 4 persone:

►1 spicchio di aglio

►800 g. di miscela di formaggio grattugiato

►4 cucchiai di Maizena (amido di mais bianco) o fecola di patate

►350 g. di vino bianco secco del tipo Fendant

►1 cucchiaio di succo di limone fresco

►1 bicchierino di Kirsch

►pepe macinato al momento q.b.

►noce moscata macinata al momento q.b.

Si strofina ben ben l’apposita padella (caquelon), prima di metterla sul fornello, con l’aglio e a seconda dei gusti si possono lasciare dei piccoli pezzetti. Mescolare il formaggio con la Maizena, che verseremo nel caquelon, che già contiene il vino bianco e il succo di limone, rimestando continuamente e intensamente finché il formaggio si fonde ben bene. A questo punto si aggiunge il Kirsch, si condisce a piacere con pepe e noce moscata. Intingere il pane o gli altri ingredienti continuando a rimestare con il pezzo intinto nella fondue. La fondue non deve bollire, deve solo fondere. Da ricordare i diversi formaggi che danno l’impronta alla fondue:

Gruyère, con il sapore deciso e piccante è insostituibile principe e ne rappresenta la base.

Emmental, ci vorrebbe stagionato di almeno 8/10 mesi.

Sbrinz, dà un gusto forte e intenso alla fondue.

Vacherin friborghese è dolce e cremoso e viene utilizzato per la fondue moitiè-moitiè.

Appenzel, conferisce un sapore aromatico: ne basta un pezzettino.

Tilsiter rosso, dà un tocco di piccante, mentre il Tilsiter verde, dà un tocco di dolcezza.

 

 

Locale ideale per fondue: “Dü” a Saas-Fee

Chi ama le tradizioni del Vallese, adorerà sicuramente il locale per fondue “Dü” di Saas-Fee! In un’atmosfera incantevole caratterizzata dalla massima cura per il dettaglio, al Dü si celebra l’essenza delle tradizioni del Vallese – portate sapientemente in tavola sotto forma di succulente fondue di carne e formaggio, raclette, insalate, pane di vari tipi, carne secca vallesana e un’eccezionale selezione di vini! www.duesaasfee. Ch

 

I buoni indirizzi nella capitale dei vini vallesani

 

I Ristoranti:

Restaurant du Lac – Brigitte et Guy Bonvin

Mayens d’Arbaz – 1974 Arbaz

Chiuso il martedì e il mercoledì (eccetto luglio e agosto)

Tel. 0041.27. 398.24.84 – guydulac@bluewin.ch

Situato a 1.320 m., tra due laghi, offre un panorama incantevole e una cucina tipica a base di carni e pesci di lago (trote).

 

Le Jardin Gourmand di P. Fantoli

Avenue de la Gare, 22 – 1950 Sion

Tel 0041.27. 323.23.10

Chiuso il lunedì e la domenica sera

Situato nel centro di Sion, vicino alla stazione, offre una cucina alla carta che comprende diversi menu (Lunch, Le luxus lunch, le menu surprise, le menu tête à tête) e una incredibile varietà di vini della regione.

 

Restaurant L’Enclos de Valère di Bornet e Picard

Rue des Châteaux 18 – 1950 Sion

Tel. 0041.27. 323.32.30

Chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno

Ristorante rustico e di classe nel cuore di Sion con magnifica terrazza ombreggiata. Da provare la tartar de boeuf.

 

Restaurant Châteaux de Brignon di Sandra Schynyder e Abdallah Hamadouch

1950 Brignon-Nendaz

Tel. 0041.27. 288.21.09

Chiuso il mercoledì e di sera

Luogo ideale per menu gourmets e per business lunch.

 

Altri buoni indirizzi:

Restaurant Lafarge – St. Maurice (Monthey) Tel. 0041.24. 485.13.60 –  www.lafarge.ch

Restaurant Le Gourmet – Martigny – Tel. 0041.27. 722.18.41 – www.le-gourmet.ch

Restaurant Les Bains de Saillon – Saillon – Tel. 0041.27. 743.11.12 – www.bainsdesaillon.ch

Restaurant La Grotte – Sierre – Tel. 0041.27. 455.46.46

 

Per altre informazioni su ristoranti vallesani: www.resto-vs.ch

 

Gli Hotel

Hotel de la Poste, Rue du bourg 22, Sierre:  www.hotel-sierre.ch
Hotel Du Rhone, Rue du Scex 10, Sion:  www.durhonesion.ch
Hotel Colline de Daval, Sierre:  www.collinededaval.ch

 

Le cantine:

Robert Gilliard SA, Rue de Loéche, 70 – Sion:  www.gilliard.ch
Vins des Chevaliers SA, Varenstrasse, 40 – Salgesh: www.chevaliers.ch
Gérard Raymond, Rue du Bourg, 41- Saillon:  www.gerardraymond.ch

 

 

 

Indirizzi utili:

OPAV – Office de promotion des produits de l’agriculture valaisanne

Avenue de la Gare, 5

CH – 1951 Sion

Tel. 0041. +27. 322.22.47

info@opav.ch

 

Museo Vallesano della Vigna e del Vino

CH – 3960 Sierre

Tel. 0041. +27. 456.35.25

mvvv@bluewin.ch

 

Camera Vallesana dell’Agricoltura

Avenue de la Gare, 2

CH – 1964 Conthey

Tel. 0041.+27. 345.40.10

cvagri@agrivalais.ch

 

Altre informazioni sui vini vallesani: http://www.valais.ch/it

 

 

 

Servizio a cura di Rocco Lettieri