Asolo e dintorni enologici

Asolo e dintorni enologici

di Stefania Belcecchi  

Un angolo di Veneto che è un gioiello. Tra storia e natura, con mille screziature di verde e mille profumi di fiori, il borgo di Asolo e la sua Rocca dominano incontrastati il paesaggio circostante. Un caleidoscopio di emozioni che impressionano i sensi con fanciullesca veemenza.

La deliziosa cittadina medioevale è in piena Marca Trevigiana, nella zona collinare ai piedi delle Dolomiti, a due passi da Venezia. Meta del turismo italiano e straniero, Asolo non è solo bellezza e cultura, è anche viticoltura di qualità. Spesso s’identifica il Veneto enologico con il suo vino più famoso in tutto il mondo, il Prosecco. Ma non è solo questo. Anzi, è la culla di piccole produzioni di elevata qualità, magari poco conosciute ma sicuramente molto apprezzate, specie all’estero.

Sto parlando di due piccole e recenti Docg, Asolo Prosecco Superiore e Montello, e una Doc, Montello Colli Asolani. L’Italia del vino è fatta così. Ogni tanto, si resta sorpresi da piccole realtà enoiche, quasi esclusivamente confinate alla regione di produzione, o comunque poco conosciute. Assaggio dopo assaggio, si trova la chiave di lettura e si contestualizza il vino. Perché il vino non è solo un liquido nel bicchiere. Il vino è il territorio da cui provengono le uve, è la gente che lavora per ottenerlo sia in vigna sia in cantina, è la tradizione che detta le linee guida da seguire con dedizione ed esperienza. Allora, se ne scrive per raccontare a tutto tondo quel bicchiere di vino.

Il Consorzio Vini Asolo Montello, che rappresenta l’85% dei produttori locali, punta sulla cultura del terroir del Montello e dei Colli Asolani attraverso lo sviluppo delle due Docg, della Doc e la riscoperta di due vitigni quasi estinti, la recantina e la bianchetta. La superficie vitata totale ammonta a circa 2132 ettari, dei quali 1500 ad Asolo Prosecco Superiore Docg, 200 a Montello Superiore Docg e i restanti ad altre Doc. Di conseguenza, il vigneto Asolo Montello è essenzialmente impiantato a glera e per il resto a cabernet sauvignon e franc, merlot e carmenère, varietà internazionali d’importazione napoleonica, a recantina, manzoni bianco, pinot bianco, chardonnay e bianchetta.

7.750.000 bottiglie di Asolo Prosecco Superiore Docg prodotte nel 2016: è il dato ufficiale presente sul sito del Consorzio, ma certamente lievitato ad oggi.

Alcuni vini da suggerire:

Montelvini – Asolo Prosecco Docg Spumante Superiore Extra Brut Collezione Serenitatis Millesimato 2017

Testa di serie dell’azienda, questo vino è fortemente identitario nella sua tipologia Extra Brut, peraltro propria solo della Docg Asolo Prosecco. Le uve glera, selezionate e vinificate con estrema cura, donano un tenue color paglia brillante allo spumante. Bollicine elegantemente ritmate. Iniziali sensazioni di pera, mela Golden, tiglio, robinia, bouquet d’erbe aromatiche fresche e chiusura su note di pomelo e pietra, sia al naso sia al palato. A lungo cremoso e avvolgente, agile, fresco e piacevolmente sapido.

Giusti Dal Col – Asolo Prosecco Superiore Docg Brut

Le uve glera provengono dai vigneti che l’azienda Giusti Dal Col possiede a Nervesa della Battaglia. Vinificazione con lieviti selezionati e presa di spuma a temperatura controllata in autoclavi. Color paglia chiaro, impatto spumoso con fine e costante briosità. Ricordi di melone bianco, lime, mela, pera e fiore di robinia si percepiscono al naso come in bocca. Il gusto gradevole, di gran pulizia, è fresco e persistente.

Martignago Cantina Sant’Andrea – Asolo Prosecco Docg Extra Brut Xero

Menzione Extra Brut in etichetta, come da disciplinare: spumante senza zuccheri residui, schietto. Solo glera proveniente dalle colline di Maser (TV). Vinificazione in acciaio con breve macerazione pellicolare, presa di spuma in autoclave (60 giorni) con sosta sui lieviti. Spumeggiante e paglierino chiaro, è delicatamente intenso al naso con note di pera, mela renetta, melone bianco, sambuco e ginestra. Il sorso è brioso, fresco, snello e citrino.

Ida Agnoletti – Montello Colli Asolani Doc Merlot La Ida 2016

Vigneto piantato nel 2000, ai piedi del Montello. 100% merlot vinificato in tini d’acciaio. Macerazione 15-20 giorni, affinamento 10 mesi in vasca d’acciaio e 4-6 mesi in bottiglia. Rubino concentrato con riflessi porpora. Sentori polposi di visciola e mirtillo, fungo, menta, cacao amaro e bacca di ginepro. Di armonica struttura, morbido, appena tannico, fresco e sapido al gusto, si distende in un finale di cacao amaro e visciola.

Cirotto – Montello Docg Costalunga 2015

Blend di merlot, cabernet sauvignon e cabernet franc. Fermentazione in acciaio con rimontaggi. Svolge la malolattica e affina in botte di rovere da 25 ettolitri per 18 mesi. Bel rubino dalla sfumatura granata. Impatto intenso di mirtillo nero e visciola, maturi e in confettura, di vaniglia e pepe. Prosegue sulle papille delicato, appena tannico, fresco-sapido e fruttoso nel finale.

Pat del Colmel – Montello Colli Asolani Doc Recantina 2016

Recantina in purezza, vitigno autoctono recuperato da un’estinzione quasi certa grazie ad alcuni viticoltori locali. Raccolta manuale a maturazione totale delle uve. Macerazione, uso di lieviti indigeni e affinamento in botti e barrique per un anno. Nel bicchiere, il vino è di color rubino con sentori di fragole e ribes nero, pepe e tabacco. Al palato è agile, fresco e sapido, giustamente tannico e di buon equilibrio.

 

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Consorzio Vini Asolo Montello 

Lunedì 8 aprile alle 14.30 nello spazio del Consorzio vini Asolo Montello a Vinitaly – Padiglione 8, Stand I2-I3 – partecipa alla degustazione “Recantina – Un tesoro da scoprire”. La degustazione sarà condotta da Franco Della Rosa, enologo e vicepresidente del Consorzio Vini Asolo Montello. La Recantina è un vitigno coltivato da quasi quattro secoli nel Trevigiano, praticamente scomparso all’inizio del Novecento e oggi recuperato grazie a un lungo lavoro di ricerca. L’attenzione prestata alla difesa dei vitigni locali e al recupero di cloni autoctoni, in piccoli vivai, sta infatti portando negli ultimi anni importanti risultati. In un’indagine pubblicata da Vianello e Carpenè nel 1874, la Recantina risulta infatti tra le uve rosse più coltivate in tre comuni di Treviso, due di Asolo e due di Castelfranco per un totale di 28.815 ettolitri di vino. Poi, nel 1900 nessun ampelografo o ricerca viticola parla più di questa varietà, come fosse misteriosamente scomparsa. Ma la Recantina sopravviveva nella memoria dei viticoltori e anche in alcuni vecchi filari e vigneti della zona dei Colli Asolani. Così è nato il progetto di difesa e recupera che a Vinitaly presenteremo attraverso diversi vini prodotti da soci del Consorzio nel territorio dell’Asolo Montello. La prenotazione è gratuita e riservata esclusivamente ai maggiorenni. I posti sono limitati. Non è incluso e non è compreso il biglietto di ingresso a Vinitaly 2019.

ASOLO

Non c’è solo Venezia in Veneto … Benvenuti nel lato sconosciuto della collina veneta, ad Asolo, una piccola città del Rinascimento, classificata tra i Borghi più belli d’Italia. I palazzi, che riflettono la sua passata grandezza, hanno molto fascino, che non sfuggono agli artisti che hanno fatto la loro casa ad Asolo. Il villaggio attrae molte persone con il bel tempo grazie ai suoi splendidi monumenti come l’ex castello della regina, la cattedrale che nasconde un dipinto di Lotto o la sua fortezza medievale che domina la regione, mentre Asolo è arroccato su una collina.