FESTA A GANDRIA PER GLI OLIVI

AMICI DELL’OLIVO

Nessuno ci avrebbe creduto, neanche il più fiducioso dei soci, in quella operazione di “padrinato” che era stata lanciata quale appello per la sottoscrizione di una pianta di olivo da impiantare a Gandria nella zona bonificata (proprietà Antonio De Marchi) per la realizzazione del nuovo oliveto voluto dagli Amici dell’Olivo, la nuova associazione nata per il rilancio della coltura e della cultura dell’olio in Ticino. 73 piante da impiantare, 65 già affidate prima ancora della conferenza stampa.

Già dalle nove del mattino, in quella che si può considerare la più bella giornata di sole di maggio, è cominciato l’afflusso dei curiosi, dei soci e dei padrini che, grazie alla valida collaborazione del personale del comune di Gandria e della ditta Zanetti, hanno potuto personalmente impiantare l’olivo loro assegnato.

Ben tre le televisioni (anche di lingua tedesca) presenti e numerosi i giornalisti, anche insubrici, che hanno seguito le fasi di lavoro che si sono svolte con ritmi continui e costanti sino al momento della presentazione alla stampa. Non facciamo i nomi dei personaggi di spicco (che erano veramente tanti) per non offendere qualcuno che potremmo dimenticare nell’elencazione.

Di sicuro possiamo dire che la partecipazione è stata massiccia e tutti hanno potuto godere di questo nuovo paesaggio che ha abbellito una parte di Gandria che era stata dimenticata in balia dei rovi e delle erbacce.

Ad illustrare le motivazioni è stato il Presidente Claudio Tamborini che ha anche tracciato un breve excursus che ha portato alla odierna giornata. Il sindaco di Gandria, on. Luca Pacchin, sicuramente gratificato da questa operazione, ha dato il benestare con queste parole:

“ Prendo lo spunto da un articolo apparso sul Corriere del Ticino che recitava: “Gandria scommette: fra sei/sette anni avremo il nostro olio di oliva. In effetti questa simpatica iniziativa è nata tempo fa in occasione di un incontro con Tamborini, Besomi e Bordoni annoverati tra i fondatori e soci dell’Associazione Amici dell’Olivo. Gandria come tutti sappiamo ed abbiamo avuto modo di constatarlo, è rinomata per il suo particolare clima mediterraneo; proprio per questo, essendo l’olivo una specie mediterranea per eccellenza, che richiede un clima mite d’inverno, trova in questo luogo i presupposti per essere coltivato. La coltura dell’olivo ebbe sviluppo all’epoca dell’Impero Romano, diffondendosi poi in tutti i paesi del Mediterraneo, dove ancora oggi è praticata, ed è legata alla storia, alle tradizioni ed al modo di vivere tipico delle popolazioni rurali mediterranee. Le caratteristiche “nobili” dell’olivo gli hanno valso nei secoli un trattamento particolare quasi di favore sia per l’importanza fondamentale che l’olio di oliva aveva nella dieta dei nostri avi sia per l’insostituibile funzione che questa coltura svolge ai giorni nostri nella difesa dell’ambiente naturale specialmente di quello tipicamente mediterraneo. L’olivo nella cultura mediterranea, è frutto di grande considerazioni da millenni come simbolo di pace e di conciliazione: oggi la scienza ne riconosce le elevate qualità nutrizionali e salutari al punto tale da avere eretto l’olio di oliva a simbolo della dieta mediterranea. Oggi l’uomo pensa a cibarsi correttamente ed a salvaguardare il proprio benessere così, l’olio di oliva extra vergine diventa un prezioso alimento. Si assiste ad una rivoluzione dietetica, l’area mediterranea si impone al mondo come maestra di buon gusto e di buona salute e la preziosa utilità dell’olio d’oliva anziché sbiadirsi si rinnova nei secoli. L’importanza di questo progetto di reintroduzione dell’olivo è anche rimarcata dalla ricostruzione di una macina in pietra posata proprio davanti alla casa comunale, curata nei minimi particolari, che testimonia la sensibilità con cui gli addetti ai lavori hanno operato. Questo oliveto non è solo fine a se stesso ma riveste un ruolo importante nella rivalorizzazione di elementi particolari e significativi da un punto di vista paesaggistico e storico-culturale e la salvaguardia dell’ambiente. Senza la realizzazione di questo oliveto, non sarebbe stato possibile far risaltare le caratteristiche peculiari di Gandria e cioè i terrazzamenti con i loro preziosi muri a secco”.

La parola è passata quindi all’avv. Enzio Bertola per la Fondazione SNAG ed a Rocco Lettieri per la chiusura di rito.

A parlare infine, per ultimi, sono stati i prodotti allestiti per l’occasione: bruschette all’aglio con fagiolini cannellini all’uccelletto conditi da un filo lucente di olio extra vergine d’oliva di casa Sabo, padroni che di casa nel preparare queste specialità.

Il vino è stato offerto, manco a dirlo da Tamborini, che ha proposto quelli del Colle degli Ulivi di Coldrerio, a suggellare un patto di stretta collaborazione con gli olivi di Gandria.

Da ricordare, in particolare, la presenza del presidente della vicina Cooperativa Olivicola di Porlezza che sarà oggetto di un futuro piano di lavoro insubrico.

Per foto relative alla giornata: Marzio Taddei, Cassarate: natel. 076. 340.80.69