UN SOGNO IN BORGOGNA di M. Castellani
UN SOGNO IN BORGOGNA
di  Massimo Castellani
“Un sogno in Borgogna” (edizioni Bertani & C  – pp. 199 – € 18) è il titolo che Massimo Castellani ha dato al suo primo libro sul vino, un vero romanzo, per potersi esprimere in modo diverso sulla sua cultura della Borgogna.
E per farlo si inventa l’amore che un signore, wine lovers, Alberto Pieraccini, ha per una cara allieva, Eleonora Martini, stimatissima architetto di Firenze, una donna che divide un viaggio immaginario indimenticabile insieme a lui in una settimana. Percorrere la Borgogna, la terra che lui conosce come nessun altro posto vinicolo al mondo, con una donna affascinante, gli permette di raccontare punto per punto il suo amore per quella terra. Lei assorbe tutto e condivide odori, sapori, suoni, aria, acqua, terra, energia, persone, vie, cibi e naturalmente vini e camere di Châteaux.  Un viaggio che permette al lettore di entrare e scoprire, nei minimi particolari i luoghi, le vigne, i vitigni e la storia con i caratteri degustativi dei più grandi vini al mondo.
Nel suo saluto di prefazione, Franco Bernabei, di Massimo dice: “Amico mio sei un grande; sei grande per come ti proponi con umiltà e basso profili, sempre in punta di piedi e con nobiltà d’animo…”. Io ho ricevuto questo volumetto formato tascabile, comodo da avere sempre con se se si decide in andare in Borgogna, nell’ultima Anteprima Toscana, in quel di San Gimignano. Un libro che mi son detto di leggere in una sola giornata. Già le prime 18 pagine mi avevano “sedotto”.
San Gimignano
E finalmente ho potuto fare questa lettura in due giorni, rilassato, sulle colline di Rovenna, sopra Cernobbio, aprendomi ben due bottiglie di vini di Borgogna, un bianco Bourgogne Chardonnay Sieur Aubry 2019 del Domaine du Mont Verrier e un rosso Beaune Le Clos des Mouches 1er Cru 2016Â di Joseph Drouhin, proprio per seguire le orme dei due vitigni di cui Pieraccini (alias Massimo) propinava alla studentessa (in vino) Eleonora.
Il lettore viene talmente coinvolto sin dalle prime spiegazioni, troppo precise sia sulle strade, sia sui suoli dei vigneti e sui nomi dei vari châteaux che la lettura scivola via senza nessun problema. La lettura è scorrevole, intrigante per certi versi, a volte amoreggiante quando il professore mette in campo le sue spiegazioni anche sollecitato da Eleonora che non perde mai il filo della lectio magistralis. La realtà vinicola della Côte d’Or viene spulciata passo passo, villaggio per villaggio, vigneto per vigneto, parcella per parcella, e sempre con i due vitigni simbolo del territorio: lo Chardonnay e il Pinot Nero.
Un viaggio interminabile, sei giorni di amoreggiamenti, ammiccamenti, mai volgari, sempre con toni calmi e rassicuranti. Una lettura che non annoia pur se è un continuo di quello che già sapevi e che forse ti era sfuggito nei particolari più intimi di una regione dove vorresti ritornare, caso mai dallo chef Christophe Bocquillon, per poter provare il “Menu Empreinte” così descritto: “Destinato agli amanti dei buoni prodotti; ai buongustai che vogliono essere sorpresi dal gusto eccezionale di alcuni piatti; lo chef non può inserirli nel menu a causa della loro rarità e quantità limitata. Ma gli piacciono e li vuole condividere con te; i produttori sono quasi tutti i locali e sono stati selezionati per il loro lavoro rispettoso e il loro amore per i buonissimi prodotti”.
Il finale lo lascio a voi lettori. Alberto Pieraccini è la fotocopia di Massimo. Distinto e serio sino alla fine.  Buona lettura.
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MASSIMO CASTELLANI
E’ sommelier (massimo) della delegazione di Firenze e ha contributo a portare il gruppo toscano ai vertici nazionali. Ma soprattutto Massimo è un intellettuale. Simpatico, gentile, arguto, con un bagaglio culturale enorme soprattutto sulla storia ma anche sulla musica, sulla pittura. Ha sdoganato la figura del sommelier da quella di assaggiatore, oppure di tecnico del servizio del vino, portandola al livello più colto e capace di contestualizzare ogni denominazione e ogni cantina nel suo terroir e nella sua storia. Infatti Massimo alterna l’attività di sommelier professionista a quella di giornalista e docente di “Cultura enogastronomica” al Master di Marketing e Management per imprese vitivinicole dell’Università di Firenze.
A cura di Rocco Lettieri