14° St. Moritz Gourmet Festival 2007

«Sommet Culinaire» a 1856 m slm.

Dal 29 gennaio al 3 febbraio 2007 si terrà il 14° St. Moritz Gourmet Festival, vero e proprio vertice dell’alta gastronomia, che vedrà impegnati chefs di calibro internazionale della Svizzeri e del mondo. Il programma del Festival propone una ricca serie di variegati eventi gastronomici che spazia dai classici „Gourmet Dîners“ presso gli hotels partners, al „Dynamite Opening Party“ sul Corviglia nel Mathis Food Affairs, al „Kitchen Party“ del Badrutt’s Palace Hotel, al „Gourmet Safari – meet The Big Five“ che si concluderà con il „Grand Final“ nella tenda VIP sul lago ghiacciato di St. Moritz.

L’appuntamento di St. Moritz riserverà agli ospiti sei giorni di incomparabili piaceri gastronomici con le creazioni di Heinz Witschi (una stella Michelin, Witschi’s di Zurigo) con Oliver Barda del Kempinski Grand Hotel des Bains (0041.81. 838.38.38), Christian Scharrer (Cuoco dell’Anno della Gault-Millau – Germania, Schlosshotel Bühlerhöhe di Baden-Baden) con Bernd Ackermann del Suvretta House (0041.81. 836.36.36), Joachim Gradwohl (Meinl am Graben, Vienna, miglior ristorante della Gault-Millau 2005) con Gotthold Seifried dell’Hotel Schweizerhof (0041.81. 837.07.07), Thomas Kammeier (una stella Michelin, Hugos dell’InterContinental di Berlino) con Jens Nardmann dell’Hotel Monopol (0041.81. 837.04.04), Edouard Loubet (più giovane cuoco a due stelle, La Bastide de Capelongue di Bonnieux-Provence) con Hans Nussbaumer del Kulm Hotel (0041.81. 836.80.00), Donovan Cooke (Hong Kong Jockey Club) con Frédéric Breuil del Batrutt’s Palace Hotel (0041.81. 837.10.00), Vichit Mukura (The Oriental Hotel di Bangkok) con Kwok Ching Lu dell’Hotel Steffani (0041.81. 836.96.96) e l’italiano Dario Ranza che opera da anni presso l’Hotel Villa Principe Leopoldo di Lugano con Markus Rose del Crystal Hotel (0041.81. 836.26.26).

Ogni giorno, insieme alle brigate di cucina dei quattro hotel di lusso di St. Moritz: Badrutt’s Palace, Kulm Hotel, Suvretta House e Kempinski Grand Hotel des Bains e degli alberghi di prima classe: Crystal, Monopol, Schweizerhof e Steffani, questi chef d’eccezione delizieranno il palato del pubblico con i Gourmet Dîners „Dégustation“ o „À la carte“ (prenotazioni presso gli Hotel: a 175 CHF a persona).

Numerosi altri eventi arricchiranno la settimana del Festival offrendo agli ospiti la ghiotta occasione di conoscere personalmente i mostri sacri dell’arte culinaria, di intrattenersi con loro e di gustare un assaggio della loro maestria.

Mentre in occasione del „Dynamite Opening Party“ nel Mathis Food Affairs sul Corviglia gli chefs daranno il meglio di sé a 2486 m s.l.m., al „Safari“ gli ospiti verranno scortati da uno Chef’s Table all’altro per gustare una portata in ognuno degli hotel. Al „Kitchen Party“ del Badrutt’s Palace Hotel, invece, si assaggia direttamente ciò che bolle in pentola.

Infine, tutti alla tenda VIP sul lago ghiacciato di St. Moritz per festeggiare in grande stile la chiusura del Festival con „Le Grand Final“ con tutti gli chef che insieme allestiranno un menu degno dell’evento che si celebra nella eccezionale cornice, unica al mondo, ricca di eleganza e mondanità. Ogni portata sarà illustrata con commenti individuali dai master chefs. 400 posti da prenotarsi al numero 0041.81. 8363636 per 375 CHF a persona.

Ad impreziosire la manifestazione non mancheranno degustazioni di gran classe, come „Fascination Champagne“ il 2 febbraio per 210 CHF a persona, e „The Great Wine Tasting“ al Suvretta House, il 30 gennaio dalle 16,00 alle 19,30 (80 vini in degustazione per solo 25 CHF a persona); „Celestial Wines & Heavenly Food – Jubilee Gala Dinner 40“ sul Corviglia a 2486 m slm, il 1° febbraio, per 495 CHF a persona (Satisfaction guaranteed! – e ti credo!!) e, last but not least, „Chocolate Cult“ al Badrutt’s Palace, il 3 febbraio, dedicato ai più golosi per 40 CHF a persona.

Il St. Moritz Gourmet Festival, voluto come scambio creativo fra gli chefs dei più prestigiosi hotel di St. Moritz e i loro celebri colleghi, nasce nel 1994. La sua innovativa formula ne fa subito uno degli eventi gastronomici più prestigiosi in assoluto. Al suo successo hanno contribuito fattivamente i seguenti sponsor: Valser Mineralquellen, Caratello Weine, Champagne Perrier Jouët, Martel AG, Confiserie Sprüngli, Rageth Comestibles, Natura Bündner Fleischtrocknerei, Privatbrennerei Gebhard Hämmerle, Habanos Intertabak AG, Ecolab GmbH, Bragard SA, Bader & Niederöst AG, Cibolini Gestaltungen AG, Massé und Partner Transports GmbH e la rivista La Tavola.

Informazioni:
WOEHRLE PIROLA Marketing und Kommunikation AG
Eva-Maria Panzer, Senior Public Relations Consultant
CH – 8026 Zurigo
Telefono +41 (0)44 2458688
Fax +41 (0)44 2458690
epanzer@woehrlepirola.ch
www.woehrlepirola.ch

oppure

Tourist Office St. Moritz
CH – 7500 St. Moritz
Tel. 0041.81. 837.33.88
sports@stmoritz.ch
www.stmoritz-gourmetfestival.ch

Avviciniamoci all’Engadina da Chiavenna

Chiavenna si raggiunge da Lecco – Colico costeggiando il Lago di Mezzola. Per proseguire alla volta della Svizzera, per raggiungere l’Engadina, si lascia a sinistra la strada che sale allo Spluga e si prosegue risalendo la Val Bregaglia italiana passando da Piuro (vista sulla cascata dell’Acqua Fraggia) e da Villa di Chiavenna. Ottima segnalazione gastronomica per il ristorante Lanterna Verde dei fratelli Andrea e Antonio Tonola (Tel. 0343/ 385.88). In zona troviamo anche numerosi crotti, locali che sfruttano l’aria fresca del “sorel” per conservare e offrire refrigerio, in particolare d’estate, agli ospiti amanti della rusticità. Proseguendo troviamo la dogana a Castasegna e quindi Promontogno; entriamo pertanto in Val Bregaglia, che nella prima parte mostra, sulla destra di chi sale, le famose cime del Pizzo Cengalo e del Pizzo Badile. Da vedere la Fortezza di Castelmur e la Chesa di Nostra Donna. Nelle vicinanze si trova Soglio, paesino situato su un dosso panoramico, dove si trova il famoso Palazzo Salis, famiglia che ebbe un forte potere in valle (ricordiamo anche il Palazzo Salis in Tirano). A Stampa si trova la Ciäsa Granda del 1581, oggi sede del Museo etnografico della Val Bregaglia. Sempre proseguendo troviamo Vicosoprano, una volta capoluogo della valle. Da qui parte la Funivia Pranzaira-Albigna che sale sino alla diga e al rifugio Albigna (0041/81/ 822.14.05) a quota 2340 m., in posizione panoramica, di proprietà della Sezione Hoher Rohne del Club Alpino Svizzero, punto di partenza per le escursioni nel gruppo dello Sciora e dei Pizzi Cengalo e Badile di alpinistica memoria. Da Casaccia (resti della Chiesa di San Gaudenzio) comincia la rampa di tornanti che portano sull’ampia sella del Passo del Maloja (1815 m. s.l.m.) dove si gode già il primo impatto con i laghi dell’Inn/En (il secondo nome indicato è in ladino o romancio). (Km. 56 da Colico, 32 da Chiavenna).

Da Maloja a St. Moritz scoprendo il fascino della valle dell’Inn/En
Scendendo lungo il corso dell’Inn/En, fiume tutto in discesa, punto di incrocio con la strada che sale in Austria oppure in Trentino Alto Adige. A Maloja ha inizio l’ampia e soleggiata Alta Engadina, con un indimenticabile scenario alpino di vette, prati, fitti boschi di cembri e larici, piccoli laghi che si allungano sereni sul corso del fiume. Da Maloja in 18 Km si giunge a St. Moritz, la più ammirata e celebre tra le località di villeggiatura della regione di cui abbiamo parlato nella precedente puntata. A Samedan, 23 Km, suggestivo abitato dalla tipica atmosfera engadinese, si incrocia la strada che scende dal passo del Bernina passando per Pontresina, importante stazione di villeggiatura e di sport. Superato S-chanf si entra nella Bassa Engadina: qui il paesaggio lascia le ariose distese per acquistare la suggestione di gole e di più ripidi pendii boscosi sino ad arrivare a Zernez meta del nostro itinerario.

Maloja (Malöggia) (1815 m s.l.m.)
Si trova nel mezzo di un magnifico paesaggio alpino e grazie alla vasta rete di sentieri per passeggiate ed escursioni, viene considerato luogo ideale di vacanze per chi cerca pace e riposo. Non solo gli amanti della natura e della cultura, ma anche gli sportivi si trovano a loro agio in questo piacevole pianoro: gli appassionati di pesca, di surf, di vela, di bicicletta e mountain bike e gli escursionisti sono i benvenuti. Fra le meraviglie da visitare ricordiamo la Torre Belvedere, costruita dal conte belga De Renesse e incompiuta con la sua riserva naturale. Bello a vedersi è il parco delle 36 “marmitte dei giganti”, fenomeno naturale unico di formazioni geologiche createsi per la forza dell’enorme massa d’acqua proveniente dai ghiacciai, come pure merita di essere visitato lo spartiacque sul Piz Lunghin, (bello anche il lago), dove si separano le acque dirette ai tre grandi laghi, la strada romana del Malögin, lo studio d’arte dell’artista Giovanni Segantini (vedere box nelle pagine seguenti), nonchè la sua tomba nel cimitero del villaggio e non ultimo il percorso didattico denominato “Sentiero Segantini” che illustra in 15 stazioni la vita e le opere del pittore. Paradiso dei surfisti e degli amanti del parapendio, che ben conoscono il freddo vento del Maloja, che ha nella costanza, nell’intensità e nella puntualità la sua esclusività. Infatti d’estate inizia a spirare verso mezzogiorno offrendo l’attesa frescura, ma l’unicità di questo vento sta nel fatto, incredibile, che soffia al contrario. Invece di spirare contro la montagna, come tutti i venti, – contro ogni regola – spira verso valle lungo l’Alta Engadina. La spiegazione ha dell’incredibile: il vento del Maloja altro non è che il potente vento di valle della selvaggia Val Bregaglia. In zona fanno spicco l’Hotel Maloja Kulm, dall’atmosfera cordiale e familiare, le cui specialità vanno dal pesce di lago, alle cotolette di manzo e costolette di agnello con grandi contorni di verdure e l’Hotel Schweizerhaus, di stile tipicamente engadinese anche nella proposta culinaria.

Sils/Segl (1799 m s.l.m.)
Costeggiando il Lago di Sils (Lej da Segl ) si giunge al bivio Sils e quindi a Sils Baselgia e Sils Maria. Sils offre un paesaggio grandioso con una luminosità unica al mondo. Alcuni pensatori e scrittori hanno definito Sils il miglior posto al mondo tanto che il filosofo e pensatore tedesco Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900), trovava Sils così bella da desiderarne morire, “per me è come se fossi nella terra promessa”. Interessanti da vedere a Sils Baselgia la pittoresca chiesetta di San Lorenzo del XIV° secolo e una tipica casa engadinese risalente al 1602, la Salis Castelmur, e a Sils Maria la casa del grande filosofo Nietzsche dove visse dal 1881 al 1888 e la Biblioteca Engiadinaisa. Una leggenda narra che nei boschi dell’Engadina vivevano una volta gli gnomi. Queste creature dei boschi, si narra, che salvarono Sils dalla carestia, quando gli abitanti, con le loro cantine completamente allagate e senza scorta di cibo, stavano morendo di fame. Gli gnomi, accortisi della grave situazione, decisero di aiutarli ma non avevano barche per trasportare il cibo. Dopo varie discussioni arrivarono a questa soluzione: avvolgere ben bene il cibo in foglie di larici e farlo trasportare dalla corrente. A tutto il resto pensò il vento del Maloja che trasportò questa manna sulla porta di casa degli abitanti. Ogni autunno, si possono vedere le “Palle di Sils” galleggiare sul fiume…oppure tutto l’anno, le possiamo acquistare e gustare nelle pasticcerie dove vengono confezionate queste specialità al cioccolato! Una vera squisitezza da non mancare. Interessante da suggerire l’escursione Sils Maria-Furtschellas-Fextal e ritorno. La gita ha inizio con la salita in funivia sino a Furtschellas. Da qui, punto panoramico, la vista spazia sui sottostanti laghi dell’Alta Engadina. Sentieri ben marcati conducono in ogni luogo. In direzione sud-ovest lungo un sentiero a serpentina si raggiunge Marmorè (2199 m s.l.m.) poi giù nella valle di Fex raggiungendo Curtins e su prati verdi smeraldo si arriva a Fex-Crasta dove nella vecchia chiesetta si possono ammirare affreschi di rara fattura. Passando per Fex-Platta si raggiunge nuovamente il luogo di partenza.
Da non mancare una sosta all’Hotel Margna della famiglia Müssgens. Da provare: Lachsforelle Val Fex e Steinpilze Val Bregaglia. La Stüva è sempre aperta dalle 11,00 alle 23,00. Nella stagione invernale si cena nella cantina rustica (Ristorante Murtsch) sino alle 02,00 di notte. Buona la carta dei vini basata su scelte svizzere e internazionali. Si parla italiano. Per pasticcini e ottimo caffè, Pasticceria Caffè Marmotta a Sils Baselgia e Pasticceria Schulze, caffé furnaria, a Sils Maria (il luogo preferito dal filofoso Nietzsche). Altri Hotel nella zona sono: Stüva Hotel Maria, cucina classica e regionale; Hotel Chesa Margun, raffinato ristorante a gestione familiare con buona cucina regionale. Merita segnalazione anche il piccolo Restaurant Stüva Engiadinaisa Chesa Marchetta delle sorelle Maria e Christina Godly. Un’atmosfera accogliente e tranquilla dove si potranno degustare specialità locali realizzate con la più schietta semplicità.

Silvaplana/Silvaplauna (1815 m s.l.m.)
Proseguendo lungo l’argine del vasto Lago di Silvaplana (Lej da Silvaplauna), dove si specchia il Pizzo Corvatsch, meta sognata da tutti gli sciatori, si raggiunge Silvaplana, con il suo lungo bacino, paradiso degli appassionati degli sport acquatici. Il lago infatti è uno dei migliori laghi interni da regate, windsurf e barca a vela ma anche paradiso di coloro che si divertono a far volare gli aquiloni. Silvaplana è anche nodo stradale importante per chi dovrà raggiungere Coira attraverso lo Julierpass (2284 m s.l.m.) che porta al favoloso pianoro di Savognin e quindi a Tiefencastel, noto trivio per Thusis e San Bernardino oppure per Flims e poi Coira, appunto, passando da Lenzerheide e Valbella e per Davos-Klosters sino a Landquart. Nei pressi del caratteristico paesino si trova il castello di Surlej costruito solo nel 1906. Silvaplana è, come dicevamo, punto di partenza della funivia che sale al Corvatsch (3303 m s.l.m.) da dove si gusta un panorama suggestivo sulle creste alpine. Dalla stazione intermedia sono a disposizione dell’escursionista numerosi sentieri. Si può scegliere una passeggiata alla Fuorcla Surlej (2275 m s.l.m.) da dove in un’ora si può arrivare alla Valle Roseg. Con ancora un’ora e mezza di camminata si arriva alla stazione ferroviaria di Pontresina. Tutto questo se non si preferisce un ritorno comodo con le carrozze trainate dai cavalli. Chi preferisce scendere a St. Moritz, sceglie il sentiero a Nord sui pendii che degradano dal Pizzo Surlej, con una visione bellissima sui laghi. Da qui si nota inconfondibile il Castello Crap da Sass, di proprietà privata del signor Ueli Prager, fondatore della famosa catena Mövenpick sin dal 1947, quando aprì un piccolo ristorante al Clarindenhof di Zurigo. L’Hotel Julier Chesa Arsa è un piccolo hotel ristorante a prezzi veramente modici, suggerito anche dalla Guida Gault Millau come tappa gastronomica di cucina tipica. Di altro stile e signorilità è il Restaurant Hotel Albana di Regula & Andreas Ludwig, che incorpora il famoso Restaurant Le Gourmet, locale elegantissimo con terrazza favolosa. Il ristorante propone una cucina di grande classe e una “Carta dei vini” a dir poco spettacolare. L’albergo dispone anche di un locale rustico “Spunta Grischuna” dove si possono trovare le specialità engadinesi più tipiche con vini in abbinamento serviti anche a bicchieri. Sempre a Silvaplana merita di essere segnalato l’Hotel Restaurant La Stalla della Famiglia Else e Helmut Kuen, che da soli due anni gestiscono questo grazioso locale ma già è famoso per le loro proposte culinarie rusticheggianti e, d’estate, per le specialità alla “pioda” della Val Malenco. Buona anche la scelta dei vini a costi contenuti. A Surlej che si raggiunge sia da Silvaplana che da Champfèr, si trova il piccolo albergo ristorante Bellavista, con vista sul lago e che d’inverno è raggiungibile direttamente dalle piste di fondo. Lo chef Kleger ha uno suo preciso motto: “ Grande cucina in un piccolo albergo”. Ed è vero in quanto le specialità variano dalla carne al pesce ma sempre di prima scelta. Buoni anche i dessert come pure non è male la scelta dei vini sia locali che italiani. Belle camere engadinesi anche per famiglie numerose.

Champfèr (1825 m s.l.m.)
Continuando lungo la nuova carrozzabile con a destra il Lago di Champfèr (Lej da Champfèr e Lej Marsch) si intravede a sinistra l’omonima frazione, ricca di belle case engadinesi, e famosa anche per il ristorante di Brigitte e Roland Jöhri, lo Jöhri’s Talvo, grandioso e lussuoso ristorante – situato nel centro cittadino in una vecchia casa datata 1658 – è segnalato con due stelle nella guida Michelin, tre stelle nella Guida ai Ristoranti di Veronelli, è Relais Gourmands, è membro de Les Grandes Tables Suisse ed è inserito ne “Le Soste“, guida gastronomica italiana. Lo chef Roland Jöhri dimostra la sua bravura abbinando la cucina francese alle specialità tipiche grigionesi. Tra i suoi piatti segnaliamo: terrine di foie gras, aragoste, capuns di Champfèr, vitello, agnello, cacciagione e pesci in crosta di sale. Dessert stupendi. Costi alti come alta è la cucina. Per una volta almeno nella vita bisogna provare per credere che i soldi a qualcosa servono. Punto di riferimento molto noto in particolare per gli italiani, l’Hotel Chesa Guardalej si trova in posizione panoramica con camere luminose e arredate con cura e stile rustico; colazioni al buffet, sempre ricchissimo, di gustosi pani e marmellatine da favola. Nell’Hotel si trovano ben tre ristoranti: il Restaurant Jenatsch (elegante), la rustica Stüva Postigliun e la trattoria Diavolo con cucina italiana.

Consigli per un soggiorno nelle vicinanze di St. Moritz
Lungo l’argine del vasto Lago di Silvaplana (Lej da Silvaplauna), dove si specchia il Pizzo Corvatsch, paradiso degli sciatori, si raggiunge Silvaplana, con il suo lungo bacino, paradiso degli appassionati degli sport acquatici. Il lago infatti è uno dei migliori laghi interni da regate, windsurf e barca a vela ma anche paradiso di coloro che si divertono a far volare gli aquiloni. Chi preferisce scendere a St. Moritz, sceglie il sentiero a Nord sui pendii che scendono dal Pizzo Surlej, con una visione bellissima sui laghi. Uscendo da St. Moritz, tenendo la sinistra si entra nel piccolo borgo di Crasta dove è possibile ammirare numerose case tipiche. A farla da padrone è il grande Albergo Crasta Palace che ci conduce verso il centro dove numerose costruzioni sono ricche di graffiti e bovindi risalenti al XVII¡ secolo. La Stüvetta Veglia – Romantik Hotel Restaurant, di Peter e Wera Graber, perfettamente inserito nel paesaggio pittoresco di Celerina, è una combinazione riuscita tra il passato, conservato con molto cura in un ambiente signorile, rustico allo stesso tempo, e il presente, con tutti i conforts di un albergo di lusso. La colazione, il pranzo e la cena sono proposte con estro e con prodotti di prima qualità. Dalla carta è possibile scegliere tra gamberi e ostriche, tra pesci e selvaggina che vengono serviti in piatti accuratissimi capaci di soddisfare i palati più esigenti.

Il Chesa Rosatsch, gestito da Doris e Christian Caflisch-Haslinger, in una bella casa del 1600, a pochi passi dall’Inn/En, è un grazioso e tranquillo hotel ristorante dotato di ogni tipo di confort. Belle camere grandi oppure a due piani tutte in stile engadinese. La ristorazione viene offerta in tre distinti locali: StŸva Bacharia, StŸva Rosatsch (La Cuort) e StŸva a l’En, dove si possono gustare specialità regionali e classiche internazionali. Carta dei vini di buon spessore internazionale a prezzi contenuti. Si preparano anche pizze nel forno a legna. Esiste anche un Inn/Bar, dove si possono degustare birre alla spina accompagnate da una vasta scelta di sigari. Si parla italiano.

Buona segnalazione anche per l’Hotel Restaurant Arturo, delle famiglie K. & A. Cloesters-Blum, in un’antica casa del 1583, con interni restaurati nel 1986. Cucina confortevole con buona scelta di vini. Prezzi decisamente bassi: in camera doppia con prima colazione da 40 Fr. a 50 F. a secondo dei periodi. Un locale, ottimo per la buona cucina a prezzi decisamente abbordabili, da suggerire anche ad una clientela giovane, è senza dubbio il Zür Alten Braürei, ristorante, bar, selfservice dove la birra è di casa, naturalmente spinata. Si possono assaggiare ottime tagliate di carne con verdure e gnocchetti saltati in padella.

A Samedan, nodo ferroviario delle linee dell’Engadina, del Bernina e dell’Albula, l’Hotel Bernina, buona segnalazione per piatti che vanno dalla fondue alla raclette e a piatti tradizionali engadinesi. Si cucina all’insegna delle tre “PPP”: pizza, pasta, pesce. Prezzi adeguati all’offerta. Buona anche la birra spinata. Altro buon indirizzo per l’Hotel Chesa Quadratscha, ben diretto dalla famiglia Tgetgel, che offrono una buona cucina regionale nel loro ristorantino interno “Stüvetta Bella” dove è possibile degustare anche un’ottima fondue chinoise.

Dopo il lungo rettilineo dell’aeroporto di Samedan si arriva a Bever (bivio), villaggio tipico ed originale poco proposto dalle guide turistiche al grande pubblico engadinese. Luogo di grande pace e tranquillità. L’Hotel Chesa Salis, autentica casa patrizia costruita nel 1590, un tempo di proprietà della nobile famiglia von Salis, oriunda dei Grigioni, e ora trasformata, dal 1982, con grande maestria, in un moderno e funzionale hotel ristorante, esclusivo, aderente alla catena internazionale “Relais du Silence”. L’offerta culinaria è di ampio ventaglio e comprende, oltre alla cucina regionale, anche numerose specialità internazionali. Nel ristorante denominato “Suler” si pratica la grande cucina, nella “Salis Stübe”, massimo 12 posti, si servono specilaità locali e l’accogliente “Stüvetta” funge da sala da the e da biblioteca.

A La- Punt il Chesa Pirani, di Ingrid & Daniel Bumann-Jossen, è luogo d‘incontro di gourmets che ricercano la perfezione. Il depliant recita… cucina dai fantastici aromi. Prezzi abbastanza contenuti ma sempre rapportati al tipo di locale considerato di alta classe. Il menu degustazione comporta una spesa di almeno 150 Fr. Non per tutte le tasche ma merita sicuramente una visita anche se per un solo piatto, quale ad esempio potrebbe essere il carrè d’agnello con verdure flambate a Fr. 46. Buona la scelta dei vini sia locali che esteri.

A Madulain, tranquilla e graziosa località che non si occupa di turismo di massa ma di turismo elitario amante della natura e della bellezza dei luoghi, troviamo l’Hotel Restaurant Stüva Colani, di Gilbert Stöhr-Paravicini, luogo di incontro di gastronomadi, cioè di quelle persone che girovagano alla ricerca di quanto di più buono c’è. La tappa alla StŸva Colani è d’obbligo non tanto per una cucina ricercata ma per la calda accoglienza e per i prezzi che sono alla portata di tutti in un ambiente caldo e raffinato. Nel loro ristorante “Tavolino” si servono numerose specialità di pasta.

A Zuoz, una grandissima piazza con fontana centrale, posta su un costone digradante, con acciottolato, accoglie il turista che, abbandonata la cantonale, transita per il centro di questo incantevole paesino di 1200 anime con case importanti e imponenti, tra le più ben conservate dell’Engadina, con alberghi, con ristoranti (anche di classe) e il Liceo Internazionale Alpino (Lyceum Alpinum Zuoz). Il Posthotel Engiadina, di G. & G. Arquint, antica stazione di posta per il cambio dei cavalli, lo troviamo nel centro del paesino in una grande costruzione ben tenuta. Attrezzatissimi per mettere in condizione ottimale l’ospite.

A pochi metri dal Crusch Alva, famoso sino ad ieri per essere stato diretto da Silvia e Peter Jurimann, fantasioso e apprezzato chef, al di là della strada, si trova l’Hotel, Cafè, Restaurant, Confiserie, “ìKlarer”, in una splendida casa engadinese, modesta nella semplicità ma accogliente e decorosa. Vengono offerte almeno sei qualità di pane appena sfornato dal panificio di cui si sentono salire gli effluvi sino nelle camere. Un sicuro indirizzo per l’acquisto di pani e dolci: Zuolerbrot (integrale scuro), Paun da Maggia (pane di segale), Paun da malt (pane di malto), Flockenbrot (pane con fiocchi di avena), Micha naira (pane con crosta scura), Zuozer früchtenbrot mit Vollkorn (pane integrale con frutta secca), Birnenbrot (pane con le pere) e ancora Klarerli mit Mandelgianduia (crema di mandorla avvolta in cioccolatini), Tuorta da Nusch (torta di noci, eccellente!!) e Klare’n grappigns (trouffe alla grappa). Favolosi, freschissimi al mattino i “cornetti gipfel” da accompagnare al cappuccino.

La sera, per i giovani e i meno giovani, per passare alcune ore in compagnia, merita una visita, ma anche per eventualmente cenare, (prenotazione obbligatoria per trovare posto), suggeriamo il Restaurant Bar Dorta. Questo locale, aperto nel 1994, è rustico, unico, creato in una vecchia e grande stalla riattata con buon gusto e sobrietà. I clienti si affettano i salumi direttamente dalle affettatrici, si tagliano il pane allo speck (eccellente) cotto nel forno a legna alcune ore prima, degustano specialità che vanno dal pecorino fritto con insalata verde all’insalata di pomodori con pecorino fresco, dalla minestra di patate con rafano ai capuns al fegato di vitello grigliato con cipolle e mele, dal galletto al rosmarino ai lunghi spiedoni di manzo con verdure. Non mancano ottimi formaggi d’alpeggio. Desset favoloso è la Coppa Dorta con mirtilli caldi e gelato vaniglia e panna. Chiuso il lunedì; aperto solo di sera. Si parla italiano.

S-Chanf, incantevole paesino, segna il confine con la Bassa Engadina. Grandi boschi di pini cembri circondano la località ed offrono una giusta cornice per passeggiate rilassanti in ogni momento dell’anno. Qui giganti di ghiaccio addormentati, ricoperti di neve, fanno scenografia ad un villaggio di case di pietra, massicce, solide e protettive, con graffiti e pitture che incorniciano porte e finestre. Qui l’Inn, quando il freddo d’inverno ha una bellezza severa e forma sul fiume una corazza, l’acqua sotto scorre, discorre e canta E’ punto di partenza per visitare il Parco Nazionale che si raggiunge attraverso Varusch per proseguire nella Val Trupchum e quindi per la Val Sassa sino al Rifugio Cluozza a 1882 m s.l.m. Per raggiungere Varusch (1775 m s.l.m.) si passa sull’Inn e si seguono le indicazioni per il Parco Nazionale. Arrivati in un grande parcheggio si lascia l’auto e si prosegue a piedi per 40 minuti oppure con carrozze trainate da cavalli, che bisogna prenotare. Tel. 0041/81/ 854.27.31 – Signor Reto Marugg di Zuoz -. Inoltrandosi come detto sopra nel Parco, merita segnalazione il Parkhütte Varusch, capanna alpina, aperta solo d’estate, da giugno sino all’arrivo della prima neve quando il parco viene chiuso. Il Rifugio ha solo 20 posti per dormire e 35 per mangiare. Si servono piatti rustici che vanno dalle tagliate alle costine e alle grigliate di carni e anche pollo al girarrosto. La polenta è sempre presente anche arricchita di formaggio d’alpe; ottimo anche il gorgonzola. Buone le rustiche torte e crostate di frutta.

A cura di Rocco Lettieri