Degustazione a Mezzana per il Centenario

Degustazione a Mezzana per i festeggiamenti del Merlot del Centenario

100 anni fa a Mezzana iniziò quella che oggi possiamo definire “una felice avventura” e un traguardo importante per il vigneto ticinese, per il territorio e per il paesaggio del TICINO. Grazie all’impegno di persone che – malgrado le titubanze, i dissidi, le incertezze e la povertà – hanno saputo valorizzare il vitigno Merlot, oggi possiamo dire che si è trattato di un investimento ben riuscito; infatti il Ticino si identifica con il Merlot e il Merlot identifica il Ticino.

Daniele Maffei, direttore di Mezzana, durante la presentazione alla stampa dei festeggiamenti per il Centenario del Merlot ha dichiarato: “Aprire i festeggiamenti del centenario del Merlot del Ticino in questa sede credo sia stata doverosa, visto lo stretto legame storico che esiste tra l’Istituto e la varietà di uva che andiamo a festeggiare. La fine del 19° e l’inizio del 20° secolo sono stati dei momenti di grandi cambiamenti nel mondo viticolo europeo. Di fronte al grosso problema viticolo della fillossera, se dal lato tecnico bisognava trovare delle soluzioni, si era d’altro canto di fronte all’occasione di migliorare anche il patrimonio viticolo del Cantone Ticino. È in questo contesto che le figure dei cosiddetti “Padri del Merlot” rivestono particolare importanza, in particolare quella del Prof. Alderige Fantuzzi. Fu infatti lui che nel 1904, su preciso mandato del mondo politico attraverso la Cattedra Ambulante di Agricoltura, parallelamente ai corsi ambulatori, iniziò le sperimentazioni con diverse varietà provenienti da Italia e Francia tra le quali proprio il Merlot, varietà della quale abbiamo i primi dati scientifici proprio nel 1906. I lavori di ricerca del Fantuzzi trovavano la totale collaborazione a livello vivaistico da parte del Vivaio Cantonale diretto dal Prof. Fedrigo, che aveva la propria sede presso l’attuale Ospedale di Mendrisio. Nel 1915 un fatto nuovo caratterizzò la realtà agricola e quindi viticola: la creazione dell’Istituto Agrario Cantonale quale continuazione della Cattedra ambulante, Istituto presso il quale venne integrato il Vivaio Cantonale e che ebbe come primo Direttore proprio il Prof. Fantuzzi.

Qui in effetti comincia la storia dell’Istituto di Mezzana – continua Daniele Maffei -. L’anno successivo il corpo insegnanti dell’Istituto fu completato con l’arrivo dell’Ing. Giuseppe Paleari, altra figura importante nella storia della diffusione del Merlot in Ticino, che rientrava da un’esperienza nel Caucaso, in Russia. Diffusione che, a parte una piccola parentesi durante gli anni del conflitto mondiale, ebbe un ritmo impressionante: fino al 1914 con una media di 38’000 barbatelle all’anno, nel 1924 un traguardo di 140’000. A livello puramente agronomico, i risultati furono sorprendenti tanto che proprio in occasione dell’esposizione di agricoltura Nazionale, organizzata a Berna nel 1925, il vino Merlot Ronco di Mezzana ottenne una medaglia d’oro, con grande stupore degli addetti al lavoro. Credo che oggi dobbiamo essere fieri di poter aprire i festeggiamenti per questo sicuramente positivo primo secolo del Merlot che ha fatto la storia della viticoltura ticinese. Mi auguro che in quest’anno, approfittando di rivedere una storia così lunga, travagliata, non sicuramente senza difficoltà, si possa anche trovare il tempo per la riflessione, proprio perché questa bella storia non può fermarsi qui”.

La degustazione

L’invito era riservato a 12 degustatori più il conduttore, Paolo Basso, vice campione del mondo dei sommelier; la responsabilità del servizio dei vini è stata affidata a Savino Angioletti, un vero professionista serio e preparato.

Chiamati a degustare le seguenti persone:
Alberto Dell’Acqua, giornalista
Barbara Meier-Dittus, giornalista
Cesare Valsangiacomo, produttore
Claudio Girardin, enologo
Ezio Crivelli, enologo
Francesco Tettamanti, enologo
Kerin O’Keefe, giornalista
Luigi Bosia, giornalista
Marialuce Valtulini, responsabile Come06
Martin Kilchmann, giornalista
Rocco Lettieri, giornalista
Stefano Caligari, direttore TicinoWine.

Un percorso storico che ci ha permesso di conoscere l’evoluzione di vini dell’Istituto di Mezzana, che è risaputo, ha vigneti ben esposti dove la maturazione è sempre ottimale e con qualche grado Oësle superiore a tutta la regione.

Le annate degustate del Merlot del Ticino Ronco VITI:
1944, ottima
1952, ottima
1954, media
1955, buona
1958, buona/ottima
1962, buona
1970, scarsa
1976, media
1978, media
1980, buona
1985, buona
1986, ottima e abbondante
1987, media/buona
1990, ottima
1991, buona/ottima
1992, disastrosa
1993, mediocre

Considerazioni dal 1944 al 1962:
si è notata una certa assonanza, vini figli di un certo periodo enologico, vini non potenti, leggermente squilibrati, alte acidità, tannini ruvidi e astringenti. Vini dissociati dove prevaleva sempre l’acidità e l’ossidazione. In ogni caso vini ancora bevibili, di scarsa colorazione, poca concentrazione, non spallati, magri, poveri. Vini fatti come la natura li davano in vendemmia.

Considerazioni dal 1970 al 1980:
un certo miglioramento per quanto riguarda la colorazione (meno ossidazioni), l’acidità si è leggermente abbassata ma di contro si è dato più importanza all’alcolicità che sosteneva tannini duri e quasi sempre vegetali. E’ probabile che si facevano macerazioni più lunghe a contatto con le bucce e con vinaccioli e questo portava ad avere tannini astringenti e amari. I vini erano meno dissociati con un’alcolicità che metteva in evidenza pregi (fruttuosità con presenza di sottospirito) e difetti (foglie di tabacco verde, edera, fieno tagliato fresco, e “terroir” – sentori animali e di funghi, sottobosco). Vini fatti per una clientela che li richiedeva in quel modo.

Considerazioni dal 1980 al 1993:
la colorazione cominciava a dare riflessi violacei, abbastanza concentrati e gli archetti erano sempre più stretti segno di buona glicerina e alcolicità; migliorata la pulizia generale del vino che offriva già al naso sentori di frutta matura, piccoli frutti di bosco, finezza ed eleganza. I tannini erano ancora grossolani ma meno duri e meno amari. Anche la percezione finale del retrogusto dava segnali positivi come lunghezza e piacevolezza nel retro gola. L’armonia generale era più lineare, equilibrata, forse ancora troppo calda per eccesso di alcol ma si erano persi, per fortuna, i gusti amarognoli e soprattutto vegetali (edera e fieno) che ora puntavano verso sentori balsamici, freschi di resina, di liquirizia, pepe verde ed eucalipto. I vini dal 1987 in su erano più grassi, più moderni, e le grandi vendemmie facevano la differenza in bottiglia.

In complesso una degustazione che ha messo in luce le potenzialità del Merlot di quest’istituto che possiede vigneti ben esposti che danno uve sane e ricche di alcol naturale.

Commenti alla degustazione:

Merlot 1944:
vino dai colori aranciati; archetti ben stretti e lunghi sulle pareti del bicchiere; naso evoluto, pochi profumi, appena speziato; attacco acido con tannini ruvidi, buona sapidità e anche buona la persistenza sulle note acidule. Voto: 82/100

Merlot 1952:
(vino con fondo) colore scarico, aranciato, con unghia staccata; naso intenso, di buona speziatura, liquirizia, fondo erbaceo e mallo di noci; in bocca ha un bell’equilibrio acido/tannico, con finale ancora ben presente. Voto: 84/100

Merlot 1954:
(vino con fondo) colore aranciato/mattone, scarico, unghia chiara; al naso si avverte un’ossidazione forte, poco profumi, erbaceo, di cuoio; attacco astringente, acidulo, tutto sulla prima bocca; finale assente. Voto 78/100

Merlot 1955:
colore aranciato, scarico, archetti ben fermi e presenti; al naso si avvertono frutti cotti, tabacco verde, un po’ di cacao; caldo, armonico, senza spigoli, bella la vivacità; anche nel retrogusto rimane una buona presenza calda. Voto: 85/100

Merlot 1958:
colore aranciato/granato con bella glicerina; naso ancora interessante, di frutta matura (quasi un’acquavite); bocca equilibrata, compatta, gustosa di ciliegia, armonico; nel finale si avverte una bella trama fruttata. Bel vino: 87/100

Merlot 1962:
colore scarico, aranciato; naso etereo, si avvertono ciliegie sotto spirito, con finale sporco di funghi; in bocca è caldo, sapido, con tannini astringenti; un vino che promette bene e poi si ferma. Voto: 84/100

Merlot 1970:
colore aranciato scarico, poca glicerina; naso inespressivo anche se fine con finale fresco di resina; in bocca è corto, magro, acidulo, secco, vegetale; retrogusto assente; manca di qualità. Voto: 76/100

Merlot 1976:
colore scarico, aranciato/mattone; naso presente ma di scarso pregio (fagiolo cotto); in bocca è tannico, astringente, acidulo, non armonico con buona presenza fresca. Un vino sta in piedi solo per l’acidità. Voto: 80/100

Merlot 1978:
colore rosso rubino con riflessi granati; archetti presenti e stretti sulle pareti; attacco al naso erbaceo di fieno, di edera e mallo di noci; in bocca si presenta astringente, duro, tannico, disarmonico con finale amaro. Vino squilibrato. Voto: 77/100

Merlot 1980:
rosso aranciato scarico con unghia staccata; archetti presenti ma veloci a scendere; naso fine, elegante, di bella fruttuosità, tabacco da pipa; vino armonico, di bell’acidità, gustoso di merlot; peccato che nel finale sia corto, poco espressivo. Voto: 83/100

Merlot 1985:
colore rosso rubino con riflessi violacei, bella la glicerina; al naso si presenta fruttato (mora, ribes) con leggera speziatura, peperone giallo. In bocca ha una bell’armonia, una buona acidità, tannini ruvidi e finale vegetale. Vino interessante. Voto: 84/100

Merlot 1986:
rosso rubino con riflessi aranciati/violacei; naso inespressivo, pochi profumi, un po’ animale, con edera e peperone verde; in bocca è caldo, un po’ tannico, senza spigoli, tanto alcol che dona una buona lunghezza. Voto: 81/100

Merlot 1987:
colore rosso rubino scarico; attacco erbaceo, vegetale, deciso, anche balsamico; una bell’acidità tiene in piedi i tannini non duri, caldo, secco, di buona lunghezza finale con presenza di pepe verde. Voto: 84/100

Merlot 1990:
rosso rubino con riflessi violacei, archetti stretti e ben presenti. Al naso si presenta vinoso, fruttato, di buona concentrazione anche nel finale. In bocca è equilibrato, caldo, tannini secchi un pò spigolosi; il finale è corto. Voto: 84/100

Merlot 1991:
rosso rubino di bella colorazione violacea; naso fine, elegante, di piccoli frutti di bosco, speziato, con presenza di liquirizia; in bocca ha bella piacevolezza, buona armonia, tannini vivi ma non duri, finale presente con sentori balsamici. Voto: 88/100

Merlot 1992:
rosso rubino scarico con riflessi aranciati; naso pulito, fine, pur se corto e senza profumi; in bocca è armonico, con tannini morbidi, ma nel finale prevale l’acidità che lo rende disarmonico. Voto: 82/100

Merlot 1993:
rosso rubino con riflessi granata/violacei; al naso si presenta verde, vegetale, di fieno con finale di peperone verde; in bocca è astringente, acidulo, tannini ruvidi; il finale è piacevole ma cede abbastanza in fretta. Voto: 83/100

************
Per informazioni sul Centenario:
Segreteria del presidente
Sabrina Princigalli
Fulldesign SA
Via Pezza 19
CH-6982 Agno-Lugano
Tel. +4191 – 604 62 54
E-mail info@merlot06.ch

Segreteria Merlot 06 e Ufficio stampa
Alessandro Pesce
GastroTicino
Via Gemmo 11 – cp 70
6903 Lugano
Tel. 0041 – 76 – 374.99.74
E-mail segretariato@merlot06.ch
press@merlot06.ch

A cura di Rocco Lettieri per www.simpatico-melograno.it